Capacità lorda e netta: Gianni, possessore di una Volkswagen e-Up, chiede chiarimenti sulla batteria della sua auto. Mattia, invece, ha dubbi sulla presenza di un sistema di climatizzazione a pompa di calore nella sua Renault Twingo Z.E. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it
Capacità lorda e netta: che cosa si protegge?
“Ho una Volkswagen e-Up da un anno e sono abbastanza soddisfatto delle sue prestazioni. La domanda (finora io, non ho trovato risposta) è la seguente: la e-Up ha una batteria con una capacità di 36,8 kWh, ma effettiva di 32,3 kWh. Mi domando e chiedo: ma i 4,5 kWh di differenza sono inseriti a fine-scarica della batteria per non portarla completamente a zero e proteggerla? Oppure a fine-carica, cioè si ferma prima della carica massima?“. Gianni Piro.
Capacità lorda …/ Così si garantisce la durata della batteria
Risponde Paolo Mariano – Tutti i costruttori impediscono, a mezzo software, che l’utilizzatore possa disporre del 100% reale del pacco-batteria. Lo si fa perché una batteria carica al 100% per troppo tempo potrebbe danneggiarsi. E allo stesso modo, scaricare completamente una batteria potrebbe causare danni irreversibili e renderla del tutto inutilizzabile. Il costruttore deve farsi carico di una garanzia che può andare da 7 a 10 anni e da 150.000 a 250.000 km (a seconda delle Case) al 70% di capacità. E vuole essere sicuro che i suoi clienti non provochino danni tali da dover comportare la sostituzione di uno o più moduli. Pertanto, a livello software, bloccano l’utilizzo di una percentuale della batteria (che varia a seconda dei costruttori). Nel suo caso specifico, non conosciamo nel dettaglio le impostazione del BMS (Battery Management System, il sistema di gestione della batteria). Ma una parte di quei 4,5 kWh sarà la parte che resterà ancora carica quando l’indicatore mostrerà 0% di carica residua. Un’altra parte sarà la parte che resterà scarica anche quando sul cruscotto lei leggerà 100%.
“Pompa di calore sì o no? Nella Twingo…”
“Pompa di calore sì – Pompa di calore no… Dai doc ufficiali Renault risulta di si, ma non si sente il rumore del compressore quando si scalda, al contrario di quando si raffredda. Mi pare poi che 3KW assorbiti per riscaldare uno spazio piccolo come la Twingo con una Pompa di Calore (PdC) ad alta efficienza siano moltissimi. Quando una stufetta a resistenza da 2kW scalda una stanzetta… Con conseguente buona pace dei consumi e dell’autonomia…Da quanto ho capito, la differenza tra PdC classica da auto e quelle evolute delle elettriche è che la prima e più semplice e raffredda soltanto. Mentre la seconda riscalda anche, usando in modo inverso il sistema come fanno gli inverter casalinghi. Se fosse confermato che la PdC della Twingo raffredda solo, sarebbe un vero peccato. Abito in zone relativamente fredde e uso l’aria condizionata per un mese all’anno e il riscaldamento per quattro mesi. Chiedo aiuto a voi per fugare ogni dubbio, grazie”. Mattia De Paoli.
Come funziona la pompa di calore?
Risponde Paolo Mariano – Nelle auto endotermiche il motore, funzionando, disperde molta energia sotto forma di calore. Tale calore è facilmente convogliabile a vantaggio del riscaldamento dell’abitacolo. Un’auto elettrica invece non disperde grosse quantità di calore, per funzionare. Ed è necessario quindi provvedere in modo un po’ meno diretto e immediato al riscaldamento dell’abitacolo. Alcune auto, come ad esempio la sua Renault Twingo ZE, dispongono di un sistema a pompa di calore. Tale sistema sfrutta il poco calore residuo per provocare il cambiamento di stato di un refrigerante. E genera in questo modo calore, che viene convogliato dalla pompa di calore e utilizzato per il riscaldamento dell’abitacolo.
Quando possibile, è meglio preriscaldare
Questo sistema, a pompa di calore, è generalmente sempre accompagnato da un sistema più tradizionale (a resistenza). Che ha il compito di intervenire nelle situazioni nelle quali la pompa di calore non può garantire le performance richieste. Perché ad esempio la temperatura esterna è troppo bassa (e questo impedisce il corretto funzionamento dell’evaporatore). O perché il calore residuo delle componenti dell’auto non è sufficiente, o ancora perché richiediamo una temperatura troppo elevata. In queste situazioni interviene appunto un riscaldamento di tipo resistivo. Il cui consumo tipico è, come da lei rilevato, generalmente di 1,5/2,5 kW. Il consiglio che possiamo darle, per aumentare l’autonomia anche se fa molto freddo, è di preriscaldare l’abitacolo quando l’auto è ancora in carica. In modo da non dover poi prelevare troppa energia dalla batteria e utilizzare il riscaldamento dei sedili (molto più parco nei consumi).
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La differenza tra capacità lorda e netta è inutilizzabile dall’utente ma, nella maggior parte dei veicoli elettrici è molto al di sotto dello zero di cruscotto.
C’è una ulteriore quantità di energia che non è stata spiegata e cioè la riserva che tiene il costruttore sotto lo zero %, energia utilizzabile, ma che viene nascosta per evitare che gli utenti restino a piedi, non per salvaguardare la batteria a basso livello di carica
Quindi, considerando l’energia di sicurezza, l’energia tra zero e 100% di cruscotto risulta ancora inferiore rispetto alla capacità netta. La capacità netta è la somma della energia 0-100% di cruscotto + l’energia di riserva sotto lo zero
Certo si fa capacità lorda meno netta , bisogna togliere la tara
Domanda per la redazione:
ma davvero la Twingo, auto da 20.000€ o giù di lì, monta di serie la pompa di calore? Parliamo della stessa pompa di calore che il gruppo volkswagen fa pagare come optional (quasi irrinunciabile direi) mi pare qualcosa come 1.500/1.800 euro??
si la monta, la pompa in se non costa molto, è tutto quello che ci va dietro che costa… sono comunque d’accordo con te, dovrebbe essere un elemento obbligatorio in una vettura elettrica..
Mi chiedo se la pompa di calore di una Tesla o di altri competitor funzioni nello stesso modo.. non so se è di serie o si tratta di un optional.. ma a questo punto mi chiedo se ha senso perlomeno sulla Twingo.. se alla fine interviene spesso una resistenza..
ha senso, ha senso… la resistenza interviene di solito se imposti la temperatura sopra i 20 gradi… altrimenti no. considera anche che c’è da climatizzare il pacco batterie, non solo l’abitacolo.
Nelle Tesla (Model 3 e Model Y da fine 2020) la PdC è di serie (gli optional sono in realtà davvero pochi).
Oltre a Model 3 abbiamo anche una Zoe e la PdC aiuta parecchio anche in quel caso. Con la Model 3 LR 2021 ho un consumo inferiore di circa 20 Wh/km rispetto alla precedente 2019 (senza PdC).
Le Tesla non hanno sostanzialmente optional, se non vogliamo considerare tali il colore o i cerchi più grandi.
Ce n’è uno solo, “Hardware”, ed è il gancio di traino.
La guida assistita a livello intermedio o full sono acquistabili in qualsiasi momento in autonomia e non richiedono installazione, è un semplice sblocco.
Le standard range hanno anche come optional, sempre sbloccabile in autonomia, il volante e i sedili posteriori riscaldabili (quelli anteriori lo sono di serie su tutti i modelli), basta pagare e si attivano. Puoi inoltre attivare la connessione dati (illimitata) per potere usare Netflix, Spotify e la visione remota delle telecamere, a 10€ al mese.
Quanto alla risposta se la PdC è uguale alle altre vetture: posso dirti che ha una potenza di circa 7kW e serve per il condizionamento della batteria (in primis) E ANCHE per la climatizzazione. Con la macchina a -10° lasciata una notte, dopo 10 secondi esce aria CALDA e in 30 secondi i sedili sono bollenti. Dopo circa 3 minuti l’abitacolo è a 20° (puoi attivare il condizionamento abitacolo da remoto e quindi cronometrare il tempo che intercorre tra il comando e la notifica sull’app che dice che l’abitacolo è a temperatura è facile).
Rispolveriamo il “prete”! Chi indovina per primo senza guardare google vince 100 punti!
No…mettersi la tuta da sci casco occhialoni e guanti..
Ho io la risposta!!! Portarsi in auto una stufetta da attaccare all’accendisigari!!!
Suvvia si scherza…