Che senso ha aumentare le accise sull’elettricità? Per me nessuno

accise sull'elettricità

Che senso ha aumentare le accise sull’elettricità per le ricariche, se i minori incassi sui carburanti sono compensati da minori spese per l’importazione del petrolio? Ce lo chiede Lorenzo, avendo fatto due conti sui dati macroeconomici italiani. Inviate quesiti e osservazioni a info@vaielettrico.it

accise sull'elettricità
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti (foto dal sito del Ministero) ha detto he i minori introiti fiscali sui carburanti dovranno essere in qualche modo compensati.

I miei due conti: le accise non servono

punto interrogativoVi seguo da ben prima di diventare un proprietario di un’auto elettrica e vi ringrazio per l’importante voce che rappresentate in questo panorama, spesso pieno di notizie e opinioni faziose e poco argomentate.

Dalle notizie provenienti dalla stampa, uno degli argomenti più caldi è la possibilità che la diffusione delle auto elettriche determini un minor gettito di accise e IVA a causa della progressiva riduzione dell’utilizzo di materie fossili come il petrolio.

Se non ricordo male, qualche tempo fa è stato condotto uno studio sulla domanda energetica e petrolifera italiana tra il 2019 e il 2040. Da quei dati emergeva che l’Italia attualmente importa 57 milioni di tonnellate di petrolio. Considerando che mediamente il costo è di circa 533 €/TEP (basato su un prezzo del petrolio di 80 dollari al barile e un tasso di cambio EUR/USD di 1,1), ciò implica una spesa annua di ben 30,381 miliardi di euro per l’importazione di petrolio.

accise sull'elettricità

Fra carburanti ed elettricità le entrate e le uscite si compensano

Ad oggi, il gettito ricavato dalla vendita di carburanti è di 6 miliardi di euro (4 miliardi dalle accise e 2 miliardi di IVA). Nello studio 2019-2040 si prevede che entro il 2040 la richiesta energetica in Italia diminuirà e le importazioni di petrolio si ridurranno del 25%. Stando ai prezzi attuali (533 €/TEP), una riduzione del 25% del fabbisogno di petrolio comporterebbe un risparmio per lo stato di 7,59 miliardi di euro, un risparmio ben superiore a quanto oggi incassato dalle accise e dall’IVA sui carburanti fossili.

Se le previsioni di un calo del fabbisogno di petrolio, a cui le auto elettriche contribuiscono in buona parte, sono corrette, come può trovare giustificazione la prospettata introduzione delle accise sulle ricariche delle auto elettriche? Un calo del fabbisogno di carburanti comporta una minore spesa per l’importazione che l’Italia deve sostenere. Mi pare dunque immotivato trasferire le accise sulle ricariche delle auto elettriche.

Inoltre, va considerato che sull’energia elettrica sono già applicate accise per 9,30 € per MWh e che le province possono deliberare autonomamente aumenti fino a 11,40 € per MWh.

Cosa ne pensate e, nel caso, dove ritenete che sia errato il mio ragionamento, da un punto di vista macroeconomico?Lorenzo Vannucci

bollette elettricheNon è possibile distinguere e conteggiare l’elettricità per la ricarica

punto interrogativoRisposta-Anche noi pensiamo che le ventilate accise sull’elettricità per la ricarica siano uno spauracchio agitato a sproposito dai nemici dell’auto elettrica per scoraggiarne l’acquisto.

A differenza dei carburanti, tutti tracciabili e tutti destinati ad alimentare i motori a combustione, la corrente elettrica va in rete senza nessun destinatario predefinito. Alimenta milioni di abitazioni, centinaia di migliaia di imprese, tutti i sistemi digitali che sono armai il cuore delle nostra società.

Sul totale dei consumi elettrici, i veicoli a batteria, anche quando saranno dieci o venti volte più più numerosi di oggi, avranno un peso abbastanza marginale e rappresenteranno fra il 10 e il 15% del totale.

Aumentare le accise solo sull’elettricità consumata per l’autotrazione è impossibile (come la distingui e la quantifichi?) e non compenserebbe mai gli introiti mancanti da quelle sui carburanti. E aumentarle sul totale dei consumi elettrici significherebbe penalizzare l’85-90% delle attività economiche per rientrare degli incassi garantiti oggi solo dal settore del trasporto.

Costi e benefici per i conti pubblici

Tuttavia, Lorenzo, il suo ragionamento non è del tutto corretto sul piano macroeconomico. I costi sostenuti per l’importazione di idrocarburi sono a carico dell’intero sistema Italia. E’ ricchezza prodotta  all’interno che se ne va all’estero, verso i grandi produttori ed esportatori di petrolio; ma non rappresenta una uscita nel Bilancio dello Stato. Gli incassi delle accise sui carburanti, viceversa, sono una parte non trascurabile delle entrate dello Stato e contribuiscono a pagare servizi come la sanità, la scuola, la difesa. Sono quindi due voci che non si possono direttamente compensare una con l’altra.

E’ vero però che più ricchezza resta in Italia, più ne beneficerà il bilancio pubblico tassandola con la fiscalità generale. Senza contare che da un’aria meno inquinata e dall’attenuazione della crisi climatica il bilancio pubblico avrà due benefici: minori spese sanitarie e minori esborsi per pagare i danni di eventi climatici catastrofici.

 

Visualizza commenti (31)
  1. Non vorrei sembrare fuori tema ma a me sembra amane è arrivata una bolletta di una casa vuota (l’abbiamo lasciata da poco ed è considerata ancora prima casa) con il consumo di un chilowatt soltanto, tra una cosa e l’altra sapete quanto costa alla fine iva compresa? 47,33 euro!!!!
    Forse non ci rendiamo conto di che conti salati ci faranno pagare un giorno quando non potremo più scegliere tra diesel, benzina, elettrico, metano o GPL.
    Io mi aspetto un massacro.
    L’automobile (come Quattroruote ha sempre ribadito, e lo dico come abbonato per decenni) è sempre stato un bancomat per i governi, perché dovrebbe cambiare qualcosa ora???
    Anzi, se prima al superbollo di un mezzo potevi decidere di cambiare carburante, dopo non potremo più farlo, ci beccheremo salassi e, dopo qualche tempo (oramai bisognerebbe essere sordi per non aver capito che la lobby sta lavorando per quello, viene ripetuto ogni due per tre che è necessario), il nucleare che abbiamo rifiutato due volte con i referendum.
    Aria pulita, bollette senza senso e scorie nucleari in giro…

    1. si ho presente la campagna martellante e ingannevole su internet, cerchiamo di non cascarci e di votare meglio la prossima volta, perchè il governo atuale sembra troppo corrompibile, preferisce le fonti energetiche più care (gas, petrolio, nucl.)

      precisiamo che il nucl. non solo non è necessario, ma soprattutto costa una barbarità, molto più di qualsiasi altra fonte energetica, per questo in tanti altri paesi non viene più installato e anzi lentamente lo dismettono

      non è nemmeno previsto da Terna per l’Italia, dove abbiamo tutto per far crescere un mix di rinnovabili, cioè abbiamo idroelettrico, sole per il fotovoltaico, mare per l’eolico, la nostra evoluzione naturale è un mix di sole rinnovabili, che farebbero scendere il costo energia come già successo in Spagna e Portogallo

      li in soli 5 anni il prezzo energia è sceso a circa 3 centesimi kwh, e il prezzo “finito” in bolletta attuale compresa ogni spesa e tassa è sui 10-18 centesimi a kwh

      significa che risparmiano ogni anno molti più miliardi di quelli su cui discutiamo delle nostre accise sui carburanti, e li hanno destinati ad usi virtuosi, il Portogallo sta uscendo da una economia che storicamente era povera e rifiorendo, la Spagna ha messo direttamente il turbo all’economia, ha hanno alzato i salari minimi ai lavoratori e finanziato innovazione nelle industrie

  2. Tanti bei conti e opinioni. La sostanza è che allo stato servono tot introiti. Se ci sono bene. Se non ci sono devono tagliare qualcosa o aumentare qualcos altro. Io non credo aumentino le accise sull energia elettrica se non è necessario per il calo si o no degli introiti da benzina. Ma potrebbe aver bisogno di più soldi per altri motivi e le aumenta lo stesso

    1. credo che ci sono misure che sono recessive per l’economia e non si fanno, tipo tassare l’elettricità più di tanto, visto che si usa nell’industria, nelle case, e anche nelle EV;

      già ora nonostante la fame di soldi non hanno alzato le accise su gasolio e benzina, che sono il grosso del parco circolante e quindio darebero più succo se spremute, perché sarebbe una misure regressiva, oltre che impopolare;
      piuttosto pescano altrove (ma questo governo non nell’evasione fiscale)

      tra l’altro l’elettricità è autoproducibile, se in un attacco di follia tiri la corda a tassarla, fiorisce l’autoproduzione, che i nostri attuali ministri grotteschi non sono ancora riusciti a vietare per legge, come hanno invece appena fatto invece con i parchi FT con pannelli a terra e agrivoltaico tipo 2

      quindi perchè preoccuparsi quindi, il ministro lollo ha appena fatto una legge contro i parchi FT che ci fa spendere 40 miliardi in più già nei prossimi 3 anni, e per il futuro cercano di imporre altre fonti di energa da 3 a 8 volte più care

      vuol dire che siamo ricchi, possiamo scialare (più che altro il ministro sciala con i soldi nostri).. domani cancellano le accise sui carburanti.. sissi.. oppure no..

    1. a forza di cambiamenti climatici da idrocarburi senza freni avremo anche il triplo delle ore di sole in Italia (intervallati da qualche alluvione) e così noi poveretti con la BEV potremo continuare a ricaricarla in autonomia … aiutando magari gli altri sfortunati colleghi elettrificati …
      Invece della “carboneria” nasceranno organizzazioni occulte per ricariche solari.

      Scherzi a parte sig. Ugo …. ma a lei sta veramente bene che su un pianeta intero tutti i suoi abitanti animali e vegetali rischino l’estinzione per collasso dei propri habitat?
      Su 150 anni di idrocarburi le previsioni di disastro son cominciate a circolare già negli anni ’70 …
      Le conseguenze sulla salute umana sono molto pesanti, specialmente in certe sfortunate aree dove la concentrazione è maggiore (pianura padana e simili)…
      Se continua così… pagare “soltanto” 4 volte le ricariche sarà un affarone se ci fanno sparire tutte le fonti inquinanti e avvelenanti… sarà un piccolo sacrificio
      tra l’altro ampiamente compensato dalla sparizione di tutti gli esagerati costi e ricatti di chi ci vuole legati ed imbavagliati, inermi davanti ai ricatti dei potenti che controllano l’industria del petrolio.

      Per le altre argomentazioni che lei ha esposto più sotto … altri hanno già ampiamente risposto… ha di che meditare…
      Buona sera …

  3. Andando avanti di questo passo, al Ministero un team di esperti fiscali “illuminati” sarà già al lavoro per trovare il modo di “colorare” l’elettrone, colori diversi, differente tassazione.
    Ecco, elettrone verde – domestico residenziale, azzurro – industria, rosso – agricolo, nero – trasporto privato…

  4. Invece ha senso, eccome!
    1) le auto elettriche, essendo più pesanti, usurano di più il manto stradale, quindi devono pagare di più di bollo.
    2) lo stato si trova ad avere un introito minore di accise a causa delle auto elettriche. Una buona idea sarebbe quella di attivare un bel superbollo per le auto elettriche, come aveva fatto a suo tempo con il diesel.
    3) lo stato ha tutto il diritto di tassare l’autoproduzione di energia, quindi tutti gli impianti fotovoltaici devono pagare una tassa. Questa tassazione avveniva già nel medioevo dove i mulini pagavano una tassa in base all’acqua che utilizzavano.
    4) non è una novità che lo stato prima ti invoglia a fare qualcosa con dei bonus, e poi ti da la mazzata. Pensavate forse che l’elettricità fosse gratis?

    1. 1 – Falso. Una tesla model 3 pesa dai 1600 ai 1800 Kg, come una BMW serie 4 o una audi A4. informarsi prima di parlare
      2 – Falso. Il superbollo fu introdotto per incrementare gli incassi dello stato punendo le auto potenti (presupponendo che fossero auto da ricchi). Una Tesla model 3 (nuova) costa meno di una Passat (nuova) o di una Audi A4, non auto da ricchi. informarsi prima di parlare
      3 – falso. Se io autoproduco e consumo perche’ devo pagare una tassa? la tassa l’ho gia’ pagata comprando l’impianto (IVA) e per la sua installazione. Sarebbe come un contadino che paga una tassa perche’ si coltiva i pomodori e se li mangia. Inoltre la mia extra produzione viene ceduta a prezzo di favore a chi l’impianto non ce l’ha, contribuendo a mantenere il prezzo del PUN basso. Informarsi prima di parlare.
      4 – falso. Non esistono precedenti di nessun tipo simile a questo. i contributi dati dallo stato sono le deduzioni sul 730 (dov’e’ la mazzata?), i contributi per l’efficentamento energetico a casa (dov’e’ la mazzata?) e cose simili. Ad oggi peraltro non c’e’ nessuna mazzata sull’elettrico. Solo una grande volatilita’ sui prezzi di ricarica che e’ normale (come succedeva 30 anni fa con i primi cellulari). Poi il mercato (e la competizione) autoregola il mercato. Informarsi prima di parlare
      L’unica mazzata sara’ quando lo Stato smettera’ di pagare 50 miliardi l’anno ai Paesi produttori di petrolio, e il gasolio arrivera’ a 3-4 euro al litro
      Intanto il prezzo delle auto elettriche continua a scendere e le auto termiche continua a crescere
      #ciaooone

      1. Lei è troppo sicuro di se stesso e la presunzione porta a sbagliare.
        Lo sa che le auto elettriche consumano di più i pneumatici? Quindi consumano di più anche il manto stradale.
        Lo sa che se lei fa un pozzo per l’acqua, deve pagare una tassa allo stato per prelevare acqua? Lo stato può tassare qualsiasi attività che produca un beneficio. Se poi questo beneficio è a discapito di tasse o accise che lo stato dovrebbe prelevare, allora a maggior ragione.
        Lei si è illuso che con l’elettrico pagherebbe meno tasse. Sbagliato. In qualche maniera lo stato ha bisogno di incassare tasse per coprire le spese dello stato.
        Il ciaone è rispedito al mittente.
        Io le persone le saluto correttamente.
        Cordialmente.
        PS
        Ho letto che voi con l’auto elettrica fate 470 km con 20 euro. Complimenti.
        Ricordi che il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi! Vuole un coperchio?

        1. “Lo sa che le auto elettriche consumano di più i pneumatici? Quindi consumano di più anche il manto stradale.”

          È vero che le auto elettriche possono avere un’usura dei pneumatici leggermente superiore a causa del peso delle batterie e della coppia istantanea. Tuttavia, il consumo del manto stradale non è direttamente correlato all’usura dei pneumatici. Il deterioramento delle strade è principalmente causato dal peso complessivo dei veicoli e dal traffico intenso. Recenti sviluppi nella tecnologia dei pneumatici, come quelli della Formula E, dimostrano che è possibile ottenere pneumatici ad alta durata che possono sopportare diverse sessioni di guida, riducendo ulteriormente il problema dell’usura.

          https://www.fiaformulae.com/en/news/425307 e
          https://www.hankooktire.com/global/en/tech-in-motion/new-tire-new-formula-e.html

          Inoltre, i veicoli elettrici utilizzano la frenata rigenerativa, riducendo l’usura dei freni e, di conseguenza, le emissioni di particolato, migliorando così la qualità dell’aria.

          https://www.electrichybridvehicletechnology.com/news/motorsport-electrification/hankook-to-supply-formula-e-with-sustainable-ev-focused-tire-technology.html

          Come vede, è una questione di lasciare che la ricerca scientifica e tecnologica faccia il suo corso. Non solo l’efficienza dei pneumatici può fare balzi enormi in pochissimi anni, ma la loro stessa produzione può diventare più sostenibile.

          “Lo sa che se lei fa un pozzo per l’acqua, deve pagare una tassa allo stato per prelevare acqua? Lo stato può tassare qualsiasi attività che produca un beneficio. Se poi questo beneficio è a discapito di tasse o accise che lo stato dovrebbe prelevare, allora a maggior ragione.”

          In altre parole, dunque, sostiene che se io ho un orto e mangio ciò che io autoproduco potrei essere legittimamente tassato, avendo indirettamente prodotto un beneficio per me e la mia famiglia? Detto questo, c’è una differenza fondamentale tra il prelievo di acqua, una risorsa comune e limitata, e l’autoproduzione di energia tramite fotovoltaico. Tassare l’acqua è giustificato per garantire una gestione sostenibile delle risorse naturali, essenziali per la collettività. Al contrario, l’energia prodotta da pannelli solari privati riduce la dipendenza dalle fonti energetiche inquinanti e promuove l’autosufficienza energetica. Tassare l’energia autoprodotta disincentiverebbe l’adozione di tecnologie sostenibili e andrebbe contro gli obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio.

          Anzi, una nazione che riuscisse ad avere un surplus di energia fotovoltaica potrebbe contribuire a quanto riportato in questo studio:
          https://www.mdpi.com/2071-1050/15/4/2994

          “Lei si è illuso che con l’elettrico pagherebbe meno tasse. Sbagliato. In qualche maniera lo stato ha bisogno di incassare tasse per coprire le spese dello stato.”

          È vero che lo Stato deve trovare modi per compensare la perdita di entrate derivanti dalle accise sui carburanti fossili. Tuttavia, questo non significa che l’adozione di veicoli elettrici sia una scelta illusoria o svantaggiosa. L’elettrificazione del trasporto contribuisce significativamente alla riduzione delle emissioni nocive e al miglioramento della qualità dell’aria, con benefici per la salute pubblica e l’ambiente. Inoltre, la riduzione della dipendenza dalle fonti fossili migliorerebbe l’avanzo commerciale del paese. Importare meno petrolio e gas significa risparmiare valuta estera, migliorando così la bilancia commerciale. Un’economia più forte, con un avanzo commerciale positivo, genera più entrate fiscali attraverso un maggior imponibile da tassare. Uno stato, una società sani producono di più o ancor prima in modo più efficiente (sostenibile) per generare un miglior avanzo commerciale e avere maggior gettito senza dover aumentare le tasse.

          Io non ho capito che tipo di stato prefigura e si auspica. Sa che le prime auto a motore a scoppio consumavano dai 29 ai 35 litri di carburante per 100 km? Oggi un’auto a motore a scoppio non può superare i 95 g/km di CO2 contro i 300 g/km delle auto di un tempo. Sono dati facilmente reperibili. Io non capisco che tipo di sviluppo intellettuale, scientifico e umano si augura e che tipo di società e forme di stato auspica.

          Non è difficile trovare pubblicazioni scientifiche che dimostrano che, al livello tecnologico di oggi (preistoria delle auto elettriche), l’impatto ambientale delle auto elettriche è minore del 59% rispetto a quello delle auto a combustione fossile lungo il loro ciclo di vita. Non voglio credere che lei stia ai terrapiattisti come ai negazionisti del riscaldamento globale per cause antropiche. A tal proposito, un’utile lettura potrebbe essere

          https://www.ansa.it/canale_scienza/notizie/terra_poli/2024/05/16/il-tasso-di-crescita-della-co2-e-il-piu-rapido-in-50.000-anni_da352d2e-34b1-418f-83da-9479f4935ee3.html

          L’era di ogni dipendenza da forme di energia fossile deve avere fine, non solo per l’evidente impatto sul pianeta, ma anche da un punto geopolitico. Le dirò sarei disposto a pagae anche qualcosa in più piuttosto che consegnare ai miei nipoti e ai miei figli un pianeta morto o privato della sua bellezza che ancora riesce a donarci.

          Ancore lei dice:

          “PS Ho letto che voi con l’auto elettrica fate 470 km con 20 euro. Complimenti. Ricordi che il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi! Vuole un coperchio?”

          Onestamente non capisco cosa voglia dire. Vogliamo riscrivere la fisica? Come si può mettere in dubbio l’imparagonabilità dell’efficienza di un motore elettrico rispetto a quello a scoppio? La maggiore efficienza dei veicoli elettrici è un fatto documentato, e la possibilità di percorrere lunghe distanze con costi energetici ridotti è uno dei loro principali vantaggi. Le sfide associate all’adozione delle auto elettriche, come lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica e la gestione del ciclo di vita delle batterie, sono ben note e in fase di soluzione attraverso innovazioni tecnologiche e politiche di supporto. Inoltre, l’utilizzo di frenata rigenerativa comporta una riduzione delle emissioni di particolato dai freni, contribuendo ulteriormente ai benefici ambientali.

          Per sua conoscenza, ieri sera, a casa, ho ricaricato la mia auto dal 40% al 90% per un totale di circa 37Kwh e ho speso in corrente elettrica 7,03€ il che significa 3,515€/100Km

          Onestamente non riesco a comprendere che tipo, che forma di stato si prefigura e che tipo di progresso auspica per l’umanità.

          Saluti.

          Lorenzo

        2. E riguardo alla tassa sul fotovtaico, basta guardare la casa. L hai pagata, hai pagato l iva ma paghi annualmente l imu. Lo stato ha bisogno di incassare per quello che spende. Se uno ha la sanità aggratis, è perché qualcuno ci ha messo i soldi.

    2. Ugo, con le tue idee ti stai dando la zappa sui piedi. Come direbbero i contadini.
      Se io mi installo un fotovoltaico sul tetto e non lo metto in rete ma lo lascio off-grid come puoi pretendere di farmi pagare l’energia autoprodotta? Poi ti faccio notare che chi ha un impianto fotovoltaico con ritiro dedicato sull’energia venduta ci paga delle tasse oltre a fare cumulo sull’IRPEF (ovvero denuncia dei redditi di questi giorni).
      Passando al peso delle elettriche, che facciamo con i SUV diesel da 2t e passa che tanti adoperano da ben prima delle SUV elettriche? SUV termici che superano abbondantemente le 220.000 unità di elettriche circolanti in Italia.
      Ma poi tra una Stelvio diesel/benzina da 1,7t è una Tesla da 1,9t quanto può incidere il consumo del manto stradale?
      Ti posso anche dire che esistono elettriche del segmento A, B e C che hanno lo stesso peso se non meno delle equivalenti termiche (esempio BMW i3 pesa circa 1,3 t ovvero quanto una Fiat Stilo/Bravo/Tipo, VW Golf). Poi ricordati che ogni anno che passa il peso specifico per Wh dei pacchi batteria diminuisce e con esso il peso delle elettriche. Per finire 220.000 di elettriche quanto possono pesare sul consumo del manto stradale e i minori introiti sulle accise carburanti confrontato ai 40.000.000 di auto circolanti in Italia?

    3. divertente la citazione del medioevo, però non sono sicuro se il tuo è un messaggio parodia degli anti-bev, oppure è serio 🙂

      in generale le analisi andrebbero quantificate, per es un maggiore consumo del manto stradale del 20% (in proporzione al peso) è poca cosa rispetto alle spese sanitarie per i gas di scarico delel auto e le esternalità delle raffinerie

      vedi che a essere coerenti e in cerca di altri balzelli, andrebbero penalizzate invece le diesel, emettitori di NOx e di particolato ultrafine

    4. 1) A parte che il differenziale di peso tra auto termiche ed elettriche si sta rapidamente azzerando (e in prospettiva potrebbe addirittura invertirsi con il progresso delle tecnologie di motori elettrici e batterie!), chi è che usura di più il manto stradale fra 250.000 auto elettriche e 39.750.000 auto termiche? 🤔
      2) I minori introiti in accise sui combustibili derivati da minori consumi saranno più che compensati dai molto maggiori introiti in accise (che già ci sono e nemmeno leggere: guardi la sua bolletta se non ci crede) dall’incremento notevole dei consumi elettrici in tutti i campi
      3) Notevole apprendere che la sua idea di sistema fiscale è ferma al medioevo. 😂
      4) Qui l’unico a credere che l’energia elettrica sia gratis è lei…

    5. Ciao Ugo,
      ho letto con interesse la discussione sulle accise sull’elettricità per la ricarica delle auto elettriche e desidero condividere alcune riflessioni critiche basate su un’analisi macroeconomica e considerazioni più ampie.

      È importante sottolineare che le importazioni di petrolio rappresentano una significativa uscita di capitali dall’Italia. Nel 2023, il deficit energetico dell’Italia è stato di circa 64,3 miliardi di euro, un miglioramento rispetto ai 110,9 miliardi dell’anno precedente. Ridurre la dipendenza dal petrolio attraverso l’adozione delle auto elettriche e delle energie rinnovabili può migliorare la bilancia commerciale del paese, diminuendo la vulnerabilità economica alle fluttuazioni dei prezzi del petrolio.

      Un miglioramento del saldo commerciale, come quello registrato nel 2023 con un avanzo di 34,5 miliardi di euro, implica che più ricchezza resta nel paese. Questa maggiore ricchezza interna può essere tassata, aumentando le entrate fiscali reali utilizzabili per finanziare servizi pubblici essenziali come sanità, istruzione e infrastrutture. Pertanto, un miglior saldo commerciale non solo migliora l’economia generale, ma contribuisce anche positivamente al bilancio dello Stato.

      La critica secondo cui le auto elettriche, essendo più pesanti, causano maggiore usura del manto stradale e dovrebbero quindi pagare di più in tasse, necessita di un’analisi più equilibrata. Le auto elettriche sono una tecnologia in evoluzione e, come accaduto con le auto a benzina nei loro primi anni, affronteranno e supereranno sfide infrastrutturali. Con il progresso tecnologico, è probabile che i veicoli elettrici diventino più leggeri ed efficienti, riducendo l’impatto sulle infrastrutture stradali.

      Tassare l’autoproduzione di energia, come proposto per gli impianti fotovoltaici, potrebbe disincentivare le energie rinnovabili. Questa strategia è controproducente in un contesto globale che richiede una transizione verso fonti energetiche più sostenibili per combattere il cambiamento climatico. Incentivare l’uso delle energie rinnovabili è cruciale per ridurre le emissioni di carbonio e migliorare la sostenibilità ambientale. È ironico paragonare la tassazione dell’energia autoprodotta a quella dei mulini del medioevo. Forse dovremmo tornare a tassare anche l’aria che respiriamo?

      L’introduzione delle accise sull’elettricità per la ricarica delle auto elettriche è una questione complessa. Tuttavia, è evidente che ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e promuovere le auto elettriche e le energie rinnovabili può avere benefici significativi sia per l’economia che per l’ambiente. Le politiche fiscali dovrebbero essere progettate per sostenere questa transizione, garantendo al contempo che le entrate dello Stato rimangano sufficienti per finanziare i servizi pubblici. Aumentare le accise sull’elettricità potrebbe non essere la soluzione ideale, ma una strategia ben ponderata potrebbe includere incentivi per le energie rinnovabili e una ristrutturazione delle tasse per garantire equità e sostenibilità.

    6. Lo Stato se vuole potrebbe anche pensare di tassare pesantemente tutti i saUghi.
      Ma per tornare ad uno dei suoi qualificanti punti, considerato lo stato mediamente non buono del manto stradale tanto vale tornare alle strade bianche da percorrere con adeguati Suv o gipponi.
      Rigorosamente elettrici.

  5. A me risultava un conto diverso, ma magari sbaglio e cercherò ancora

    – il ricavato di accise ed iva sui carburanti sarebbe più alto ( a meno che non abbia scorporato un settore trasporti specifico e/o che le esenzioni non siamo tante)

    – però contando la partita di giro con esenzioni e incentivi che lo Stato restituisce alla filiera fossile, il conto scendeva di nuovo e le conclusioni erano simili, l’introito netto delle tasse sui carburanti è importante ma meno di quanto sembrerebbe

    – sull’elettricità l’iva (22% nel caso delle colonnine, 10% per il kwh domestico) e un carico di accise già ci sono; e se nel caso delle colonnine venissero aumentate le accise, andrebbero a tagliare il margine dell’operatore, che ora nella fase inziale è molto alto

    === per gli anni futuri:
    anche aggiungendo altre tasse al kwh fornito da calonnina (mentre quello domestico è intoccabile sennò sarebbe una manovra regressiva per l’economia nazionale, ed ha già un suo equillibrio di accise), la tariffa alle colonnine potebbe scendere rispetto ad ora

    ipotesi futura colonnina AC-DC con tariffa 45-50 cents a kwh:

    – 9 cents prezzo energia Pun
    – 6 cents oneri di rete (1 cents dispaccimento, 1 cents dispersioni, e altri costi)
    – 9-16 cents margine operatore colonnina
    – 19 cents tasse statali, cioè Accise + Iva

    19 cents al kwh di tasse al kwh delle colonnine facendo due conti sui consumi al km equivarrebbe al carico fiscale attuale (netto, togliendo i sussidi) sui carburanti fossili

    1. @>R.S.
      Per curiosità nei tuoi calcoli fai anche una valutazione media dei minori Km che si percorrono con 1 kWh rispetto ad un litro di benzina o gasolio?

      1. carico (accise + IVA) sui carburanti, se lo calcoli dal costo sul litro di carburante, mi pare circa = 7-7,5 cents a km

        però se si considerano i sussidi che vanno alla filiera, il netto che incamera lo Stato scende a circa 3-3,5 cents a km

        se si volesse lo stesso carico di 3,5 cents al km su una BEV:
        con un consumo 18 kwh per 100 km (compresi kwh aggiuntivi persi in ricarica), si ottiene 19 cents di tasse (accise+Iva) a kwh
        ============

        ipotesi future colonnine
        > AC -DC -HPC – con tariffa
        > 40 – 45 – 50 cents a kwh:

        > 9 cents prezzo energia
        > 4 – 5 – 6 cents oneri rete (1 cents dispacc., 1 cents dispers., etc)
        > 8 – 12 -16 cents costi gestione e margine operatore colonnina
        > 19 cents tasse statali, cioè Accise + Iva

        =============
        se i calcoli si facessero partendo invece dai consumi totali nazionali:

        dati 2019, e attualizzando le cifre con l’inflazione, avevo trovato questi numeri (non solo le auto), però ricontrollerò, oggi forse sono meno:

        – accise sui carburanti ->> 28,5 miliardi
        – iva sui carburanti ->> 14,5 miliardi
        – sussidi filiera carburanti ->> 25 miliardi annui (Italia)

        (altri 20 miliardi di sussidi vanno invece al metano per riscaldamento/industria, stessa “partita di giro”)

        da cui (43 tasse lorde) – (25 sussidi ) =
        18 miliardi di entrate fiscali nette (accese + iva)
        ===============

        passando all’elettrico, anche tenendo il carico fiscale immutata a 18 miliardi annui, usando la forma di tassazione che preferisci (accise o altro),
        hai la componente energia che costa meno, si risparmia comunque

        e poi ci sono i risparmi in minori costi lavorativi-sanitari

  6. Io proporrei , a tutti quelli che hanno provveuto a fare cappotto sulla propria abitazione di non pagare il Gas consumato dopo aver fatto il cappotto ma l importo pagato prima , cosi manteniamo il gettito . Non è male come idea vero ?? o no ?

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