Una Panda occupa l'area di una stazione di ricarica a Roma: le auto elettriche toglieranno parcheggi?
Ci toglierete i parcheggi con le vostre ricariche? Dopo Federico, un altro lettore ripropone il problema, ma dal punto di vista di chi non ha un’auto elettrica.
Ci toglierete i parcheggi? Già trovarne uno nella mia zona è un vero miracolo…
“Sono un vostro lettore, non possiedo auto elettrica, ma sono estimatore di questa tecnologia. Tuttavia vorrei raccontare l’esperieza di cittadino che vive in un area centrale densamente popolata di una media citta del centro-nord. È un quartiere di condomini, dove la battaglia per il parcheggio è quotidiana. Negli ultimi giorni il Comune ha installato alcune colonnine e dedicato alcuni parcheggi per l’elettrico. Giusto direte? Ma come conviverci, in zone dove anche eliminare 4 parcheggi crea estremo disagio a tutto il quartiere? Altra considerazione: se invece anche solo la metà dei residenti passasse all’elettrico, dove dovrebbero ricaricare? I garage privati sono sproporzionati rispetto al numero di auto. E non credo sia possibile, sia come infrastruttura che a livello economico, installare una colonnina in ogni posto-auto stradale. Quindi: come verrà gestita nelle aree densamente popolate l’elettrico? Non esistono solo case di campagna, villette o garage, ma tante zone cittadine dove si parcheggia per strada perchè non c’è alternativa“.Alberto Magnani
Una ricarica a Roma, nella zona di via Flaminia, a un passo da Ponte Milvio.
No, servono soluzioni alternative da studiare ora
Risposta.L’ultima cosa che vogliamo è creare una contrapposizione tra automobilisti elettrici e non. Serve rispetto reciproco e non certo il clima da guelfi e ghibellini che qualcuno alimenta. È chiaro che in prospettiva, aumentando il numero delle elettriche in circolazione, non si potrà continuare a togliere spazi di parcheggio per dedicarle alla sola ricarica. Andranno studiate alternative, come installare una presa per la ricarica lenta notturna in un numero importante di spazi accessibili però anche a chi intende solo parcheggiare. Londra, città in cui le auto elettriche sono molto più diffuse che da noi, procede da tempo mettendo prese di ricarica nei lampioni. Cosa che non è impossibile fare anche da noi, così come si possono studiare tipi di installazioni diverse. I Comuni, comunque seguono il problema con attenzione: non hanno nessuna voglia di provocarerivolte tra i cittadini. Ed eviteranno di togliere troppi parcheggi per dedicarli alla ricarica.
L’auto elettrica per tutti, dove ricaricheremo? Il VIDEOdi Paolo Mariano
Lo ripeto da sempre, caricare a casa è comodo e risparmiosa, ma non è, purtroppo, per tutti.
Quindi occorre pensare anche a chi non può.
Per questo serviranno tante colonnine, nei parcheggi di stazioni ferroviarie, interscambio metropolitane/pullman/tram di città, a bassa potenza, 3,6kW, senza penali a fine carica, perché fatte per starci ore ed ore, tipicamente almeno 9 ogni giorno.
Poi, colonnine più rapide, le 11/22kW nei centri commerciali, ristoranti, stadi, piscine, palestre, parchi pubblici, posti ove posteggi e non ci stai per tutto il giorno.
E poi fast ed HPC sulle vie di grande comunicazione, scorrimento veloce, superstrade, autostrade.
Perché caricare un’auto elettrica richiede ore, non minuti come le auto termiche. A meno di non installare stazioni ad alta potenza, che in 10-15 minuti permettono ricariche notevoli.
E comunque un aspetto da capire bene dell’auto elettrica è l’opportunità di ricaricarla mentre NON la uso: di notte a casa mentre dormo, al supermercato mentre faccio la spesa, nel parcheggio della (o vicino alla) azienda mentre lavoro, ecc. ecc.
Il problema è ovviamente complesso e questo è comprensibile, ovvio che la visione di poter caricare otimizzando i tempi sarebbe la cosa migliore, ma non vedo una soluzione FATTIBILE. La mia idea delle stazioni di servizio, nasce anche dalla considerazione che con le colonnine per strada, abbiamo cancellato un servizio all’utente: oggi hai la possibilità di fare benzina servito o non servito, ma
in ambedue i casi esiste la figura del benzinaio che all’occorrenza ti può dare un aiuto. Accade infatti abbastanza spesso che non riesci a caricare per bari intoppi: in quel caso cosa si fa? Questo è uno dei motivi che frena l’acquisto di un auto elettrica.
Tutte le considerazioni di ognuno di voi contengono senza dubbio un fondo di verità. Mi limito a ripetere, e in questo caso addirittura a constatare, che un modello di ricarica fatto su tante colonnine sparse va bene finché le auto elettriche sono relativamente poche. Quando i numeri dovessero essere diversi, piaccia o no ma ci vorranno degli strumenti diversi.
Vale quello che vale per le auto termiche ,
come non serve un distributore per ogni macchina a fossili ..
e se è vero che la media degli italiani ha cominciato a fere meno km della media degli europei ..
35 km al giorno
per la maggior parte di essi basterà una carica a settimana !
a cui vanno tolti quelli che caricano nel proprio box auto
a cui vanno tolti quelli che caricano presso il lavoro (si spera)
a cui vanno tolti quelli che caricheranno presso il supermercato, centro commerciale,cinema multisale (si spera)
l’elettrico , va pensato fori dagli schemi ,gabbia del termico
io spero che le possibilità di ricarica intelligente si moltiplicheranno
e sono certo che in un decennio , basteranno 10 minuti di carica per percorrere 200 km sui nuoi vodelli
io sono “vecchio” ,
con il boom economico , eravamo tutti in ferie il 15 agosto ..
in 7 in una 500,127,alfasud
tutti in fila per ore e ore per andare al mare negli stessi giorni e alle stesse ore,
per decenni ..
sembra una canzone , roba che oggi farebbe desistere qualsiasi millennial ..
per fortuna , poi hanno inventato le “partenze intelligenti” e isoradio ;
e la quota di “irriducibili” si è assottigliata
Oggi poi c’è google maps su android auto che ci dice la situazione del traffico in tempo reale;
Anche un boomer come me , scafato lo ammetto, sa usarlo .
domani io confido che le colonnine siano affidabili e prenotabili da app
o addirittura da una IA on sulla macchina .
non è fantascenza
è solo un po di informatica applicata, con le telecomunicazioni disponibili oggi
non realizzare questi traguardi , elementari
e passatemi il termine ,stupidi , con la tecnologia che abbiamo oggi
sarebbe un INSULTO alla generazione che ha mandato e fatto tornare uomini sulla/dalla luna
con la potenza di calcolo inferiore a quella di un Commodore 64
Le posso anticipare che gli operatori stanno studiando software avanzati che pianifichino le ricariche sulle autostrade, ottimizzando l’occupazione delle colonnine. In paratica saranno proposti agli automobilisti diversi slot di ricarica fra cui scegliere.
lo immaginavo e ne ero certo Massimo ,grazie per la conferma .
come dovrebbe immaginarlo qualsiasi persona mediamente intelligente che ha vissuto gli ulti 30 anni di innovazione digitale in tutti i settori
Ma io spero che in un decennio i 5 minuti si possa, ricare l’80% dato che oggi pubblizzano tale portata in 20 mi uti (naso lungo dei costruttori)
imho è un NON PROBLEMA per la maggior parte degli utenti italiani
Sapete la percorrenza media del cittadino Europeo è 35 km al giorno ?
e che la media italiana nel 2022 è addirittura stata inferiore ?
e che quindi basta una ricarica FAST di mezz’ora una volta a settimana per la maggior parte degli utenti ?
so di non essere un campione attendibile ma io faccio la spesa una volta a settimana in un centro commerciale , dove lascio l’auto per più di mezz’ora ferma a far nulla ..
l’Italia è stata CEMENTIFICATA all’inverosimile con aree commerciali,outlet ecc..
CHE ALMENO SERVANO A QUALCOSA !!
se poi i parcheggi di queste aree li copriamo con TETTOIE FOTOVOLTAICHE e magari qualche Megapack
forse , l’instupidimento generalizzato del paese italia , verrebbe perlomeno arginato per un pò
Incentivi e disincentivi.Oltre a quelli economici, diretti all’acquisto, mi sembra di vedere diverse cose che vanno nella direzione di disincentivare l’utilizzo del mezzo proprio a favore della mobilità alternativa e più sostenibile. Nelle grandi città e non solo, i parcheggi auto e le corsie vengono ridotte notevolmente per dare spazio a corsie ciclabili, quasi sempre anche discutibili, ma di conseguenza portando l’utilizzo del proprio mezzo sempre meno conveniente. Ma se hai un auto elettrica invece le cose un po’ cambiano, non esistono ztl, in molte città non si paga il parcheggio( le strisce blu per intenderci) e ci sono sempre più parcheggi per ricarica ma anche no, esclusivi. Ho apprezzato Verona già qualche hanno fa che alcuni stalli anche senza ricarica erano esclusivi, in un luogo dove le difficoltà di sosta erano evidenti, per non parlare che il comune regalava l’energia per caricare le auto nelle proprie colonnine, scaricando una semplice app…..
Non si paga il parcheggio finché le auto elettriche sono poche, ma poi il comune dovrà pur incassare i soldi dei parcheggi, e quindi pagheranno anche le elettriche.
E ora tutte le le colonnine AGSM a Verona prima gratis sono tutte a pagamento da circa un anno con una tariffa importante.
Oggi si trovano sempre libere, prima era impossibile…
Ad esempio, in Svezia, ancora prima delle auto elettriche i parcheggi “condominiali” hanno delle prese che ogni condomino può utilizzare (in inverno per preriscaldare la macchina e in estate per ricaricarla)
Sì potrebbe fare tranquillamente una cosa simile anche da noi, anche sui parcheggi pubblici e su quelli stradali (si tratta di un palo non più spesso di quelli dove si legano le biciclette)
Anche se personalmente penso che la cosa migliore sia sempre avere la ricarica ad induzione sotto l’asfalto.
Si credo anch’io che la ricarica a induzione possa essere veramente quella ideale arrivi parcheggi e carichi senza cavi e senza altre rotture direttamente dalla macchina imposti la ricarica e paghi e senza occupare spazio non so ancora se tecnicamente questa soluzione possa essere adottata ma sarebbe fantastica
Diamoci 10 anni e avremo la ricarica a induzione sotto il mantello stradale e avremo la soluzione a qualunque problema di ricarica, certo poi ci vorranno altri 10 anni perché il governo (che cambierà almeno 4 volte nel frattempo) abbia il tempo di deliberare un piano di sviluppo per portarla ovunque, altri 10 anni per i comuni per trovare il personale negli uffici tecnici per poter iniziare a guardare quel piano di sviluppo, 10 anni per prendere le sovvenzioni e iniziare i lavori, che verranno bloccati dai no induction (cioè guardate col 5g, pure che pilotassero i focolai di covid con le antenne son riusciti a credere), 2 o 3 anni per arrestare quelli che han ciucciato le sovvenzioni aprendo solo in cantiere, e poi nel giro di 10 di lavori sparsi per l’Italia avremo la soluzione anche installata realmente
l’EV a “ricarica fissa” oggi funziona perchè ripetto a idrogeno e battery swap ..
le infrastrrutture di ricarica sono molto economiche,
una ricarica a induzione che dici tu , potrebbe andar bene per una pista di cart
non per milioni di km di strade e autostrade mondiali
Inoltre le ricarica FAST da più di 150 kw installate oggi , è pronta a resistere nel tempo
oggi su alcuni modelli si caricano più di 200 km di autonomia in 20 minuti
con colonnine da 300KW e batterie auto adeguate si potrebbe arrivare a 10 minuti per 300km
Quindi io credo più nello sviluppo della chimica e dell’elettronica del’auto , che con lo sviluppo
in pochi anni metteranno la parola Fine alla ,stupida problematica, della ricarica veloce
non credo e spero che non verranno sperperati soldi pubblici , per infrastrutture di ricarica alternative
credo a un affinamento delle attuali , magari affiancando ai “supercharger” delle batterie e/o supercondensatori , e TETTOIE FOTOVOLTAICHE
per mitigare gli assorbimenti dalla rete pubblica , evitando costosi cavie e/o impianti ad alta tesione a favore dela media tensione che potrebbe in molti casi cedere il surprlus di energia rinnovabile di un parcheggio di un autogrill o di un centro commerciale alla rete nazionale
Si occorrerà un po’ di tempo d’altra parte la burocrazia e la politica hanno i loro tempi non vorremmo mai sconvolgere i loro ritmi potrebbero soffrirne e questo noi non lo vogliamo
Vediamo di ragionare:
Il quartiere di condomini NON ha ne parcheggi ne box/autorimesse ?
Le case perderanno di valore in quanto verranno acquistate o da chi non usa l’auto o da chi se la sente di parcheggiare lontano.
Si potrebbe investire per costruire un autosilo sotterraneo, acquistando poi box 10 – 20’000€.
Magari in qualche bella fabbrica della ricarica, ben servita da mezzi pubblici. 😉 Visto che non è un’idea così pellegrina? 😇
Tra l’altro stavo facendi delle considerazioni guardando un po’ di città dal cielo con Google Maps… per quanto totalmente teorica, Si sarebbe la possibilità di un tandem fra fabbrica della ricarica e Ferrovia dello Stato. Più che altro un wishful thinking, ma se interessa metto giù due righe.
E poi aggiungo un commento più in generale.
Tutti stanno reagendo come vespe impazzite alla decisione della UE di vietare la commercializzazione nei paesi aderenti di veicoli con emissioni di CO2 superiori a 0 g/km dal 2035 e hanno cominciato a sparare preoccupazioni – molte fondate, sia ben chiaro! – contro le auto elettriche come se il 2035 fosse DOMANI.
Ma mancano 12 ANNI al 2035, non 12 giorni, e poi una simile decisione è già stata presa da moltissimi altri paesi e stati, non solo dai cattivissimi “burocrati di Bruxelles”!
Vogliamo dare tutti il nostro contributo? Allora:
• Chi ama guidare auto termiche, si metta d’impegno a spronare le case automobilistiche e i produttori dei carburanti affinché spingano di più sulla ricerca per ridurre il più possibile vicino a 0 le emissioni dei futuri motori e carburanti, dimostrando così alla UE che i motori termici hanno ancora un futuro.
• Chi ama guidare auto elettriche, si metta con lo stesso impegno a spronare le case automobilistiche affinché spingano di più sulla ricerca per arrivare ad avere batterie ancora più rispettose dell’ambiente in tutta la fase produttiva ed impianti efficaci ed efficienti per il loro riciclo e recupero delle materie prime, a produrre auto sempre più efficienti in termini di consumi (che significa banalmente più autonomia a parità di capacità della batteria) e a produrre non solo auto da 40-50.000 euro in su, ma anche modelli di fasce inferiori, più popolari, e a costi altrettanto popolari, perché il grosso del parco circolante è proprio costituito da auto medio-piccole ed è arrivando a sostituire quel parco circolante a motore termico con uno elettrico che si otterranno benefici ambientali misurabili e ben percepiti (vi ricordate la magica sparizione dello smog nelle nostre città già dopo poche settimane del primo lockdown in primavera 2020?).
• E infine tutti noi, che amiamo muoverci in libertà indipendentemente dal tipo di motore che preferiamo, mettiamoci d’impegno a “marcare stretto” la nostra classe politica e di amministratori locali – e anche impegnandoci noi stessi – affinché questi 12 anni di “transizione energetica” vengano gestiti con intelligenza e lungimiranza, ascoltando tutti e poi decidendo per il bene migliore, non pensando soltanto alle prossime elezioni, ma piuttosto alle prossime generazioni (liberamente tratta da James Freeman Clarke, 1810-1888).
Di fronte ai cambiamenti ci sono due tipi di atteggiamenti: si possono negare e rifiutare, venendone poi sopraffatti, oppure si può cercare di comprenderli e accettarli, guidandoli per migliorarli. A ciascuno di noi la scelta.
Le domande di Alberto Magnani sono tutte giustissime e fondatissime, ma… il problema è a monte, non i pochi stalli di ricarica, e non è certo scrivendo a Vaielettrico.it che lo risolverà.
Gli abitanti di quella zona di condomini avrebbero dovuto già protestare e minacciare azioni legali contro il Comune e i costruttori per il mancato rispetto delle regole urbanistiche — che presuppongo ci siano anche nel suo comune… vero? Altrimenti il problema è ancora peggiore! — sul rapporto fra cubatura di costruito, aree verdi e parcheggi.
Capisco che, dopo aver sopportato per anni e anni come pecore la mancanza di parcheggi, adesso la classica “goccia” sia l’arrivo di alcuni stalli di ricarica. Faccio però sommessamente notare che, anche smantellando quei pochi stalli appena creati, sempre senza parcheggi rimanete…
Oggi i parcheggi ci sono, l’ha scritto, occorre lottare e sgomitare ma alla fine un posto esce. Essendo una situazione già al limite, levare posti auto per le colonnine esaspera la situazione, un po’ come se il direttore dell’ospedale decidesse di ridurre il numero di posti letto al pronto soccorso per destinarli ad altro: anziché risolvere il problema butta benzina sul fuoco.
Tra l’altro, giova ricordarlo, che anche chi passa all’elettrico non risolvere il problema perché mette l’auto in carica ma poi se questa fa il pieno durante la notte deve ricordarsi di scollegarla al mattino per non beccare la multa che scatta già dopo le 7:00 AM. Quindi non è premiante neanche per chi è più virtuoso e passa all’elettrico.
E dai: alle 8.00!!! Quando di solito vai a lavorare, o no? Poi scusa: chi compra un’auto elettrica dismette una termica. Il numero di auto da parcheggiare resta il medesimo. O no?
Ma cosa dice? E’ vero il contrario. Diceci colonnine su tre turni rcaricano 30 macchine.
A pensare che con il semplice dismettere le termiche si risolva il problema del parcheggio, temo si rischi la sovrapposizione ai tanti articoli in cui – tra elettrificati – ci si confronta sulla mala abitudine di utilizzare gli stalli di ricarica come posteggi. Piú auto, piú stalli necessari, per forza di cose meno parcheggi, guerra tra rispettosi delle regole e maleducati/prepotenti. Ragionarci in anticipo potrebbe evitare guerre civili..
Dove l’ha letto? Io ho detto che ogni auto elettrica sostiuisce una termica: il numero totale non cambia. Ci sarà un’auto in più negli stalli per la ricaica e una in meno a cercare un parcheggio libero.
“Oggi i parcheggi ci sono, l’ha scritto, occorre lottare e sgomitare ma alla fine un posto esce.”
Siamo d’accordo che il problema è lo stress di “lottare e sgomitare” finanche sotto casa tua, dove vorresti invece trovare finalmente un po’ di pace, causata dalla carenza di parcheggi in rapporto agli abitanti del quartiere e al numero di box, cioè perché il quartiere è stato urbanisticamente mal progettato?
Se per 1000 abitanti ci sono 100 box e 100 posti auto, siamo d’accordo che è questo il problema?
Almeno su questo siamo d’accordo?
Poi è chiaro che andare a sottrarre ulteriori posti auto per riservarli alla ricarica delle auto elettriche può dare fastidio, ma se non si inquadra bene il problema si ricade senza nemmeno rendersene conto nella solita (e benissimo orchestrata) guerra tra poveri!
Lo ripeto da sempre, caricare a casa è comodo e risparmiosa, ma non è, purtroppo, per tutti.
Quindi occorre pensare anche a chi non può.
Per questo serviranno tante colonnine, nei parcheggi di stazioni ferroviarie, interscambio metropolitane/pullman/tram di città, a bassa potenza, 3,6kW, senza penali a fine carica, perché fatte per starci ore ed ore, tipicamente almeno 9 ogni giorno.
Poi, colonnine più rapide, le 11/22kW nei centri commerciali, ristoranti, stadi, piscine, palestre, parchi pubblici, posti ove posteggi e non ci stai per tutto il giorno.
E poi fast ed HPC sulle vie di grande comunicazione, scorrimento veloce, superstrade, autostrade.
Domanda: ma perché le colonnine non vengono installate nelle attuali stazioni di servizio? È lì che oggi “carichiamo” le auto.
Perché caricare un’auto elettrica richiede ore, non minuti come le auto termiche. A meno di non installare stazioni ad alta potenza, che in 10-15 minuti permettono ricariche notevoli.
E comunque un aspetto da capire bene dell’auto elettrica è l’opportunità di ricaricarla mentre NON la uso: di notte a casa mentre dormo, al supermercato mentre faccio la spesa, nel parcheggio della (o vicino alla) azienda mentre lavoro, ecc. ecc.
Il problema è ovviamente complesso e questo è comprensibile, ovvio che la visione di poter caricare otimizzando i tempi sarebbe la cosa migliore, ma non vedo una soluzione FATTIBILE. La mia idea delle stazioni di servizio, nasce anche dalla considerazione che con le colonnine per strada, abbiamo cancellato un servizio all’utente: oggi hai la possibilità di fare benzina servito o non servito, ma
in ambedue i casi esiste la figura del benzinaio che all’occorrenza ti può dare un aiuto. Accade infatti abbastanza spesso che non riesci a caricare per bari intoppi: in quel caso cosa si fa? Questo è uno dei motivi che frena l’acquisto di un auto elettrica.
Tutte le considerazioni di ognuno di voi contengono senza dubbio un fondo di verità. Mi limito a ripetere, e in questo caso addirittura a constatare, che un modello di ricarica fatto su tante colonnine sparse va bene finché le auto elettriche sono relativamente poche. Quando i numeri dovessero essere diversi, piaccia o no ma ci vorranno degli strumenti diversi.
Vale quello che vale per le auto termiche ,
come non serve un distributore per ogni macchina a fossili ..
e se è vero che la media degli italiani ha cominciato a fere meno km della media degli europei ..
35 km al giorno
per la maggior parte di essi basterà una carica a settimana !
a cui vanno tolti quelli che caricano nel proprio box auto
a cui vanno tolti quelli che caricano presso il lavoro (si spera)
a cui vanno tolti quelli che caricheranno presso il supermercato, centro commerciale,cinema multisale (si spera)
l’elettrico , va pensato fori dagli schemi ,gabbia del termico
io spero che le possibilità di ricarica intelligente si moltiplicheranno
e sono certo che in un decennio , basteranno 10 minuti di carica per percorrere 200 km sui nuoi vodelli
my 2 cent
Nello quanto scommettiamo che nel futuro ci sarà un sacco di gente che pretenderà di ricaricare anche quando non gli serve strettamente?😉
io sono “vecchio” ,
con il boom economico , eravamo tutti in ferie il 15 agosto ..
in 7 in una 500,127,alfasud
tutti in fila per ore e ore per andare al mare negli stessi giorni e alle stesse ore,
per decenni ..
sembra una canzone , roba che oggi farebbe desistere qualsiasi millennial ..
per fortuna , poi hanno inventato le “partenze intelligenti” e isoradio ;
e la quota di “irriducibili” si è assottigliata
Oggi poi c’è google maps su android auto che ci dice la situazione del traffico in tempo reale;
Anche un boomer come me , scafato lo ammetto, sa usarlo .
domani io confido che le colonnine siano affidabili e prenotabili da app
o addirittura da una IA on sulla macchina .
non è fantascenza
è solo un po di informatica applicata, con le telecomunicazioni disponibili oggi
non realizzare questi traguardi , elementari
e passatemi il termine ,stupidi , con la tecnologia che abbiamo oggi
sarebbe un INSULTO alla generazione che ha mandato e fatto tornare uomini sulla/dalla luna
con la potenza di calcolo inferiore a quella di un Commodore 64
my 2 bit
Le posso anticipare che gli operatori stanno studiando software avanzati che pianifichino le ricariche sulle autostrade, ottimizzando l’occupazione delle colonnine. In paratica saranno proposti agli automobilisti diversi slot di ricarica fra cui scegliere.
lo immaginavo e ne ero certo Massimo ,grazie per la conferma .
come dovrebbe immaginarlo qualsiasi persona mediamente intelligente che ha vissuto gli ulti 30 anni di innovazione digitale in tutti i settori
Ma io spero che in un decennio i 5 minuti si possa, ricare l’80% dato che oggi pubblizzano tale portata in 20 mi uti (naso lungo dei costruttori)
imho è un NON PROBLEMA per la maggior parte degli utenti italiani
Sapete la percorrenza media del cittadino Europeo è 35 km al giorno ?
e che la media italiana nel 2022 è addirittura stata inferiore ?
e che quindi basta una ricarica FAST di mezz’ora una volta a settimana per la maggior parte degli utenti ?
so di non essere un campione attendibile ma io faccio la spesa una volta a settimana in un centro commerciale , dove lascio l’auto per più di mezz’ora ferma a far nulla ..
l’Italia è stata CEMENTIFICATA all’inverosimile con aree commerciali,outlet ecc..
CHE ALMENO SERVANO A QUALCOSA !!
se poi i parcheggi di queste aree li copriamo con TETTOIE FOTOVOLTAICHE e magari qualche Megapack
forse , l’instupidimento generalizzato del paese italia , verrebbe perlomeno arginato per un pò
my 2 cent di pensiero fuori dalla scatola
@Nello Roscini: “se poi i parcheggi di queste aree li copriamo con TETTOIE FOTOVOLTAICHE”
© Francia 2022, che l’ha già introdotto per legge con scadenze per i proprietari di parcheggi tra il 2024 e il 2026 (vado a memoria, perdonatemi) a seconda della grandezza dell’area.
Sono certo che i nostri illuminati governo e parlamento procederanno speditamente a legiferare sulla medesima falsariga.
il buon senso è solo buon senso
non è di destra ne di sinistra nei paesi civili ;
grazie dell’informazione ,
da far circolare imho
Viva la France
Incentivi e disincentivi.Oltre a quelli economici, diretti all’acquisto, mi sembra di vedere diverse cose che vanno nella direzione di disincentivare l’utilizzo del mezzo proprio a favore della mobilità alternativa e più sostenibile. Nelle grandi città e non solo, i parcheggi auto e le corsie vengono ridotte notevolmente per dare spazio a corsie ciclabili, quasi sempre anche discutibili, ma di conseguenza portando l’utilizzo del proprio mezzo sempre meno conveniente. Ma se hai un auto elettrica invece le cose un po’ cambiano, non esistono ztl, in molte città non si paga il parcheggio( le strisce blu per intenderci) e ci sono sempre più parcheggi per ricarica ma anche no, esclusivi. Ho apprezzato Verona già qualche hanno fa che alcuni stalli anche senza ricarica erano esclusivi, in un luogo dove le difficoltà di sosta erano evidenti, per non parlare che il comune regalava l’energia per caricare le auto nelle proprie colonnine, scaricando una semplice app…..
Non si paga il parcheggio finché le auto elettriche sono poche, ma poi il comune dovrà pur incassare i soldi dei parcheggi, e quindi pagheranno anche le elettriche.
E ora tutte le le colonnine AGSM a Verona prima gratis sono tutte a pagamento da circa un anno con una tariffa importante.
Oggi si trovano sempre libere, prima era impossibile…
Ad esempio, in Svezia, ancora prima delle auto elettriche i parcheggi “condominiali” hanno delle prese che ogni condomino può utilizzare (in inverno per preriscaldare la macchina e in estate per ricaricarla)
Sì potrebbe fare tranquillamente una cosa simile anche da noi, anche sui parcheggi pubblici e su quelli stradali (si tratta di un palo non più spesso di quelli dove si legano le biciclette)
Anche se personalmente penso che la cosa migliore sia sempre avere la ricarica ad induzione sotto l’asfalto.
Si credo anch’io che la ricarica a induzione possa essere veramente quella ideale arrivi parcheggi e carichi senza cavi e senza altre rotture direttamente dalla macchina imposti la ricarica e paghi e senza occupare spazio non so ancora se tecnicamente questa soluzione possa essere adottata ma sarebbe fantastica
Diamoci 10 anni e avremo la ricarica a induzione sotto il mantello stradale e avremo la soluzione a qualunque problema di ricarica, certo poi ci vorranno altri 10 anni perché il governo (che cambierà almeno 4 volte nel frattempo) abbia il tempo di deliberare un piano di sviluppo per portarla ovunque, altri 10 anni per i comuni per trovare il personale negli uffici tecnici per poter iniziare a guardare quel piano di sviluppo, 10 anni per prendere le sovvenzioni e iniziare i lavori, che verranno bloccati dai no induction (cioè guardate col 5g, pure che pilotassero i focolai di covid con le antenne son riusciti a credere), 2 o 3 anni per arrestare quelli che han ciucciato le sovvenzioni aprendo solo in cantiere, e poi nel giro di 10 di lavori sparsi per l’Italia avremo la soluzione anche installata realmente
Eterno ottimista.
Non abbiamo le strade asfaltate e credi che avremo le strade oltre che asfaltate. Anche a induzione?
Credici
l’EV a “ricarica fissa” oggi funziona perchè ripetto a idrogeno e battery swap ..
le infrastrrutture di ricarica sono molto economiche,
una ricarica a induzione che dici tu , potrebbe andar bene per una pista di cart
non per milioni di km di strade e autostrade mondiali
Inoltre le ricarica FAST da più di 150 kw installate oggi , è pronta a resistere nel tempo
oggi su alcuni modelli si caricano più di 200 km di autonomia in 20 minuti
con colonnine da 300KW e batterie auto adeguate si potrebbe arrivare a 10 minuti per 300km
Quindi io credo più nello sviluppo della chimica e dell’elettronica del’auto , che con lo sviluppo
in pochi anni metteranno la parola Fine alla ,stupida problematica, della ricarica veloce
non credo e spero che non verranno sperperati soldi pubblici , per infrastrutture di ricarica alternative
credo a un affinamento delle attuali , magari affiancando ai “supercharger” delle batterie e/o supercondensatori , e TETTOIE FOTOVOLTAICHE
per mitigare gli assorbimenti dalla rete pubblica , evitando costosi cavie e/o impianti ad alta tesione a favore dela media tensione che potrebbe in molti casi cedere il surprlus di energia rinnovabile di un parcheggio di un autogrill o di un centro commerciale alla rete nazionale
my 2 cent di costo efficacia
Si occorrerà un po’ di tempo d’altra parte la burocrazia e la politica hanno i loro tempi non vorremmo mai sconvolgere i loro ritmi potrebbero soffrirne e questo noi non lo vogliamo
No vi togliamo:
– l’inquinamento cancerogeno dell’aria;
– il traffico delle autobotti;
– il rumore;
– la maggior parte della polvere dei ferodi e dei dischi;
Anche qui a Budapest ci sono le prese sui lampioni , che trovo un ottima soluzione .
Vediamo di ragionare:
Il quartiere di condomini NON ha ne parcheggi ne box/autorimesse ?
Le case perderanno di valore in quanto verranno acquistate o da chi non usa l’auto o da chi se la sente di parcheggiare lontano.
Si potrebbe investire per costruire un autosilo sotterraneo, acquistando poi box 10 – 20’000€.
Capite quindi che il problema parcheggi è slegato dalla tipologia di auto .
Magari in qualche bella fabbrica della ricarica, ben servita da mezzi pubblici. 😉 Visto che non è un’idea così pellegrina? 😇
Tra l’altro stavo facendi delle considerazioni guardando un po’ di città dal cielo con Google Maps… per quanto totalmente teorica, Si sarebbe la possibilità di un tandem fra fabbrica della ricarica e Ferrovia dello Stato. Più che altro un wishful thinking, ma se interessa metto giù due righe.
Ottime le stazioni, Alesssandro. Pensa ai pendolari…
Procedo? Nel caso settimana prossima inizio a scrivere.
E poi aggiungo un commento più in generale.
Tutti stanno reagendo come vespe impazzite alla decisione della UE di vietare la commercializzazione nei paesi aderenti di veicoli con emissioni di CO2 superiori a 0 g/km dal 2035 e hanno cominciato a sparare preoccupazioni – molte fondate, sia ben chiaro! – contro le auto elettriche come se il 2035 fosse DOMANI.
Ma mancano 12 ANNI al 2035, non 12 giorni, e poi una simile decisione è già stata presa da moltissimi altri paesi e stati, non solo dai cattivissimi “burocrati di Bruxelles”!
Vogliamo dare tutti il nostro contributo? Allora:
• Chi ama guidare auto termiche, si metta d’impegno a spronare le case automobilistiche e i produttori dei carburanti affinché spingano di più sulla ricerca per ridurre il più possibile vicino a 0 le emissioni dei futuri motori e carburanti, dimostrando così alla UE che i motori termici hanno ancora un futuro.
• Chi ama guidare auto elettriche, si metta con lo stesso impegno a spronare le case automobilistiche affinché spingano di più sulla ricerca per arrivare ad avere batterie ancora più rispettose dell’ambiente in tutta la fase produttiva ed impianti efficaci ed efficienti per il loro riciclo e recupero delle materie prime, a produrre auto sempre più efficienti in termini di consumi (che significa banalmente più autonomia a parità di capacità della batteria) e a produrre non solo auto da 40-50.000 euro in su, ma anche modelli di fasce inferiori, più popolari, e a costi altrettanto popolari, perché il grosso del parco circolante è proprio costituito da auto medio-piccole ed è arrivando a sostituire quel parco circolante a motore termico con uno elettrico che si otterranno benefici ambientali misurabili e ben percepiti (vi ricordate la magica sparizione dello smog nelle nostre città già dopo poche settimane del primo lockdown in primavera 2020?).
• E infine tutti noi, che amiamo muoverci in libertà indipendentemente dal tipo di motore che preferiamo, mettiamoci d’impegno a “marcare stretto” la nostra classe politica e di amministratori locali – e anche impegnandoci noi stessi – affinché questi 12 anni di “transizione energetica” vengano gestiti con intelligenza e lungimiranza, ascoltando tutti e poi decidendo per il bene migliore, non pensando soltanto alle prossime elezioni, ma piuttosto alle prossime generazioni (liberamente tratta da James Freeman Clarke, 1810-1888).
Di fronte ai cambiamenti ci sono due tipi di atteggiamenti: si possono negare e rifiutare, venendone poi sopraffatti, oppure si può cercare di comprenderli e accettarli, guidandoli per migliorarli. A ciascuno di noi la scelta.
Le domande di Alberto Magnani sono tutte giustissime e fondatissime, ma… il problema è a monte, non i pochi stalli di ricarica, e non è certo scrivendo a Vaielettrico.it che lo risolverà.
Gli abitanti di quella zona di condomini avrebbero dovuto già protestare e minacciare azioni legali contro il Comune e i costruttori per il mancato rispetto delle regole urbanistiche — che presuppongo ci siano anche nel suo comune… vero? Altrimenti il problema è ancora peggiore! — sul rapporto fra cubatura di costruito, aree verdi e parcheggi.
Capisco che, dopo aver sopportato per anni e anni come pecore la mancanza di parcheggi, adesso la classica “goccia” sia l’arrivo di alcuni stalli di ricarica. Faccio però sommessamente notare che, anche smantellando quei pochi stalli appena creati, sempre senza parcheggi rimanete…
Oggi i parcheggi ci sono, l’ha scritto, occorre lottare e sgomitare ma alla fine un posto esce. Essendo una situazione già al limite, levare posti auto per le colonnine esaspera la situazione, un po’ come se il direttore dell’ospedale decidesse di ridurre il numero di posti letto al pronto soccorso per destinarli ad altro: anziché risolvere il problema butta benzina sul fuoco.
Tra l’altro, giova ricordarlo, che anche chi passa all’elettrico non risolvere il problema perché mette l’auto in carica ma poi se questa fa il pieno durante la notte deve ricordarsi di scollegarla al mattino per non beccare la multa che scatta già dopo le 7:00 AM. Quindi non è premiante neanche per chi è più virtuoso e passa all’elettrico.
E dai: alle 8.00!!! Quando di solito vai a lavorare, o no? Poi scusa: chi compra un’auto elettrica dismette una termica. Il numero di auto da parcheggiare resta il medesimo. O no?
Quindi chi lavora a turni ( di solito operai, infermieri,forze dell’ordine ecc..) che si arringino.
Ma cosa dice? E’ vero il contrario. Diceci colonnine su tre turni rcaricano 30 macchine.
A pensare che con il semplice dismettere le termiche si risolva il problema del parcheggio, temo si rischi la sovrapposizione ai tanti articoli in cui – tra elettrificati – ci si confronta sulla mala abitudine di utilizzare gli stalli di ricarica come posteggi. Piú auto, piú stalli necessari, per forza di cose meno parcheggi, guerra tra rispettosi delle regole e maleducati/prepotenti. Ragionarci in anticipo potrebbe evitare guerre civili..
Dove l’ha letto? Io ho detto che ogni auto elettrica sostiuisce una termica: il numero totale non cambia. Ci sarà un’auto in più negli stalli per la ricaica e una in meno a cercare un parcheggio libero.
“Oggi i parcheggi ci sono, l’ha scritto, occorre lottare e sgomitare ma alla fine un posto esce.”
Siamo d’accordo che il problema è lo stress di “lottare e sgomitare” finanche sotto casa tua, dove vorresti invece trovare finalmente un po’ di pace, causata dalla carenza di parcheggi in rapporto agli abitanti del quartiere e al numero di box, cioè perché il quartiere è stato urbanisticamente mal progettato?
Se per 1000 abitanti ci sono 100 box e 100 posti auto, siamo d’accordo che è questo il problema?
Almeno su questo siamo d’accordo?
Poi è chiaro che andare a sottrarre ulteriori posti auto per riservarli alla ricarica delle auto elettriche può dare fastidio, ma se non si inquadra bene il problema si ricade senza nemmeno rendersene conto nella solita (e benissimo orchestrata) guerra tra poveri!