Centro Sud a corto di ricariche? No, qualche problema solo in Salento, sulla Costa Ionica. Gianlorenzo si unisce ai lettori che ci hanno inviato il bilancio del loro viaggio-vacanza, fuori dai soliti spostamenti quotidiani. Volete raccontare il vostro di viaggio-vacanza? Scrivete a info@vaielettrico.it , con testo e foto.
Centro Sud a corto…? No, la rete è tutt’altro che inesistente

Estate, per me, è da sempre sinonimo di viaggi. Se qualche anno fa l’arrivo dei bambini mi ha fatto passare dalla moto all’auto, oggi viaggiare in elettrico con la mia Mercedes EQB 250+ mi ha ridato il piacere di riscoprire il vecchio detto: “Non conta la meta, ma il viaggio”. Così, partire per il mare non è più sinonimo di 1.300km d’autostrada in giornata, ma diventa l’occasione per rallentare e godersi il percorso. Scoprire borghi, città e paesaggi che, puntualmente, confermano quanto l’Italia sappia stupire. Quest’anno la nostra settimana di mare in Salento è stata anche un test: è davvero così drammatica la situazione delle ricariche al Sud? Spoiler: non è come al Nord, ma la rete è tutt’altro che inesistente.
Prima tappa in Abruzzo, dove Ewiva domina la scena


Prima tappa: il Gran Sasso. Campo Imperatore ci accoglie con i suoi panorami lunari, immersi in un silenzio surreale. Qui non ci sono colonnine, quindi ci organizziamo con una ricarica a Teramo, dove la stazione Ewiva è comodamente vicino al centro. Già lungo la strada avevamo fatto una sosta a Bologna con Electra (in promozione estiva) e una a Fano con Electrip. Più per l’ebbrezza della ricarica gratuita che per reale necessità. Dopo Campo Imperatore, la strada ci porta a Santo Stefano di Sessanio, borgo medievale in fase di recupero, e poi a Tocco da Casauria. Nei dintorni approfittiamo di una ricarica durante una cena memorabile a Torre de’ Passeri, su consiglio del nostro host. Le infrastrutture in Abruzzo e dintorni? Non numerose, ma più che sufficienti. Ewiva domina la scena con le sue fast, capillari e affidabili.
Il tratto tra Gallipoli e Santa Maria di Leuca è sottoservito
Il secondo giorno attraversiamo Abruzzo, Molise, Campania interna e Basilicata fino a Potenza. Mai la sensazione di restare “a secco”: un po’ di pianificazione, qualche ricarica ben piazzata e la scoperta di città come Isernia (accogliente e vivace) e Benevento (visitata il 15 agosto, completamente deserta, atmosfera da “Io sono leggenda”). L’ultima tappa prima del mare ci porta a Pietrapertosa, perla incastonata tra le Dolomiti Lucane. Poi giù verso lo Ionio, fino al tanto desiderato mare del Salento.
Ed è qui che emerge la nota dolente: la costa ionica, tra Gallipoli e Santa Maria di Leuca, è decisamente sottoservita rispetto al flusso turistico. E alle tante auto elettriche (anche straniere) incontrate. Salvo le 4 colonnine Ewiva di PortoCesareo, strategicamente lontane dalle spiagge per evitare la sosta selvaggia, il resto è davvero carente. Nulla di drammatico – basta saperlo in anticipo – oppure scegliere il versante adriatico, decisamente più attrezzato.
Centro Sud a corto…? Basta un minimo di pianificazione

Il viaggio di ritorno ci regala ancora qualche tappa memorabile. Napoli: impossibile negare ai bambini una pizza. Ricarichiamo comodamente in un parcheggio sotto piazza Nazionale, dove chi ricarica non paga la sosta. Roma: con targa registrata per l’accesso in ZTL, ci muoviamo senza problemi, ma le aree di ricarica sono invase da auto insosta abusiva. Per la notte scelgo un parcheggio custodito (Park Giolitti), con una decina di wallbox disponibili.
La mattina ripartiamo al 100% e un ultimo rabbocco a Barberino di Mugello ci porta a casa “giusto giusto”, con 45 km residui. Ansia da ricarica? Non pervenuta. Verdetto finale: viaggiare in elettrico nel Centro-Sud è fattibilissimo, persino piacevole con un minimo di pianificazione. Le infrastrutture non sono ancora paragonabili a quelle del Nord, ma permettono tranquillamente di godersi il viaggio, scoprendo borghi e paesaggi lungo. Per chi ama viaggiare, più che un limite diventa un’opportunità: quella di rallentare e vivere davvero la strada”. Gianlorenzo Caccia
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A Torre Suda, marina di Racale, ci sono 2-3 colonnine
Grazie Gianlorenzo per il tuo resoconto. Una sola domanda: la prima immagine con l’auto in ricarica ad una colonnina Electrip non mi sembra sia a Fano, ma mi sembra sia il parcheggio sotterraneo del Porto Shopping Center di Porto San Giorgio, dove mi sono fermato anch’io per una ricarica. Confermi? Grazie e buon viaggio!
Bel resoconto di un tour fatto tra splendide zone (anche quelle meno frequentate ! ) che feci anni fa (ma con Jeep a gasolio) e son felice di sapere che adesso è affrontabile pure con BEV (e condivido la modalità “da ex motociclista” che sono pure io) di fare i viaggi – vacanza a tappe …non a gara F1…e godersi il paesaggio e usare meno possibile le autostrade (specie nei giorni di “bollino rosso nero”).
Va segnalato però che queste aree devono arrivare velocemente a grandi numeri per punti ricarica… sia perché se aumenta anche di poco la % BEV circolante si rischia l’ ingorgo …e poi anche per non scoraggiare i tanti turisti stranieri (fondamentali in un paese turistico come il nostro! ) che provengono fa paesi meglio attrezzati (in Toscana vedo tanti norvegesi oltre a olandesi e tedeschi…ma in certe zone e pure città importanti le ricariche pubbliche son poche .. più che altro nei supermercati). Ovviamente i turisti BEV stranieri son più smaliziati di tanti italiani e riescono a trovare pure le ricariche gratuite (come uso io…al mare) perché usano App tipo NextCharge … mentre tante persone con cui parli nemmeno riconoscono una colonnina per strada.
Speriamo che i futuri bandi per ricariche (e sempre più attività commerciali! ) mettano anche il centro sud a livello del nord Italia .