Cavi ultrapiatti e canaline per ricaricare da casa in strada

Cavi ultrapiatti e canaline per ricaricare da casa in strada. In Olanda si sperimenta di tutto per alimentare un parco elettrico sempre più importante.

Cavi ultrapiatti e canaline: in Olanda si sperimenta di tutto

Cavi ultrapiatti e canaline Cavi ultrapiatti e canaline

La chiamano Connessione privata estesa (VPA in sigla olandese) ed è una soluzione a cui stanno lavorando molti Comuni. Si tratta di dare la possibilità a chi parcheggia in strada di fruire comunque di una ricarica con l’elettricità di casa, spesso  anche auto-prodotta con pannelli solari. Comunque meno costosa delle ricariche pubbliche. E ci sono già aziende che si sono buttate in questo nuovo business. Come FlatPower, che fornisce cavi ultrapiatti che non intralciano i pedoni. E ci sono amministrazioni comunali, come quella di Gemeente Midden-Delfland, che offrono ai residenti canaline in cui ospitare i cavi di ricarica. Ma c’è anche chi chiede chiarezza al governo centrale, anche per chiarire se ci sono problematiche di sicurezza. Al momento, infatti, ognuno si muove per conto proprio, mentre le associazioni degli automobilisti elettrici, come la VER,   chiedono invece indicazioni precise.

In Italia sarebbe possibile? C’è l’esperienza delle City Plug…

Cavi ultrapiatti e canaline

Si tratta di soluzioni praticabili in Italia? Qualcuno ci ha provato, con un fai-da te improvvisato che ha attirato le ire dei vicini. Addirittura calando cavi dal balcone o dalla finestra in strada, senza troppe preoccupazioni per la sicurezza. Ma non c’è dubbio che, se vuole diventare di massa, la mobilità elettrica deve trovare soluzioni che semplifichino la vita a chi non può ricaricare in garage e in in cortile. A2A ci sta provando con le sue City Plug, ricariche stradali a bassa potenza e basso costo già attive in diverse città. Arrivi la sera e parcheggi l’auto davanti alla colonnina, per poi trovarla carica la mattina.
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Visualizza commenti (9)
  1. Daniele Sacilotto

    Se arriverà anche in Italia sarà soggetto a certificazione di un installatore abilitato, collaudo, prova di resistenza al calpestio rilasciata da ente terzo, obbligo di colorazione assurda che rilascia solo un ente, verifica annuale obbligatoria, assicurazione verso i pedoni, asseverazione antincendio rilasciata dai VVFF, pagamento per occupazione si suolo pubblico. Quando avrai fatto tutto la pratica si incaglierà in qualche sito ministeriale che ovviamente non risponderà mai alle tue mail di richiesta informazioni

  2. Teoricamente potrebbe interessarmi,
    Nel mio condominio tra il posto auto e il quadro contatori esterno c’è solo un marciapiede di 80-100cm…

    Dico teoricamente perche tra poco cambio casa, e comunque ricarico al lavoro.

  3. Condominio di Torino o qualunque città. Appartamento all 8′ piano, controllale trafficato e pieno di auto, fornitura domestica da 4.5 o al massimo 6 kW, mi dite per favore come si fa ad applicare questa bella(?) soluzione? Per favore non rispondete con il fotovoltaico, 18 appartamenti di in condominio non hanno sufficiente superficie del tetto per il fotovoltaico, e poi vi voglio vedere nell assemblea condominiale….

    1. Sono due problemi diversi: qui si discute di come ricaricare l’auto in strada in sicurezza con l’energia di casa propria. Altra questione è il fotovoltaico in condominio per alimentare casa propria. Io l’ho fatto; è legale e non richiede l’autorizzazione condominiale. Informati.

    2. In un condominio tutto è fattibile, è sufficiente trovare accordo con i condomini. Per portare corrente al proprio posto auto, interno ed esterno, è sufficiente capire dove passare il cavo e ripristinare quanto rotto (se necessario passare su muri o marciapiedi).
      Un contatore da 6KW è più che sufficiente per caricare un’auto, a meno di non fare centinaia di km al giorno tutti i giorni e dormire meno di 8 ore. Esistono già wallbox intelligenti in grado di assorbire solo l’energia elettrica che non utilizza l’abitazione, quindi in 8-10 ore si può caricare senza problemi.
      In casi davvero estremi è possibile valutare il passaggio a trifase e portare il contatore oltre i 6KW, ma sinceramente non ne vedo la necessità per una famiglia normale.

  4. Penso che ogni lampione cittadino potrebbe ospitare un attacco per una a bassa potenza.. ma purtroppo in Italia c’è una corsa alle colonnine Ultrafast (ho letto che Enelx sta dismettendo le colonnine da 22 per più veloci anche in zone residenziali.. che senso ha?) che si, sono utili in certi frangenti, ma non vedo una capillarità esagerata

    1. Fabrizio Isacchi

      Per prendere energia da un lampione (che tipicamente se è a led è da circa 100 W) , ci spiega pf come pensa di ricaricare un’auto??
      Magari in un mese di paziente attesa, forse riesce.

  5. Antonio Guacci

    Sperimentare più soluzioni, magari per arrivare infine a uno standard con cui si possa ricaricare, da casa, l’auto in strada, è un’ottima cosa.

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