La Cina “abbandona” il carbone: crollo del 79% nei primi sei mesi del 2024

Dopo due anni di crescita ininterrotta con numeri record, arriva la frenata: nei primi sei mesi del 2024, in Cina i permessi per la costruzione di nuove centrali elettriche è crollata del 79,5%. Non a caso, il primo semestre – per la prima volta – ha visto anche il sorpasso di eolico e fotovoltaico sul carbone

La tendenza c’è ed è molto netta. Ora bisognerà capire se si è trattato solo di un rallentamento o se il fenomeno si potrà definire già strutturale. Il che sarebbe un passo avanti molto importante per la decarbonizzazione dell’economia globale.

La Cina ha diminuito il numero di permessi per nuove centrali a carbone nel semestre

Tre studi usciti negli ultimi giorni, rivelano come la Cina stai frenando nella costruzione delle nuove centrali a carbone. Entrambi si riferiscono ai primi sei mesi dell’anno. Il primo è di Greenpeace East Asia: nel periodo gennaio-giugno 2024 i permessi rilasciati riguardano 10,34 Gigawatt di nuova potenza, con un crollo del 79,5% rispetto allo stesso periodo di un anno fa.

Greenpeace non nasconde il fatto che i 14 nuovi impianti che hanno avuto il via libera sono di grandi dimensione (sopra i 660 megawatt), confermando un gigantismo iniziato anche in questo caso due anni fa.

Ma è anche vero che fino all’anno scorso, le centrali autorizzate superavano per la maggior parte 1 gigawatt di potenza. In pratica, centrali sempre grandi ma anche la taglia “big” comincia a ridursi sensibilmente.

Più o meno alle stesse conclusioni sono arrivati altri due studi. Secondo il Centre for Research on Energy and Clean Air (CREA) e il Global Energy Monitor, la nuova potenza installata è calata dell’83% rispetto ai primi sei mesi di un anno fa.

Conta più l’economia che l’ecologia

Gli esperti sono unanimi anche nel sottolineare come questo coincida con il sorpasso delle energie rinnovabili sul carbone. La capacità di produzione complessiva di fotovoltaico ed eolico ha raggiunto nel primo semestre il 38,41% del totale, contro il 38,08 delle centrali alimentate dal più inquinante dei combustibili fossili.

Come ha sottolineato il quotidiano britannico Guardian nel commentare la notizia, il governo di Pechino guarda più all’aspetto economico che a quello ambientale. Da un lato vorrebbe costruire più centrali a carbone perché consente una maggiore garanzia di stabilità del sistema elettrico.

Ma d’altra parte i costi sono sempre maggiori, mentre le rinnovabili hanno costi in discesa e la tecnologia è sempre più efficiente. Da qui la decisione di accelerare su eolico e fotovoltaico, dirottando i soldi risparmiati per il potenziamento della rete elettrica e delle batterie.

Visualizza commenti (15)
  1. Aggiungo che:

    La Cina ha recentemente approvato cinque nuovi progetti nucleari per un totale di 11 reattori, con un investimento stimato di 200 miliardi di yuan (28 miliardi di dollari).

    Questi progetti, che si trovano nelle province costiere e nella regione autonoma di Guangxi Zhuang, rappresentano il numero più alto di reattori approvati dal 2019.
    L’approvazione fa parte di un più ampio sforzo per stimolare la crescita economica e raggiungere gli obiettivi di sviluppo del Paese, e segue una costante crescita degli investimenti nel settore nucleare negli ultimi anni.
    La Cina, che gestisce 55 centrali nucleari ed è al terzo posto nel mondo per capacità nucleare, sta anche costruendo 36 nuovi reattori, la linea di costruzione più grande a livello globale.

    Questi progetti fanno parte di un piano più ampio per ridurre la dipendenza dalle importazioni di idrocarburi, affrontando sia le necessità energetiche immediate che gli obiettivi di lungo termine, come la neutralità carbonica entro il 2060.

    1. si però il nucl. per loro è marginale, ed averne un po’ è stato obbligatorio per sviluppare la filiera militare del plutonio (armi atomiche e sottomarini), come abbiamo fatto noi in europa in passato

      nel 2021 hanno raggiunto un arsenale di 350 testate atomiche e ancora sono poche rispetto a quelle occidentali.. stesso discorso per i sottomarini

      il picco di entrata in funzione di nuove centrali nuclea lo hanno avuto nel 2014, poi sono in rallentamento, ora installano 1-2 GW all’anno

      è come se dopo aver “risolto” l’urgenza della soglia di produzione minima per la filiera militare, si siano dati una calmata, e anche il calo di prezzo (e la disponibilità in quantità) delle rinnovabili li ha re-direzionati

      === TENDENZA NUOVE INSTALLAZIONI
      nel 1° semestre 2024 – Cina:

      – 102 GWp solare (crescita rapida)
      – 26 GWp eolico (crescita rapida)
      – 5 GWp idroelettrico (stabile)
      – 18 GWp carbone e gas (in brusco rallentamento)
      – 1,2 GWp nuclear (stabile)

      https://energyandcleanair.org/china-energy-and-emissions-trends-august-2024-snapshot/

      === QUOTE MIX ENERGIA ELETTRICA CINA 2023:
      https://ember-climate.org/countries-and-regions/countries/china/

      31% rinnovabili
      4% nucl
      60% carbone
      5% gas e altre fossili

      su un totale di 9530 TWh annui

      con previsioni di arrivare in futuro a 18.000 TWh annui (elettricando i vari servizi) quasi tutti genrati da rinnovabili, e la quota nucleare ( oggi 430 TWh su 9530, in futuro diciamo circa 600 su 18000) scenderebbe a circa 3%

      1. Alexander Kozlov

        Questo è assolutamente ridicolo.
        Hanno già tutto il plutonio che vogliono, e quei nuovi reattori non sono neanche dedicati allo scopo (reattori a neutroni veloci).
        Ad esempio i russi hanno l’arsenale nucleare più grande al mondo pur avendo molti meno reattori.
        Dire che la Cina costruisce reattori nucleari per fare armi nucleari è come dire che stanno sviluppando l’industria automobilistica perché vogliono costruire carri armati.

        1. ..in Cina hanno cosi tanto plutonio che ancora nel 2023 ancora ne aquistano dalla Russia per velocizzare la crescita del loro arsenale (ora sono a quota 400 testate, ancora poche rispetto a USA)

          la Cina ha completato le sue mega-strutture per il trattamento dei combustibili atomici solo nel 2010, prima era ancora più dipendente di adesso dall’estero anche per la filiera militare; mega-struttu-strutture create in sinergia con il programma di sviluppo civile

          nucleare civile e militare vanno a braccetto, condividono la filiera del trattamento e ritrattamento dei combustibili, delle scorie, le centrifuge, gli ingegneri, e anche parte del parco reattori, quelli veloci sono più adatti ma vanno bene anche gli altri se configurati (quelli russi specialmente sono a doppio uso, possono produrre moto plutonio)

          oltre la discorso sottomarini; il reattore westinghouse AP1000 che è stato esportato in Cina è derivato da un reattore militare marino

          lo dichiararono chiaro anche Degaulle e di recente Macron, testuale che se la Francia voleva rimanere aggiornata sull’arsenale atomico, doveva continuare ad avere anche il nucleare civile e pagare le spese per il nucl civile e per gli armamenti ( solo pergli armamenti 70 miliardi all’anno)

          stesso discorso per Inghilterra e Usa, non chiuderanno mia completamente la filiera, però ora la hanno ridotta molto, qusi nessun nuovo reattore, perchè sono 50 anni avanti alla Cina nell’accumulo di plutonio e loro si ne hanno veramente troppo, e costa molto sorvegliarlo nei depositi

          1. Alexander Kozlov

            Ma per favore…
            Non so proprio dove hai letto queste str*****e.
            Già si capiva leggendo, ma per sicurezza ho chiesto a ChatGPT di fare un fact checking: diciamo solo che ora vuole sterminare l’umanità 😅

            PS: scusa per il tono, ma quando le argomentazioni sono così campate in aria non resisto

    2. 5 reattori per la Cina non sono nemmeno noccioline.
      Ne ha 52 la Francia e sono 66mln. La Cina sono circa 1400 mln. Anche fossero EPR 1600 staremmo parlando di 60 TWh… chiamarle briciole sarebbe sovrastimare la cosa considerando che installano oltre 200GWp di solo FV ALL’ANNO, per cui fino a quando questi 5 reattori saranno pronti avranno installato TWp di FV.
      Confronto a 5 reattori nucleari.

      1. Alexander Kozlov

        scusa tanto, ma su questi argomenti tendo a diffidare dell’opinione di coloro che confondono i TW con i TWh

  2. leggevo che le centrali a carbone in costruzione in parte sono in sostituzione di centrali più vecchie e meno effiecnti, che vanno in dismissione

    centrali termoelettrica a carbone con efficenza 30%, erano diventate anti-economiche, persino se usate in proporzione sempre più come sistema di back-up (come le nostre centrali turbogas) invece che come carico di base, e le stanno sostituendo con centrali moderne con rendimenti tra 45% e 50% (lavorano a temperature e pressioni più elevate, la costo di fare uso di materiali di costruzione più pregiati)

    probabilmente ora anche queste moderne vengono messe fuori mercato dalle loro rinnovabili e dalla disponibilità/capacità-produttiva imponente anche come quantità, di sistemi di accumulo a batteria, per sostituire i vecchi sistemi energetici

    ====
    mettiamoci comodi e godiamoci un serie di notizie positive sul tema da adesso in poi da tante parti del mondo, siamo in mezzo a una transizione energetica epocale e rapida, simile ad altre rivoluzioni industriali del passato, appunto godiamoci l’evento

    PS: non troppo comodi, in italia a occhio abbiamo da cambiare governo per forse partecipare di più anche noi alla festa (e ai risparmi/guadagni ottenibili)

  3. Proprio il pragmatismo dei cinesi, poco influenzato da idee ecologiste (anche se è difficile credere che la salute almeno dei propri cittadini non venga tenuta in considerazione) dovrebbe far capire a tutti gli altri che la strada da intraprendere è quella delle rinnovabili.
    Hanno usato carbone e nucleare come ponte, ma ormai sono due fonti che da loro non crescono più.

    1. Concordo, pragmatismo nel cercare di perseguire la strada più efficiente nel produrre l’enorme quantità di energia per i cittadini ad un prezzo, lo ricordiamo, calmierato, e rispettare l’ambiente. Sanno benissimo di aver tralasciato le seconda per sostenere la crescita in passato ma, stanno molto velocemente cambiando rotta ora che è fattibile anche economicamente.

    2. Alexander Kozlov

      Bello.
      Peccato solo che sia falso.
      L’uso del carbone in Cina è in aumento (in termini assoluti).
      L’uso del nucleare in Cina è in aumento (sia in termini assoluti che in percentuale al mix energetico).
      Questo articolo dice solo che l’uso del carbone sta CRESCENDO MENO VELOCEMENTE DI PRIMA nel semestre indicato

        1. Alexander Kozlov

          Certo che si (e meno male!)
          Questo però non implica che “carbone e nucleare […] non crescono più” (cit. Mario Rossi)

      1. come percentuale nel mix l’energia prodotta il nucl cinese ha iniziato un lento calo dal 2019 (mentre come potenza installata dal 2014)

        grafico con le percentuali
        https://grafici.altervista.org/wp-content/uploads/Produzione-energia-elettrica-Cina-percentuali-2.png

        e vediamo il dato a fine 2024, penso che la tendenza sarà più evidente;

        per il carbone poi ci sono buoni segni, nel secondo trimestre 2024 le emissioni complessive di Co2 della Cina sono persino diminuite, per ora è solo una oscillazione, ma non capitava dal covid, forse siamo vicini al picco

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