Ci girano un film nella ricarica: capita veramente di tutto nelle colonnine italiane e chi dovrebbe utilizzarle per rifornire…Altre segnalazioni da Roma. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it .

Ci girano un film e ricaricare diventa impossibile…
“Due piccoli esempi, ma purtroppo non gli unici, di quanta strada ancora dobbiamo fare per far accettare l’elettrico come modo di vivere. La prima immagine (in alto): un gruppo di operatori fotografici prepara la proprio attrezzatura di lavoro. Dove? Ma ovvio, occupando in pieno due piazzole di ricarica (tra l’altro una attiva e una no). La seconda foto, ancora più triste. Una bellissima postazione di ricarica ad alta potenza, mai attivata e ormai sulla via del tag e dell’abbandono. Due piccole immagini di quello che si trova a vivere un qualsiasi elettrico-munito che si muove per Roma. Senza contare il paradosso che a 500 metri, davanti alla stazione Ostiense, trovi un fiume di stazioni di ricarica di ogni tipo pronte a servire l’utente. Ma tant’è, siamo sotto il palazzo di ACEA, ovvio che lì le stazioni ci sono e funzionano. Due velocità: dove troppo e dove niente. Sfogo finale: peccato che stamattina non ero con la mia amata VW E-Up aziendale, avrei avuto proprio in quel momento urgenza di caricare. Mi sarei divertito un po’…“. Mauro
E le colonnine da attivare ormai non si contano più…
“Salve mi unisco al tema ‘colonnine mai attivate’ benché poste in quartieri popolosi con tante auto elettriche. È questo il caso di Roma Eur Torrino, dove di recente è stata posta una fast per la quale ho pure effettuato segnalazione alla società proprietaria, senza mai ricevere risposta. Per non parlare poi della situazione sulle autostrade meridionali. Certo, è strano che l’Italia si riempie la bocca della parola transizione, e poi l’ osteggia in tutti i modi…Allego foto“. Cesare Rossi

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