Carpi generosa con gli aspiranti automobilisti elettrici. L’amministrazione comunale del centro modenese ha stanziato 120mila euro, la stessa cifra del 2020 con un bando che ha avuto successo, destinati a chi vuole acquistare veicoli elettrici. I contributi più ricchi sono destinati alle auto: in caso di rottamazione si arriva a 4mila euro che si possono sommare ai 10mila del buono statale. Un bel sostegno.
Gli incentivi riguardano tutti i veicoli a batteria. A iniziare dai monopattini per proseguire con e-bike, scooter, moto e infine auto. Per partecipare c’è tempo fino al 30 ottobre 2021. In caso di rottamazione questa non deve essere precedente al 1 novembre 2020.
I contributi economici

Monopattini: contributo pari al 60% del prezzo d’acquisto, fino a un massimo di € 150;
Biciclette a pedalata assistita: contributo pari al 60% del prezzo d’acquisto, fino a un massimo di € 500;
Ciclomotori in categoria L (L1e, L2e, L6e) a propulsione 100% elettrica: contributo pari al 30% del prezzo di acquisto fino a un massimo di € 500, incrementabile di ulteriori € 250 (totale € 750) in caso di rottamazione di un veicolo della categoria L omologato alle classi Euro 0, 1, 2 e 3.
Motocicli di categoria L (L3e, L4e, L5e, L7e) a propulsione 100% elettrica: contributo pari al 30% del prezzo di acquisto fino a un massimo di € 1.000, incrementabile di ulteriori € 500 (totale € 1.500) in caso di rottamazione di un veicolo della categoria L omologato alle classi Euro 0,1, 2 e 3;
Auto a propulsione 100% elettrica e di importo imponibile inferiore a 50.000 €: contributo pari a € 2.000 incrementabile di ulteriori € 2.000 (totale € 4.000) in caso di rottamazione di un veicolo Euro 0, 1, 2, 3, 4.
Incentivi a chi ha acquistato da novembre 2020
Un dato molto importante è la retroattività dell’incentivo ovvero è destinato a persone che “abbiano acquistato un mezzo di trasporto a propulsione 100% elettrica nel periodo compreso fra il 1° Novembre 2020 e il 30 ottobre 2021“ ovvero la data di scadenza del bando.
La procedura per presentare domanda è on-line, qui al link.
E un “mensile” a chi va al lavoro a piedi, bici o monopattino
Come in diversi comuni emiliano-romagnoli, vedi Modena, l’amministrazione intendere finanziare chi utilizza mezzi ecologici per raggiungere il posto di lavoro. Anche in questo caso un rifinanziamento. Riccardo Righi, assessore all’Ambiente: “Questa amministrazione continua con atti concreti ad essere protagonista della transizione ecologica, accompagnando i cittadini e la società in azioni e comportamenti finalizzati ad eliminare fonti di inquinamento. A breve rifinanzieremo anche il bike-to-work“.
Ecco il bando (qui) che da un contributo di 20 centesimi al chilometro (fino a un massimo di 50 euro mensili) se si va a lavorare a piedi, in bici (anche elettrica) o in monopattino. Sono stati stanziati 16mila euro. Nel 2020 allo stesso progetto avevano partecipato 131 cittadini, per oltre 10mila euro di contributi, e un totale di oltre 55.000 chilometri percorsi.
Ricordiamo anche il video dedicato ai più giovani per un uso corretto del monopattino.
Non conosco i dettaglio del Bando, ma a priori ritengo giuridicamente illegittimo, e politicamente inopportuno, che la Pubblica Amministrazione finanzi l’acquisto di beni qualsivoglia che non siano di prima necessità, da parte dei privati. Ci sono stati illustri precedenti da parte del Governo centrale (“rottamazione”…) comunque molto opinabili. Mi aspetto che qualcuno faccia ricorso e lo vinca. I Comuni faticano ad assicurare i servizi essenziali di pura e semplice manutenzione dei beni pubblici, i servizi sociali, le case popolari, la vigilanza e il presidio del territorio da parte della PL, e chi più ne ha più ne metta; per non dire delle iniziative culturali, sportive, etc.: e Carpi non trova di meglio da fare?
Mi scusi dottore, ma se non è centrale il diritto alla mobilità sostenibile? Ci sono importanti ricadute sanitarie se rottamano veicoli inquinanti respiriamo aria pulita. Penso che sia un’ottima spesa pubblica
Cosa le fa pensare che Carpi non finanzi servizi essenziali? Non tutti i Comuni sono uguali: alcuni sono in bancarotta, altri hanno addirittura avanzi di bilancio. E i cittadini li giudicano ogni 4 anni.