CATL ha messo in funzione in Cina la più lunga rotta al mondo per il cambio rapido delle batterie (battery swap) dedicate ai camion elettrici: 1.250 km lungo l’asse Shanghai-Chengdu. L’iniziativa punta a rendere competitivo il trasporto pesante elettrico sulle lunghe distanze, uno dei nodi ancora irrisolti della decarbonizzazione della logistica.
CATL: boom di stazioni di battery swap in Cina. E ora punta all’Europa
Il progetto – firmato da Qiji Energy, controllata di CATL – si inserisce in una strategia industriale più ampia che vede la Cina accelerare sull’elettrificazione del trasporto merci, non solo urbano ma anche autostradale. Un terreno sul quale l’Europa si muove ancora con cautela, anche per l’assenza di un’infrastruttura adeguata.
Cambio batteria dei camion in cinque minuti
Qiji Energy è la divisione di CATL specializzata nel battery swap per camion. Secondo l’azienda, le sue stazioni sono compatibili con oltre il 95% dei principali modelli di veicoli pesanti oggi in circolazione sul mercato cinese. Il tempo necessario per il cambio della batteria è di circa cinque minuti, un dato chiave per un settore dove i tempi di fermo incidono pesantemente sui costi operativi.
Ogni modulo batteria ha una capacità di 171 kWh e i camion possono montarne da uno a tre, in funzione del carico e della tratta. La gestione è affidata a una piattaforma cloud, che consente agli operatori di prenotare lo swap e ottimizzare i percorsi in base alla disponibilità delle stazioni.

I risparmi su costi e CO₂
Secondo CATL, questo modello di battery swap consentirebbe a ciascun camion un risparmio annuo tra 30.000 e 60.000 yuan (circa 3.600-7.200 euro) rispetto a un mezzo diesel tradizionale, oltre a una riduzione significativa delle emissioni.
Il confronto è fatto con un camion convenzionale che percorre 200.000 km l’anno con un consumo medio di 33 litri ogni 100 km: in questo scenario, le emissioni arriverebbero a 174 tonnellate di CO₂ per veicolo, un valore che CATL paragona alla capacità di assorbimento annuo di oltre 9.600 alberi.
Numeri che vanno letti con attenzione: il mix energetico cinese resta fortemente dipendente dal carbone, e il beneficio climatico reale dipende da come viene prodotta l’elettricità che alimenta la rete di ricarica e le stazioni di swap. In altri Paesi con mix energetico migliore il beneficio ambientale sarebbe ancora maggiore.
Prima il business, poi i consumatori
Zhang Kai, CTO del business battery swap di CATL, ha chiarito che la strategia seguirà due fasi. La prima è rivolta al mercato B2B, considerato maturo e con una domanda già strutturata. Solo in un secondo momento il modello sarà esteso al mercato consumer, per raccogliere feedback e costruire riconoscibilità del marchio.
Un approccio pragmatico che riflette come il trasporto pesante sia oggi il banco di prova potenzialmente più realistico per soluzioni alternative alla ricarica tradizionale, soprattutto sulle lunghe percorrenze.

Una crescita che interroga anche l’Europa
Non a caso, i dati di mercato cinesi mostrano una crescita impressionante. Nel mese di novembre, in Cina sono stati venduti 113.000 camion pesanti, con un aumento annuo del 65%. Di questi, 28.000 erano veicoli a nuova energia, con una penetrazione che ha superato per la prima volta il 30%.
Nel periodo gennaio-novembre, le vendite cumulative di camion elettrici e a nuove energie hanno raggiunto 187.000 unità, con una quota di mercato del 25,95%, più che raddoppiata rispetto all’anno precedente.
Per l’Europa il caso CATL rappresenta più uno stimolo che un modello replicabile a breve. Le differenze normative, infrastrutturali e industriali sono profonde. Ma il messaggio è chiaro: senza soluzioni rapide e scalabili per l’energia a bordo, l’elettrificazione del trasporto pesante rischia di restare confinata a progetti pilota.
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