Chi ha più ricariche in Europa? Olanda su tutti

Chi ha più ricariche in Europa? Al primo posto c’è un Paese tutto sommato piccolo come l’Olanda, seguita da Germania e Francia. L’Italia in 6° posizione.

Chi ha più ricariche? Per l’Italia il 6°posto su un totale di 900mila colonnine

In fin dei conti non usciamo male dal report di Charge point Monitor, che segnala che a fine luglio nel Vecchio Continente è stata operata quota 900 mila colonnine. È vero che siamo alle spalle degli altri grandi mercati europei e anche di Olanda e Belgio. Ma va tenuto conto che il parco circolante di mezzi elettrici in Italia è molto più contenuto rispetto al Nord Europa. Quel che impressiona è il dato olandese, 169.216, più ricco della Germania (152.332) e della Francia, terza con 119.481. Questi tre Paesi da soli rappresentano la metà del network totale che l’intera Europa è in grado di mettere in campo (la sola Olanda vale il 19,5%). L’Italia è a quota 50.496, praticamente un terzo della rete tedesca, ma con un parco di auto con la spina decisamente inferiore rispetto a questa quota. Quanto al tipo di colonnine installate, l’84% consiste in ricariche lente AC, un po’ meno del 7% è costituito da DC e il 10% da HPC. Queste ultime con il tasso di crescita più rilevante.

Tra le città Amsterdam batte tutti, anche Londra e Parigi

Ovviamente le installazioni si concentrano nei grandi centri urbani anche qui le città olandesi sono in prima linea. Amsterdam, con 13.286 punti di ricarica, precede anche Londra (11.321), che pure è una città ben più importante per estensione e popolazione. Al terzo e quarto posto seguono Rotterdam (8.538) e L’Aia (6,967), entrambe con più colonnine di un’altra metropoli come Parigi (6.546). Seguono Stoccolma, Utrecht, Goteborg, Oslo e Anversa. Non c’è traccia di città italiane nella top ten, neppure di un centro tutto sommato ben attrezzato come Milano. Domina il Nord Europa e spicca l’assenza delle grandi città tedesche, che evidentemente hanno un bel gap da recuperare.

Visualizza commenti (6)
  1. antonio gobbo

    visto il casino di turisti in certe località (esempio in Liguria dove trovare parcheggio in luglio e agosto è già un miracolo) anche se non corrono a metter altre colonnine “per gli stranieri” (magari levando qualche già raro parcheggio libero esistente) gli italiani, balneari esclusi, di sicuro non piangono 🙂

    1. Nel comune costiero dove lavoro ( Liguria ) ci saranno una decina di colonnine, tra le altre cose ben spalmate su tutto il territorio. E visto che giro tutto il giorno per lavoro ho fatto caso a queste colonnine … E l’estate scorsa ( anche noi viviamo di turismo ),mi è capitato di vedere occupato uno stallo DUE volte in quattro mesi, un elefantiaco SUV e una Opel straniera.
      Certo l “occhiometro” non ha nessun valore scientifico e comunque io ci ho fatto caso solo dalle sette del mattino alle sette di sera magari di notte sono piene…..

  2. Nelle principali destinazioni turistiche (e quindi anche in bagni, B&B, ristoranti, hotel, campeggi, porti e porticcioli etc) dovranno darsi una bella “svegliata”, altrimenti questi flussi di guidatori elettrici stranieri andranno altrove… se non potranno usare le loro comode BEV per girare in Italia (quest’anno gli stranieri han salvato la stagione in molte zone che campano di turismo… non è solo una questione di “preferenze nazionali” sulla mobilità; anche qui su VaiElettrico leggo sempre reportage di vacanze e viaggi di lavoro verso nord abbastanza agevoli e di viaggi della speranza verso sud !
    Anche le isole dovranno attrezzarsi, sia per ospitare questi nuovi vacanzieri a 4 ruote silenziose e pulite… ma anche dotarsi di energia F.E.R. per evitare che con il grande afflusso turistico i vecchi impianti elettrici non riescano a reggere l’impatto (con tanti climatizzatori accesi, ma anche piani induzione sempre più usati nelle cucine dei ristoranti etc).

  3. Per esperienza personale la Germania non è che sia tanto più fornita dell’Italia in quanto a colonnine, lo scorso anno ho avuto le stesse difficoltà di ricarica viste in Italia.

  4. Daniele Giuseppe Eugenio Colombo

    Abbiamo l 84 % in AC , potremmo aumentare il servizio con investimenti limitati .
    Ipotizziamo di trasformare le AC da 22 kW largamente sottoutilizzate visto che quasi tutti caricano a 11 o anche meno , in 22 kW in DC o nei punti nevralgici installare la soluzione E Gap ad accumulo .
    Ma dove sta il problema ?

    1. Il problema sono i cavi che arrivano e la rete a cui sono collegati.
      Avere una 22kw in un posto non vuol dire automaticamente poterci mettere una 150 o superiore.

      In ogni caso, soprattutto in autostrada, ci vorrebbero più anche AC 22 (integrate nelle DC) visto che esistono auto che caricano solo così.
      Sono stato a STura ovest alle freetoX e delle circa 10 colonnine solo una aveva UNA presa a 22KW.
      Se poi pensano che siano sottoultilizzate meglio, vuol dire che restareanno libere più spesso per chi va in DC.

      COmunque più che ridurre le potenza da 22 a 11 obbligherei i produttoiri a mettere almeno 22AC come base di ricarica. I produttori mettono 11 o il ridicolo 7.4 per costringere a comprare la 22 o la DC come optional

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