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Carburo di silicio all’europea: mega fabbrica STM a Catania

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croburo si silicio

Partiamo dalla notizia: sorgerà in Sicilia la prima fabbrica in europa di polvere di carburo di silicio. Darà lavoro a 700 persone e comporterà un investimento di 730 milioni di euro. La finanzierà per intero l’Unione europea nell’ambito del Chips Act, strumento che vuol riportare in Europa le tecnologie strategiche dell’idustria dei semiconduttori. Il carburo di silicio è la più strategica di tutte, soprattutto nel settore dell’auto elettrica, e la domina un’azienda Italo-francese, STMicroelectronics, dal suo quatrier generale di Catania (leggi anche).

Il leader assoluto del carburo di silicio parla siciliano

Tanto che controlla il 50% circa del mercato mondiale e addirittura il 60% nell’automotive, dove sviluppò i primi microprocessori in carburo di silicio in collaborazione con Tesla, per la Model 3. Sono molto più efficienti di quelli in silicio e dissipano meno energia in calore consentendo di ridurre al minimo gli apparati di controllo termico di tutti  i componenti elettronici di bordo. L’annuncio sulla nuova fabbrica del prezioso elemento base (il carburo di silicio non esiste in natura) è venuto ieri, a Key Energy,  da Filippo De Giovanni, manager al marketing strategico, all’innovazione e ai programmi base di STMicroelettrinics.

carburo di silicio
Un’immagine dei laboratori catanesi della STMicroelectronics dove si producono semiconduttori in carburo di silicio.

Questa lunga premessa, che è già un articolo in sé, vale da sola a definire il quadro della transizione elettrica delle filiera automotive italiana, al di là delle cifre che si leggono sui giornali e delle drammatizzazioni interessate sulle ricadute occupazionali.

La faccia migliore della transizione elettrica

Nell’evento curato da Motus-E e Center for Automotive innovation dell’Università Ca Foscari (CAMI) con la media partnership di Vaielettrico sono arrivate le prime evidenze di una realtà molto diversa e molto più articolata. Francesco Zirpoli di Ca Foscari e Francesco Naso segretario generale di Motus-E hanno anticipato i primi elementi di una nuova metodologia di analisi basata sulle competenze anzichè sul mercato.

Guardando alle competenze “spendibili” su un range più ampio di produzioni non strettamente termiche e nell’ecosistema più vasto dell’auto elettrica si scopre infatti che l’Italia e l’Europa potrebbe non perdere lavoro ma addirittura crearlo cavalcando la rivoluzione. Le cinque imprese simbolo chiamate a raccontare le loro esperienze di transizione, sollecitate dal cofondatore di Vaielettrico Mauro Tedeschini, hanno confermato in pieno. Abbiamo detto di STMicroelectronic, ma anche un altro colosso multinazionale straniero come ABB ha scommesso e scommetterà sull’Italia.

Le aziende:  l’Italia potrebbe anche guadagnarci

Antonio De Bellis E-mobility manager di ABB, ha ricordato infatti che il suo gruppo ha in Italia la principale fabbrica mondiale di caricatori. La potenzierà per produrre la nuova gamma di super caricatori da 1 MW per veicoli pesanti. «Un rischio industriale per il Paese c’è _ conclude  _ ed è che la filiera automotive italiana si illuda di potersi chiudere nel fortino del motore termico». La piemontese Bitron è una gruppo da quasi 700 milioni di euro nella componentistica elettronica per l’auto. Ha colto fin dal 2018 l’opportunità dell’auto elettrica che raddoppia o triplica i componenti elettronici di bordo. Oggi copre circa 45 milioni del giro d’affari Bitron, ma entro il decennio saranno più di 150 milioni. «La concorrenza cinese? La fronteggiamo da da sempre. Se possiamo competere ad armi pari non ci fa nessuna paura» dice il manager allo sviluppo Riccardo Fontana.

La bolognese Marposs sviluppa e produce sistemi di testing e misurazione per tutte le principali case auto del mondo. Con l’avvento dell’auto elettrica, però, gli investimenti in strumenti di misurazioni fisica di parti meccaniche sono crollati e Marposs, dopo 70 anni di incontrastato successo, ha dovuto fare i conti con lo stravolgimento del suo business. L’ingegner Franco Stanghellini  Ev Industry Manager spiega che «la conversione alla nuova tecnologia è stata una scelta difficile, coraggiosa ma inevitabile. Ci siamo chiesti: cosa dobbiamo fare per restare Marposs nel nuovo mondo elettrificato?».

carburo di silicio
La sede di Reinova a Soliera (Mo)

Le criticità? La velocità e il software

E’ nato così il progetto della nuova gamma di prodotti e-mobility: dai test di isolamento elettrico sugli statori ai controlli di tenuta per i circuiti di raffreddamento del caricabatterie, fino a prodotti destinati al controllo di processo nella produzione degli elettrodi per le celle agli ioni di litio. «Abbiamo creato un nostro patrimonio di competenze cercando talenti in tutto il mondo o acquisendo giovani aziende nate sull’elettrico. Oggi possiamo dire che termico o elettrico per noi pari sono».

Infine Giuseppe Corcione, fondatore della start up dello sviluppo e validazione Reinova, ha elencato le sfide principali per l’industria automotive europea. La prima è la velocità di sviluppo e messa sul mercato di un nuovo veicolo, che passa dai 3-4 anno ai 18 mesi di Tesla, cioè a tempi da industria elettronica. La seconda sfida riguarda la crescente importanza del software  nel successo a lungo termine di un’auto elettrica. «Purtroppo _ ha fatto notare_  fra i primi 5 colossi mondiali del software non compare una sola azienda europea».

Bisognerà dare un forte impulso alla formazione di ingegneri informatici e programmatori, ma in questo non è detto che l’Italia sia la solita Cenerentola. Corcione ha ricordato per esempio che a Bologna opereranno due dei più potenti elaboratori del mondo: quello universitario del Cineca e presto quello del Centro metereologico europeo. «Dobbiamo creare sinergie virtuose che consentano contaminazioni con la filiera dell’automotive».

Oggi la chiusura: nuove idee per la ricarica privata

Oggi sarà la giornata di chiusura di Ecomondo-Key Energy. Vaielettrico sarà ancora protagonista come organizzatore della tavola rotonda “La ricarica privata in condominio e in azienda: la via maestra per lo sviluppo di una mobilità elettrica di massa”. L’evento si svolgerà dalle ore 11.30 alle 13, presso l’Agorà Energy 1, Padiglione B7 con il contributo di Wallbox e Alba Leasing.

Francisco Abecasis Regional Director Southern Europe Wallbox (produttore di hardware)
Gabriella Formigari Responsabile Sviluppo Commerciale eMobility A2A
Jean Luc Angeli Account Manager Alba Leasing (leasing finanziatio e operativo)
Osvaldo Mangone Delegato per la Mobilità elettrica ANACI (Associazione Nazionae Amministratori condominiali e immobiliari)
Diego Trabucchi Responsabile Italia Charge Guru
Omar Imberti (ANIE) Responsabile eMobility Industria elettronica ed elettromeccanica per la mobilità elettrica
Roberta Arosio Responsabile ufficio tecnico e ingegneria Offerta Enercom-Simet (Impiantistica per la distribuzione di energia).

Modera Massimo Degli Esposti Co fondatore di Vaielettrico

E’ consigliata la preregistrazione a questo link per aver garantito il posto in sala.

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2 COMMENTI

  1. La vedo dura trovare microprocessori al carburo di silicio (non esistono):
    esistono i semiconduttori di potenza al carburo di silicio (diodi, IGBT, MOSFET etc.)

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