Ci sono le salamelle, colonnine irraggiungibili perché in una zona del paese transennata. L’ennesima segnalazione arriva dal bergamasco. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it
Ci sono le salamelle a Piazzabrembana, chi deve ricaricare vada altrove
“Allego immagini degli stalli di ricarica a Piazzabrembana (Bergamo) il 9 agosto. Strada chiusa a 5 metri dagli stalli e tavoli per degustare ottime salamelle, complimenti al sindaco per la sensibilità verso i veicoli elettrici…. Evidentemente ama quei bei gipponi anni ottanta rialzati che circolano in zona affumicato le strade. Cordialmente“. Alessandro Dicanio
Risposta. Non abbiamo più parole. Segnalazioni di questo genere in estate ci arrivano ormai ogni giorno. Le immagini, desolanti, parlano più di mille commenti.
- Tesla Model 3 Performance: esagerata? “Va a bomba, ma con garbo” / La VIDEO-PROVA di Paolo Mariano
Proprio ieri sera ero a cena da amici, zona Valsamoggia.
Due di loro hanno incontrato un altro invitato perchè sono andati nella stessa gelateria a prendere loro il gelato e l’altro un semifreddo per il padrone di casa e i primi sono usciti dalla gelateria mentre il primo entrava, dicendosi “Ci vediamo da XXX, devo solo fare benzina”. Sono arrivati 35 minuti dopo: perchè il primo distributore si trova a 11 minuti di macchina ma aveva il lettore bancomat non funzionante e il secondo distributore era ad altri 9 minuti dal primo.
Benzina, eh, mica GPL o Metano: altrimenti non avrebbe proprio fatto rifornimento.
Io? una shuko me l’avrebbero prestata, se fossi arrivato a ZERO. E nelle 4 ore che sono stato lì, 8kWh li caricavo, con cui sarei tranquillamente tornato a casa ai 130 di autostrada.
Non sempre benzina significa “faccio il pieno dove mi pare, quando mi pare”: Valsamoggia, accanto all’uscita dell’autostrada, a 8 km dallo stabilimento Philip Morris, una logistica avanzatissima, mica Siberia.
Guido questa è soltanto “un’occhiatina” del collasso della rete di distribuzione carburante che abbiamo davanti. Anche non esistessero le BEV: le ibride consumano quasi la metà delle termiche pure, le plug-in se utilizzate bene ancora meno. Con un crollo dei litri consumati è facile prevedere ulteriore rarefazione della rete e molto probabilmente prezzi in salita, se sostenibili.
La rete di distribuzione carburanti mi pare un business non troppo remunerativo, specialmente per i gestori, che te ne pare?
Nei primi anni del 900 la benzina era venduta in farmacia.
Non dico che arriveremo a quello in breve, ma è chiaro che progressivamente diventerà antieconomico avere un distributore e ad un certo punto avverrà una rapida impennata del sovraprezzo che costituisce il guadagno del gestore, pena la chiusura.
Perché non sarà una libera scelta, sarà la corsa al si salvi chi può.
Negli anni settanta qui c’erano ben 5 distributori…tre erano piazzati un po’ come tantissime colonnine elettriche( mi è venuto in mente questo aspetto che mi pare interessante) tanto che quando lo dico ai più giovani quasi non ci credono …davanti ad un negozio, ad un ristorante e davanti una edicola in posizione che si faceva il pieno con l’auto quasi sulla strada. Oggi ne è rimasto uno l’unico che ( come allora ) ha le caratteristiche di un vero distributore…Il titolare è spazientito perché ha , da tempo, un pre accordo ( Enel X) x l’installazione di colonnina ad alta potenza ( giustamente lui la vede come un completamento dell’impianto) ma…i tempi si allungano…
Va bene tutto, ma nei dintorni del casello di Valsamoggia, tra Bazzano e Crespellano da una parte e Cavazzona e Anzola dall’altra, ci sono una decina di distributori in meno di dieci minuti…
Così come c’è gente che non è in grado di barcamenarsi tra app e colonnine, evidentemente ci sono anche quello che non sanno trovare un distributore (anche se meno rari).
Poi magari la Schüko te la prestavano, ma morivate di caldo senza condizionatore 😛
A sud di Crespellano no, non ci sono. L’amico ritardatario è uno sviluppatore software che scrive APP per Android/iOS, però può darsi che abbia ragione lei e che non sappia usare i motori di ricerca, anche se di solito gira col suo PC portatile dotato di Intel I9 e 64GB di RAM e l’antenna mobile (quella da camper) di Starlink, dato che abita nella montagne Bolognesi in zona non raggiunta dalla fibra e dove si sono fermati all’ADSL (xDSL non pervenuta e copertura 4G limitata, 5G manco a parlarne).
Eh, no, non saremmo morti di caldo, perchè l’amico ospitante ha un bella batteria di accumulo, il fotovoltaico (ma era già il tramonto) e un bel contratto da 10kW (e la quasi autarchia energetica) e abbiamo dovuto mangiare dentro, perchè in aperta campagna dopo le 22 la temperatura scende troppo: l’inerzia termica del verde è un po’ diversa da quella urbana, bastano le finestre aperte (con zanzariera adeguata, sembra di essere in Borneo)
Tra Bazzano e Ponte Ronca, in un raggio di meno di 5 km da Crespellano, ci sono 1 Tamoil, 1 Q8, 1 Esso, 1 Eni, 2 o 3 IP, e un altro Tamoil.
Poi, oh, tutto può essere, ci mancherebbe, ma devi ammetterre che un incastro di situazioni cone quella che descrivi (distributore con bancomat non funzionante, amico ipertecnologico ma con nemmeno 5 euro in contanti in tasca o di riserva in auto, il deserto di distributori attorno, ospitante con fotovoltaico, batteria e contratto da 10 kW, …), beh, non è la cosa più frequente che si vede.
Di certo, è un pelo meno frequente rispetto a trovarsi in difficoltà per colonnine non funzionanti, occupate da sagre, da altre auto, ecc… (a meno di adottare quel surplus di organizzazione preventiva del viaggio, a cui poi, per l’amor del cielo, sicuramente ci si abitua).
Insomma, non lo porterei come esempio principe di “con l’elettrico vado sempre ovunque mentre col termico che disastro!”, dai…
Buongiorno Guido, credo assolutamente a quello che scrive, però detto così sembra che oggi sia più difficile fare benzina che ricaricare un’auto elettrica. Sappiamo benissimo che non è vero, qualche inconveniente ci può essere per entrambi le tipologie ma al momento a me sembra che sia più facile rifornire benzina che fare una carica ad una bev. Anche perchè come spessissimo vedo, le colonnine vengono usate impropriamente come parcheggio e non solo da auto termiche: non ci sono posti auto liberi, c’è una colonnina libera, bene, collego l’auto e la metto in carica anche se magari ho la batteria al 60% pur di avere un parcheggio. Anche perchè parcheggiare sulle strisce blu ha un costo, tanto vale spendere per caricare. Inoltre chi lo fa con questo scopo, e ripeto che ce ne sono molti, occupa la colonnina per tanto tanto tempo, molto di più di quello di cui avrebbe veramente bisogno (o forse non avrebbe bisogno per niente). Col risultato che se arriva un poveretto che veramente ha bisogno di caricare trova la colonnina occupata (regolarmente) da chi è in spiaggia ed ha il 70% di batteria. Con la benzina questo non succede, intanto perchè nessuno mette carburante se non ne ha bisogno, ed in seconda battuta anche se facesse il pieno occuperebbe la postazione per tre minuti e poi sarebbe disponibile per il prossimo, io non ho mai visto qualcuno mettere benzina e poi lasciare l’auto parcheggiata li
No, non voglio certo fare passare questo messaggio, che sia più facile con una BEV: però le cose stanno cambiando, perchè i distributori sono in diminuzione ed è un fenomeno in accelerazione (https://www.confesercenti.it/blog/servizi-confesercenti-dal-2014-sparito-un-distributore-carburanti-su-cinque-oltre-500mila-italiani-rimasti-senza-una-stazione-per-il-rifornimento-nel-proprio-comune/#:~:text=In%20vacanza%2C%20ma%20con%20un,perdendo%20oltre%204.500%20punti%20vendita.)
Però, per assurdo, è vero che in emergenza assoluta e totale con una shuko ricarichi in un’ora a sufficienza per arrivare alla successiva colonnina e la shuko ce l’hanno tutti davvero: con la benzina devi trovare qualcuno che ti “venda” 1 litro, ammessa che la sua macchina non abbia la rete di protezione nel tubo di rifornimento…
Anche secondo me è solo voglia di fare polemica.
Se qualcuno fosse arrivato con l’auto a secco e, spiegando la situazione, avesse chiesto normalmente (intendo senza inveire) di poter ricaricare scommetto che avrebbero spostato i tavoli e fatto posto.
Ricordate che la prima persona che vedono gli altri siete voi… e si comportano di conseguenza!!!
Caro Federico, l’approccio che lei propone è quello classico “all’italiana” del “sì, è vietato, ma io… “. Non funziona così. Magari la ditta che occupa lo spazio per la ricarica, pur se autorizzata dal comune, “avrebbe capito” (come sostiene lei) e l’avrebbe anche fatto accedere alla ricarica, ma può star certo che la polizia municipale Non avrebbe capito perché aveva ordini precisi e diversi e avrebbe avuto tutte le ragioni per sanzionarla.
Il problema è nel manico, come si dice, e in casi come questi potrebbe affondare le radici o nella superficialità di chi individua aree per eventi e manifestazioni senza considerare tutte le implicazioni delle proprie decisioni, oppure nell’inerzia del gestore della colonnina che, pur informato, non ha indicato come non funzionante la colonnina nella propria app di ricarica.
Perché quello è il problema: la colonnina risultava perfettamente funzionante, mentre in realtà non era fisicamente accessibile.
Non sto quindi affermando che il comune abbia sbagliato a bloccare l’accesso a quella colonnina perché ricadente all’interno dell’area della manifestazione.
Quello in cui potrebbe eventualmente aver sbagliato il comune – è un’ipotesi, sia chiaro! – è nel NON AVER INFORMATO il gestore della colonnina della inaccessibilità temporanea dal giorno A al giorno B in modo da permettere al gestore innanzitutto di aprire un contraddittorio con il comune riguardo al mancato fatturato, oppure semplicemente di indicare quella colonnina come inaccessibile nella propria app per la ricarica.
L’altra ipotesi, altrettanto plausibile, è che il comune abbia correttamente informato il gestore e che questi non ha fatto nulla: la colpa dell’apparente disponibilità della colonnina nelle app di ricarica ricadrebbe in tal caso tutta sul gestore.
Tutto quello che gli utilizzatori di auto elettriche chiedono è semplicemente un po’ più di rispetto e di considerazione da parte di tutti, comuni e gestori, data la disponibilità di tutti gli strumenti per farlo.
Cos’era, la festa della Lega?
Boh, se è un evento magari non si poteva fare altrimenti…
Onestamente mi preoccuperei più delle colonnine inagibili nel quotidiano
Voglio vedere se l’evento l’avessero organizzato nell’unico distributore di benzina nel raggio di chilometri…
Piazzabrembana mi risulta abbia almeno un’altra colonnina a disposizione all’interno del paese, più altre nei comuni limitrofi.
Ribadisco: Se la chiusura è motivata da un evento e ci sono delle alternative a tiro, non ne farei una tragedia
Non e’ questione di farne una tragedia. Non vedo perché uno debba ricaricare altrove quando bastava spostare le transenne di poche metri e lasciare libera la colonnina. Si tratta di semplice rispetto delle regole, cosa che in Italia proprio non si riesce a fare.
Ancora più semplice, Giulio, dato che un comune ha tutto il diritto di chiudere aree a suo insindacabile giudizio: bastava che la colonnina fosse stata indicata come in manutenzione dal gestore, e chiunque l’avrebbe semplicemente evitata.
Chi sia stato responsabile della mancata segnalazione fra comune o gestore non lo sapremo mai.
Per come la vedo io, l’unico problema semmai è che l’indisponibilità della colonnina andrebbe segnalata, ma strutturalmente se una colonnina è stata piazzata ad esempio in pieno centro storico, non ci si può scandalizzare se due o tre volte all’anno in concomitanza di particolari ricorrenze, queste possano risultare inagibili.
Poi possiamo discutere sulla collocazione spesso un po’ troppo disinvolta delle stesse, ma probabilmente così ci imbatteremmo nel proverbiale elefante nella stanza
Ma quando vi libererete da questa “sindrome di Calimero” ???
Nella stessa foto, sulla destra, ci sono almeno 4 parcheggi “normali” occupati dalle bancarelle. 4 sono quelli visibili, ma a logica sono di più.
Nonostante ciò, si scrive: “complimenti al sindaco per la sensibilità verso i veicoli elettrici…. Evidentemente ama quei bei gipponi anni ottanta rialzati che circolano in zona affumicato le strade”
Quindi, almeno 4 parcheggi non disponibili per nessun veicolo, moto, auto, furgone, indipendentemente dal tipo di alimentazione, ma si riesce a fare polemica per l’unica piazzola di ricarica inaccessibile … mah
I posti di parcheggio sono una cosa, e si possono anche trovare altrove.
Le colonnine di ricarica sono una cosa ben diversa, un servizio a chi deve ricaricare un’auto a trazione elettrica.
A lei piacerebbe arrivare dal benzinaio perché necessita di rifornimento e vedere che per giorni questo è circondato di bancarelle o addirittura utilizzato per sistemare panche e tavolini per le salamelle??
Non avrebbe il timore di dover cercare un altro rifornimento, col rischio di esaurire il carburante?
Ecco, questo è quello che capita a chi ha un’auto elettrica e trova le colonnine di ricarica bloccate e circondate da feste e sagre di vario tipo, pianificate scientemente dalle amministrazioni pubbliche senza alcun rispetto.
Le sembra corretto?
Sarebbe così indifferente se capitasse a lei?
La cosa peggiore è che nelle App risultano in servizio, è come se al distributore ci fosse scritto aperto ma poi le pompe non sono accessibili. I Comuni possono anche essere così ottusi da pensare che sia una buona cosa mettere le colonnine nella piazza centrale e poi chiudere per fare spazio alla festa, però grazie a dei gestori “poco gestori” i clienti non sono correttamente informati del “fuori servizio”. Questa è la cosa fondamentalmente più grave, perché si può fare a meno di una colonnina e utilizzarne un’altra, ma è necessario che le colonnine non accessibili siano identificate come fuori servizio prima di arrivare e poi scoprire la triste realtà.
Bravo Leonardo, concordo.
I primi ad attivarsi dovrebbero essere i proprietari delle colonnine, appena viene loro segnalata l’inaccessibilità di una colonnina, per chiedere innanzitutto al comune in errore di ripristinare l’accesso alla colonnina (sempre che al fornitore interessi che quella colonnina continui a fatturare…).
Se poi continuare a fatturare non gli interessa (qualcuno ha detto EnelX e BeCharge???), almeno segnalino come fuori servizio le colonnine rese inaccessibili da sagre, fiere, ecc.
sinceramente sono dell’idea che le colonnine non andrebbero fatte in luoghi pubblici dove sono previste altre manifestazioni, comunque più in generale anche chi acquista un auto elettrica e magari manco può ricaricare a casa andanto a far ricarica con poca riserva … bhe direi che è piuttosto sprovveduto, se al posto di non poter ricaricare per le “salamelle” semplicemente la colonnina fosse stata non funzionante cosa avrebbe fatto? se la sarebbe prrsa con ENEL o chi per lei? Ad oggi la situazione colonnine è quello che è e chi viaggia sperando che funzioni tutto bene rischia di fare la fine di un noto youtuber proelettrico a cui una visita medica per la moglie gli è saltata appunto per la non disponibilità delle colonnine di ricarica, poi siamo in un mondo libero e ognuno faccia come vuole ma credo che anche “indignandosi” sui social non si risolva un gra che …sicuramente la sagra delle salamelle ci sarà anche nel 2025, meglio esser previdendi prima.
Analisi scorretta, secondo me.
Il problema non è dove siano installate le colonnine, ma nella loro corretta gestione.
In un caso come quello riportato, corretta gestione da parte del comune — che ha il diritto di chiudere le aree che ritiene, ma che, così come informa i commercianti nell’area interessata, deve informare anche i “commercianti remoti” come i gestori delle varie colonnine interessate — e da parte dei gestori delle colonnine — che, se informati di colonnine inaccessibili a seguito della chiusura di aree da parte dei comuni, devono segnalare come non utilizzabili nelle loro app.
Mario, secondo me bisogna vederla in modo diverso: non si sta facendo polemica perché hanno tolto un parcheggio riservato alle auto elettriche ma perché impediscono di utilizzare un servizio come è quello di ricarica. I parcheggi li tolgono per tutti e va bene, però secondo lei cosa sarebbe successo se avessero messo le bancarelle nei parcheggi dei disabili oppure nella piazzola di un distributore di benzina? Così, per sapere…
Forse non hai capito.. il problema non è parcheggiare una BEV (che da quel punto di vista è un veicolo qualsiasi)..
Il problema è che ti tolgono la possibilità di ricaricare .
Le colonnine sono ancora poche, spesso non funzionanti.. lente (e quindi se già occupate aspetti parecchio).
Quindi ogni colonnina pubblica “sequestrata” per fiere o altro toglie il diritto alla mobilità a chi deve ricaricarr la propria vettura.
Forse ha ragione @Enzo …
Finché nei principali distributori di carburante non saranno disponibili anche HPC (non bloccabili per questi discutibili motivi) ci sarà sempre un “sopruso legalizzato”.
Continuo a pensare che le compagnie di ricarica dovrebbero aprire punti HPC su terreni di proprietà, invece che piazzarsi “a casaccio” su spazi comunali in concessione o parcheggi privati .. che poi chiudono coi loro orari di esercizio.
Leggendo in giro, ricaricano tutti a casa, grazie al fotovoltaico e le colonnine non vengono mai usate. Non vedo quindi il problema se due colonnine, incluse in una zona soggetta a chiusura temporanea, risultino essere inaccessibili.
Magari usano barbecue elettrici, per ridurre l’impatto ambientale.
In realtà… molti di coloro che hanno il fotovoltaico a casa poi trovano conveniente sfruttarlo anche per l’ auto elettrica (oltre che per gli usi di casa, compreso magari climatizzazione estate e inverno).
Alcuni che hanno magari comprato l’ auto elettrica per prima. .se hanno un tetto disponibile.. magari pensano di metterlo.
Però, @Amtonello, il problema è che ti aspetti di poter ricaricare anche quando sei in giro (lontano dal FV di casa) magari per lavoro ..o per vacanza..o altre necessità.
esattamente come te con la vettura ICE,che pensi di poter rifornire dove ti trovi.
A maggior ragione se per poter spendere e inquinare meno (le 2 motivazioni prevalenti) sai che tra gli attuali compromessi dell’ auto elettrica ti ritrovi una autonomia più limitata ..quindi ogni colonnina è importante.
Continua pure a fare ironia coi barbecue elettrici…ma ricorda che i cambiamenti climatici colpiranno anche te in qualche modo. magari facendoti patire un caldo esagerato d’estate…e pioggia torrenziale e grandi ne…o prezzi alti di prodotti agricoli scarsi causa siccità
E quei ridicoli con le auto ed i barbecue elettrici stanno tentando di rallentare i drammatici cambiamenti.
Tu… Antonello..cosa fai?
Ma quello con la colonnina non è un parcheggio, è una stazione di rifornimento per ricarica elettrica. Il termine parcheggio non centra nulla. La stazione di rifornimento per ricarica elettrica deve rimanere libera e disponibile per chi deve fare rifornimento, come in qualsiasi paese civile.
c’è solo un piccolo particolare, la colonnina è dedicata alle elettriche/ibride giusto? peccato che siamo in Italia dove le aree disponibili, soprattutto nei centri storici e nei “borghi” sono molto limitate, spesso ogni area che dedichi alla ricarica elettrica è un parcheggio che levi e questo problema sarà sempre maggiore nei prossimi anni ammesso che le elettriche (che ora in gran parte sono acquistate da chi può ricaricare a casa) diventassero in percentuale sempre di più, in quel caso come risolveresti il problema? Ricordiamoci che le ricariche elettriche sono “a tempo” una volta ricaricata la devi staccare e devi cercarti anche tu un parcheggio “nornale” in cui lasciare l’auto.
La risposta alla sua obiezione, peraltro giusta, viene da tempo indicata su queste pagine, e alcuni operatori stanno faticosamente iniziando ad implementarla (ad es., https://www.vaielettrico.it/arrivano-a-milano-le-colonnine-city-plug-a2a-4-000-di-punti-di-ricarica/, oppure https://www.vaielettrico.it/roadmap-2035-ricariche-hpc-leuropa-detta-le-regole-della-ricarica/), pur nel disinteresse dei comuni (ad es., https://www.vaielettrico.it/ricarica-nei-lampioni-la-soluzione-italiana-ce-ma/): moltiplicare di moltissime volte il numero di colonnine, anche HPC presso gli attuali distributori di carburanti, per arrivare a rimuovere gli stalli riservati alla ricarica.
Mario, riesce a comprendere che parcheggi e aree per la ricarica di veicoli elettrici non sono la stessa cosa?
Riesce a comprendere che le aree per la ricarica di veicoli elettrici sono aree commerciali in cui un fornitore vende energia elettrica per veicoli a trazione elettrica?
Riesce a comprendere quindi che questo comportamento del comune danneggia sia il cliente (che vorrebbe ricaricare e magari ne ha urgente necessità) che il fornitore (che ha installato in quel posto perché così gli ha detto il comune, comune che adesso gli blocca l’accesso)?
Se lei fosse il proprietario di quella colonnina, reagirebbe come ha commentato?
Cerco di rispondere a tutti …
Ma qualcuno di voi è mai stato ad una fiera di paese?
Su Wikipedia c’è scritto che questo paese ha 1.186 abitanti.
– Al mio paese, di circa 500 abitanti, quando c’è la sagra del paese, chiudono la strada e la piazza con gli unici parcheggi disponibili. Almeno 3 amici, devono mettere la macchina in strada, perché con i tavolini bloccano l’ingresso al loro cortile. Bene, io ho 50 anni, e non ho mai sentito nessuno lamentarsi, tanto meno su un sito o su un giornale.
– Se vado a fare rifornimento ed il posto in questione è bloccato, non mi metto a fare foto e scrivere alla redazione di un sito, ma vado al successivo, e ci metto meno tempo. Tra l’altro, in un’altra risposta, c’è scritto che nello stesso paese c’è un’altra colonnina.
– i proprietari delle colonnine non fanno niente per questo, vi siete mai chiesti perché? Io una giustificazione l’ho letta, in un altro sito, ed è questa: sono sì colonnine private, ma sono messe su un luogo pubblico. Fa parte dell’accordo tra il Comune (proprietario del terreno) ed il privato, che in occasioni particolari potrebbero anche non essere disponibili.
Qui si vedono complotti ovunque, nell’altro articolo c’era quello che “mi hanno rigato la macchina perché è una Tesla”, quando i motivi potevano essere decine, e lui sicuramente non lo ha chiesto all’autore del gesto.
Mi ripeto: uscite da questa “sindrome di Calimero”, che la vivete meglio
Scusatemi, ma ora devo andare a fare la spesa e, come tutti i sabati, troverò un SUV, guidato da un uomo, che occupa 2 parcheggi per le donne incinte. Purtroppo in questo non c’è nulla che ha a che fare con l’elettricità, altrimenti sai che articolone ne sarebbe uscito qui ?
Tanti saluti a tutti
A quanto pare , caro @Mario Bonati, non ha capito il problema della “scarsità del servizio”.
Ho qualche anno piu di lei e ricordo perfettamente il guaio che era negli anni 70-80 aver solo 1 o 2 litri nel serbatoio.
Chiedevo in giro .. mi mandavano verso un distributore magari distante km ..e poi scoprivo che era chiuso per turno…o fuori servizio (all’ epoca capitava .. magari per mancato rifornimento della cisterna) o se era automatico..non ti accettava la banconota: nel 1982 sono stato “recuperato” con la moto ad un nuovo distributore automatico che…mi aveva preso 10000 lire ed erogato ZERO! ero in collina..
Una 2ª volta..ma nel ’93..dopo un rifornimento di carburante molto sporco si è “piantata” la mia monocilindrica in mezzo alle montagne…).
Fino a che lei troverà una più o meno comoda ed accessibile soluzione alternativa… non si metterà mai a fare foto e protestare.
A proposito…
Quando vede posti riservati “disabili 🦽 o signore incinta 🤰 ” che sono stati abusivamente occupati…lo segnali pure lei : è un atto di civiltà.
Cito la lettera da cui è partito tutto: “complimenti al sindaco per la sensibilità verso i veicoli elettrici…. Evidentemente ama quei bei gipponi anni ottanta rialzati che circolano in zona affumicato le strade. Cordialmente”
Normalmente le sagre di paese durano 3 giorni, dal venerdì alla domenica. Sta mettendo in croce il sindaco perché “lui” aveva bisogno di questa colonnina proprio in uno di quei 3 giorni.
Poi, di quello che succede negli altri 362 giorni dell’anno, e del fatto che persone che sono abituate a parcheggiare lì la macchina non lo possono fare, evidentemente non gliene più fregar di meno. A lui quello che interessa è denunciare che per colpa del sindaco cattivo cattivo, non ha potuto rifornire dove e quando voleva lui.
Può fare una proposta al sindaco: l’anno prossimo spostare la sagra in un altro paese, così se ricapita di lì proprio in uno di quei 3 giorni, potrà rifornire la sua auto
Ripeto: è stata fatta una polemica sul nulla
La polemica sul nulla la sta facendo lei. Ha già detto la sua, i lettori le hanno risposto. La smetta
Non si dispiaccia sig. Mario
Evidentemente buona parte dei guidatori elettrici sono più sensibili ai temi ambiente – salute – rispetto dei diritti anche delle categorie minoritarie …
La saluto cordialmente…
>> damiano l 10 Agosto 2024 at 8:23
>> Quando vede posti riservati “disabili 🦽 o signore incinta 🤰 ” che sono stati abusivamente occupati…lo segnali pure lei : è un atto di civiltà.
Ci ho provato ieri mattina, vediamo se passa i controlli 🙂
Due giorni fa hanno rimosso la vettura di ragazzi che avevano parcheggiato su spazio disabili per andare in spiaggia…
Se cominciano tutti i comuni ad applicare multe con rimozione (quando possibile)…forse avremo una parvenza di civiltà pure da noi… Buon Ferragosto 😁👋👋
@Mario Bonati : cosa c’entra l’esempio di chi deve parcheggiare in strada quando la sagra gli blocca l’ingresso ? Di certo non è una situazione piacevole ma in fondo si tratta di poche persone (pensiamo, estremizzando un pó, agli espropri per ragioni di pubblica utilitá..) mentre la colonnina è un servizio pubblico che deve essere garantito a tutti. E’ vero che la posizione di una colonnina dipende da un libero accordo fra Comune e gestore ma infatti questo è sempre stato un aspetto negativo dei contratti che penalizza la fruibilitá dell’infrastruttura.
Non ho capito neanche l’esempio della pompa di carburante bloccata, quante volte è successo in rapporto al numero totale di distributori ?
Facendo una ricerca al volo, mi dice che in Italia ci sono 40.000.000 di auto, e di queste circa 200.000 sono elettriche
Le rispondo quindi, usando parola per parola quello che ha appena scritto: “Di certo non è una situazione piacevole ma in fondo si tratta di poche persone”.
Poi, come scritto da altre persone, qui di fondo c’è solo stato un problema di comunicazione tra le istituzioni e chi avrebbe dovuto segnalare alle varie app che quella colonnina era inagibile per qualche giorno
// – i proprietari delle colonnine non fanno niente per questo, vi siete mai chiesti perché? Io una giustificazione l’ho letta… //
Tutto giusto, Mario.
E infatti nessuno reclama il diritto inviolabile di poter ricaricare presso qualsiasi colonnina sempre e comunque.
Quello che si reclama è il diritto ad essere informati che una colonnina non è utilizzabile, qualunque sia la ragione. Punto.
Lei forse non lo sa perché non guida un’auto elettrica, ma le colonnine di ricarica sono tecnologicamente un po’ più avanzate delle pompe di distribuzione dei carburanti: sono tutte controllate in remoto dai rispettivi proprietari, ed il loro stato di funzionamento è consultabile da remoto da parte dei guidatori di auto elettriche mediante apposite app o siti web, che ne verificano lo stato PRIMA di dirigervisi.
Nessuno chiede che i comuni non si permettano di impedire mai e per nessuna ragione l’accesso alle colonnine.
Tutto quello che a rigore di logica si chiede, qualora un comune si trovi a dover restringere l’accesso a delle colonnine di ricarica, cosa di cui ha ogni e qualsiasi facoltà, è quanto segue:
1. Che il comune informi anticipatamente i proprietari delle colonnine interessate in modo che i proprietari possano segnalare nelle loro app o siti web per i guidatori di auto elettriche l’inaccessibilità di tali colonnine. Ricordo inoltre che le colonnine sono strumenti commerciali che i proprietari utilizzano per commerciare energia elettrica, per cui i proprietari hanno anche il diritto di prospettare al comune un problema di mancati introiti e quindi di concordare una soluzione.
2. In ogni caso, che i proprietari segnalino nelle loro app o siti web per i guidatori di auto elettriche l’inaccessibilità di tali colonnine.
Visto che per le colonnine di ricarica sono già oggi disponibili strumenti avanzati di controllo e monitoraggio su cui i guidatori di auto elettriche fanno affidamento, possiamo pretendere che vengano utilizzati correttamente?
Se strumenti simili fossero utilizzabili anche per le pompe dei carburanti in modo da evitare la sorpresa di distributori chiusi o pompe non funzionanti, non chiederebbe anche lei la stessa cosa?
È davvero diventato così difficile riuscire a mettersi nei panni degli altri e assieme capire che i diritti sono per tutti, anche per chi non è (al momento) direttamente interessato?
Ma infatti, come già scritto da altri, qui c’è stato un problema di comunicazione tra il Comune e chi avrebbe dovuto fare in modo che le varie app segnalassero quella colonnina come indisponibile.
Dalle informazioni che abbiamo, non sappiamo se è stato il comune a non segnalarlo, o chi ha ricevuto la segnalazione se ne è fregato, quindi stiamo facendo una polemica senza avere abbastanza informazioni per poter fare delle valutazioni
P.S. Io nei panni degli altri mi ci sono messo, tanto che sono stato il primo a segnalare che erano inaccessibili anche dei parcheggi, e non solo la colonnina di ricarica, mentre chi ha mandato l’email per protestare non ha minimamente accennato alla cosa
Me ghe la meterés denach a cargà istes.
Io gliela metterei davanti a caricare lo stesso.
Me a glia mitreb daventi a carghe’ listess.
Dialetto reggiano, vero? In modenese molto simile, “listass” (la grossa differenza tra reggiano e modenese sta proprio in queste due vocali)
Abito nel comune di Argenta ( FE) : la mia piccola frazione è praticamente tagliata a metà con la provincia di Ravenna…io lo considero romagnolo…
Beh, ci si capisce. Ho colleghi (oltre 600) con cui mi sento telefonicamente tutti i giorni, sparsi in 11 regioni, ogni volta è un piacere sentire le diverse inflessioni e i dialetti (i veneti…)