Ci pensino le aziende a ricaricare gratis le auto dei dipendenti

Ci pensino le aziende a ricaricare gratis le auto dei dipendenti. Secondo Fabio sarebbe una soluzione economica e vantaggiosa per tutti. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it

ci pensino le aziendeBisogna puntare sulla mobilità elettrica per lavoratori, a prezzi agevolati

“Da quello che percepisco, ad oggi non si punta molto sulla mobilità elettrica agevolata per i lavoratori che ogni giorno percorrono in auto la strada casa-lavoro e ritorno. Secondo me sarebbe molto utile, nonchè economico e vantaggioso per tutti, installare presso i parcheggi delle aziende di una certa dimensione delle colonnine di ricarica per i dipendenti.

Dipendenti che potrebbero così ricaricare l’auto gratis durante l’orario di ufficio o a prezzi agevolati, perchè c’è stata la contrattazione da parte dell’azienda con i fornitori di energia elettrica. Cordiali saluti“. Fabio Santinelli

Ci pensino le aziendeCi pensino le aziende? Sì, ma rispettando quel che ha sancito l’Agenzia delle Entrate

Risposta. In realtà è una soluzione già praticata in tantissime aziende, che offrono ai dipendenti la disponibilità delle loro ricariche quando non occupate da auto di servizio. Attenzione, però: l’Agenzia delle Entrate è intervenuta chiarendo come procedere per evitare che il valore della ricarica erogata venga tassato in busta-paga come reddito da lavoro. In risposta a un quesito, la determina 329/2022 prevede che:

  • le ricariche devono essere messe a disposizione della generalità dei dipendenti o quantomeno di categorie di essi
  • il servizio deve riguardare esclusivamente erogazioni in natura e non erogazioni sostitutive in denaro;
  • le opere e i servizi devono perseguire specifiche finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria ecc. Cosa che molte aziende interpretano identrificando l’auto elettrica come parte di piani di educazione ambientale.
  • Come scegliere lo scooter elettrico giusto? Guarda la VIDEO-GUIDA di Marco Berti Quattrini

Visualizza commenti (26)
  1. Di giorno i pannelli solari funzionano meglio che di notte.
    Ormai è palese: incentivi e gratis tengono a galla le auto a batterie.

    1. @Emilio
      Incentivi e facilitazioni varie (bollo, parcheggio etc) sono state messe per “lanciare” una tecnologia comunque “nuova” ed in costante evoluzione…che ha all’ inizio Maggiori Costi e Disagi da affrontare.

      Francamente penso e spero che tra 2 o 3 anni sia già possibile considerare la scelta di un’auto elettrificata (BEV, nuove plugin, eREV) come una scelta più conveniente di per sé .. almeno dal seg. B in su (ed in molti casi già lo è..per quelli che hanno WB e viaggiano “in media europea”).

      Per i segmenti bassi (A e B) almeno quelli a basso reddito li incentiverei Direttamente ( es. IVA 10%..o anche 4%…o con rimborso diretto come nel “cash back” di qualche anno fa -saltando la gestione in concessionaria! )..
      È una partita di giro per lo stato. . perché farebbe comunque aumentare le vendite…e diminuire i costi SSN (60000 decessi + altri in cure per inquinamento) e magari evitare multe europee su sforamento valori emissioni.

  2. Fabrizio Isacchi

    Gratis o prezzi agevolati?
    Ho letto bene?
    Ma si vuole una sommossa popolare?
    L’altro 95% dei dipendenti che direbbe?
    L’imprenditore mica sempre ha il FV, che si fa?
    Magari questa energia serve alla produzione. È se c’è nuvoloso, piove, nebbia, inverno, che facciamo?
    Bisogna aumentare il contratto della massima potenza disponibile: chi paga?
    Lui non sostiene le spese di potenziamento impiantistico, e l’energia elettrica?
    E non venite a dire che gli impianti e infrastrutture già ci sono, in stabilimento altrimenti tutti farebbero così.
    E poi molti stabilimenti hanno parcheggi lontani dalle unità produttive, che facciamo!
    Ognuno pf si assume le conseguenze delle proprie scelte autimobilistiche, senza “girare” gli aspetti negativi, su altri.

    1. In realtà non serve che l’azienda faccia alcun investimento e dia gratis l’elettricità. Però dovrebbero permettere l’installazione di colonnine di ricarica da parte degli operatori. Colonnine possibilmente V2G e/o colonnine a bassa potenza visti i lunghi periodi di fermo delle auto. Colonnine utilizzabili dalla stessa azienda per ricarica i propri mezzi a prezzi contrattati e quelli degli ospiti a prezzi di mercato.
      Altro punto sarebbe l’obbligo di coprire una percentuale di parcheggi aziendali (di tutte le attività produttive). In quel caso l’azienda potrebbe usare quell’energia per la ricarica dei propri mezzi elettrici o anche venderla a prezzi più bassi del mercato ai propri dipendenti o ospiti, clienti ecc…(facendo business e pagandoci le tasse ovviamente). Impianti fotovoltaici che permetterebbero di avere auto e mezzi di lavoro parzialmente protetti dagli eventi atmosferici.
      Comunque il passaggio alla mobilità elettrica è iniziato, in questi giorni anche la Svizzera ha legiferato definendo il diritto alla ricarica che in pratica faciliterà l’installazione delle wallbox in tutti gli edifici ove esistano dei posteggi a disposizione dei proprietari/affittuari. In poche parole nei condomini svizzeri non ci si potrà più oppure all’installazione di una wallbox personale.
      Spero che si arrivi presto anche in Italia a garantire lo stesso diritto.

      1. antonio Gobbo

        Considerando come ragionano le PMI italiane (che sono la stragrande maggioranza delle aziende) quello che scrivi mi sembra fantascienza, riguardo si parcheggi condominiali molto spesso non è tanto l’assemblea condominiale a votare contro quanto i costi che chi vuole installarlo dovrebbe sopportare per mettere a norma l’edificio, ovviamente non puoi obbligare a spendere soldi a chj nonninteressa assolutamente avere una wallbox in garage, poi magari in futuro alcuni dei soldi spesivti saranno rimborsati a chj vorrà collegarsi ma quasi certamente non sarà il 100% degli inquilini e fino ad allora per te quelle diesel saranno perdite secche su cui anche nel migliore dei casi ci smenerai gli interessi.

    2. Pensa che ora l’azienda da i buoni carburante anche a chi ha solo una BEV… Sommossa popolare? Siete liberi di passare all’elwttrico e goderne i benefici… Tra un po’, quando vi accorgerete di aver buttato un sacco di soldi in gasolio e auto termiche negli ultimi 5 anni, vi lamenterete perché chi ci ha visto lungo sono 5 anni che viaggia a costi meno che dimezzati… Cos’è dovremo fare la colletta per ripagarti dei danni che vi siete auto afflitti?

      1. in realtà i buoni “carburante” sono disponibili e ritirabili in egual importo per BEV ed ICE le uniche limitazioni sono il valore massimo legato al bonus e dove puoi rifornirti legato agli accordi di piattaforma . quello della piattaforma usata dall’azienda dove lavoro propone enelx-eni-plenitude. IP-Q8-tamoil

      2. Per favore, a chi giova questo pseudo accattonaggio? Chi va a lavorare riceve uno stipendio, che si paghi tutto il resto. Io sono stipendiato, non ho buoni pasto né agevolazioni di altri tipi. Se vado al lavoro in auto mi pago benzina e parcheggio, se ci vado con la bev mi pago kWh e parcheggio, se ci vado coi mezzi pubblici mi pago l’abbonamento. La sede di lavoro è quella, come ci arrivo sono fatti miei. Questo piagnisteo degli utenti elettrici a volte è stucchevole, e ci hanno tolto le strisce blu gratis , e ci fanno pagare il bollo, e le ricariche non ci sono più gratuite, e non ci danno gli incentivi… Mica possiamo continuare così , detto da uno che ha auto e scooter elettrici ma paga quello che deve pagare e finisce li: nessuno mi ha costretto di comprarli, ho fatto la scelta consapevolmente e via. Qui si parla sempre e solo di spendere poco, meglio se nulla, meglio se pagano gli altri per noi, di ecologia si parla veramente poco o nulla

          1. E’ vero, il mio era un commento provocatorio. Oggi chi vuole una elettrica può comprarla, ci sono auto nuove che non costano poco ma sono quasi allineate al termico. Diciamo che volendo, rinunciando a qualche accessorio non indispensabile si riesce ad arrivare pari. E se veramente c’è questo vantaggio a viaggiare in bev è giusto approfittare. Però continuo a non capire perché mai l’azienda dovrebbe pagare il ” pieno ” all’auto dei dipendenti. Come ha scritto qualcuno prima io investirei nelle energie rinnovabili per fare scendere la bolletta energetica dell’azienda ma altra cosa è essere quasi obbligato a fare viaggiare gratis il personale

      3. antonio Gobbo

        Visto vome vanno le immatricolazioni nel 2025 direi che i dipendenti quando parlano di elettriche aziendali pensino alle pluh in piuttosto che alle BEV e da ex rappresentante di commercio li capisco perfettamente, ricariche in azienda poche e spesso occupate da chi “arriva prima”, perdita di tempo durante le ricariche non casalinghe, autonomia limitata (nel mio caso non era raro fare 400 – 500 km in una giornata) … insomma forse oggj come oggi, per alcuni tipi di lavori, la BEV a volte non è ancora la macchina ideale

  3. Beh in effetti la proposta andava scritta da un altro punto di vista: quali sono le ore della giornata in cui le rinnovabili producono di più? Quelle centrali
    Dove sono molte auto in quel momento? Ferme nei parcheggi aziendali
    E allora si che l’iniziativa prende senso e fa bene a tutti

    E più che il potere negoziale delle aziende ci sarebbe la possibilità che sfruttino il loro fotovoltaico in maniera intelligente, e lì si che farebbero educazione ambientale.
    O anche in caso di FV per qualche motivo non presente/non sufficiente, potrebbero si negoziare contratti ma di tipo variabile in base al PUN/PZO orario ed anche in quel caso consumare energia nelle ore in cui è più disponibile

    In ultimo ci sarebbe un accordo di V2G: ti do la corrente gratis ma con la libertà di prelevarne (ovviamente meno di quella ceduta) quando mi serve.
    Ad esempio arrivo in ufficio alle 8 di mattina e l’auto ha ancora un 50% di carica. Dato che a quell’ora la corrente costa ancora tanto, si va in modalità prelievo portando la batteria ad esempio fino al 10%. Poi verso le 10 col sole che sale si va in ricarica completa per poi eventualmente prelevare qualcosa dopo le 5

    E allora si che l’EV assolverebbero al loro compito di “batterie su ruote”

      1. Le partecipazioni al V2G sono su base Volontaria e si possono impostare le percentuali di SOC minimo…

        Per le “emergenze” normali (figli in uscita anticipata a scuola etc) non ci sono problemi…
        Le altre (la nonna morente a Reggio Calabria e tu che parti da Milano) sono fandonie… altrimenti vorresti con un Wrangler attrezzato per tutte le emergenze possibili…(e saresti da trattamento psicologico 😉).

        NB mia moglie è rimasta senza un goccio di benzina 3 volte prima di capire che anche le ICE non vanno tenute vicine alla “riserva”😂

      2. Se se se… Se fosse l’azienda che ha prelevato l’energia ti presta un’auto di servizio… Mamma che difficoltà… Il bicchiere è tre quarti pieno e vi concentrate sempre sul quarto vuoto (e nel frattempo state a guardare morendo di sete)

        1. antonio Gobbo

          Ti presta l’auto di servizio? Io (e alcune migliaia dj miei colleghi, da noi le macchine a uso promiscuo erano almeno 4 – 5000) ho sempre avuto auto “aziendali” con noleggio a lungo termine intestato a me, e così pure tutte le ditte “concorrenti” con cui ho lavorato, poi c’erano le partite IVA ma quelli andavano coi leasing. Ditte che acquistano auto e te la danno (soprattutto con incluso l’uso privato) ne conosco gran poche, anche perchè immagono che poi eventuali incidenti e contravvenzioni andrebbero addebitati a loro.

          1. io sono uno dei pochi che ha l’auto promiscua di proprietà dell’azienda, e t’assicuro che le multe le pagano loro e poi le girano a me chiedendo conferma che ero il guidatore. Pare però che al prossimo giro non compreranno più auto ma andranno col noleggio a lungo termine.
            Altro tema sono le auto “di pool” non assegnate a un dipendente ma a disposizione per il solo uso di trasferte aziendali. Capita che queste rimangano ferme anche per mesi (mi viene in mente il periodo covid in cui le trasferte erano ridotte al minimo) e sono lì nel parcheggio “a far muffa”
            Fossero state elettriche e perennemente collegata a delle wallbox avrebbero garantito un accumulo anche dell’ordine del MWh a disposizione dell’azienda per ottimizzare i consumi elettrici.
            Così difficile?

    1. Daniele Sacilotto

      Dove lavoro io siamo già in 10 ad avere una BEV e abbiamo avanzato la richiesta all’azienda di installare delle wallbox a bassa potenza nei vastissimi parcheggi. Nei tetti dei capannoni sono installati 3,8MWh di pannelli fotovoltaici ma non ci siamo permessi di chiedere la gratuità dell’energia prelevata perché giustamente l’azienda ha fatto i suoi conti prima di installare tale impianto ed è giusto che vi rientri.
      Acquistando però l’energia per le auto al prezzo a cui la paga l’azienda dal proprio gestore avremmo comunque benefici visti i contratti a lungo termine che ha stipulato. Stiamo aspettando i dati ma dovremmo stare sui 0,20€/kWh.
      I vantaggi sarebbero quindi per entrambi. Noi avremmo energia allo stesso basso costo dell’azienda e l’azienda guadagnerebbe da una vendita ad un prezzo più alto del PUN nei momenti di maggior produzione. Nei momenti di bassa produzione però non le costerebbe nulla.
      I nostri colleghi con auto termiche non avrebbero nulla da dire in quanto non si tratterebbe di un benefit rivolto a pochi e anzi sarebbero incentivati a passare anche loro all’elettrico.
      Inoltre in ottica futura amplierebbe il raggio di reperimento di personale, cosa che per noi è un grosso problema, in quanto abbattendo le spese di viaggio una persona potrebbe venire a lavorare anche abitando un pò in distante dalla norma.
      Infine sarebbe un guadagno in termini di immagine aziendale dal momento che una buona percentuale delle ricariche avverrebbe comunque da fonte rinnovabile.
      Noi l’abbiamo impostata così la richiesta, cercando un approccio win – win e credo che sia la soluzione migliore, infatti ha destato interesse da subito

      1. Questo è un ragionamento eccellente, assolutamente condivisibile. Il fatto di cedere la corrente della mia batteria alla rete non mi piace proprio, già la vita è complessa così, ci manca solo che quando finisco di lavorare devo tirare ad indovinare a quanto sarà carica la batteria: 10? 30? 80 ? No grazie, già le certezze sono rimaste veramente poche, già bisogna avere app e card, pianificare tutto, non aggiungiamo altri problemi ( a mio parere ovviamente)

      2. Ecco una bella testimonianza che dimostra che con un po’ di sale in zucca le innovazioni diventano favorevoli per tutti, senza alcun ombra di “accatonaggio”.

        In un altro commento su un tema diverso avevo proposto fotovoltaico obbligatorio per tutti i capannoni industriali o lo stato dopo 3-4 anni ha il diritto di “espropriarti” il tetto per “interesse pubblico” e metterlo all’asta .

        Una volta che un’azienda si installa una bella quota di FV, viene automaticoa cominciare a farsi altri ragionamenti su come utilizzare l’energia al massimo, e le wallbox nel parcheggio diventano la soluzione naturale.

        Poi appunto le soluzioni anche senza fare regalie sono molteplici, vendere l’energia a un prezzo favorevole per entrambi, o schemi di V2G anche a “conguaglio nullo”. Es. ti assorbo 10 kWh a 30 c€/kWh e ti ricarico 30 kWh a 10 c€/kWh.

        Questi si che sono schemi da incentivare, anche più delle colonnine ad ogni angolo.

  4. Con atteggiamenti così non si va da nessuna parte. Da possessore di auto elettrica mi farebbe molto piacere se la mia azienda mi mettesse a disposizione la ricarica gratuita. Ma “ci pensino le aziende non si può sentire”, come ogni atteggiamento pretenzioso. E poi cosa vuol dire “vantaggio per tutti”? Vantaggio per il dipendente, sicuramente, ma come può essere un vantaggio per l’azienda? Sarebbe bene prenderci le conseguenze delle nostre, io credo sagge, scelte. Non pretendere che qualcun altro le paghi per noi

    1. Bravo Luca!
      “Non pretendere che qualcun altro le paghi per noi” !
      Troppi italiani pensano che debbano essere sempre “gli altri ” a dover fare qualcosa… A tenere pulito l’ambiente… A mantenere l’ordine ed il decoro… A provvedere ai bisogni di persone fragili e anziani..
      Poi finiscono per delegare anche le “noiose e scomode ” scelte ad altri…e votano politicanti populisti (“datemi il potere..e vi farò godere!” recitava R. Benigni anni fa).
      E stiamo assistendo tutti al declino dell’ Italia.

      È giustissimo e doveroso che nei parcheggi aziendali e pubblici siano incentivate installazioni di punti di ricarica (lenta…per chi si trattiene 8h al lavoro) in modo da agevolare coloro che si prendono una vettura o minicar elettrica… Però la ricarica se la possono benissimo pagare (a tariffa”aziendale”) così come si pagano i carburanti coloro che continuano ad usare le ICE (altrimenti facciamo discriminazione!)

      È bene che anche e soprattutto le pubbliche amministrazioni passino a flotte BEV per le loro funzioni (così come già fatto da Poste spa) per abbattere i costi gestione & dare un segnale Forte che l’ inquinamento aereo ed acustico urbano va contrastato..con benefici per tutti .

    2. Visto che, in molti casi, l’energia “cade gratis sui terreni, i fabbricati e in generale le infrastrutture delle aziende”, caricare gratis o con contributo simbolico i mezzi di trasporto dei dipendenti (monopatti, biciclette, scooter, automobili, pulmini etc.) non sarebbe molto diverso dall’uso dei bagni, degli spogliatoi, della mensa, del parcheggio interno.

    3. Vantaggio per l’azienda: riduzione delle emissioni negli spostamenti casa-lavoro da dichiarare nei rapporti di sostenibilità, che sono obbligatori per aziende sopra una certa dimensione.

      1. non credo che il rapporto di sostenibilità si occupi di come i dipendenti vanno a lavorare (quello è un problema del dipendente ed un costo interamente a suo carico)ma bensì sui mezzi aziendali e su come l’azienda muove il suo business ed il trasporto merci; avere fornitori es Indiani,cinesi o giapponesi per componenti, importarli assemblarli parzialmente, rispedirli presso una filiale in aree low cost es Cina , India, Vietnam, assemblarli nuovamente su altro gruppo, re-importarli montarli sul componente finale che si esporta nuovamente. Te lo dico per esperienza visto che tra il problema di Suez e Panama siamo riusciti oltre alle solite navi cargo in ritardo perenne a spedire avanti ed indietro tanta di quella merce su arei cargo a prezzi folli.

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