Cazzullo che odia i monopattini, il peggio della settimana

Cazzullo che odia i monopattini, ovvero come un bravo giornalista si abbandona a semplificazioni inaccettabili. Per noi è il peggio della settimana già di per sé non esaltante.

Cazzullo: “maledetti monopattini, piaga sociale”

Aldo Cazzullo è una firma molto nota, fa parte della categoria dei “giornalisti e scrittori“. Nel senso che, oltre a lavorare al Corriere della Sera, pubblica libri di un certo successo. Proprio sul Corriere, con cadenza settimanale, occupa lo spazio nobile della seguitissima rubrica delle lettere. Ed è qui che è avvenuto il misfatto, già oggetto di commenti sdegnati sui social. Cazzullo rispondeva a una lettrice, Margherita Simonetta, che lamentava l’invasione dei marciapiedi da parte dei “maledetti monopattini elettrici“. Definendo i proprietari “secondi in maleducazione solo ai ciclisti che usano il marciapiede anche se hanno a disposizione la pista ciclabile“.

Cazzullo

 

Da un giornalista esperto come Cazzullo ci si aspetterebbe una risposta pacata. Con una distinzione tra i maleducati che invadono gli spazi altrui, mettendone a repentaglio la sicurezza, e chi usa con attenzione questi mezzi. E invece sentite: “Lei è la nostra eroina. Perché siamo in migliaia a pensare che il monopattino elettrico sia l’ennesima piaga del nostro vivere sociale“. Proprio così.

“Non bastavano i ciclisti che sfrecciano sul marciapiede…”

La risposta di Cazzullo prosegue con il racconto personale di aver visto “un’ilare ragazza” percorrere il marciapiede a tutta velocità in via della Vite, a Roma. Tra passanti che schizzavano da ogni parte per evitarla, “qualcuno divertito, molti giustamente arrabbiati“. Secondo il noto giornalista, “non bastavano i ciclisti che sfrecciano sul marciapiede a 20 km/h su mountain bike da 20 kg…e se ti centrano devi arrivarci al Pronto Soccorso“. Non manca anche un riferimento all’incidente che è costata la vita al conducente di un monopattino, nel bolognese. CazzulloSECONDO NOI. Tutto molto deludente, con una punta di qualunquismo. Non c’è dubbio che esistano molte persone che usano questi mezzi in modo inaccettabile, ma questo avviene anche per le automobili, le moto, gli scooter…Vogliamo vietare tutto? O vogliamo invece dire che per tutti, alla guida di qualsiasi mezzo, devono valere le norme  senza se e senza ma? La mobilità elettrica leggera (e-bike, monopattini ecc.) è una straordinaria opportunità peer rendere più vivibili le nostre città. Certo, va regolata, vanno creati spazi appositi e va punito severamente chi invade gli spazi altrui. Ma parlare di ennesima paga sociale…

La sindaca di Torino, Chiara Appendino (al centro), alla presentazione di un nuovo servizio di e-bike e monopattini.
Bici e monopattini elettrici in sharing anche a Torino: la sindaca  Chiara Appendino alla presentazione di Helbiz.

— Leggi anche: monopattini sicuri? Il decalogo di Micro

Visualizza commenti (15)
  1. Luca+Bartolozzi

    Comprata lavatrice Whirlpool fatta a Siena, manodopera italiana, componentistica italiana.
    Telefonino ASUS prodotto a Taiwan, CPU americana, giroscopio STM di Agrate Brianza.
    Computer UDOO Gear Plus prodotto da SECO ad Arezzo con componenti italiane, americane e di Taiwan
    Volendo si può. Non solo, mi fa specie che proprio voi dite queste cose. E’ molto grave visto che chiaramente preferite smantellare la prestigiosa, competitiva, indispensabile industria di meccanica avanzata italiana di cui il comparto auto è una punta di diamante in favore dell’importazione di prodotti fatti in Cina.
    Chiarite la vostra posizione per cortesia a noi lettori.
    Perchè volete distruggere l’industria italiana? che vantaggio ne avete?
    Chiediamo una giusta e legittima spiegazione, perchè a logica non ce n’è.
    Per cortesia evitate battute razziste tipo quelle sopra (illuminati, alieni, massoneria) e rimarrò nell’alveo della educazione, sennò il mio temperamento toscano mi da gli strumenti per rispondere a tono ed abbassarmi al vostro livello. Io non dico cose senza senso, anzi sono molto fattuale: la Cina sta desertificando l’industria italiana con la complicità dei politici e sfruttando in modo illegittimo contro di noi le regole del commercio internazionale piegandole a proprio favore o non rispettandole. Rispondete. La componentistica cinese è accettabile solo e solo se ai nostri player viene dato lo stesso accesso al mercato cinese, e questo non avviene. Rispondete seriamente e senza battute inutili ai miei argomenti. Faccio notare come la signora Gabanelli abbia posto lo stesso problema industriale, ora visto che è una dei vostri “di sinistra, verde, impegnata, giornalista, famosa e ricca” suppongo che anche le mie domande assumano un rilievo degno di risposta.

    1. Ci legga senza i suoi paraocchi (se ci riesce) e scoprirà che sosteniamo da tempo la necessità di sviluppare una filiera italiana ed europea della mobilità elettrica. Lei vorrebbe fermare la storia, mnetre noi vorremmo che l’industria italiana la cavalcasse da protagonista. Vede, all’inizio del 900 metà dei lavoratori italiani erano impegnati in agricoltura, ora sono meno del 4%. Merito della meccanizzazione agricola, dove l’industria italiana gioca da leader mondiale. Quelli come lei avrebbero tentato di salvare buoi, cavalli, maniscalchi,zappatori e fabbri.

      1. Luca+Bartolozzi

        Mi spiace Massimo, ma dissento completamente. Le mie critiche sono tutte incentrate su due fatti perfettamente verificabili
        1) la non maturità di certe tecnologie che voi propugnate di adottare per fini politici con gravi ricadute economiche su noi cittadini sia a livello fiscale che economico
        2) la scellerata sudditanza dei politici e di certa stampa ideologizzata nei confronti della presunta leadership cinese che sta portando l’occidente al baratro sociale perché la Cina gioca doppiamente sporco usando le nostre leggi liberali a proprio vantaggio senza reciprocità e sfruttando il vantaggio di limitare la libertà ed i diritti dei cittadini cinesi con l’obiettivo di estendere tale potere ben oltre i confini del celeste impero.

        Mi spiace voi siete quelli che al posto della meccanizzazione avreste sfruttato gli schiavi per ridurre i costi, ovvero la manodopera cinese

  2. Luca+Bartolozzi

    Non si capisce se l’Europa soffra di Alzheimer o demenza senile, stanzia i soldi ed invece di aiutare l’industria europea foraggia l’acquisto di prodotti cinesi. Quale è il senso? A Bruxelles sembrano semplicemente al soldo di Pechino in tutto quello che fanno ed ideano e quello che è peggio è che la stampa tutta fa il lavaggio del cervello ai cittadini per fare credere che questi politiche sono a nostro vantaggio. Immaginiamo che passi il Green New Deal Europeo. Operativamente vuol dire SMANTELLARE TUTTA L’INDUSTRIA ENERGETICA EUROPEA DI PETROLIO, GAS E NUCLEARE (circa 30 milioni di posti di lavoro fra diretti ed indotti che vanno persi!!) e passare a comprare migliaia di miliardi di euro di pannelli solari prodotti in Cina, Inverter prodotti in Cina, pale eoliche prodotte in Cina e tutto l’indotto che vi è intorno. Ed i posti di lavoro che si creano in europa quali sarebbero? Installatori di pannelli solari, cioè roba a livello di McDonald come paghe e come orari.

    1. la prossima volta che compri un qualsiasi elettrodomestico o telefonino mandaci le prove che non hanno componenti cinesi altrimenti vuol dire che stai sabotando l’industria nazionale e sei in combutta con illuminati, alieni cattivi e massoneria

  3. il punto centrale è: SECONDO NOI. ovvero secondo voi………
    io appartengo a quel 99% degli italiani, o forse 99,9% degli italiani, che trova abbastanza curioso che un ministro italiano finanzi con oltre 100 milioni di euro l’industria cinese del monopattino elettrico, veicolo ludico poco utile per la conformazione urbana, demografica e sociale italiana.
    Buon lavoro, e per fortuna che ci sono ancora gli Aldo Cazzullo che esprimono l’opinione della maggioranza silenziosa contro la minoranza dominante urlante ed oppressiva.

  4. ci mancava solo l’ennesima follia europeista del monopattino con la Cina che incassa i soldi e l’Italia che ci rimette i costi sociali di ambulanze e cure varie.
    Verognatevi!!!

  5. Vero, la mobilità elettrica é una enorme opportunità, vero pure che i trasgressori li vediamo ovunque, compresi auto, moto e mezzi commerciali, verissimo inoltre che moltissime città non offrono piste ciclabili.
    Detto questo però, c’è tristemente da ammettere che sui marciapiedi, teoricamente riservati ai pedoni, stiamo assistendo sempre più ad uno sfrecciare, spesso folle, di bici, ebike e monopattini elettrici, dove soprattutto questi ultimi vantano una percentuale di irresponsabili decisamente elevata, che mettono seriamente a rischio l’incolumità dei malcapitati pedoni, con un diffuso e crescente malcontento di questi ultimi
    Se non si pone un deciso freno a tutto questo ci sarà il rischio concreto di drastici e sacrosanti provvedimenti sui monopattini

      1. Le polizie municipali possono fare ahimè poco o nulla visto il loro organico, io abito a Como, città di 80.000 abitanti oltre a migliaia di turisti quotidiani, bene a fronte di tutto questo l’organico complessivo delle polizia municipale comasca supera di pochissimo le cento persone, polizia municipale che si deve occupare di diversi settori non solo di traffico, il che vuol dire normalmente solo TRE pattuglie in servizio sulle strade, questo detto dall’assessore alla sicurezza Negretti ……. che serio controllo é pensabile, e come espletarlo?
        Per fermare gli scellerati che sfrecciano in e-monopattino sui marciapiedi (duole dirlo, spesso, almeno qui a Como, sono giovani e muscolosi extracomunitari) cosa dovrebbero usare? Il lazo dei cow-boy?
        sono veramente tanti, certo é azzardato parlare di piaga sociale, ma sinceramente e con molto dolore dico che così non va!
        Permettere il transito su marciapiedi, spesso larghi un metro o poco più, di e-monopattini a 25kmh é da irresponsabili!

        1. Se dovessimo vietare un qualsiasi mezzo di trasporto in base al grado di educazione degli italiani, andremmo tutti a piedi

  6. mi sembra più il commento di un individuo a cui tutto gli da fastidio e non vedo il così detto brillante giornalista scrittore ecc. ha soltanto venduto bene le sue chiacchiere.

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