Chi farà batterie in Europa? L’Istituto di ricerca IPCEI ha compilato la mappa delle Gigafactory in arrivo: la Germania fa la parte del Leone, l’Italia…
Chi farà batterie? Anche la Spagna ci batte 3 a 1
Giancarlo Giorgetti e Roberto Cingolani farebbero bene a dare un’occhiata a questa mappa. Lo scetticismo nei confronti dell’elettrico dei nostri due ministri al momento risulta essere un’opzione autarchica che non trova riscontro nel resto d’Europa. Tutti stanno investendo nelle fabbriche di batterie, attirando capitali dall’estero, l’Italia storce il naso. In Germania si contano otto fabbriche, compresa la Gigafactory Tesla, e sono tutti investimenti già deliberati e in via di esecuzione. In Italia il grafico ne riporta due: c’è Faam, in Campania, che però produrrà solo batterie per l’accumulo statico. E c’è purtroppo un fantasma che è il progetto Italvolt da realizzare in una fabbrica ex Olivetti vicino a Ivrea. Ma in questo caso si tratta al momento di una pia speranza, che si affievolisce mese dopo mese: si tratta di un investimento guida dall’imprenditore svedese, Lars Calstorm, di cui non si è saputo più nulla. Non è ancora registrata, perchè manca la firma ufficiale, la gigafactory di Termoli, l’ex fabbrica dei motori Fiat che verrà riconvertita da Stellantis. In compenso la Francia ha quattro progetti molto concreti, la Spagna tre e l’Inghilterra due.
Francia e Germania da una parte, noi dall’altra: scommettiamo che…?
Inutile sottolineare che queste gigafactory, oltre all’occupazione diretta, sviluppano tutto un sistema di fornitori e di conoscenze nei Paesi interessati. Ma noi (copyright Giorgetti) continuiamo a pensare che tutta la produzione rimarrà in Cina e che stiamo regalando l’automotive a Pechino. L’altra eccezione ministeriale riguarda il fatto che i famosi metalli pregiati con cui si costruiscono le batterie vengono da altri continenti. Ma non è che il petrolio che abbiamo bruciato per più di un secolo nei nostri motori sgorgasse tutto da Cortemaggiore…
La verità è che, lo voglia il governo o no, il futuro dell’auto è nell’elettrico. La Cina ne sarà un protagonista, ma l’Occidente si sta organizzando per combattere la partita al meglio. Tesla non è cinese. E Francia e Germania addirittura riportano in patria produzioni che erano finite in Paesi a basso costo del lavoro. Morale: i Paesi che da sempre dettano legge in Europa vanno in una direzione (con Spagna, Olanda e tutto il resto al seguito), noi ce ne andiamo per conto nostro. Scommettiamo che…?
Il buon ernesto grottaferrata che viene su questo sito a dare del cane da guardia,come ci mancherà quando andrà a postare i suoi commenti da un’altra parte.
Vadi Ernesto vadi.
Il paese innominabile sarebbe San Nazzaro de’Burgundi in provincia di Pavia?
Sede della raffineria ENI….
Onestamente non mi risulta,lavoro anche per quella ditta li e non mi risulta un simile atteggiamento.
Domani o dopodomani appena passerò per il paese proverò a chiedere in giro.
Per sicurezza porto lo scolapasta di Fantozzi alla riunione di condomino non si sa mai….
come da me detto in altro articolo.
su 15 commenti, 7 sono in risposta al “provocatore”..
chissà perché viene pubblicato ernesto..
Ernesto buondi come stai?…
lo sai che ti voglio bene,le mie sono battute, prendile con un sorriso
Naturalmente se il tono o l’atteggiamento non è gradito sono pronto a scusarmi ed a darti / darle del lei….
Sempre con il sorriso sulle labbra
Me lo posso permettere non mi offendo a prescindere, mai….
Ragionier filini batti….
Scusi fantozzi mi da del tu?????….
Ma no batti lei….
Ricorda qualcosa????
Saluti
Salve Ernesto, sono certo che se avesse scritto lei “che noi con questo idrogeno” non avrebbe ricevuto così tante risposte.
Si faccia venire il dubbio che il problema non è il nome (o il nickname) ma è proprio il concetto che ha espresso.
Poi se le piace fare la vittima, possiamo anche chiudere il discorso qui.
il problema è che ho criticato apertamente certe persone, quindi ora potrei anche scrivere “il trattato definitivo” sul tema energia sostenibile e mobilità che avrei lo stesso i soliti noti ad abbaiare alla luna.
è così che funziona in ogni dove.
il mio commento semplicemente era diretto alla redazione (tedeschini) che vorrebbe tutte in itaglia le varie produzioni batterie e auto anche a costo di stare proni per qualche decennio (giorgetti e cingolani al momento).
a me sinceramente dove vengano prodotte interessa poco: in spagna hanno un sacco di spazio all’interno del paese (deserto) facciano lì. o comprate la tesla solo se la batteria è italiana?
Magari a lei non importa granché ma in Italia abbiamo un problema grosso come una casa. Stiamo distruggendo la nostra industria un pezzo alla volta. Automotive, una tragedia. Aerospazio in cui lavoro, meglio che non le racconti, e comunque non potrei. Petrolchimico siamo ancora forti ma ci stiamo muovendo come Nokia quando è uscito l’iPhone, e non è finita bene.
Si, in Italia abbiamo i sindacati.. questo è un grosso problema.
Altro problema è quello delle ditte che cercano solo personale ultraspecializzato in determinati settori, anche per guidare un muletto.
Altro ancora sono tutti i diplomati/laureati che non vogliono fare lavori che non siano nel loro ambito di studi: difficilmente un ingegnere appena laureato sarà disposto a lavorare sporcandosi le mani.
Ma più di tutto mancano soldi e agevolazioni per lo sviluppo.
Parere mio, ovviamente
Vede Ernesto? Non è un problema di CHI dice qualcosa, ma di COSA dice.
Quest’ultimo commento è, da parte mia, totalmente condivisibile.
ancora con ste fabbriche di batterie..
che noia
Vero. Si parla solo di elettrico. Mai che si parli, che ne so, di mortadelle col pistacchio.
Sarà mica perchè siamo su Vaielettrico.it? Mannò, che sciocco a fare un ragionamento così complesso…
bau bau bauuuu ecco il cane da guardia!!
pensa, sotto un articolo che parlava di idrogeno, un utente ha scritto “ancora con l’idrogeno? che noia..”
non ho letto commenti di guidob: come mai? non era ernesto grottaferrata ma stx? il dubbio mi sovviene..
Sarà perché siamo su Vaielettrico e non Vaidrogeno o Vaibrido
ultimamente va di moda ..Vaifusione !!
o era Vaifuso ?
o Vaifusilli ?
😀
sarà che era un articolo su vaielettrico, scritto dalla redazione.
fatto sta che tedeschini, 6 articoli su 5 la mena con giorgetti cingolani e compagnia cantante.
le facciano dove vogliono, machissenefrega
Mi spiace, Degli Esposti non mi ha ancora bonificato per gennaio, mica posso criticare tutti “aggratis”, devo fare delle scelte, solo i migliori!
Sì, ero io, l’idrogeno piace troppi ai petrolieri, meno ai lettori di vaielettrico soprattutto se hanno sentito parlare di leggi fondamentali della termodinamica che governano i flussi di energia e i rendimenti (strano ma vero non li governa Bruxelles).
Le leggi della termodinamica e i rendimenti non li governano neppure i petrolieri. Loro al massimo governano le menti di chi, per qualsiasi ragione, non conosce la fisica e in particolare la termodinamica.
il problema non è pimpirepettanusa, ma chi lo scrive:
se lo avessi scritto io al tuo posto, immancabilmente i cani da guardia si sarebbero scagliati..
comprende?
Ma la pianti di frignare!
La nostra disgrazia non è la mancanza di teste o idee, la nostra fregatura è la levatura mentale della classe politica che, nel caso dell’elettrico, si sta comportando nella stessa maniera adottata nel caso delle opportunità create a suo tempo da Adriano Olivetti.
ma hai guardato il calendario ?
mica siamo nel rinascimento ?
l’era mafio-fasciosovietica-fantozziana-tafazziana , ancora mica è finita !
l’Italia è ancora divisa in region..; pardon in feudi !
astenersi commenti di persone offese,
da parte di chi non sa cosa è l’ironia e la satira
Tutti meno che in italia, si mancherebbe di rispetto ai petrolieri.
Cribbio nel paese di 20.000 abitanti dove sorge la raffineria non è presente neppure una colonnina, sono proibite, e guai a parlare di elettrico, vieni assalito da tutti.
Inutile cercare di far ragionare certa gente che ha una mentalità chiusa .
Scemo e più scemo. Solo che non è un film