Calo di autonomia e ricarica al 100%: due proprietari d auto ibride plug-in, Paolo (Peugeot 3008) e Mirko (Renault Captur), esprimono i loro dubbi. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it
Calo di autonoma e ricarica: la mia 3008 segnala 34 km, dai 62 iniziali…
“Vorrei fare presente che, anche mia PEUGEOT 3008 è arrivata a segnare 34 km dai “62” di partenza, all’atto dell’acquisto. Sul cruscotto c’era proprio segnato 62 km di autonomia in elettrico“. Paolo Giurelli
Risposta. Coi primi freddi cominciano i gridi d’allarme sull’autonomia. E i primi a scandalizzarsi sono proprio i proprietari di ibride plug-in-in, vista la contenuta autonomia in elettrico. Qualcuno (in primis chi vende l’auto) dovrebbe avvisarli che le basse temperature tagliano il range in maniera anche consistente. Range che si assottiglia ulteriormente con il progressivo degrado della batteria. Va poi tenuto presente che il dato che si legge sul display, il cosiddetto indovinometro, è solo una previsione dei km che si potranno percorrere con la batteria piena. Dato “proiettato” sui consumi registrati dal computer di bordo. A seconda di come si utilizzerà l’auto (soprattutto quanto a velocità), l’autonomia reale potrà migliorare o peggiorare.
Calo di autonomia e ricarica: Posso portare la batteria al della mia Captur al 100%?
“Salve a tutti voi elettrificati,vi seguo da un po’ di tempo causa cambio di mentalità forzato causa sistema italiano che non funziona. Ergo, tra poco installerò pannelli fotovoltaici e caldaia ionica, giusto per farvi capire come sia legato al vecchio modo di ragionare. E quindi perché non pensare anche ad un’auto elettrica? Tesla, Peugeot, Renault…tante opzioni, ma tanti dubbi. Per cui mi son detto, aspetto ancora un po’ e intanto mi prendo una Renault Captur plug-in. Con una media di 9.500km annui, mi sembrava un buon compromesso. Unico forte dubbio è….Dicono tutti che caricare la batteria al 100% non è consigliato, allora perché sul libretto dell’auto è consigliato caricare sempre al massimo la batteria? Grazie e un saluto“. Mirko Callegari
Ecco che cosa ne dicono i costruttori
Risposta. È vero che, mentre per le elettriche le Case sconsigliano di arrivare sotto a una certa soglia con la batteria, la stessa avvertenza non viene data per le plug-in. Il motivo? Un po’ pesa la minore autonomia: restare nel range 20-80% di carica nella maggior parte dei casi assicurerebbe un chilometraggio risibile. Ma soprattutto c’è la conviznione che in realtà la batteria non si scarichi mai completamente. Nella guida on-line alle ibride plug-in, per esempio, la Renault ha inserito questa domanda: “Un’ibrida ricaricabile può viaggiare senza ricaricare la batteria?“. Risposta: “Certamente. È possibile guidare senza avere prima ricaricato la vettura ibrida ricaricabile. Sebbene sia progettata come una vettura elettrica assistita da motore termico, la batteria dispone sempre di una riserva grazie alla ricarica autorigenerativa“.
120000 in 5 anni con una Kia Optima phev mi fanno dire che oggi l’autonomia iniziale è passata da 52 iniziali a 36 km odierni, come previsto inizialmente, nelle medie stagioni, e la differenza estate/inverno si sente, ma marginalmente. La così drastica riduzione della autonomia da “seminuova” la sento per lo più da utenti Stellantis, giustamente contrariati. Mia considerazione. Salvo strani problemi, una phev “vecchia” e “sfruttata all’osso”, nella peggiore delle ipotesi avrà consumi della migliore hev ibrida. La mia, grande e molto pesante, in autostrada, con batteria di trazione scarica ed a velocità sostenuta ha consumi paragonabili ad auto diesel con gli stessi cavalli (205). Ma con un comfort di marcia da phev.
Caro Mirko: Ti ricordo che la una “caldaia ionica” è un semplice boiler elettrico, quanto di meno efficiente possa esistere ! Una qualsiasi pompa di calore è sempre più efficiente!
buongiorno
3008 hybrid4 con due anni di vita e 30000 chilometri, abito nel nord-est mai andato sotto i 50 km di autonomia, in condizioni ottimali raggiungo i 68 km, utilizzo 20% autostrada 60% extraurbano 20% città
certo fa sempre più notizia dare risalto alle negatività, ormai mi sono rassegnato, ma non rimpiango per nulla la mia scelta
Mi fa piacere che dopo due anni abbia mantenuto intatte le prestazioni. Vuol dire che il prodotto Stellantis non subisce sempre un drastico e veloce deterioramento, come pare leggendo le lamentele di molti proprietari. Complimenti
Sicuramente mi sbaglio, ma per me le plug-in sono un’assurdità, avessimo autonomie elettriche da Zoe prima serie a 22kw capirei, ma adesso no.
Adesso, che esiste una Station Wagon BEV, forse è un’ipotesi corretta anche per me. Ed i prezzi delle PHEV hanno raggiunto livelli folli (la mia compresa).
Però, quando io ho acquistato la mia, SW non ce n’erano. Soprattutto, va considerato che io sono riuscito a “portarla via” per 21.700 €. Neppure una ZOE comperavo con quella cifra.
In ogni caso, se usate bene e per particolari necessità, hanno un loro senso. La mia, per me e per le mie necessità, è perfetta.
Sarebbe “più perfetta” se avesse un’autonomia di omologazione di una quindicina di Km in più e potesse caricare a 7,4 kW anziché solo 3,7.
In ogni caso, io sono soddisfattissimo, fermo restando che, potendo, avrei acquistato una BEV.
Se la prendevi a metano facevi meglio in quanto tagliavi fuori tutta la CO2, l’inquinamento e la devastazione ambientale che creano la produzione di benzina, gasolio e gpl.
E’ uno scherzo o lo dici sul serio?
Anzitutto non pensi che mi troverei anche peggio che con una BEV come punti di rifornimento?
Inoltre, e molto più importante, se non ricordo male, le auto a metano emettono il 20% in meno di CO2 rispetto alla benzina ma solo il 5% in meno di un veicolo diesel. Quindi non taglierei fuori nulla.
Io penso proprio di emetterne meno di così: quest’anno una media di 12,56 g/Km, in rapida diminuzione.
Ed il metano è molto peggiore come gas serra della CO2 (infatti si teme lo scioglimento del permafrost perché emetterebbe metano, decine di volte peggio della CO2).
E’ estremamente difficile, se non impossibile, parlare delle “plug-in” come gruppo omogeneo. Ogni costruttore fa il suo sistema, e le differenza tra le plug-in di varie marche possono essere enormi.
Parlo della mia, l’unica che conosco.
Autonomia.
Resto sempre stupito delle differenze lamentate tra estate ed inverno. Dico subito che sulla mia, che dispone di 65 Km di autonomia media di omologazione, io (anche questo va precisato, perché soprattutto chi la guida fa la differenza) sono riuscito a fare una media, vita auto e per tutte le percentuali di carica, di 59,74 Km al di sotto dei 20 gradi e di 66,43 Km al di sopra dei 20 gradi. Ma se considero il solo anno in corso, sempre tutte le percentuali di carica, da gennaio ad oggi, la media sale a 65,67 Km sotto i 20° e ad 71,78 Km sopra i 20°. Infine, se considero solo le cariche al 100% di quest’anno, l’autonomia diventa di 66,13 Km sotto i 20° e di 71,92 Km sopra i 20°.
Infatti, anche io inizialmente, primi 5 mesi, ho fatto la stupidaggine di scaricare la batteria fino al 20% e caricarla fino all’80%. Un disastro, come dimostrano le differenze di autonomia in questi dati:
fascia % / %media / autonomia
<50% / 41% / 29,9 Km
50-59% / 54% / 34,9 Km
60-69% / 64% / 39,0 Km
70-79% / 76% / 45,7 Km
80-89% / 85% / 52,5 Km
90-99% / 97% / 66,5 Km
100% / 100% / 69,3 Km
il tutto per una media globale di 61,6 Km vita auto tutte le cariche.
La "svolta", che nel 2022 mi ha consentito di avere una media globale ad oggi di 71,36 Km (in calo con i primi freddi e con la necessità di usare i fari perché alla 16:45 è già scuro) è dovuta alla "scoperta" della pre-climatizzazione e del conseguente utilizzo mirato del climatizzatore. La media è in calo proprio perché, col prezzo casalingo a kWh dopo il primo ottobre (0,55), è diventato conveniente per me caricare al Centro Commerciale (0,36). Questo fa sì che non "attacco" più l'auto in garage e dunque non posso pre-climatizzare prima dei viaggi del giorno dopo (o meglio, potrei, ma consumando batteria senza potermi "appoggiare" al contatore). Sono curioso di vedere se il calo sarà eccessivamente evidente. Spero di no, anche perché so usare meglio l'auto rispetto ad un anno fa, e so "cosa vuole" per consumare meno.
L'altro segreto, al fine di non avere "l'indovinometro" che indovina a caso, è mantenere uno stile di guida omogeneo tra i vari viaggi, sfruttando la massimo tutte le possibilità di autorigenerazione.
Cariche.
Ho già detto che è una stupidaggine (sulla mia) non caricare la batteria al 100%. Il motivo è che non si può (sulla mia) caricare più dell'80%. La mia batteria è da 13 kWh lordi, e non posso caricare più di 10,4 kWh. Che è proprio l'80% di 13. Non ho la minima idea di come il sistema gestisca questo 80%, cioè se sia un 10%/90% o un 5%/85% o qualsiasi altra combinazione. Quel che so è che la batteria non è mai scarica neppure quando è indicata scarica (infatti se non si "tira", in città vai spesso solo in elettrico anche da "scarico") e che il sistema si protegge da se dalle cariche eccessive e dagli scaricamenti eccessivi. Tipo "un colpo al cerchio ed un colpo alla botte" oppure "salvare capra e cavoli". Viene protetta la batteria il più possibile compromettendo l'autonomia il meno possibile.
Per ora, in due anni (il 2 dicembre prossimo), non ho notato cali da problemi sopraggiunti alla batteria… solo vivendo vedrò quando accadrà e di quanto. La prima risposta penso che l'avrò dopo la primavera dell'anno prossimo, in cui potrò confrontare periodi a pari gestione dell'auto. Troppo forti le differenza di utilizzo tra primo e secondo anno. Il terzo mi dirà qualcosa di più.
Questa la mia esperienza, che non so se sia applicabile ad altre plug-in!
Aggiungo, perché l’ho scordato, che caricare al Centro Commerciale ha “allungato” i giorni tra una carica e l’altra: da una carica ogni 2 o 3 giorni, sono passato ad una carica ogni 3 o 4 giorni, con “punte” di carica ogni 6 giorni (del resto spesso i miei viaggi sono di meno di 10 Km, e con una carica (il record è di 86 Km percorsi, ma era estate ed è stato un viaggio ideale) posso anche stare fino ad una settimana senza caricare se non uso l’auto tutti i giorni).
Ebbene in media, quest’anno fino ad oggi, questo è il calo medio di autonomia ogni giorno che passa tra due cariche:
0 giorni (viaggio che consuma tutta la carica e ricarica all’arrivo): 76 Km
1 giorno: 75 Km
2 giorni: 74 Km
3 giorni: 73 Km
4 giorni: 71 Km
5 giorni: 72 Km (ma sono solo 7 cariche, per cui…)
6 giorni: 69 Km
7 giorni: 68 Km.
Quindi, mediamente, tra consumare tutto subito in un viaggio e consumare in più viaggi in una settimana, si perdono ben 8 Km. Stando fermi in garage!
Occorre saperlo, credo…
Con una BEV manco te ne accorgi, con una PHEV…
-E’ estremamente difficile, se non impossibile, parlare delle “plug-in” come gruppo omogeneo. Ogni costruttore fa il suo sistema, e le differenza tra le plug-in di varie marche possono essere enormi.-
Concordo totalmente. Torno a ripetere: fateci caso, la stragrande maggioranza delle “lamentele” circa l’autonomia che diminuisce troppo sensibilmente durante il periodo invernale riguarda vetture del gruppo stellantis. Non che l’inverno non sia ugualmente freddo anche per la mia kuga, però per adesso non sono passato dal fare 70 km d’estate a 30 d’inverno. Vedremo fra qualche settimana. Alla peggio attaccheremo la “stufa”, alla fine comunque c’è una differenza tra girare 3 mesi parzialmente a benzina (perché con la batteria ben carica anche girando a benzina comunque un 25-30% della strada il computer di bordo mi segnala che lo faccio in elettrico) e farlo a benzina tutto l’anno.
Buonasera Alessandro.
Io non sono un gran viaggiatore (ed è il motivo per cui ho ritenuto una PHEV confacente alla mia volontà di inquinare il meno possibile) per cui non ho grandi esempi di viaggi in ibrido, essendo pochissimi.
In ogni caso, nella mia, i pochi viaggi “lunghi” di quest’anno mostrano questa ripartizione di utilizzo tra elettrico e termico:
fascia Km/nr viaggi/KmTot/KmMedi/KmBenz/KmEle/%Ele
70 – 80_____8_____589___73,6____93____496__84,3%
100 – 120___5_____540__108,0___222____318__58,9%
120 – 140___3_____378__126,0___156____222__58,7%
140 – 160___1_____153__153,0____65_____88__57,5%
Spero che la tabella, una volta pubblicato il commento, rimanga intelligibile.
(Attenzione: la ripartizione qui sopra indica i Km in cui l’elettrico ha spinto da solo l’auto, ma per il benzina, nei Km indicati, va evidenziato che non “lavora” mai da solo, o non potrebbe fare i consumi che fa).
Come si vede, nella mia, in modalità ibrida nei viaggi brevi (intendendo quelli leggermente oltre l’autonomia media elettrica) il motore elettrico viene comunque utilizzato per oltre l’80% del viaggio.
Nei viaggi un po’ più lunghi, entro i 160 Km, la percentuale di utilizzo dell’elettrico da solo scende, ma sfiora comunque il 60% del percorso.
Naturalmente, ci sono anche i “famosi” tre viaggi lunghi per emergenze, fatti però in un periodo in cui non avevo ancora imparato ad usare l’auto al meglio.
In questi viaggi, l’elettrico ha “spinto” da solo marginalmente, ma oggi potrei probabilmente avere risultati migliori:
fascia Km/nr viaggi/KmTot/KmMedi/KmBenz/KmEle/%Ele
200 – 400___1_____378___378,0___296____82__21,8%
400 – 600___2___1.172___586,0___962___210__17,9%
Va infine evidenziato che il più breve dei viaggi lunghi e tutti i viaggi tra 100 e 160 Km sono stati fatti in pieno inverno.
Quindi:
“alla fine comunque c’è una differenza tra girare 3 mesi parzialmente a benzina (omissis) e farlo a benzina tutto l’anno.”
è assolutamente vero! Se la PHEV non ha problemi “nativi” e la si utilizza al meglio, consente enormi riduzioni delle emissioni anche nelle situazioni in cui occorre usare l’auto in modalità ibrida.
Domanda, hai un idea del consumo del riscaldamento? E che tipo è resistivo classico o pdc?
Purtroppo è un dato che non credo di aver mai visto dichiarato da nessuna casa per le loro auto ma sarebbe cmq utile per farsi un idea a priori, soprattutto metterebbe in concorrenza più diretta le auto anche dal punto di vista dell’efficienza che mai come sulle elettriche è importante dato che non usa energia che andrebbe comunque persa e quindi incide sul portafogli oltre che su autonomia
La Skoda Octavia Combi iV è identica alle altre Octavia presenti a listino, con l’unica differenza di una batteria che, nel classico telaio, hanno dovuto mettere dove prima c’era il serbatoio, che è stato arretrato sotto il bagagliaio e che quindi ti leva qualche litro di possibilità di carico (ma col vantaggio di avere in questo modo il piano di carico rigido e a filo soglia) e di un motore elettrico calettato sul cambio più tutti gli ammennicoli necessari alla carica. Un’ottima elettrificazione, a mio parere, perché ad oggi non ho avuto nessuno dei problemi che qualcuno lamenta in questo sito. In primis, cali tragici di autonomia tra estate ed inverno, ovviamente utilizzandola come si deve. Essendo uguale alle altre, quindi, monta anche il tradizionale Climatronic trizona (o bizona).
Il consumo con clima in funzione (soprattutto in estate) è abbastanza elevato, visto che se, al termine della carica, hai il clima OFF ti indica, ad esempio (dipende da come l’hai guidata in precedenza), 70 Km di autonomia, quando accendi il clima, l’autonomia indicata cala a 62 Km (questo in estate e con batteria al 100%) e nella visualizzazione dell’autonomia elettrica, gli 8 Km tolti dall’autonomia vengono allora indicati come potenziali.
Qui un esempio invernale di visualizzazione e non più con batteria al 100% dopo un viaggio:
https://www.flickr.com/photos/140815723@N06/51782117757/in/dateposted/
Infatti, pre-climatizzando e poi gestendo il clima in viaggio (spento all’inizio), si guadagnano proprio 6/10 Km in base alla stagione. Più energivora l’estate dell’inverno, anche perché d’inverno il calo di autonomia è comunque associato anche e soprattutto alle temperature (la mia, forse perché è sempre in garage, soffre poco per le alte temperature), ed il calo per la climatizzazione si stempera. Inoltre, in inverno è più facile tenere il clima spento dopo la pre-climatizzazione (nei viaggi brevi che faccio). In estate, invece, 5 minuti dopo che sei partito sei obbligato ad accenderlo. Il fresco va via più in fretta del caldo. In pratica è più conveniente tenerlo acceso da subito per evitare un rialzo eccessivo della temperatura e, quindi, un maggiore lavoro.
Quando pre-climatizzo (ad esempio d’inverno imposto sull’APP a 22,5 gradi perché solitamente faccio viaggi brevi o brevissimi e non ha senso togliere e mettere il giaccone, d’estate invece a 24/25 gradi per non avere un eccessivo sbalzo di temperatura, che alla mia età bene non fa) serve circa mezz’ora per portare l’abitacolo al clima impostato da APP prima dell’avvio. In quella mezz’ora il “contatore” mi indica un consumo di 1,2 kWh (guarda caso la metà della capacità oraria del cavo di ricarica casalingo). Quell’energia senza pre-climatizzare dovrei attingerla in viaggio dalla batteria. Anzi, anche di più, visto che in garage la temperatura in inverno è più alta che all’esterno, ed in estate è più bassa. Climatizzando in viaggio si “prende” tutto il freddo o tutto il caldo esterni, richiedendo al climatizzatore un lavoro maggiore. Quindi, per climatizzare “perdo” un 10/12% di batteria. E, quindi, di autonomia: 8 Km su 70, siamo su quelle percentuali.
Però, si impara ad ovviare a questo problemino. Infatti, la differenza che io ho tra estate ed inverno è mediamente attorno ai 6 Km di autonomia, come indicato negli altri interventi precedenti.
L’incidenza della pre-climatizzazione la si vede bene in questa analisi sulle temperature e sui consumi:
https://www.flickr.com/photos/140815723@N06/52488482169/in/dateposted/
dove è evidente, soprattutto in inverno, di quanto migliorino i consumi nel 2022. Le due polinomiali, in basso quella dei dati globali (2022 compreso), in alto la polinomiale dei soli dati 2022, evidenziano il miglioramento nei consumi con tutte le temperature, ma il miglioramento più evidente è quello alle basse temperature, dove da 30/45 Km/l combinati equivalenti si passa a 50/65 Km/l combinati equivalenti. Presente, ma molto meno eclatante, il miglioramento alle medie/alte temperature.
Anche l’analisi per stagione mostra come nel 2022, con l’utilizzo della pre-climatizzazione, le autonomie abbiano avuto un enorme miglioramento rispetto alle pari stagioni dell’anno precedente:
https://www.flickr.com/photos/140815723@N06/52398650662/in/dateposted/
Nel grafico, vengono analizzate sia le autonomie reali (cioè i Km realmente percorsi tra una carica e la successiva più i Km indicati come ancora percorribili al momento della carica), sia le autonomie calcolate (cioè l’autonomia potenziale basata sulla percentuale di batteria residua/consumata in base ai Km percorsi in ogni viaggio).
La macchina viene utilizzata al meglio solo quando l’autonomia reale supera quella potenziale. Tipico caso in cui la calcolata è migliore di quella reale sono le cariche non al 100% dove, come ovvio, con una batteria non carica si fanno meno Km di quanti sarebbero potenzialmente possibili. Come ho fatto nei primi 5 o 6 mesi. Tolti gli errori ed aggiunta la pre-climatizzazione, si ottengono le autonomie del 2022.
Con l’ultimo aggiornamento la mia model 3 (2020, quindi senza pompa di calore) fornisce il consumo di energia in modo molto dettagliato. Per esempio, per recarmi al lavoro questa mattina ho percorso 33 km con un consumo totale del 5.5% così suddiviso:
Trazione 4.4%
Riscaldamento 0.3%
Variazione altimetrica 0.3%
altro (computer, radio, schermo, ecc) 0.5%
Questo con 10°C esterni e 19 interni.
Ahimè! Per me, 33 Km significano dal 44% (estate) al 50% (inverno) della batteria!