Car Cost Index, l’analisi annuale di LeasePlan in 18 Paesi europei sui costi di possesso e mantenimento delle auto, conferma che le elettriche sono competitive con le Ice in quasi tutti. Ma a sopresa l’Italia è l’unico Paese, assieme alla Norvegia, in cui il costo d’uso di un Ev è inferiore sia alle benzina sia alle diesel.
EV già competitivi in tutti i Paesi
L’’analisi considera il cosiddetto Total Cost of Ownership di un veicolo, includendo carburante, deprezzamento, imposte, assicurazione e manutenzione. E mostra che le elettriche di medie dimensioni sono competitive in termini di prezzo rispetto ai veicoli alimentati a benzina e diesel nella maggior parte dei Paesi oggetto dello studio. Nell’Index 2020 i costi sono ponderati sui primi quattro anni di proprietà e presumono un chilometraggio di 30.000 km all’anno.
Il ‘costo competitivo’ viene definito, per gli scopi prefissati da questo studio, come: veicoli elettrici non più costosi del 5% rispetto ai propri omologhi con motore a combustione interna. Lo studio 2020, precisano gli autori, non può essere comparato a quelli degi scorsi anni a causa dei forti mutamenti nelle condizioni economiche, fiscali e tecnologiche intervenuti nel frattempo.
«La buona notizia è che i costi dei veicoli elettrici si stanno abbassando e stiamo assistendo allo sviluppo di un importante mercato dell’usato relativo ai veicoli elettrici di qualità» commenta Tex Gunning, CEO di LeasePlan.

“Ma con la ricarica siamo indietro”
C’è però anche una brutta notizia per le auto elettriche: «I governi non stanno fornendo le infrastrutture di ricarica necessarie a soddisfare la richiesta proveniente dal mercato». LeasePlan è schierata decisamente sul fronte del pro elettrico. Infatti Gunning conclusde che «Supportare la transizione alla mobilità elettrica è il migliore investimento che possano realizzare i governi. I veicoli elettrici presentano aspetti positivi per i conducenti e per la qualità dell’aria, oltre a essere uno dei modi più efficaci con cui combattere il cambiamento climatico».
Il Car Cost Index giunge a queste conclusioni:
-I veicoli elettrici appartenenti al segmento delle auto di medie dimensioni (D2) presentano prezzi del tutto competitivi rispetto ai veicoli con motore a combustione interna (ICE) in 14 paesi su 18.
-I veicoli elettrici del segmento compatte (C1) presentano prezzi competitivi in 8 paesi: Germania, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Svezia, Svizzera.
-Il costo medio mensile per la guida di un veicolo presenta ampie variazioni tra i diversi paesi d’Europa, passando da 491 euro al mese in Ungheria a 926 euro al mese in Svizzera.
-In Italia, i veicoli elettrici nel segmento delle auto subcompatte e compatte presentano costi mensili inferiori rispetto ai veicoli a benzina e diesel.
-L’Ungheria è il paese in cui si rivela più conveniente condurre un veicolo a benzina, mentre la Grecia è il paese in cui è più conveniente guidare un veicolo diesel.
Italia svetta nella classifica delle compatte
Nella tabella qui sotto il costo totale mensile di proprietà calcolato da LeasePlan per i segmenti di veicoli B1 e C1.
Benzina | Diesel | Elettrico | |
Grecia | € 547 | € 534 | € 594 |
Ungheria | € 537 | € 538 | € 642 |
Svezia | € 643 | € 655 | € 646 |
Francia | € 598 | € 633 | € 654 |
Portogallo | € 651 | € 672 | € 686 |
Irlanda | € 640 | € 613 | € 695 |
Austria | € 685 | € 672 | € 718 |
Paesi Bassi | € 711 | € 806 | € 721 |
Spagna | € 603 | € 609 | € 730 |
Germania | € 704 | € 720 | € 730 |
Italia | € 807 | € 763 | € 742 |
Regno Unito | € 727 | € 731 | € 744 |
Norvegia | € 851 | € 913 | € 750 |
Belgio | € 686 | € 709 | € 797 |
Danimarca | € 765 | € 716 | € 797 |
Repubblica Ceca | € 541 | € 570 | € 793 |
Finlandia | € 767 | € 794 | € 944 |
Svizzera | € 960 | € 925 | € 949 |
LeasePlan si è impegnata a raggiungere emissioni di scarico zero per la sua flotta totale entro il 2030 (leggi). E’ anche socio fondatore dell’iniziativa EV100 di The Climate Group, lanciata in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del settembre 2017.
Giuseppe, non conosco le statistiche di sostituzione dei pacchi batteria delle ibride. Tuttavia non è paragonabile il livello di stress al quale è sottoposta la batteria di un ibrida, che viene caricata e scaricata di continuo più e più volte durante un percorso anche molto breve, rispetto a quello di un’elettrica. Qui non stiamo parlando di ibride, ma di full electric. In ogni caso, nel mio esempio, ho simulato un valore a zero dell’elettrico dopo 8 anni, e un valore di 1.500,00 euro per la termica, mostrando che nonostante questo si risparmierebbe in ogni caso con l’elettrica. Questo significa che se anche dopo 8 anni si fosse costretti a rottamare l’elettrica, cosa da escludere, ci sarebbe stato comunque un vantaggio economico. Cosa che mi sento di escludere, visto che auto elettriche con 8 anni e 250.000 km hanno ancora un’efficienza del pacco batteria superiore al 90%. Ci sono moltissimi esempi di auto che raggiungono i 400.000 km con pacco batteria originale.
Si nota che le cose stanno faticosamente cambiando. Interessante che la Nissan credo (ma potrei sbagliare sulla marca) presenterà un proprio suv elettrico in Italia. Credo sia la prima volta. Solo fino a 2 anni fa tutte le anteprime erano in Norvegia e la vendita sul nostro mercato era prevista anche dopo Zambia e isole Figi….
Per me questo articolo significa:
1.l’Italia ha il mercato più drogato che c’è
2.l’Italia è un paese scarsamente equipaggiata di infrastrutture e pertanto non può sostenere il mercato drogato che si ritrova ad avere
3.L’italia, sotto il punto di vista del rinnovabile che si ritrova ad avere, incentiva più l’elettrico di quanto faccia la Norvegia ch’è il il miglior paese europeo per le rinnovabili
Non credo stiamo messi bene
piove governo ladro ..
P.S.
Gli Italiani hanno casa di proprietà , più dell’80%, una buona parte di essi ha anche il posto auto per ricaricare l’auto elettrica a prezzi vantaggiosi per i percorsi giornalieri ..
Gli Italiani hanno migliori incentivi ma il mercato elettrrico stenta lo stesso ..
i dati di settembre dicono che meno del 3% delle auto nuyove vendute sono elettriche
in norvegia un auto su tre vendute nuove è elettrica
in parte colpa di salari da fame e una forma mentis che se non cambia ci condannerà a salari da fame per sempre ..
gli italiani attuali sono scettici e dietrologi a prescindere ; tutta colpa di quello str.. di Macchiavelli
Ottima davvero come notizia… dopo essere in forte ritardo ora abbiamo fra le migliori incentivazioni all’auto elettrica. Forza così, bisogna migliorare anche con l’infrastruttura di ricarica 😉
Se qualcuno ha già avuto modo di leggere alcuni miei interventi, avrà già notato che sono sempre critico con le auto elettriche, ma mi piace commentare perché le discussioni che ne seguono mantengono toni civili e sono ben argomentate. Allo stesso tempo, senza risultare oltremodo presuntuoso, posso dire che ho avuto delle belle soddisfazioni quando dei miei commenti sono risultati veri con articoli pubblicati sul vostro stesso sito.
Oggi cade un mito, la magica e mitica convenienza dell’auto elettrica. Ovvero, in ogni paese il suo utilizzo risulta più economico, ma, come ben dicevo sotto un altro articolo, questa convenienza varia molto da paese a paese. Limitandoci all’italia però, sono veramente 20€ al mese rispetto al diesel a fare la differenza?! No perché sembra che le auto elettriche viaggino a costo 0 quando si parla con qualche possessore, ma in realtà non è così!
Ora, come mio solito voglio motivare un commento che così sembrerebbe solo una provocazione.
Prima di tutto, non so se in malafede oppure no, ma nell’articolo viene evidenziato come siano più economiche nell’utilizzo, ma va considerato che possono arrivare a costare il 5% di più all’acquisto, che non è poco. Ammortizzare questa differenza a 20€ al mese diventa lunga…
Voglio spingermi oltre però. In utente qui sotto fa notare che molti italiani potrebbero caricarla a casa a costo 0.
Allora, per poterlo fare si necessita però di un impianto fotovoltaico, che, dovendo caricare una grande batteria, necessita anche di una grande capacità di produzione. Oltre a questo, presupponendo che si carichi, come logico, di notte, sarà necessaria una batteria dove immagazzinare l’energia “solare”, per poterla poi utilizzare per la ricarica del veicolo. Se non si dispone di questa possibilità bisogna adattare la rete elettrica casalinga, dovendo pagare l’intervento e rimanendo vincolati alle tariffe dell’operatore. Tutti questi interventi, sommati al maggiore d’acquisto rappresentano un costo notevole….in quanti anni verranno ammortizzati? Se prendessi un veicolo benzina, quanti km dovrei percorrere prima di arrivare a spendere la stessa cifra (auto+impianto fotovoltaico+batteria)?
In conclusione voglio fare una riflessione più filosofica.
In realtà l’auto elettrica, che vantaggi mi da?
È economica, no. L’auto in sé non lo è, perché può esserlo più o meno a dipendenza della ricarica, se fatta sempre alla colonnina, rischia di non esserlo, se fatta a casa con i pannelli si, ma non è l’auto in sé ad essere economica, quanto i pannelli, che mi forniscono energia gratuita da poter usare a piacimento.
È poco inquinamente, no. Polestar lo ha chiaramente detto, lo diventa solo dopo tot km di utilizzo, ma se ogni 5 anni si cambia l’auto prima di aver raggiunto quella soglia, in 10 anni si ha inquinato di meno con un auto termica.
È comoda, silenziosa, si… Ma a meno che non si guidi una panda degli anni 90, qualsiasi auto odierna con cambio automatico fornisce quasi lo stesso comfort. Prendendo ancora esempio da un vostro articolo, un Audi e-tron è assolutamente paragonabile all Audi q7 tdi per comodità e silenziosità (a bordo).
Da accesso a zone limitate, si… Ma ancora una volta non è l’auto in sé, ma è la legge che lo permette, infatti questo vantaggio perde di importanza in altri paesi senza blocchi.
Beneficia degli incentivi, si.. Ma non in quanto auto elettrica, quanto piuttosto come decisione governativa di privilegiarne la sua diffusione. Se domani diventasse incentivata l’auto a metano, questi vantaggio verrebbe a cadere.
Ciò che è innegabile è la minore manutenzione (vero, ma si parte da un costo d’acquisto più alto), e, un’acquisto basato su un ideale ecologico, che può essere più o meno rispettato (vedi sopra), che però la rende più vantaggiosa agli occhi dell’acquirente.
In conclusione, so di aver scritto tanto, l’auto elettrica in sé non porta grandi benefici in quanto tale, ciò che la può rendere appetibile è tutto ciò che le ruota attorno; l’oggetto in sé non ha grossi vantaggi.
guarda la polizia Americana dell’indiana
ha fatto il confronto per un anno di utilizzo
tra una tesla model 3 e una Dodge charger
6755 Seimila setteccento dollari RISPARMIATI di consumabili e manutenzione ..
per lo stesso lavoro !
la tela è costata 8333 Ottomilatrecentotrentatre dollari in più
non solo cominciano ad arrivare le prime statistiche di noleggio auto ..
la musica non cambia ..
rassegnatevi talebani
Ogni auto vive almeno dieci-quindici anni, anche se il proprietario la cambia ogni 5; quindi il vataggio ambientale c’è eccome. E questo spiega perchè tutti i governi, chi più e chi meno, ne incentivano l’uso. Secondo: lei ha letto frettolosamente l’analisi del Car Cost index. Il costo d’acquisto è calcolato nel Total cost of ownership come differenziale fra prezzo d’acquisto e valutazione dell’usato dopo 4 anni. Tanto per mettere i puntini sulle i.
Buon giorno G.R.,
ha mai ascoltato la mattina su Radio Deejay il Trio Medusa e la loro rubrica “le canzoni travisate”? E’ molto divertente. Loro prendono delle canzoni cantate in lingua inglese e cercano degli spezzoni nei quali sembra che il cantante dica delle frasi in italiano. Poi ci costruiscono una storiella attorno, preparano gli ascoltatori alle frasi che ascolteranno e a quel punto fanno partire il pezzo. E incredibilmente sembra davvero che il cantante canti quelle cose in italiano, anche se in realtà così non è.
Ora, lei è così preso dalla sua performance e dal suo ego che interpreta qualsiasi dato a favore della sua tesi, anche quando i dati dicono palesemente tutt’altro. E lo fa senza porsi alcuna domanda, senza analizzare i dati, vomitando poi le sue sentenze.
Ma questo, G.R., è un sito di informazione, non di intrattenimento. Cerchiamo cortesemente di parlare di fatti e numeri.
Il TCO, total costo of ownership tiene conto di tutti i costi di possesso e gestione dell’auto, del costo di acquisto, del costo di vendita, dei km, del periodo, della manutenzione, del costo dell’energia/carburante, dell’assicurazione. Il 5% del quale parla lei è il parametro che ha scelto Leaseplan per determinare quale auto termica confrontare con quale elettrica. Si sono messi come limite il fatto di selezionare auto elettriche il cui costo di acquisto non superi di oltre il 5% il costo di acquisto della controparte termica. Tutto qua. Quindi quel eventuale 5% è già considerato nel TCO. Sarebbe interessante analizzare quale modello hanno confrontato con quale altro visto che in Italia, oggi, il prezzo di acquisto di un’elettrica è a volte persino inferiore a quello della controparte termica, specialmente salendo di categoria. Sarebbe anche interessante capire quando è stata condotta l’analisi e quali erano gli incentivi statali in quel momento. Non ultimo sarebbe interessante capire in quanto hanno stimato il prezzo di vendita dopo i 4 anni, che loro hanno preso come periodo di analisi.
Proviamo a fare noi un confronto ad oggi su una citycar, come Twingo e, per azzerare le differenze possibili date dal valore residuo, prendiamo un periodo di 8 anni.
Twingo elettrica costa, al netto di sconti e incentivi statali (senza rottamazione e senza eventuali incentivi regionali) 14.400,00 Euro. Twingo benzina, nella versione più economica, costa 10.550,00 Euro. In un periodo di 8 anni, con una percorrenza di 30.000 km l’anno, Twingo elettrica costa 5.000,00 Euro in energia elettrica (contro 15.500,00 Euro di Twingo benzina), meno di 116,00 Euro di bollo (per il calcolo esatto dovremmo sapere per che potenza è omologato il motore, ma assumiamo il caso peggiore in cui sul libretto compaiano 60 kW) (contro 1.011,36 Euro di Twingo benzina, parametri bollo Lombardia). Lasciamo fuori dal calcolo manutenzione e assicurazione, visto che l’assicurazione può variare molto in base alla classe di rischio e alla regione (ma in ogni caso assicurare un’elettrica costa generalmente meno che assicurare una termica) e visto che la manutenzione è comunque sempre meno costosa su un’elettrica. Bene, dopo 8 anni, Twingo elettrica ci è costata 19.521,89 Euro e Twingo benzina ci è costata 27.103,21 Euro. Resta da definire cosa faremmo di Twingo elettrica e di Twingo benzina dopo 8 anni. A che prezzo potremmo vendere l’una e l’altra auto. Potrebbe essere che Twingo elettrica perda valore più velocemente, ma anche il contrario. Ad ogni modo, se oggi una Twingo 2012 con 240.000 km vale circa 1.500,00 Euro (che quindi possiamo stimare come valore residuo), se anche Twingo elettrica tra 8 anni avesse un valore pari a 0, avremmo comunque risparmiato minimo oltre 6.000,00 Euro. Se nell’acquisto di Twingo elettrica avessimo rottamato una vecchia auto, ne avremmo risparmiati altri 4.000,00, in alcune regioni sono previsti altri incentivi locali, e, ricordiamolo, non abbiamo considerato i costi inferiori di assicurazione e manutenzione. Non abbiamo nemmeno considerato le possibili manutenzioni straordinarie su Twingo benzina.
Non molto tempo fa ho pubblicato un foglio di calcolo che chiunque può utilizzare per effettuare questi conti https://www.vaielettrico.it/facciamo-due-conti-auto-elettrica-o-termica/
G.R. non dimentichi che un’auto elettrica che lei vende dopo 4 anni non viene rottamata, ma viene venduta e utilizzata da qualcun’altro. L’auto ha quindi un’impronta ecologica che dipende unicamente dalla sua durata, che è ben superiore ai 4 anni. Riguardo al confort, le differenze tra una termica e un’elettrica sono evidenti soprattutto nelle auto di segmento più basso. La possibilità di accesso alle ZTL a suo avviso non è un vantaggio reale perché si tratta di una scelta governativa? 🙂 Gli incentivi dovremmo ignorarli perché sono una scelta governativa? :-)) La drastica discesa nel prezzo delle batterie che ci porterà a breve ad avere auto elettriche più economiche da produrre rispetto alle auto termiche dovremmo ignorarla?
Come mi è stato fatto notare più sopra, il 5% era già incluso e mi sono sbagliato nel non considerarlo. Io l’ho preso in considerazione in quanto parametro dato nella ricerca, ma sappiamo bene che la percentuale con altri veicoli potrebbe essere maggiore, o, come anche potrebbe essere (ma qui c’è un errore fondamentale, il costo del veicolo va confrontato senza incentivi) minore.
Adesso, se io prendo la tabella ho un resoconto dei costi che si hanno nel possedere ogni mese un auto diesel, benzina, elettrica. Ne risulta, sempre dalla tabella, che un auto elettrica mi fa risparmiare in Italia, rispetto al diesel, 20€. Penso che questo sia il dato rilevante, non tanto il contorno. 20 euro. Si potrà obiettare che sono pur sempre soldi, assolutamente vero, ma non mi fa gridare al miracolo.
Io e lei poi abbiamo già avuto in passato difficoltà nel capirci, non so se sono io a spiegarmi male, o lei a non volermi capire. Ci riprovo, ZTL ed Incentivi non sono vantaggi dell’Auto elettrica in quanto oggetto. La coppia istantanea è un suo vantaggio, il baricentro basso è un suo vantaggio; queste sono qualità intrinseche dell’auto, valgono in Italia come in Argentina così come in Nepal. Le ZTL e gli incentivi invece sono vantaggi LEGATI all’auto elettrica, ma non parte della stessa, in quanto validi solo localmente. Spero che ora mi abbia capito.
Intanto sia lei, che i commentatori sopra vi siete limitati a rispondere ad una svista legata al 5%, senza una parola sui costi legati all’impiantistica per caricare gratis… Se dobbiamo considerare i costi generali, evidenziando la possibilità di ricarica gratuita tramite pannelli, il costo di questi ultimi va tenuto conto.
Ovviamente il prezzo viene ammortizzato dopo tot anni, questo mi pare ovvio, ma nei primi anni di utilizzo il costo veicolo + impiantistica non è ha favore di un veicolo termico.
Da ultimo, ovviamente un auto dura più di 4 o 5 anni, questo è fuori da ogni dubbio, ma qui sorge lannosa domanda: dopo 10 anni o tot mila km andrà cambiata la batteria? Se sì, il vantaggio ambientale viene drasticamente diminuito.
Lei poi sforna in attacco frontale nei miei confronti, ma le faccio notare che il mio commento è pieno di riflessioni motivate, che possono essere vere oppure no, piacere o meno, ma non mi piace scrivere senza spiegare perché sto scrivendo ciò che sto scrivendo. Sono egocentrico? Non penso, penso piuttosto che molte riflessioni che ho portato su questo sito si siano poi dimostrate vere, o quanto meno motivate. Ogni articolo lo leggo con interesse, molti non li commento, lo faccio solo se penso che possa esserci una chiave di lettura esterna a quella del sito e agli amanti delle auto elettriche, cercando sempre di giungere ad una conclusione che non sia né pro né contro a queste, quanto piuttosto in raffronto oggettivo che possa portare a ragionamenti diversi dai propri.
Aggiungo anche che se scrivo dei dati, questi li prendo dall’articolo. 20€ potrebbero essere un risparmio ridicolo se paragonato a quello che si ha nella realtà, ma questo è il dato fornito nell’articolo, e sa questo costruisco il mio ragionamento.
G.R., vaielettrico.it si rivolge a un pubblico italiano, che acquista l’auto in Italia e la usa prevalentemente in Italia. Perché mai non dovremmo raccontare quali sono i vantaggi e gli svantaggi in Italia? Se esistono degli incentivi, questi diventano parte integrante della scelta. Cosa dobbiamo dire? Ignorate gli incentivi italiani perché in Ohio USA non ci sono e dobbiamo comportarci come non ci fossero nemmeno qui? Per favore!
Riguardo all’infrastruttura per ricaricare, non è indispensabile dotarsi di pannelli fotovoltaici e accumulo. Si può acquistare una semplice wallbox da poche centinaia di Euro e caricare utilizzando la fornitura di corrente.
20€…..solo da qui si capisce lo sguardo lungimirante. Complimenti
Mha, che dire… ci si approfitta dell’elettrico oggi grazie al mercato drogato che c’è e ci si fanno questi calcoli…. Ma poi, visto che le batterie hanno una garanzia media di 8 anni, se scade la garanzia e ci vuole un pacco batteria ti costa quasi (poi dipende dall’auto) quanto l’auto visto che la batteria stà all’elettrico così come l’intero motore stà all’auto classica…. Allora conviene, perché quasi obbligati, a venderla alla fine del 3º anno, ossia a metà garanzia delle batterie, anche perché, a non farlo, chi vuoi che si compra un elettrico usato di 8 anni anche perché, pur deprezzata, comunque ad avere guai la batteria vale più dell’auto stessa. Discorso simile si potrebbe fare con un auto classica… Chi vuoi che si compra un’auto con 200/250 mila km? Perché con il motore quasi alla frutta, a rompersi seriamente, ti costa quanto l’auto.
Allora a sto punto, alla seconda auto elettrica, senza incentivi che calcoli ci facciamo?
Giuseppe, la batteria di un’auto elettrica supera in durata quella dell’auto stessa. Il fatto che termini la garanzia non significa che la batteria si esaurisca. Le auto termiche, la maggior parte hanno una garanzia di due anni. Non significa che dopo due anni si smontino da sole.
Il problema è che un’auto classica anche se ha 8 anni e ha 100mila km può durare altre 100 mila km e non ha bisogno di garanzie visto che di rado bisogna rifare completamente d’accapo (rettifica cilindri +pistoni nuovi) il motore … L’elettrico se ha 8 anni e finisce la garanzia è più facile che la batteria si guasti visto che già ci sono casi del genere in garanzia e fuori garanzia tra le hybrid.. (l’elettrico è ancora troppo giovane per queste statistiche) .. questo è il motivo percui l’elettrico dopo il 4 anno sarà sempre più deprezzata fino a raggiungere un valore minimo allo scadere delle garanzie delle batterie.