Captur plug-in: due lettori, Giuseppe e Alberto, chiedono lumi su ricarica e autonomia della Renault con doppio motore. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati all’indirizzo mail info@vaielettrico.it .
Captur plug-in: meglio ricaricare solo all’80%?
“Possiedo da due anni una Volkswagen e-Up con la quale ho percorso finora 30.000km. Abitando in Liguria con un impianto fotovoltaico da 12kW e powerwall TESLA da 13,5kW viaggio gratis per 8/9 mesi all’anno. Ora sono intenzionato ad acquistare una Renault Captur ibrida plug-in per i tragitti più lunghi. Desidero sapere se la regola di caricare preferibilmente la batteria fino all’80% per preservarne la capacità vale anche per le auto plug in che hanno batterie più piccole (9,8kWh). Grazie anticipatamente per la risposta. E soprattutto grazie per avermi introdotto al mondo della motilità elettrica (ho anche uno scooter Askoll ES3)“. Giuseppe Galletto.
Per la Renault nessun problema anche ad arrivare allo 0%…
Risposta. Per le plug-in non ci risulta che le Case non raccomandaio di restare nell’ambito del 20-80% di ricarica. Nelle FAQ dedicate alla Captur, per esempio, Renault afferma papale papale che un’ibrida ricaricabile può viaggiare anche senza ricaricarla la batteria: “Sebbene sia progettata come una vettura elettrica assistita da motore termico, la batteria dispone sempre di una riserva grazie alla ricarica autorigenerativa“. In pratica: non arriva mai veramente a zero. Si presume che anche nell’intervallo superiore non servano grandi cautele e che l’auto possa essere ricaricata al 100%. Logico presumere che la Renault si sia presa le sue cautele, tenendosi un margine tra capacità netta e lorda delle celle, in modo da non danneggiarle. Del resto, con 9,8 kWh di batteria, per la Captur dichiara 50 km di autonomia, che d’inverno col freddo calano sensibilmente. Se per di più ci si dovesse limitare all’80% di carica…
Dovrebbe fare 50 km, la mia ne segna 35…
“Ho acquistato una Captur plug-in a giugno 2022 e noto che ad ogni ricarica al 100% segna come autonomia 35 km. A tutt’oggi non segna mai un autonomia di 50/60 km come mai? Da che cosa dipende? La casa madre e test effettuati da terzi dichiarano un autonomia di 50/ 65 km. Grazie“. Alberto Annunziata
Risposta. L’autonomia predittiva che leggiamo sul display (alcuni parlano di “indovinometro”, proprio perché è una previsione) dipende da diversi fattori. Uno, fondamentale, è legato ai consumi registrati dal computer di bordo negli ultimi km percorsi. Se si va ad alta velocità, la batteria si consuma più in fretta e non si fanno certo i 50 km dichiarati dalla Renault (dato WLTP su ciclo misto). Se invece la sua è una guida in città, a velocità contenute e con l’uso della frenata rigenerativa, 35 km sono effettivamente pochi. E forse un controllo delle batterie in concessionario merita di essere fatto, anche perché in inverno, col freddo , i km diventerebbero davvero pochi.
Confermo! anche io senza grandi sforzi e precauzioni faccio 1,5 LT x 100 km e dai 40 ai 60 circa con una ricarica, molto dipende da quanto si frena e dall’aria condizionata e dalle luci, ecc.
Ivano: nel 2021 la captur plug-in mi pare costasse sui 36.000 e rotti euro, la opel corsa-e costava sui 34900€ , certo la captur che mi piaceva tra l’ latro molto di più aveva piu carico e più spazio all’ interno, ma a marzo 2021 ho usufruito degli eco-bonus di 10.000+ 10.000 statali e lombardi cosa che la captur poteva usufruire in misura molto ma molto minore. Quindi anche se la captur mi piaceva molto di più in estetica, la corsa era per me perfetta sia come costi, sia per il fatto che potevo avere una batteria grande senza portarmi dietro un termico. Ognuno ha le sue esigenze quindi , ma la scelta nel mio caso è stata azzeccata sia sul piano economico grazie agli incentivi, ma anche dal fatto che poi mi sono reso conto che per quanto riguardava le ricariche ed i viaggi lunghi non ho mai avuto problemi di sorta ma anzi mi ha cambiato in modo più positivo il modo di guidare che è risultato assolutamente più rilassante con un motore elettrico e che non mi faceva rimpiangere i 150 CVdel vecchio TD, anzi la coppia sempre pronta surclassava qui 14 cavalli in più del TD.
Infatti penso che non si debba discutere della “macchina ideale”, ma della macchina che soddisfa le tue esigenze al meglio. La mia lo fa, ed alla grande! Ho detto più volte che sembra quasi che abbiano fatto me per l’auto, e non viceversa. Perfetta per il mio utilizzo e le mie necessità!
L’ho pagata 21.750, se non ricordo male, dovrei riprendere la fattura, comunque lì attorno, ma di listino costava 42.000. Impensabile a prezzo pieno!
E pure ora sarebbe vieppiù improponibile: ho fatto un paio di settimane fa un “giro” sul sito della Skoda ed ho usato il configuratore. Ho inserito tutti gli optional che sulla mia erano di serie (offerta lancio: è stata la seconda plug-in Octavia ad arrivare qui in Italia, infatti non ne sapeva niente nessuno) ed ho scoperto che, a parità di equipaggiamento, ora costerebbe, se non ho fatto errori, ben 47.500 €. E non ci sono più incentivi, credo, e nemmeno i vari sconti aggiuntivi che Skoda e concessionaria mi hanno fatto, la prima per la fedeltà al modello (è la quarta Octavia che acquisto), la seconda perché sono più di 20 anni che compero auto da loro. Oltre agli sconti normali a supporto degli incentivi. Oggi, resterei indubitabilmente con la mia Octavia Wagon 1.6 TDI. Non potrei permettermela la PHEV! Come, in generale, non posso permettermi di pagare un’auto più di 30.000 € (anzi, con questa ho fatto uno strappo alle mie regole post euro: mai tirare fuori più di 18.000 € per un’auto. Ma desideravo inquinare di meno… per questo avevo cercato inizialmente una BEV. Ma, per me, era imprescindibile lo spazio di una wagon…).
Non so se e quando potrò permettermi un cambio di autovettura. Il sogno sarebbe una Skoda Octavia Wagon BEV (se sono più di 20 anni che le compero è perché mi trovo benissimo, anche per il rapporto prezzo/qualità, ed ormai quando salgo è come essere nel salotto di casa, so tutto dov’è e cosa devo aspettarmi)… magari da portare via con meno di 18.000 €, come la vecchia diesel. Sogni!?
Quanto alle prestazioni dell’auto, semplicemente non le uso… i 116 CV del motore elettrico con 330 Nm di coppia da zero giri sono più che sufficienti per me. Stessa cavalleria della precedente diesel, ma la coppia, più alta, da subito. Nessun bisogno di “svegliare” il benzina per il massimo della potenza in modalità sport. E’ una wagon! Tranne che una volta per prova, e tre per errore, non ho mai usato i 205 CV (autolimitati via software rispetto ai 266 disponibili) dell’auto con i 350 Nm, né ho mai raggiunto i 232 Km/h di tachimetro: io rispetto i limiti ovunque. Massima velocità (di tachimetro) raggiunta fino ad ora 140 Km/h per fare un sorpasso in autostrada in quei tre viaggi da incubo a cui accennavo.
L’importante è essere soddisfatti di ciò che si guida.
Ivano: anch’io un anno fa stavo per prendere un plug.in Captur, ma ora posso dirlo dopo un anno “Per fortuna che ho preso invece una full elettrica!” Frequentando qualche forum capii che non ne valeva la pena spendere quasi la stessa cifra per una plug-in con una piccola batteria, che mi avrebbe obbligato a fare tantissime ricariche per cercare di andare il più possibile in elettrico, soprattutto in inverno quando l’ autonomia della batteria col freddo cala sensibilmente. Faccio tanta strada e dopo un anno esatto e 41500 Km percorso posso dire di essere non contento ma stracontento! Ho risparmiato un sacco di soldi in gasolio (vengo da un turbodiesel 2500 cc.) e soprattutto in tagliandi come mai avrei pensato. Tra l’ altro ora in autostrada con le FreetoX è uno spasso, i tempi di attesa per ricaricare coincidono esattamente rispetto a quando col TD mi fermavo a fare gasolio e poi andavo a fare colazione o pranzo all’ autogrill. Ora qui 20-25 minuti li sfrutto per ricaricare. Anzi spesso sono troppo veloci!!!
Io, prima di tutto, ho cercato una BEV, non una plug-in, ma non c’era come serviva a me, non a prezzi umani, almeno.
Dopo quasi 20 mesi, mi è però capitato di dire, in almeno tre frangenti, l’esatto opposto: “per fortuna avevo una plug-in e non una BEV”. Ciò non toglie che considero alcune BEV superiori, ma certamente non a prezzi uguali.
Infatti, con la “stessa cifra” della mia station wagon da 4,7 metri, non avrei neppure potuto acquistare una ZOE. Si è però trattato di un’insieme di concause che hanno dimezzato il prezzo di listino. In ogni caso, anche a listino pieno, a parità di capacità di carico e di allestimento, non credo che i prezzi siano poi così vicini. Allora no di certo, ed oggi non credo (ma non me ne sto interessando). In futuro spero che i prezzi delle BEV calino, offrendo anche un’ampia scelta di carrozzerie/allestimenti.
Quanto alla strada, io non ne faccio molta. Dopo 20 mesi ho appena superato i 13.000 Km (con 130 litri consumati, quasi tutti nei tre viaggi lunghi, urgenti ed imprevedibili. Quindi, tranne quei tre casi, quelli in cui ho detto “per fortuna avevo una plug-in e non una BEV”, io sarei un utente perfetto anche per le BEV. Ma BEV che siano normali station wagon. Non citycar, non missili per milionari e non SUV.
Col mio utilizzo, mai avuto timori od ansie di autonomia. La scelta di una PHEV, invece che di una BEV, è stata unicamente dovuta alle mie necessità di carico. Però, in quelle tre urgenze… un PHEV è stata l’ideale. Purtroppo, non si va solo a spasso.
Un insieme, senza apostrofo… scusate!
Anche come proprietario utilizzatore di una plug-in da quasi 20 mesi non posso essere certo che la mia esperienza con la mia auto sia “esportabile” alle plug-in di altre marche. Ogni casa fa le sue scelte tecniche e dire “plug-in” vuol dire parlare di decine di soluzioni diverse. Quindi ciò che dico è da prendere con le pinze.
La mia auto è una Skoda Octavia Combi iV, dotata di una batteria da 13 kWh lordi. Poiché nel manuale non è indicato nulla in merito alle ricariche (e visto che, per ignoranza, ho rovinato il mio smartphone per caricarlo al 100%: ora dura quasi la metà rispetto ai primi mesi), e poiché nelle concessionarie ne sapevano quanto me in merito, avendo letto qui su Vaielettrico che era meglio scaricare-caricare (per le BEV) la batteria restando in un range 20-80%, ho pensato che ciò valesse anche per la mia PHEV. Nei primi 5 mesi, quando ho potuto, ho cercato di rimanere in questo range. Ed il risultato è stato terrificante (ero delusissimo!), perché (l’ho scoperto in seguito), caricare all’80% significa, nella mia, caricare solo un 64% effettivo. Infatti, il sistema permette di caricare solo l’80% della batteria ed avevo quindi disponibile solo l’80% dell’80%. Oltretutto, fermandomi al 20% per “protezione” (cioè avviando l’ibrido), in realtà avevo a disposizione ogni volta poco più del 40/45% di batteria (che già è piccola!). Con un’autonomia dichiarata di 65 Km, facevo fatica a fare 40 Km. Ero obbligato ad arrivare ad autonomia zero per arrivare vicino ai 50 Km di percorrenza in elettrico (ed era pure inverno!). Il risultato di queste manovre conservative è stato che ho inquinato di più di quello che avrei potuto, perché ho dovuto coprire in ibrido percorsi che erano ampiamente entro l’autonomia elettrica dell’auto. Ed ho dovuto anche caricare la batteria molte più volte del necessario! Sono arrivato anche a caricare tre volte in un giorno (ora, mediamente, col mio utilizzo ricarico ogni tre/quattro giorni).
Poi, a forza di usarla, mi sono reso conto che, con batteria scarica e con zero autonomia indicata, la macchina in città faceva ancora quasi tutto il percorso in elettrico, tranne gli spunti in accelerazione. Quindi non era vuota! La folgorazione (si fa per dire, dopo 5 mesi di imbecillità) l’ho avuta alla quinta/sesta carica da zero al 100%, fatta per necessità in relazione al viaggio che mi apprestavo a fare: ogni volta, al 100% indicato, non riuscivo a caricare più di 10,4 kWh. Che, guarda caso, fatti due conti, è proprio l’80% di 13 kWh!
Quindi, ho “capito” che il sistema si protegge da se (infatti non puoi scegliere, come nelle BEV, di limitare la carica ad una percentuale definita: puoi solo scegliere o al 50% o al 100%… dell’80%. Al limite, interrompi o riavvii la carica da remoto tramite l’APP in dotazione).
Da allora si è “aperta” una nuova vita! Oggi, dopo aver anche scoperto, qui su Vaielettrico, a cosa serve la pre-climatizzazione, caricando al 100% che, come detto, nella mia è l’80% della batteria lorda, ho autonomie invernali tra 60 e 70 Km ed autonomie estive tra 68 e 78 Km. La media è attorno ai 70 Km. Ben di più del dato di omologazione. Ed il 97% dei miei viaggi è più breve di 70 Km! In questi venti mesi (quasi) non solo non ho notato flessioni nel rendimento ma, per ora, continua a migliorare e carico sempre, se possibile, al 100%.
Ripeto: nella mia.
Anch’io ho una domanda sulle plug-in in generale. Partendo con batteria carica e guidando in modalità full hybrid leggo di consumi sui 1,5/2l per 100km. Ok ma per quanto? Cioè in quanto tempo si scarica la batteria prima di arrivare a consumare i 15km/l classici di un benzina? Non ne parla nessuno
Temo che non ne parli nessuno per ciò che dicevo sopra: le plug-in non sono tutte uguali. Ciò che vale per una può non valere per altra di altra marca (per non parlare del “piede” di chi guida). Ogni casa ha la sua “architettura di sistema”, con soluzioni diversissime in termini di motore elettrico, motore termico, cambio, batteria, software gestionale, ecc…
Nella mia (che noia, ma non posso non precisarlo), non ho mai la batteria scarica, in particolare utilizzando il sistema correttamente, che nella mia vuol dire fargli conoscere tutto il percorso tramite il navigatore di bordo e, se il viaggio supera i 90/100 Km, partendo immediatamente in modalità ibrida (per non consumare batteria senza la gestione del sistema). Nel mio viaggio più lungo, di 596 Km, a metà percorso la batteria era al 48% (per un mio errore dopo una fermata per il pranzo). A metà percorso, di solito, la batteria è indicata al 50%. Questo vuol dire che il sistema dosa l’utilizzo dell’energia della batteria in funzione del viaggio. Inoltre, conoscendo il percorso grazie alle mappe del navigatore (persino i cavalcavia), è in grado di programmare al meglio le rigenerazioni.
In quel viaggio, al ritorno, dopo 596 Km, il mio consumo è stato di 22,8 Km/l. Il sistema mi ha detto che 477 Km erano stati “coperti” dal termico (col supporto dell’elettrico), 119 Km dall’elettrico a zero emissioni. Infatti ho emesso “solo” 104,4 g/Km di CO2. Dati che dimostrano che non si arriva mai (o, almeno, per 600 km) ai consumi di una termica.
Sulla mia…
Da possessore di Captur Plug-in posso dirti che quando sono andato in ferie e ho percorso 1200 km senza mai caricare (solo alla partenza ero carico) ho avuto un consumo medio di 5 LT/100 km.
Nella normalità se faccio 50/55 km di urbano con tratti di extraurbano li faccio tutti in elettrico (sono in Liguria e non ho differenze rilevanti tra le stagioni).
Quando vado oltre ovvio che più km fai senza ricaricare e più consuma ma nella media mi sono trovato a fare tragitti di 200/300 km intervallati dalla quotidianità in elettrico e fare una media 2,5-3 LT/100km con percorrenze di 5000 km.
Spero di essere riuscito a spiegarmi.
Perfettamente chiaro, e mi ci ritrovo (nel mio piccolo: il mio viaggio medio più lungo è stato di soli 153 Km).
Nel viaggio, fatto in febbraio con 6 gradi, 4 persone a bordo, ho avuto un consumo del termico di 35,5 Km/l (2,8 l/100Km). Il termico ha “lavorato” con l’aiuto dell’elettrico per 65,0 Km, l’elettrico da solo ha “lavorato” per 88,0 Km a zero emissioni. L’auto ha emesso 67,0 g/Km di CO2. Il consumo elettrico è stato di 18,30 Km/kWh (5,46 kWh/100Km).
Quanto alla media vita auto per “viaggi lunghi”, “viaggi medi”, “viaggi brevi da E-Mode”, sono a 100 Km/l tondi (1 l/100Km) col termico e 15,75 kWh/100Km (6,35 Km/kWh) con l’elettrico.
Ma quest’anno, in cui finalmente l’uso al meglio, il termico è a 135,54 Km/l (0,74 l/100Km) e con l’elettrico 13,65 kWh/100Km (7,33 Km/kWh). Quest’ultimo, a causa delle temperature torride da fine maggio ad oggi, sta peggiorando: era arrivato a 12,66.
Quindi più breve è la tratta meno utilizza il motore termico, allungandosi invece avviene il contrario in sostanza. Diciamo che a spanne in un viaggio lungo va messo in conto il costo della benzina ma coi consumi di un diesel, nel quotidiano ha tutti i vantaggi dell’elettrico. Chiedo perché potrebbe fare al caso mio. Abbiamo già un’elettrica in casa e grazie al fotovoltaico ci da enormi risparmi ma ha dei forti limiti per noi quando andiamo in montagna. Trasferta lunga, temperature molto rigide in inverno, indisponibilità di colonnine (al nordest intendo) ci costringono ancora a usare la seconda auto diesel. Una plug in potrebbe essere una soluzione
Buongiorno Daniele.
L’auto è progettata per usare al massimo il motore elettrico, infatti sarebbe utilizzabile in autostrada anche fino a 140 Km/h, dopo di che “parte” anche il termico. Per andare col termico sotto i 60/70 Km devi volerlo tu (e perché mai?). Persino a batteria indicata scarica, se può, va il elettrico.
Nella mia quotidianità il termico non lo uso mai, soprattutto ora che la so usare al meglio. E sapendola usare, neppure i viaggi lunghi sono un problema, come detto (a parte le emissioni, cosa non da poco per me, ovviamente la libertà che consente è da termica, con più di 800 Km di autonomia e con consumi da ottimo diesel ed emissioni molto contenute. Però ci sono!).
Per me e per le mie necessità è l’auto ideale.
L’unico problema che vedo è che, senza incentivi e gli enormi sconti al debutto dell’auto, per le mie finanze non sarebbe più acquistabile. Se non ho fatto errori, la mia, versione Style con, di serie, praticamente quasi tutti gli optional ora forniti separatamente, costerebbe di listino più di 47.000 €!
Un non senso! A questi livelli di prezzo, senza incentivi, penso che converrebbe una Model 3 potendosela permettere, con i vantaggi della rete di ricarica Tesla e senza emissioni in viaggio, anche lungo.
Per me, che l’ho pagata quasi il 50% del listino (allora 42.000) è stato un sacrifico, ma fattibile. E ne sono soddisfattissimo. Ma non mi sentirei, oggi, di consigliarla. Anche perché, come ho indicato, io non sono proprio un utente “normale” (meno di 8.000 Km percorsi all’anno, in quasi due anni tre viaggi lunghi in tutto e per problemi, non per divertirsi).