Chi vince nel mercato delle auto con la spina, in Europa e nel mondo. Il Gruppo BMW ha rilasciato una serie di infografiche che fotografano le quote di mercato nel periodo aprile2019-marzo 2020. Unendo auto elettriche pure e ibride plug-in.
Chi vince in Europa: Tesla, poi BMW, Renault e VW
Partiamo dall’Europa: un dato balza salta subito agli occhi e riguarda Tesla. Nonostante produca solo elettriche pure, la Casa di Elon Musk si aggiudica la quota di mercato più rilevante. Siamo al 16%, grazie soprattutto al Model 3. Insegue proprio la BMW con il 13%, grazie alla vendita di elettriche, ma anche di ibride con la spina. Il Gruppo bavarese salirebbe a sua volta al 16% se si considera anche il 3% di quota della Mini, realizzato soprattutto grazie alla Countryman Plug-in Hybrid.
In terza posizione c’è la Renault, che deve la sua quota del 9% grazie solo alla Zoe, dato che le versioni plug-in dei suoi modelli (come la Megane) sono state lanciate solo di recente. Al quarto posto la Volkswagen (in gamma ha entrambe le soluzioni), seguita via via dia tutte le altre marche. Alcune di queste, come la Mitsubishi, possono contare solo su veicoli ibridi plug-in, ma rientrano comunque in questa classifica “della electromobility”. I big dell’auto ci sono un po’ tutti, con poche eccezioni. Tra queste figura il Gruppo FCA, che ancora non ha una sola elettrica venduta (la 500 arriverà tra alcuni mesi) e sta per lanciare le Jeep ibride plug-in.
Nel mondo su 5 auto con la spina vendute una è Tesla
A livello globale, invece, chi vince è ancora Tesla, in maniera ancora più netta, con una quota di mercato del 20%. In pratica: ogni 5 vetture elettriche o ibride plug-in che si vendono nel mondo, una è una Tesla. La maggior incidenza si spiega facilmente: il fenomeno delle ibride con la spina è soprattutto europeo, meno diffuso negli Stati Uniti e in Asia. In questa classifica, c’era da aspettarselo, spuntano i costruttori cinesi, nonostante che di fatto vendano le loro auto solo sul mercato domestico.
Al secondo posto, in coabitazione proprio con la BMW, c’è la BYD, con il 7% di quota, davanti alla Volkswagen. Tra gli altri in classifica troviamo anche Beijng Auto e la Roewe, entrambe cinesi ed entrambe con il 3%. Tutte le infografiche si trovano sul sito media di BMW cliccando qui.
SECONDO NOI. Mettere assieme elettriche pure e ibride-plug-in è un po’ mischiare le pere con le mele. Ma il fatto che sia la BMW a farlo indica che i costruttori tedeschi vedono nella electromobility un unico target di clientela. Sarà interessante vedere come cambieranno le quote quando i costruttori cinesi cominceranno (presto) ad aggredire i mercati occidentali.
Marco Castagnone
A mio parere, in questo momento di crisi epocale dell’industria automobilistica mondiale occorre non fare distinzioni sul paese di produzione. Chi usa quotidianamente per lavoro un’auto e non percorre piu’di 100/200 km al giorno scegliera’un’auto elettrica di piccole/medie dimensioni a un prezzo accessibile. Gli incentivi dovrebbero essere limitati solo ad una fascia di prezzo medio bassa.
Considerazione banale : chi acquista una auto elettrica da 50 000 euro in su,sempre a mio parere, certamente non sara’ condizionato dalla presenza o meno di un incentivo (piccolo, per il valore dell’auto).
Personalmente sono convinto che con gli standard di sicurezza, molti elettronici, la Cina è già a ottimi livelli se non all’avanguardia, mi auguro solo che, per il bene dei cittadini, l’Europa non farà “cartello” solo con i prodotti “locali” tenendo fuori dai confini, il più possibile, i prodotti cinesi che sono più avanti sulla tecnologia elettrica pura.
Design accattivanti (ma ormai ci siamo) e costi “ragionevoli” quasi pari alle termiche magari anche con formule di noleggio e finanziamenti di 3/4 anni (come l’offerta per i privati di Zoe) dovranno costituire il volano per una mobilità, finalmente, diversa.
Non so se i cinesi sono più avanti, sicuramente sono in grado di produrre a costi minori. Arriveranno in massa? Dipenderà dalla politica UE, ma da quel che si legge la Germania (che di solito detta la linea) è piuttosto combattuta: c’è chi vorrebbe fare muro, ma c’è anche chi fa presente che in Cina il made in Germany fa affari enormi e produce alla grande. Esempio: la prossima elettrica BMW, la iX3, sarà prodotta in Cina e da lì esportata in tutto il mondo…
E nessuno comprerà una cosa fatta dai “generosi” tedeschi con un prezzo tedesco.
Vi è in atto un boicottaggio globale nei confronti dei cinesi e in Europa dei tedeschi e sicuramente avrà successo. Finanziare uno stato miope ed egoista come la Germania in Europa per qualunque cittadino onesto, intelligente e con amor proprio non ha senso. Lei di che gruppo fa parte?
Sicuramente non del Suo, caro Bartolozzi.
Dite che sfonderebbero i cinesi in Europa? Io credo solo se faranno loro qualche marchio (Volvo, Polestar) o joint venture. Non me lo vedo un tedesco o un francese a comprare Byd. Forse, se prendesse 5 stelle Ncap e il prezzo fosse ottimo?
Se i cinesi vogliono vendere in UE devono fornire prodotti che rispettino i nostri standard di sicurezza. Non credo abbiano problemi a farlo, devono solo volerlo. Per quanto riguarda il poco fascino dei marchi, si dice sempre la stessa cosa per tutte le nuove case che si affacciano ad un mercato per la prima volta. Negli anni 90 Hyundai e Kia erano interessanti ? La Skoda quando presentava la Felicia non era forse uno sfigato marchio dell’est ? E Dacia….
Se Byd e compagnia faranno buoni prodotti vinceranno molte sfide (non tutte) perchè si presentano con molta piu esperienza nell’elettrico rispetto a tanti colossi europei.