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Chi si rivede? Pietro S. e la sua Hyundai Kona: un mese elettrizzante

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pietro s. e la sua Hyundai Kona in ricarica

Vi ricordate di Pietro S., il perito agrario che esattamente un mese fa  ci raccontò, entusiasta, il suo primo viaggio a zero emissioni con la sua Hyundai Kona nuova fiammante? La sua storia ha fatto il giro del web: è stata letta da decine di migliaia di nostri lettori ed è stata oggetto di una valanga di commenti. Ebbene: Pietro si è rifatto vivo.

L’ha fatto per confermarci tutta la sua soddisfazione per la scelta di abbandonare il motore termico (due Range Rover diesel nel suo palmares più recente, 70-80 mila km l’anno) e darci conto del suo primo mese elettrico. Anzi, elettrizzante: ha percorso 11.000 chilometri senza il minimo problema, ha verificato la soddisfacente autonomia della sua Hyundai Kona e ha pure risparmiato un sacco di soldi. Ci svela anche il suo nome – Pietro Spricigo  – e, nella foto qui sotto, il suo volto.

«Dopo 40 giorni che viaggio con la Hyundai Kona elettrica _ ci scrive _ ho fatto 11.000 km. Tutto è andato bene: se si viaggia tranquilli su strade normali si può arrivare a oltre 450 km con una sola carica. In autostrada, viaggiando tra i 115/120 kmh, si arriva intorno ai 400 km; a 130 kmh si arriva a circa  300 km. Come potete veder dalla foto che vi invio, ricarico prevalentemente a casa, gratis, con il mio impianto fotovoltaico. I dati del cruscotto visibili nell’altra foto, riportano il consumo medio in kwh x 100 km. Da notare che scendendo e risalendo l’Italia sono stati quasi tutti percorsi ini autostrada. Il tratto più lungo che ho potuto percorrere in autostrada senza ricaricare è stato mercoledì scorso da casa mia a Cimadolmo fino all’ uscita Valdarno in Toscana (321 km, 298 dei quali in autostrada n.d.r.).  Mi rimaneva ancora un’autonomia di 60 km».

Il cruscotto della Hyundai Kona di Pietro S dopo un mese di utlizzo

Nella foto qui sopra, il cruscotto della Hyundai Kona di Pietro con le seguenti indicazioni. A sinistra la segnalazione che l’auto è in fase di ricarica. Al centro l’autonomia teorica a piena carica. A destra, il consumo medio per 100 km (14,6 kWh), la temperatura esterna (19 gradi), le percorrenza totale (10.816 km). Ancora più a destra il livello di carica raggiunto dalla batteria.

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15 COMMENTI

  1. No , non mi convincete! Non è questa la soluzione. Dove l’elettrico è in espansione cominciano i problemi di ricarica per non parlare dell’inquinamento superiore al diesel per produrre tanta potenza e smaltimento batterie
    Ben venga il motore elettrico ma sarà veramente la soluzione solo quando abbinato all’idrogeno : prodotto con sole e vento , immagazzinabile e veramente ecologico.
    È solo questione di tempo e di volontà politica.
    L’elettrico , al momento , è figlio della necessità di vendere per recuperare parte degli investimenti.
    Parlatene con chi , rimasto a piedi , ha venduto le varie Tesla per disperazione…

    • A noi non risulta. Dove l’auto elettrica è in espansione, la rete di impianti di ricarica è molto più vasta e capillare che da noi. E funziona benissimo. Con il sole e il vento si produce elettricità. Per l’esattezza già oggi il 34,4% di tutta l’elettricità consumata in Italia. Entro il 2030 sarà il 55%. La produzione dell’idrogeno (per elettrolisi dall’acqua o per reazione chimica ad alta temperatura dal metano o dal metanolo) è più costosa perché implica un ulteriore passaggio, con dispersione di energia. Quindi è meno efficiente. Quanto allo smaltimento delle batterie la invito a leggere gli articoli che abbiamo già scritto e i commenti che trova qui sotto.

  2. Scusate io ho una ibrida kia e in città sapendo 3euro al giorno per fare 60/70 spenderei ancora meno su strade extraurbane o provinciali.la mia Kia niro i può prendere con 20mila euro

  3. Ho da poco comprato una Kona elettrica della quale sono molto soddisfatto ho già percorso circa 3000 km dei quali una parte anche per andare in vacanza in un albergo che mi ha permesso di ricaricare gratuitamente la mia auto. Quotidianamente carico l’auto dal mio box attaccandola alla presa domestica. Vi posso assicurare che al momento non ho riscontrato alcuna difficoltà anche se il mio utilizzo quotidiano per lavoro è di massimo 180 km giorno.

  4. Io non ho modo di ricaricare a casa perché abito in condominio. Ma se i parcheggi dell’azienda in cui lavoro io e quelli del supermercato in cui faccio la spesa settimanalmente avessero le colonnine di ricarica, la comprerei subito la Kona.
    Anche perché abito in Friuli e abbiamo gli incentivi regionali di 5mila euro che si sommano a quelli statali di 6mila, avendo ora un diesel euro4 da rottamare.
    Quindi il mio limite attuale non è il prezzo che alla lunga ritengo accessibile, ma le infrastrutture pubbliche e private

    • Non hai un garageo poso auto in condominio? Se si ma l’energia è condominiale basta installare un contakWh e pagarli al condominio, con protezione che ti faccia caricare solo se non si supera potenza contatore. Con quelli incentivi è un peccato non poter caricare….

    • Caro Daniele,
      il suo è un caso di scuola. Se i tanti, tantissimi, che sono nelle sue stesse condizioni avessero la possibilità di ricaricare con le modalità che lei indica, cioè al lavoro o nei parcheggi pubblici del supermercato, l’auto elettrica diventerebbe davvero un’opzione alla portata di tutti. Credo che il governo dovrebbe incentivare le aziende a dotarsi tutte di impianti di ricarica per i dipendenti.

  5. Molto incoraggiante sentire esperienze vere di chi lo sta usando quotidianamente come auto “normale”. Sarebbe bello sentire esperienze di chi non ha il fotovoltaico e di chi magari deve ricaricare dalla presa del proprio garage o dalle colonnine pubbliche, visto che si tratta della maggior parte della popolazione…

    • Caro Giorgio. Su Vaielettrico abbiamo già pubblicato alcune decine di esperienze di vita vissuta con l’auto elettrica, la maggior parte delle quali riguardava automobilisti che ricaricano in garage senza disporre di impianto fotovoltaico. Nessuno di loro ci ha detto di essersi pentito. Chi invece non dispone di un garage o un box in cui effettuare la ricarica domestica oggi farebbe bene a non comprare un’auto elettrica. Siamo noi i primi a dirlo. E a sollecitare interventi che permettano di ricaricare in strada o sul luogo di lavoro (nei parcheggi aziendali), grazie a una rete capillare di colonnine e tariffe accessibili.

    • Ricaricando alla presa del proprio garage, si spendono circa 0,21€ a kwh… Vale a dire secondo i consumi srgnalati circa poco più di 3€ per 100km.

      • In realtà meno…i 0,21 cent tengono conto dei costi fissi delle bollette probabilmente. La spesa si aggira intorno ai 18-19cent al kWh, chi è bravo a trovare tariffe valide anche meno. Chi paga già sopra i 20 cent farebbe bene a cambiare offerta.

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