Pubblichiamo qui di seguito la seconda puntata della nostra breve guida alla tecnologia dei veicoli elettrici. Parliamo di batterie, fornendo le basi teoriche per valutarne la capacità in funzione della corrente e della temperatura. L’autore Massimo Ceraolo è Professore di Veicoli Elettrici e Ibridi presso Ingegneria dei Veicoli all’Università di Pisa.
L’articolo linkato (me l’ero perso perchè non ero ancora un vostro assiduo lettore) risponde esattamente al mio quesito ed a tutti gli altri dubbi che un neofita come me si pone approcciandosi all’elettrico. Un grazie a voi e soprattutto a Gabriele che ha condiviso la sua prova con noi tutti.
Condivido ciò che scrive Luca Tomasello anche perchè, ai fini dell’applicazione della classica garanzia 8 anni / 160.000 km, mi sono sempre chiesto in che modo, le case automobilistiche, verifichino la capacità residua di carica / efficienza di una batteria (nel mio caso 70%). Se mai dovessi far valere la garanzia e mettermi a disquisire con una di esse, come potrei fare? Mi permetto di suggerire all’ottima redazione di vaielettrico un bell’articolo di approfondimento sulla questione.
Ne abbiamo scritto, Pierluigi. C’è un’azienda austriaca, Aviloo Batteriediagnose, attiva dal 2018 nell’analisi certificata dello stato di salute (SOH) delle batterie. Aviloo collega un proprio dispositivo alla porta OBD dell’auto, per accedere a informazioni quali temperatura, livello di carica, ecc. sulle singole celle in tempo reale). Questo dispositivo si collega direttamente via rete cellulare a un cloud sul quale gira il software di analisi. L’auto, con una iniziale ricarica al 100%, viene guidata fino a scaricare completamente la batteria. Il software, conoscendo anche le ricariche dovute alle frenate dell’auto (recupero), calcola quanta energia la batteria è ancora in grado di stoccare. E quindi restituisce lo stato di salute della batteria espresso in percentuale. In questo modo, chi ad esempio desidera vendere la propria auto, è in grado di indicare all’acquirente anche lo stato di usura della batteria.ne abbiamo parlato in questo articolo, https://www.vaielettrico.it/come-sta-la-batteria-di-una-e-golf-dopo-160-mila-km/, relativo al controllo della capacità della batteria di una e-Golf dopo 160 mila km.
nelle elettriche vi è anche il riscaldamento “a cavo” che prepara il veicolo all’ora che ci serve pre-riacaldato e riscaldando la batteria anche (in alcuni modelli) se va anch’essa sotto lo zero. Senza tenere conto di climatizzatore o riscaldamento., la mia LEAF (con 40000 km) fa 15% di differenza in pianura tra l’autonomia estiva ed invernale (a 5C)
A proposito di questa nuova chiarissima dissertazione sulle batterie e sulla reale autonomia (problema che già in effetti conosciamo da quando abbiamo a che fare con i telefonini), esiste un modo per valutare la reale efficienza delle batterie della vettura? Nel ferroviario si adoperano carica/scarica batterie che valutano la reale efficienza delle batterie NiMH e NiCd. Le caricano, valutano il tempo di carica, le scaricano su grandi resistenze a C5, e calcolano la reale capacità di accumulare energia e di erogarla (fornendo un valore di resistenza interna della batteria stessa).
Sarebbe interessante sapere se questo esiste e, se si, come fare
quella è una tipica curva di scarica a corrente costante
c’è da dire che , per fortuna , sono test in laboratorio
e che quando c’è la circolazione di corrente , le batterie si scaldano da sole
certo a temperature estreme , lasciando l’auto di fuori potrebbe essere un problema grosso
ma lo è anche per le auto termiche , mi risulta che nei paesi scandinavi ci sia una resistenza nella coppa dell’olio e chi fema l’auto all’aperto la collega alla presa per non congelarla
penso che le elettriche a quelle latitudini abbiano un sistema analogo
magari più semplice gestito direttamente dall’impianto climatizzazione batteria
https://forum.camperonline.it/ckfinder/userfiles/files/Figure-12-Heating-car-engine.jpg
certo che se vivete negli appennini e sulle alpi e toccate temperature inferriori a -10 Centigradi
forse sarebbe meglio avere un box auto coperto
Se lasci l’auto attaccata alla corrente a caricare per la notte alla fine usa l’energia per riscaldarsi.
Ci sono ta ti video di Bjorn con test a temperature estremamente basse con varie auto per vedere cosa succede, molto interessanti.
immaginavo e speravo fosse così