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Cede anche Suzuki, l’ultimo dei Mohicani

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Cede anche Suzuki, l’ultimo dei Mohicani, ovvero gli irriducibili brand giapponese ostili all’auto elettrica. Ha ceduto Toyota e ora anche Suzuki svela la prima EV.

cede anche SuzukiCede anche Suzuki: un Suv elettrico in arrivo tra due anni

Per ora si tratta di un concept, l’eVX, che anticipa il piccolo SUV a batterie in uscita tra due anni. La presentazione si è tenuta al Motor Show di Delhi, in India, un Paese in cui la Suzuki ha un forte radicamento commerciale, grazie anche ai prezzi competitivi dei suoi prodotti. I primi dati parlano di una batteria da 60 kWh e di un’autonomia fino a 550 km, ma bisogna tener presente che il ciclo di omologazione in India è piuttosto di manica larga. Più realistico parlare di 450 km, secondo gli standard europei, comunque un buon dato, ovviamente da valutare in relazione a molti elementi, tra cui il prezzo. Le dimensioni sono da Suv compatto, con una lunghezza di 430 cm: in pratica 9 cm. più della Hyundai Kona EV, modello di grande successo anche in Europa. Con un design molto spigoloso e, tutto sommato, gradevole.

cede anche suzukiBase tecnica condivisa con Toyota, altro elettro-scettico

Con Toyota la Suzuki non condivide solo un lungo scetticismo nei confronti dell’elettrico, ma anche una stretta collaborazione nello sviluppo dei prodotti. In questo caso si parla di una piattaforma comune, condivisa tra i due marchi (Toyota lavora allo stesso modo anche con Subaru). Resta da capire se è azzeccato il cosiddetto time to market, ovvero la scelta di arrivare sul mercato diversi anni dopo rispetto alla maggior parte dei concorrenti. Suzuki non è mai stato un marchio anticipatore, ha sempre preferito concentrarsi su prodotti essenziali che facciano del prezzo e della solidità la loro forza. Nell’elettrico, come nell’ibrido, ha lasciato che fossero gli altri ad andare avanti, tra successi e insuccessi. Facendo poi tesoro dell’esperienza altrui. Nella seconda metà del decennio capiremo se la ricetta funziona anche nell’elettrico.

 

 

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9 COMMENTI

    • 😉 ottima deduzione.
      Anche la Germania sta riaprendo/ampliando le proprie miniere di carbone.. e non certo per far andare le stufette domestiche.

    • Credo che non sarebbe male neanche una Swift elettrica.. Secondo me in versione “irrobustita” (un pó come la Citroen C1 Aircross) non farebbe rimpiangere la Ignis.

  1. Vado a memoria ma non ricordo dichiarazioni di Suzuki contro l’elettrico, anzi. Suzuki [ https://www.gazzetta.it/motori/la-mia-auto/mobilita-sostenibile/28-08-2019/elettriche-autonome-accordo-toyota-suzuki-3402041997745.shtml ] ha fatto un accordo con Toyota anni fa, un accordo che ha avuto una lunga gestazione ed economicamente vincolante e impegnativo, per cui anziché fare sviluppo interno avrebbe preferito, in sintesi, acquistare tutto da Toyota. Se Suzuki esce solo adesso è solo colpa dei ritardi di Toyota. Negli anni passati anzi la Suzuki ha mostrato diversi prototipi, dall’e-survivor al Misano by IED. Poi è chiaro che se gli chiedevano un commento sulla gamma, mica potevano rispondere che è incompleta o che è inquinante? Lodavano quello che avevano, una gamma 100% ibrida (unico brand 100% ibrido in Italia), scusando la mancanza di un’elettrica parlando di prezzi ancora troppo alti e rete di ricarica ancora incompleta.

    Suzuki è un brand noto ma con una quota di mercato piccola. In Italia ha appena il 2.7% di market share eppure l’Italia rappresenta il quinto paese per numero di vendite, capiamo bene che si tratta proprio di numeri bassissimi. Chiaro che non può fare il passo più lungo della gamba. Se vediamo i flop di Nissan con la Ariya e di Toyota con la BZ4X, a questi qui tremano le vene ai polsi a pensare di entrare con un’elettrica “sbagliata” che per loro, a differenza di altri brand, può significare anche la chiusura e il fallimento. I conti li devono fare bene, la prudenza è d’obbligo. E siccome Suzuki è un brand mass market e non premium, non è facile per loro vendere auto da 50000 euro e passa. Di Suzuki Across plugin, che tanto costa (e offre una autonomia in full electric di 98 km), ne avranno vendute un paio in Italia perché quando hai 50000 euro in tasca e non vedi l’ora di spenderle non è Suzuki il primo nome che ti viene in mente … Questo suv uscirà certamente in perdita e a un prezzo proibitivo, quando le elettriche diventeranno davvero mass market allora ne vedremo di belline anche col brand Suzuki, fino ad allora ci saranno solo questi oggettini per accontentare media e governi che però non venderanno …

  2. -Suzuki non è mai stato un marchio anticipatore, ha sempre preferito concentrarsi su prodotti essenziali che facciano del prezzo e della solidità la loro forza. –

    Bravi. Magari ci arrivano dopo, però quando lo fanno tutto sommato lo fanno sempre abbastanza bene.
    Suzuki è un marchio che è, per via delle moto, conosco abbastanza bene, e di Suzuki ne ho avute anche tre. Che ovviamente ho smontato, rimontato, guardato, studiato, aperto, richiuso… mi è sempre piaciuto molto come sono costruite e pensate le moto della Suzuki. Idem le automobili, un paio di Ignis in casa le abbiamo pure avute.
    Il discorso di base è che magari non fanno roba da effetti speciali, ma quando fanno qualcosa normalmente funziona come si deve.
    Secondo me è una macchinina da seguire questa, e guarda caso l’hanno fatta di dimensioni tali da inserirsi subito molto bene anche per quello che sono le necessità europee.

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