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Carabinieri di Venezia in elettrico tre barche in centro dal 2020

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A bordo della barca elettrica di Narduzzi

I carabinieri presto navigheranno in elettrico nel centro di Venezia. Sono in costruzione, nel Cantiere Castello, tre barche di rappresentanza. Siamo stati a bordo della barca dove si testa il motore.

Il motore test
Il motore test montato a poppa

Silenzioso, velocità di crociera di 4 nodi (7km/h) il Blue Hybrid System garantisce circa 3 ore di autonomia. Il lavoro, frutto della sinergia del veneziano Cantiere Motonautico San Pietro di Castello con la collaborazione della VIO di Marghera e della CMD di Atella (provincia di Potenza), nasce da una commessa del comando generale dei carabinieri di Venezia, per la fornitura di tre barche di rappresentanza.

Tre barche con motore elettrico

Le barche secondo il crono programma che ci svela Mirko Narduzzi, il titolare del cantiere, prevede la consegna  entro la fine del 2020. ”Se siamo bravi consegneremo la prima unità entro gennaio prossimo, le altre due nei nei mesi successivi. Lo scafo è in vetroresina mentre la sovrastruttura e gli interni in mogano. L’arrendamento è molto elegante”.

Motore da 20 kW, 3 ore di autonomia

Il motore è un Volvo Penta D4 da 225  HP accoppiato al sistema elettrico della CMD e spiega Narduzzi ha “una potenza di 20 kW, batteria da 13 kWh a 100 V, che permette di raggiungere la velocità massima di 7 nodi mentre la media è di 4 nodi che assicurano sulle 3 ore di autonomia. Sono velocità allineate con quelle richieste all’interno di Canal Grande e della città di Venezia”. In quella che viene definita ZTL elettrica, ma ancora tutta da definire e naturalmente approvare, dove i carabinieri navigheranno ad emissioni zero.

Il sistema è della CMD

A bordo della barca elettrica di Narduzzi
Navigando in elettrico all’Arsenale di Venezia

A Venezia aumenta la richiesta di mobilità elettrica. Tutti aspettano le nuove norme: “Ci lavoriamo dal 2010 grazie alla collaborazione con la CMD di Francesco Iantorno, il progettista del sistema, vincitore del premio innovazione SMAU. Lo sviluppo di questa tecnologia lo ha portato a questi risultati che io ora sto testando con ottime prestazioni”.

Nel 2010 le prime sperimentazioni elettriche 

Il titolare del cantiere
Mirko Narduzzi, titolare del cantiere

Il cantiere Castello venne rilevato nel 1984 dalla famiglia Narduzzi: “Ha iniziato mio padre Franco, io ho preso le redini dell’azienda 10 anni fa. Abbiamo varato imbarcazioni per i carabinieri, gli hotel, il municipio. Si è collaborato al progetto Archimede con la messa in acqua di un vecchio taxi veneziano con motorizzazione ibrida”.

Narduzzi ricorda i primi passi: “La potenza era ridotta, eravamo sui 10 kW, ora si è raddoppiata grazie all’evoluzione tecnica. Già allora il sistema di propulsione prometteva bene, ma eravamo troppo avanti. Oggi i tempi sono cambiati, c’è più sensibilità delle persone sul tema ecologico. Tutte le imbarcazioni recenti, le ultime 6, sono già predisposte per l’installazione del sistema”. Ci si prepara alla transizione elettrica. Almeno nel centro della città.

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