Caro bolletta/3 Motus-E: conti sbagliati, risultati fuorvianti

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Anche Motus-E, l’associazione che raccoglie gli stakeholders della mobilità elettrica, scende in campo nella polemica su caro bollette e auto elettrica. L’oggetto è l’indagine di Facile.it “Auto elettriche: +161% per una ricarica” già contestata da Vailettrico e da numerosi lettori (leggi qui e qui).

«La ricerca pubblicata da Facile.it, così come altri studi sui costi di ricarica, pubblicati in queste ore, rappresentano solo una visione parziale della realtà. È per questo che riteniamo che i risultati siano fuorvianti per i consumatori e le imprese» afferma Motus-E nel comunicato.

La versione di Motus-E: abbonamenti e fotovoltaico?

«Il costo dell’elettricità _ prosegue Motus-E  _ su cui si basano i calcoli di Facile.it (che prendiamo ad esempio) fa riferimento esclusivamente all’energia elettrica acquistata da un cliente domestico con un prezzo volatile e non tiene in considerazione né coloro che hanno una tariffa bloccata, né coloro (che ormai superano il milione di autoproduttori) che, grazie ad un impianto fotovoltaico, azzerano o abbattono i costi dell’energia».

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L’ingegner Francesco Naso, Segretario generale di Motus-E

Motus-E sottolina poi che nell’indagine «non si fa cenno nemmeno a chi usufruisce di una tariffa flat per la ricarica pubblica, ovvero di un piano, soggetto ad abbonamento, in cui a fronte di una spesa fissa viene offerto al cliente un pacchetto di ricarica (utilizzabile anche in roaming tra i principali operatori)».

Come  ricordato sia da noi sia dai nostri lettori con gli abbonamenti flat le tariffe restano comprese tra i 0,31 e i 0,35 €/kWh. Quindi «se ricalcoliamo con questi dati anche la casistica del segmento B dello studio di Facile.it, con il consumo di 6,3 km/kWh per percorrere 1.000 km, a 0,35 €/kWh, otteniamo solo 55 € di costi invece di 85 €, a fronte degli 83 € per la benzina e dei 71 € per il diesel». E la maggior parte delle persone che utilizzano spesso le infrastrutture di ricarica pubbliche sono proprio quelle che sottoscrivono abbonamenti flat.

E i prezzi dei carburanti oggi sono più alti

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Motus-E aggiunge anche che i prezzi dei carburanti tradizionali sono stati scelti in un periodo diverso (ultima settimana di Settembre ‘22: benzina 1,633 €/l diesel 1,738 €/l). Prezzi che già oggi sono saliti di un ulteriore +4 e +8%. La media dell’ ultima settimana disponibile 17 Ottobre ‘22 vede infatti la benzina 1.698 €/l e il gasolio a 1.833 €/l.  

L’associazione della mobilità elettrica ricorda inoltre che attualmente i prezzi dei carburanti tradizionali «sono ancora fortemente scontati (di circa il 47%)».  Altrimenti, scrive Motus-E «oggi saremmo agli stessi prezzi di marzo (circa 2,16 €/l per il gasolio) ed a giugno avremmo superato i 2,3 €/l, mentre l’energia elettrica ha avuto solo l’esonero degli oneri di sistema, pari a circa 0,04€/kWh, paragonabili ad un 6% dell’attuale prezzo dell’energia».

Motus-E preoccupata, ma non solo per le BEV

La situazione determinatasi con la crisi del gas e l’aumento dei costi dell’energia preoccupa Motus-E perchè «insostenibile per tante famiglie e imprese, al di là di come si spostano».

Per questo, conclude «confidiamo che il Governo Italiano e tutti i Ministri Europei convergano su una soluzione di mitigazione e di disaccoppiamento dal prezzo del gas il prima possibile. Ugualmente dannoso, però, può rivelarsi la diffusione di confronti dati parziali e fuorvianti».

Visualizza commenti (17)
  1. 1) tassazione carburanti: Ma anche con lo sconto di 30 centesimi sulle accise benzina e diesel sono enormemente più tassati dell’energia elettrica!
    2) ecologia: l’inquinamemto da campione e soprattutto bus “vecchi” è molto superiore a quello delle auto euro6 !
    3) enologia 2: il riscaldamento a Milano è responsabile del 57% dell’inquinamento, https://www.overdrivemilano.it/inquinamento-atmosferico-colpa-solo-del-traffico/
    4) riduzione inquobamento trasporti: sarebbe più efgicace sostituire le vecchio auto stesso piccole e medie euro 2, 3 e 4 con delle euro 6 magari benzina , come panda o golf per intenderci da 12-24000 € che i suv euro5 di pochi anni con le elettriche da 50k€, e sostituire i bus urbani con elettrici o a metano

  2. Ma se fosse così netto il risparmio perché ci sono tutte queste discussioni? Sarebbe lampante e tutti vorrebbero risparmiare.

    Ma se fosse una tecnologia così all’avanguardia con solo aspetti positivi, un netto passo in avanti rispetto al passato perché ci sono così tante discussioni e dibattiti?

    Andare in autostrada a 110 km/h o in scia a 90 km/h ad un camion non la vedo proprio una grande innovazione.

    1. Non lo dica, lei evidentemente non è tra gli illuminati, se non può capire i vantaggi sicuramente é colpa sua che non li sa apprezzare 😂

    2. Non è così semplice.
      Anzitutto le discussioni non le fanno, tranne rari casi, quelli che si sono già “elettrificati”. Conosciamo pregi e limiti (da prima dell’acquisto: infatti, chi “torna indietro”, a mio avviso non aveva fatto lo sforzo di cercare di capire cosa stava acquistando, purtroppo neppure aiutato da case e concessionari).

      Per ciò che attiene al risparmio, consideri che, per colpe non certo attribuibili alle auto elettriche (totali o parziali come la mia), “il carburante” di casa, per alcuni come me, in due anni è aumentato di 3,5 volte. I più svegli si sono invece tutelati per tempo.
      Ciò nonostante, per quelli come me, i costi sui consumi sono ancora in leggero vantaggio per l’elettrico sul termico e (io no, purtroppo) la gestione successiva (tagliandi, tasse, assicurazione, manutenzione, ecc…) non è neppure paragonabile con le termiche (ad oggi almeno).
      Ma il “risparmio” principale che io credo vogliamo perseguire (pur non facendoci schifo anche il risparmio di soldi) è nelle emissioni: respirare meglio, non distruggere il pianeta. Questo è il vero risparmio. Non mi capacito del fatto che non si riesca a considerare che, almeno localmente, il vantaggio ecologico è immediato e drastico.

      Poi, non è una “tecnologia all’avanguardia”, qualunque cosa significhi ciò. Anzi, una BEV è disarmantemente semplice. La quintessenza della semplicità (la mia PHEV è l’esatto opposto, invece). Brilla di più per quello che non c’è piuttosto che per quello che c’è. Tanto da poter avere due bagagliai! E certamente non ha solo aspetti positivi. Come qualunque cosa a questo mondo ha punti di forza e punti… non di debolezza, ma di richiesta di cambiamento nelle abitudini. Ed il cambiamento delle abitudini, che per ora è una scelta, tra non molto ce lo imporrà il pianeta. Ha già incominciato, per la verità.

      Quanto alla velocità autostradale (situazione di percorso che per me significa il 3,7% dei viaggi, pari, per ovvii motivi, al 17,4% dei Km) è vero che è meglio non “pigiare troppo”. Non parlo per me, ovviamente: avendo una PHEV potrei infischiarmene. Però, non ci riesco proprio ad infischiarmene: correre e consumare, e quindi inquinare, sono sinonimi. E consideri che per una termica tre quarti dell’energia che consuma viene letteralmente buttata, non serve a spingere l’auto. E spreco ed inquinamento sono un pensiero che ho da quando mi sono passati i “bollori” giovanili. Con le mie due diesel precedenti, nelle rarissime volte che usavo l’autostrada, raramente superavo i 110. Come ora, mi accade solo se ho una fretta indiavolata. E comunque il vantaggio di tempo, con il traffico che c’è normalmente, è spesso irrisorio. E’ più psicologico che utile, correre. Ed in viaggi brevi autostradali non ho mai “disdegnato” nemmeno i 90. Per cui oggi, nell’ottica di consentire alla mia minuscola batteria ed al sistema di gestione di dare tutto quello che possono per farmi inquinare il meno possibile quando sono obbligato ad usare il benzina, io non faccio nulla di diverso di quanto sto già facendo da anni. E sa che le dico: non mi sono mai goduto i viaggi come da quando adotto queste velocità.
      Però, capisco benissimo che è il punto di vista di un vecchio. Sotto i 30 non la pensavo così. Si cambia, tutto diventa più lento. Anche noi. E comunque allora non c’erano 25 gradi a novembre, e nemmeno siccità in primavera. Ed in inverno nevicava…

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      Dati riepilogativi vita auto (02/12/20-26/10/22 – h: 17:20)
      Giorni: 693 (Km/gg: 21,65)-h guida: 434:19-h viag: 1011:10
      Viaggi totali: 889 (Km/viag: 16,88) (2022: 393 – 16,18)
      Km totali: 15003 (2022: 6360)
      Km a ZeroEm: 12616 (84,1%) (2022: 5769 – 90,7%)
      Litri cons: 133,12 (2022: 34,35)-n.pieni: 4 -Km med pieni: 3751
      Num ricariche: 370 (al 100%: 77%) (2022: 161 – al 100%: 96%)
      kWh cons: 1898,8 (2022: 757,7) – Km/kWh: 6,64 (2022: 7,61)
      Cons WLTP: 112,7 Km/l (2022: 185,15 Km/l)
      Cons a ZeroEm: 15,05 kWh/100Km (2022: 13,13)
      Cons comb equiv: 20,55 kWh/100Km (2022: 16,72)
      Cons comb equiv: 43,3 Km/l (2022: 53,23)
      Emissioni di CO2: 21,12 g/Km (2022: 12,85)
      CO2 recup risp auto prec: 1,78 Tonn (-45,7% su emis x prod)
      Auton elett vita: 61,7 Km (69,4 cariche 100%) (2022: 71,49)
      Percorsi %: Urb 54,7%-Altu 2,5%-Autost 17,4%-ExtrUr 25,4%
      Percor Km: Urb 8214-Altu 377-Autost 2608-ExtrUr 3804
      %Viaggi: Sole 60,9%-Piog 7,6%-Neb 0,8%-Nev 0,3%-Altr 30,4%

  3. Scusate ma in questo blog si continua a ripetere all’infinito che l’auto va caricata quando non si usa, di notte! Mi risulta che il FV di notte non sia granché efficiente, o sbaglio? Chi ha installato gli accumulatori può avere un piccolo vantaggio, diversamente quanti ne servono per ricaricare l’auto a sufficienza per andare al lavoro il giorno dopo? Nessuno ha in casa accumulatori capaci a tal punto. Fate chiarezza!

    1. E continua ad essere così: si carica di notte (o anche di giorno in ufficio per chi può o con colonnina con abbonamento, oggi spesso a prezzi inferiori rispetto che a casa). Ma rigorosamente mentre non la si usa. Quindi cambia radicalmente la gestione rispetto al termico: non sono la stessa cosa!
      Nonostante i costi aumentati per chi non abbia contratti di libero mercato bloccati, la notte resta il momento migliore per la “vita di tutti i giorni”. Se quello che può caricare a casa non è sufficiente per il giorno dopo, vuol dire che si è sbagliata l’auto.
      E ribadisco: ad oggi non si spende di più che con una termica (di notte e con contratto a maggior tutela).
      Come ho già scritto in altro articolo, caricando a casa di notte, e pur con una tariffa che è diventata 3,5 volte più alta di quando ho acquistato l’auto, con i miei consumi elettrici (che non sono ottimali visto che ho una Plug-in, usata però quasi sempre in elettrico visto il mio abituale uso) ho un costo al chilometro di 0,0622 €. E siccome posso caricare al Centro Commerciale al prezzo di 0,365 €/kWh, in realtà sto spendendo 0,0433 €/Km, poco più di quanto pagavo a casa, di notte, prima del primo ottobre. Con una termica di 4,70 metri, e 1.770 Kg (dati della mia), quanto si spende?
      Carica/inutilizzo è il differente paradigma dell’auto elettrica. Bisogna adattarcisi.
      Ma il problema non credo comunque che sia quello. Certo, ciascuno si fa i conti con le proprie tasche. Tutti i prezzi sono alti, dall’acquisto al rifornimento. E la luce alla fine del tunnel non sembra più vicina.
      La questione è: vogliamo o no migliorare l’aria che respiriamo (ieri mentre caricavo, un paio d’ore, sono andato a camminare: ora di uscita dagli uffici! Non si riusciva a respirare nel vialone che conduce al Centro Commerciale dove stavo caricando, trafficatissimo di auto diesel fumanti ad ogni accelerata! Quanto ci costa in malattie? Certo, non è una spesa diretta, e possiamo far finta di ignorarla, ma la paghiamo, magari non solo con soldi, ma con problemi di salute), vogliamo o no impedire che le mutazioni del clima ci spingano verso l’estinzione? (Quanto ci costa in distruzioni e morti? Anche qui, non è una spesa diretta, ma la paghiamo, ed ogni anno diventa peggio).
      Il problema, sia che scendano oppure no i prezzi dell’energia e delle elettriche, è solo rispondere a queste due domande.
      In base alla risposta a queste domande l’auto elettrica è un fastidioso errore che stravolge le nostre abitudini consolidate, oppure è una delle soluzioni.
      Non credo però che, ad oggi, ci sia un’alternativa.

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      Dati riepilogativi vita auto (02/12/20-25/10/22 – h: 19:38)
      Giorni: 693 (Km/gg: 21,55)-h guida: 432:57-h viag: 1009:39
      Viaggi totali: 888 (Km/viag: 16,82) (2022: 392 – 16,06)
      Km totali: 14937 (2022: 6294)
      Km a ZeroEm: 12550 (84%) (2022: 5703 – 90,6%)
      Litri cons: 133,12 (2022: 34,35)-n.pieni: 4 -Km med pieni: 3734
      Num ricariche: 370 (al 100%: 77%) (2022: 161 – al 100%: 96%)
      kWh cons: 1891,1 (2022: 749,9) – Km/kWh: 6,64 (2022: 7,61)
      Cons WLTP: 112,21 Km/l (2022: 183,22 Km/l)
      Cons a ZeroEm: 15,07 kWh/100Km (2022: 13,15)
      Cons comb equiv: 20,59 kWh/100Km (2022: 16,77)
      Cons comb equiv: 43,22 Km/l (2022: 53,06)
      Emissioni di CO2: 21,21 g/Km (2022: 12,99)
      CO2 recup risp auto prec: 1,77 Tonn (-45,5% su emis x prod)
      Auton elett vita: 61,7 Km (69,4 cariche 100%) (2022: 71,49)
      Percorsi %: Urb 54,8%-Altu 2,5%-Autost 17,5%-ExtrUr 25,2%
      Percor Km: Urb 8193-Altu 377-Autost 2608-ExtrUr 3759
      %Viaggi: Sole 60,8%-Piog 7,7%-Neb 0,8%-Nev 0,3%-Altr 30,4%

      1. Ok, va tutto bene, o quasi! Il “quasi” si riferisce al fatto che, proprio per il fatto che molti caricano di notte, non si sta usufruendo delle rinnovabili, in particolar modo riferendomi al FV che risulta essere il più diffuso. Quindi assumo che si brucia metano, qualcuno mi corregga se non è così! Quindi, ancora, ho solo spostato il problema, anche se è vero che può essere meglio controllata la combustione stessa. Inoltre, a casa, circa il 10% di quanto prelevato dalla rete serve ad alimentare l’inverter, quindi viene sprecato. Ritengo quindi assolutamente doveroso continuare a diffondere il FV, ma per l’auto elettrica ha un’utilità marginale. A meno che non sia presente sul posto di lavoro, allora davvero ha un senso

        1. L’eolico e l’idroelettrico funzionano anche di notte, anzi meglio. E oggi in Italia sono insieme più della metà di tutta la quota di fonti rinnovabili. In compenso i consumi domestici e industriali, dalle 24 all’alba, sono irrisori.

        2. In effetti, in base a ciò che mi indica il fornitore nel mio contratto a maggior tutela, la composizione delle fonti primarie della “mia energia” di casa è (dati 2020, gli ultimi che ho ricevuto, ed oggi, 2022, credo che siano migliorati in quanto, rispetto al 2019, la quota da fonti rinnovabili che indico di seguito era aumentata di quasi 4 punti percentuali):
          – Fonti rinnovabili: 45,04%,
          – Carbone: 6,34%,
          – Gas Naturale: 42,28%,
          – Prodotti petroliferi: 0,48%,
          – Nucleare: 3,22%,
          – Altre Fonti: 2,64%.
          Quindi non sono “pulitissimo”. Ma vale per me. Moltissimi proprietari di BEV hanno contratti col 100% da fonti rinnovabili.
          Nonostante ciò, e spero che continui a migliorare, mentre “vado in giro”, nel 94% dei mie viaggi, pari all’84% dei chilometri, io emetto zero. Chi sta attorno alla mia auto, in città e nei dintorni in particolare, non si becca nessun afflato venefico, pur avendo io “solo” una plug-in. Con una BEV avrei fatto per forza meglio. Comunque, quel che mi manca al 100% a zero emissioni è relativo a 3 viaggi lunghi (da 400 a 600 Km) + altri 8 consecutivi pari ad oltre 1000 Km, totalmente imprevisti e collegati a guai. Se così non fosse stato, ad oggi e dopo due anni, avrei ancora il primo pieno fatto il 2 dicembre del 2020 (giorno in cui l’ho ritirata nuova) nel serbatoio. In ogni caso, in due anni ho rifornito in tutto 4 volte, l’ultima delle quali a metà dello scorso febbraio. Cioè 5.266 km fa, e dell’ultimo pieno ho ancora circa 12 litri nel serbatoio da 39 litri. Tutto ciò perché carico di notte (o presso colonnine di giorno, gratuite fino a fine settembre, a pagamento ora). Basta abituarsi, e caricare diventa una sinecura: di notte dormo (avvio la carica da remoto un attimo prima di coricarmi), ed al mattino è al 100%, di giorno carico alle colonnine, e ne approfitto per camminare un paio d’ore, che male non fa. Come dicevo, ogni due o tre giorni, perché ho una batteria piccola. Ma utilissima!
          Vede, in metafora, sottolineare i problemi delle BEV perché, per alcuni, non sono “pulite” al 100%, costano, l’energia costa, ecc… è come se uno, passando vicino ad un lago, vedesse una persona che sta annegando e dicesse: ma con tutti i morti che ci sono nel mondo per guerre, epidemie, vecchiaia, fame, malattie, ecc… a che serve salvarne uno?
          Cominciamo a salvare quello, poi vedremo. Facciamo quel che possiamo fare!

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          Dati riepilogativi vita auto (02/12/20-26/10/22 – h: 17:20)
          Giorni: 693 (Km/gg: 21,65)-h guida: 434:19-h viag: 1011:10
          Viaggi totali: 889 (Km/viag: 16,88) (2022: 393 – 16,18)
          Km totali: 15003 (2022: 6360)
          Km a ZeroEm: 12616 (84,1%) (2022: 5769 – 90,7%)
          Litri cons: 133,12 (2022: 34,35)-n.pieni: 4 -Km med pieni: 3751
          Num ricariche: 370 (al 100%: 77%) (2022: 161 – al 100%: 96%)
          kWh cons: 1898,8 (2022: 757,7) – Km/kWh: 6,64 (2022: 7,61)
          Cons WLTP: 112,7 Km/l (2022: 185,15 Km/l)
          Cons a ZeroEm: 15,05 kWh/100Km (2022: 13,13)
          Cons comb equiv: 20,55 kWh/100Km (2022: 16,72)
          Cons comb equiv: 43,3 Km/l (2022: 53,23)
          Emissioni di CO2: 21,12 g/Km (2022: 12,85)
          CO2 recup risp auto prec: 1,78 Tonn (-45,7% su emis x prod)
          Auton elett vita: 61,7 Km (69,4 cariche 100%) (2022: 71,49)
          Percorsi %: Urb 54,7%-Altu 2,5%-Autost 17,4%-ExtrUr 25,4%
          Percor Km: Urb 8214-Altu 377-Autost 2608-ExtrUr 3804
          %Viaggi: Sole 60,9%-Piog 7,6%-Neb 0,8%-Nev 0,3%-Altr 30,4%

        3. Ci sono dei MA.
          Molte persone lavorano su turni, quindi non sempre l’auto di giorno non è a casa.
          Se di giorno non ricarichi l’auto perché sei via, il tuo FV produce lo stesso, immettendo energia in rete facendo sì che venga ridotta l’energia immessa da centrali termoelettriche.
          Quindi una riduzione sostanziale di emissioni di CO2 si ottiene.
          Ricaricando di notte, andrebbe ad utilizzare, se proprio va male e non c’è vento ne acqua negli invasi, il gas che ha risparmiato di giorno.

    1. ernesto grottaferrata

      volevo scrivere quasi la stessa cosa..
      aggiungiamoci pure le tariffe flat: io in 40 anni non ho mai avuto benzina gratis pagando prima..
      o vendono in perdita o, come per l’abbigliamento, il ricarico è quadruplo per cui anche scontando al 50% raddoppiano il guadagno..
      non è che sono extraprofitti? 🥳🤷‍♂️

    2. Se leggessi l’articolo, noteresti che i conti li ha fatti con le tariffe flat e i prezzi bloccati, rifacendo i calcoli sui costi veri di elettricità e carburanti (al netto dello sconto enorme di 30 cent che hanno ancora)
      Il fotovoltaico è un appunto per ricordare che si possono ulteriormente abbassare i costi per chi, a lavoro o a casa, può montare un’impianto fotovoltaico. E il boom di impianti quest’anno c’è stato grazie e a causa di superbonus, ecobonus e boom del gas
      https://www.vaielettrico.it/allacciamenti-fotovoltaico-lenel-domande-triplicate/

      I modi per risparmiare e far bene all’ambiente esistono, basta cercarli

    3. Guido Baccarini

      Enzo,
      il fotovoltaico è nel futuro di moltissime persone, se non si fosse capito. Oggi è del 3% degli automobilisti generici ma probabilmente 30% o più degli elettrici di oggi.
      Sarebbe come comparare le tariffe telefoniche per telefonia mobile dando un peso percentuale al numero di SMS presenti nell’offerta più alto del numero di giga offerti: formalmente non è sbagliato, ma non sarebbe rappresentativo della realtà.
      Motus-E NON HA TENUTO CONTO DEL FOTOVOLTAICO, ha solo fatto notare che esiste per una moltitudine di attuali utilizzatori.

      Io personalmente conosco una esigua minoranza di proprietari di BEV che non abbiano anche il fotovoltaico, ben più dei due terzi (nella MIA cerchia) ricaricano nel proprio garage e tutte le volte che possono lo fanno col fotovoltaico. E la BEV non l’hanno comprata perchè hanno il fotovoltaico, hanno il fotovoltaico perchè hanno una mentalità che inevitabilmente ti porta a valutare la BEV e a ragionare nel medio termine.

      Ernesto: l’energia elettrica non è benzina, appunto. E’ ora di cambiare modo di ragionare, quello che valeva per la benzina non può valere per la corrente elettrica e viceversa. Nel bene e nel male.

      1. VINCENZO VICINANZA

        E considerando che autorevolmente è stato dichiarato che 1 Italiano su 2 ha un garage..,
        Ops…. Ma i conti non tornato…

      2. ernesto grottaferrata

        guido, puoi ragionare come vuoi, ma se non fai la flat paghi circa 0.66, se la fai paghi la metà: essendo aziende, si presume che abbiano dei ricavi anche se tutti utilizzano la tariffa, o no? ne consegue che il mio discorso “abbigliamento” ci sta tutto..
        altrimenti l’alternativa è: venghino siore e siori, corrente gratis a tutti 🥳

        il discorso benzina era solo per rimarcare questo: nessuno regala niente

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