Il caro energia preoccupa sempre di più il governo Meloni. Il ministro Gilberto Pichetto ha annunciato che “ci sarà un intervento” se “i prezzi del gas non dovessero scendere”. Nuovi aiuti di Stato in arrivo “sia per le imprese sia per le utenze domestiche”? Ma la soluzione non dovrebbe essere accelerare sulle rinnovabili, visto che l’Italia è il Paese in Europa più dipendente dal gas per la produzione di elettricità?
Da un paio di settimane, dopo aver accantonato il problema per più di un anno, il governo è tornato a parlare dei costi dell’energia per i cittadini e per le aziende. Le quotazioni del gas sono quasi raddoppiate rispetto al febbraio dell’anno scorso: da 28 a 53 euro al megawattora. Una “botta” per le bollette delle famiglie nei mesi invernali e ancora di più per le imprese energivore.
“Se il prezzo del gas non scende, interverremo”
Tanto che parlando sul tema dell’emergenza gas, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin parlando ai microfoni di Radio Uno – in risposta agli appelli arrivati in più occasioni da Confindustria – ha annunciato possibili provvedimenti. “Se il prezzo del gas non scendesse, dovremo in qualche modo trovare un intervento che riguarda tutti, imprese e utenze domestiche“. E per assicurare che si fa sul serio ha aggiunto: “Sono in strettissimo rapporto con il ministro dell’Economia Giorgetti, credo che assolutamente dobbiamo andare avanti con misure che abbiano temporaneità”
Ma come mai il prezzo è tornato a salire così tanto? Non è tanto lo stop alle importazioni di gas attraverso i gasdotti dalla Russia in Europa a spingere i rialzi. Le ragione principali sono tre. Intanto bisogna ricordare che l’inverno 24-25 è stato mediamente più freddo rispetto agli ultimi due. A questo si aggiunge lo stop definitivo alle importazioni di gas russo attraverso i “tubi”: era meno del 10% del fabbisogno europeo, ma in ogni caso non c’è più e da qualche altra parte bisogna comprarlo.
Per queste ragioni – ed è il terzo motivo – la speculazione finanziaria scommette sull’aumento della domanda di gas in primavera. Quando si dovranno ricostituire le scorte nei depositi di stoccaggio. E’ lo stesso meccanismo che nel 2022 spinse i prezzi del gas ai massimi storici, oltre i 300 euro al megawattora. Tutti compravano opzioni sul gas perché sapevano che i Paesi Ue avevano la necessità di metterlo da parte in vista dell’inverno. Avendo deciso di rinunciare alle importazioni dalla Russia per non finanziare la guerra di Putin in Ucraina.

Caro gas, i ministri Pichetto e Giorgetti stanno studiando a un provvedimento a sostegno di imprese e famiglie
La situazione dei prezzi ora è meno drammatica, perché il gas russo è stato per la gran parte sostituito. Ne arriva sempre via nave (sotto forma di Gnl, gas naturale liquefatto). E per ora la Ue ha confermato che non ci saranno sanzioni su questa materia prima, come avviene invece sul petrolio di Mosca. Ovviamente per non far salire ulteriormente i prezzi.
In attesa, che il panorama geopolitico torni alla normalità, con tutte le incognite del caso, l’Italia ha un grosso problema. In media paga la bolletta elettrica tra le più care d’Europa. Ed è il Paese che più di tutti dipende dal gas per produrre elettricità. Non avendo nucleare e avendo spento il carbone (tranne in Sardegna), oltre il 50% della produzione dipende dal gas. In Germania, per dire, le rinnovabili si stanno avvicinando al 65% della quota totale.
I consumi di gas in Italia sono ai minimi da 15 anni
Pensare che di gas ce ne è in abbondanza. Gli stoccaggi italiani sono pieni al 65%, tra i livelli più alti d’Europa, e i consumi sono ai minimi da 15 anni. E nonostante questo, si continua a investire in infrastrutture per il gas per i prossimi 20 anni, come dimostra il recente piano presentato dal gruppo Snam (non a caso controllato dal ministero dell’Economia). Quando lo sviluppo delle rinnovabili dovrebbe far scendere anno dopo anno il suo consumo.
Ma sul caro gas il ministro Pichetto non ha citato le rinnovabili nel suo intervento. Anzi ha detto che si dovrà “integrare le nostre produzioni energetiche con una quota di quello che sarà il nuovo nucleare”. In pratica, è tornato sul tema caro al governo di centrodestra: gli investimenti nei mini-reattori di nuova generazione. Peccato che non ci sia un prototipo industriale al momento attivo nel mondo e i primi non arriveranno prima del 2030 ad andare bene.
La domanda di energia al 2050 andrà a raddoppiare
Il ministro giustifica il ricorso al nucleare con il fatto che “la domanda di energia, secondo le previsioni, esploderà nei prossimi anni. Nel 2024 abbiamo avuto un consumo di energia elettrica di 312 miliardi di chilowattora. Le previsioni danno al 2050 un consumo di 680 miliardi“. Ed è una cosa logica: l’elettrificazione dell’economia e la domanda crescente da parte delle tecnologie informatiche porteranno inevitabilmente a una maggiore richiesta di energia.
Ma non inserire mai nel discorso che guarda ai prossimi anni il ruolo delle rinnovabili, conferma ancora una volta la scarsa “passione” del governo in carica verso il mondo green. Perché non può essere solo una dimenticanza.
Le rinnovabili hanno il brutto difetto di non far fare soldi ai loro amici e di permettere alla persone di non essere più schiave delle loro speculazioni.
L’italia deve ridurre e progressivamente eliminare i SAD (Sussidi ambientalmente dannosi), esempi di questo sono l’eliminazione di incentivi alle auto aziendali ICE, l’eliminazione degli incentivi per caldaie a gas e le accise sul diesel che aumenteranno.
Ora il ministro dovrebbe spiegarci se intende aumentare i SAD con incentivi sul GAS oppure concentrarsi su quello che potrebbe davvero fare la differenza sul lungo periodo ovvero incentivi per pompe di calore e impianti rinnovabili.
Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare (cit. Seneca)
La cosa più ridicola è che la tanto famosa e anelata indipendenza energetica è lontanissima. Il gas lo prendiamo tutto da paesi esteri, Russia, medio oriente, África che sía.
Guai però a spingere le FER: questo governo insiste col citare il nucleare ad ogni discussione.
Una bella foglia di fico, per continuare ad elargire i nostri soldi ai loro amici
==== esempio costi
5 Giga-Watt fotovoltaico utility (garanzia 30 anni)
+ 10 Giga-Watt-h accumuli B.e.s.s. (garanzia 20 anni)
fornisce energia modulabile a comando sulle 24 ore,
potenza media effettiva 0,8 GW
costo di investimento in euro (prezzi Europa)
5 x 0,6 miliardi FTV + 10 x 0,17 miliardi Bess = 3 + 1,7
= 4,7 miliardi — di investitori privati
tempi di realizzazione:
— fase studio e autorizzazione: europa 8 mesi
— fase costruzione: 6 mesi
==== confronto costi
1 Giga-W nuculare (non assicurabile)
sistema poco modulabile, che fornisce
potenza media effettiva 0,7 GW
costo di investimento in euro (prezzi Europa-Usa)
= 16 miliardi — a partecipazione (debito) pubblico
tempi di realizzazione:
— fase di studio ed autorizzazione: europa 7-9 anni
— fase di costruzione: europa 10-17 anni
====
“eh ma se il reattore lo fai andare andare 300 anni poi recuperi l’investimento”
..anche no:
i soli costi di gestione ordinaria sono il triplo di quelli del sistema FTV + Bess; e poi arrivano le manutenzioni straordinarie, i costi di smantellamento e di gestione scorie
Insomma gli idrocarburi sono talmente sostenibili e convenienti che se pantalone non ci mette i soldi, non te li puoi permettere.
Io costruirei altri rigassificatori (pure coi soldi di pantalone direi tanto ormai), basterà non assumere un po’ di insegnati di sostegno, un po’ di medici, un po’ di infermieri ed è fatta.
Vuoldire che per un’RMN bisognerà aspettare 6 mesi invece che 3, capirai già oggi si va dal privato, nessuno si accorgerà della differenza.
Saremmo nella situazione ideale per abbattere le importazioni di gas perchè una bella fetta la usiamo inutilmente per fare elettricità. Basterebbe switchare da gas a FER e risparmieresti mld di m/3 di gas.
In democrazia ognuno ha il governo che si sceglie. Avanti cosí voglio vedere fin quando si potrà imbarcare acqua senza affondare.
Quando la metà e più delle persone smette di votare , vuol dire che della democrazia non ne importa molto. Piagnucolare poi dei risultati di questa ottusa scelta probabilmente saremmo primi nelle classifiche europee (e in poche altre).
La risposta alla vostra domanda è : Cambia nome il ministero della Transizione Ecologica che, con il Governo Meloni, diventa ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Il nuovo ministro che dovrà guidare le politiche energetiche e ambientali è il piemontese Gilberto Pichetto Fratin, che raccoglie il testimone di Roberto Cingolani. = il governo ha rinnegato da tempo-
Che riflessioni incontinenti, noi siamo l’ HUB del gas per cui si va a tutto gas. Per incentivare i consumi darò incentivi. E’ inutile dimenarsi in autoproduzione indipendenza, DOVREMO comprare gas & armi dal nostro amico Trump pena dazi. Ricordo una pubblicità “il metano ti da una mano” ( ma a chi?), ora noi siamo in basso con braccio e mano tese verso l’alto ed una mano tesa verso il basso ci sorregge. quello dall’alto ci dice “o sganci o sgancio” 🙂
e alla lista di motivi citati nell’articolo che hanno innescato la speculazione di questi mesi sui prezzi del metano, ci aggiungerei le dichiarazioni di Trumpo pre e post elezione, sul voler usare come arma di ricatto i prezzi del gas liquefatto trasportato via nave in Europa dagli U.S.A.
La verità è che nessuno in Europa ha bisogno di più gas americano, o in realtà molti dei loro prodotti ultimamente, e lo sa anche lui altrimenti perchè dovrebbe cercare di venderli col ricatto?
Pensa se tutti gli altri 190 Paesi del mondo impongono dazi agli USA, e questi 300 milioni scarsi di ignoranti, arroganti e consumistici personaggi la smettono di comandare sugli altri 8.7 miliardi? Canada, Cina, ultimi Francia e Germania già hanno alzato la voce invece dire “si padrone” ai neo-imperialisti. Certo poi l’Europa dovrebbe marciare unita, ma il foraggiamento dei sovranisti europei (e le ultime mosse di quel viscido che per casualmente vende auto elettriche) è volto proprio a disunirci e a farci agire in ordine sparso.
Ma nulla vieta di sognarci un MAIA: Make America Isolated Again. E’ ora che riduciamo drasticamente la loro ingerenza.
Vorrei vedere anch’io se sia possibile che l’Europa si sottragga all’ingerenza degli Stati Uniti, ma se mi permetti, non ci credo nemmeno se lo vedo…. Tutti i nostri governicchi salterebbero in aria all’istante.