CharIN, ecco il protocollo per il Plug & Charge universale

plug & charge

CharIN, la principale associazione globale per i sistemi di ricarica, presenta il protocollo Open Plug & Charge Network Communication (OPNC). E’ il nuovo standard per la funzionalità della ricarica con riconoscimento automatico della vettura. Quindi senza app, RFID card o altri sistemi di attivazione e pagamento.

Finora i fornitori Plug & Charge non hanno utilizzato un protocollo comune. Insieme agli altri membri della task force, ora l’industria dei veicoli elettrici parlerà una lingua congiunta e unificata. La prima pietra miliare verso una standardizzazione globale è la specifica ora pubblicata del protocollo OPNC.

Questo protocollo API (interfaccia di programmazione dell’applicazione) è l’innovativo abilitatore per Plug & Charge indipendente dal fornitore. Assicura interoperabilità Multi-V2G-PKI (infrastruttura a chiave pubblica) e Multi-MO-PKI (operatore di mobilità) basato sulla norma ISO 15118.

plug & chrage

Il protocollo OPNC è pensato per gli ecosistemi di ricarica globali. E’ aperto e internazionale e potrà garantire ai proprietari di auto elettriche un’esperienza di ricarica fluida e standardizzata in tutto il mondo. Interoperabile per tutti gli attori dell’ecosistema di ricarica pubblica.

La task force CharIN OPNC con il suo team di sviluppo globale è stata in grado inoltre di estendere il protocollo OPNC anche ai requisiti provenienti dal mercato nordamericano.

I primi membri della task force CharIN OPNC integreranno il protocollo OPNC nelle loro infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici esistenti. I futuri sviluppi del protocollo OPNC includeranno misure per aumentarne la scalabilità e l’efficienza per migliorare l’interoperabilità degli ecosistemi Multi-V2G-PKI.

Della Task Force CharIN OPNC fanno parte: ABB E-mobilit; Mercedes-Benz; AMPECO.; NIO; Deutschland; Autocrypt Co; Octopus Energy Limited; Gruppo BMW; Penta Security Systems; BP Internazional; Phoenix; ChargePoint;  RENAULT; e-clearing.net; Rivian Automotive; Elaad; Robert Bosch; Elettrify America; Shell Global Solutions; EnBW Mobility; KG⋅SMART/LAB; Exicom Tele-Systems; Stellantis; Fastned; STMicroelectronics; Ford-Werke; SWITCH EV; General Motors;  Tesla; Gireve; tinq+; Hubject; Toyota Motor Europe; Irdeto Security; Trilogo; Jaguar Land Rover; Lghtning MutliCom; VEDECOM; Volkswagen; Lucid Motors; Volvo Technology Corporation.

La Charging Interface Initiative eV (CharIN) raccoglie oltre 300 aziende. E’ la più grande associazione globale che promuove l’adozione dei veicoli elettrici sviluppando soluzioni di ricarica affidabili e universali.

Visualizza commenti (12)
  1. Se il sistema è plug&charge e io ho il contratto con 2 operatori, ad esempio becharge & a2a, e vado a caricare presso una colonnina enelx, quale dei 2 contratti andrà a coprire le spese?

    A quell’elenco mi pare manchi tra i produttori di auto Kia/Hyundai, oltre agli operatori nostrani come becharge, enelx, etc. per quanto riguarda il servizio di ricarica

    1. Leonardo (R)

      Enzo non credo proprio che tu possa fare il contratto con due operatori, è un po’ come il telefono, scegli la compagnia telefonica e usi quella. Non conosco neppure gli standard, sperabilmente sarebbe buona cosa che sia possibile disabilitare temporaneamente il sistema almeno fino a quando la differenza di prezzo tra un operatore e l’altro può essere importante.
      Per Kia/Hyundai non so, ma per EnelX e BeCharge penso siano più interessate a “mettere bandierine” e ingolfare la rete anziché giocare la partita a suon di concorrenza e interoperabilità. Poi sarei ben contento di vedere un cambio di atteggiamento da parte loro in futuro, ma al momento non vedo da parte loro particolare interesse a favorire la mobilità elettrica.

      1. Luca Dell'Oca

        Se funziona in modo simile a quanto già esistente in formato “simil standard” e usato ad esempio da Volkswagen (endyamar ne aveva parlato qui: https://www.vaielettrico.it/dietro-le-quinte-del-processo-di-ricarica-affidabilita-vo-cercando/) sull’auto si installa un certificato digitale che l’auto poi usa per autenticarsi sulla colonnina. Se vuoi cambiare certificato lo fai dall’app, io ad esempio ho quello offerto da vw stessa tramite Elli e quello di Octopus/Electroverse.
        Può essere che in futuro dall’auto si potrà scegliere quale certificato presentare alla colonnina.

  2. Edwin Abbott

    Adesso, per non farsi trovare, i criminali dovranno clonare l’identità dell’auto del solito ignaro malcapitato che si vedrà arrivare gli addebiti.

  3. Vedo che nella lista dei partner c’è anche Tesla: vorrebbe dire che lo standard proposto è compatibile con quello Tesla usato nei Supercharger?

    1. Edwin Abbott

      Oppure che aggiorneranno il software dei supercharger per parlare due lingue: quella Tesla e la OPNC.

    1. Sarebbe ancor più eccezionale se portasse anche i prezzi delle ricariche in Italia a uniformarsi a quelli europei… 😑
      Come si è detto nei commenti ad altri articoli recenti, a nessuno piace dover utilizzare TariffEV e poi almeno 4-5 app per ricaricare a prezzi decenti, ma, per sopravvivere nella giungla delle tariffe è ad oggi tristemente necessario.

      1. Consoliamoci!

        C’è chi fa le parole crociate per migliorare le capacità intellettuali, chi giochi (di carte, di ruolo o elettronici)

        Noi ci “teniamo allenati” con la ricerca della miglior ricarica ed i calcoli sull’autonomia in viaggio 😉

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Articolo Precedente

Le "false promesse" di Big Oil: solo il 4% degli investimenti nelle rinnovabili

Articolo Successivo

Agrivoltaico: come partecipare al bando

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!