Home Camion, bus e mezzi da lavoro Cagliari: bus tutti elettrici, entro il 2035

Cagliari: bus tutti elettrici, entro il 2035

3
autobus elettrico
Il nuovo e-bus Rampini a Cagliari

Vuoi leggere questo articolo senza pubblicità? Entra qui e abbonati a Vaielettrico Premium

Cagliari punta sulla mobilità pubblica elettrica: entro il 2035 tutta la flotta cittadina degli autobus dovrà circolare a batteria. Il sindaco Paolo Truzzu spera di accorciare i tempi: “Entro il 2030”. In prima fila nella transizione all’elettrico il Ctm che ha presentato i primi tre e-bus acquistati da Rampini. L’obiettivo con 156 milioni di euro è rottamare i 239 veicoli a gasolio.

autobus elettrico
I primi veicoli elettrici in circolazione a Cagliari

I primi tre e-bus dell’ italiana Rampini

Il cammino è lungo, ma Ctm ha iniziato il percorso di riduzione delle emissioni da tempo, ricordiamo il progetto ZeEUs, e ora in autofinanziamento ha acquistato i tre autobus da sei metri che collegheranno i quartieri storici di Castello, Villanova e Marina. Si acquistano però ancora veicoli tradizionali – otto Urbanway Iveco euro 6 – e purtroppo causa pandemia resteranno in circolazione, fino alla fine dell’emergenza sanitaria, dei veicoli già destinati alla rottamazione.

La conversione elettrica costa 156 milioni di euro

La transizione completa a zero emissioni costa 156 milioni di euro, ma si parte con i primi fondi a disposizione: “Sono 7 milioni e 200 mila euro dal ministero dei trasporti che il Comune di Cagliari verserà nelle casse dell’azienda più altri 30 milioni di euro ministeriali sempre destinati alla conversione elettrica della flotta“.

autobus elettrico
Il direttore generale Ctm Bruno Useli e a dx il presidente Roberto Porrá

 

Altri sette autobus full electric arriveranno nel 2022 e il sindaco  Paolo Truzzu vuole fare prima: punta al 2030 per vedere solo bus elettrici per le strade cittadine. Il piano è stato già elaborato da Ctm e prevede l’arrivo di 270 veicoli elettrici.

Anche a Cagliari suona l’allarme inquinamento

La decarbonizzazione oltre che richiesta dall’Unione Europea è un’esigenza concreta, come sottolineano da Ctm: “Cagliari è una città che si affaccia sul mare, con un bel clima e notoriamente ventilata, idea che lascia pensare alla mancanza di inquinamento e aria pulita“. La realtà è diversa: “Eppure nel 2019 le centraline ambientali hanno fatto scattare più volte l’allarme sul superamento del PM10 in città“.

Davanti alla chiesa di Bonaria
Uno dei filobus elettrici presenti a Cagliari

Il presidente di Ctm Roberto Porrà punta senza se e senza ma sulle batterie: “Un modello di trasporto pubblico efficiente, tecnologico ma soprattutto sostenibile, cioè elettrico, a zero emissioni”. E ricorda (leggi qui) che i cagliaritani pur di migliorare l’aria sono disposti a spendere: “Lo hanno confermato in un questionario distribuito da Ctm  un numero stupefacente di passeggeri“. Il biglietto, assicurano dall’azienda di trasporto, non sarà aumentato ma è chiaro che il futuro dovrà essere a emissioni zero. Soprattutto, come sottolinea Antonello Floris, il consigliere comunale delegato alla mobilità :”Ogni giorno si riversano a Cagliari circa 160mila veicoli privati da altri centri”. Oltre gli autobus qui serve convertire anche le auto.

— Vuoi far parte della nostra community e restare sempre informato? Iscriviti alla Newsletter e al canale YouTube di Vaielettrico.it —

Apri commenti

3 COMMENTI

  1. Obiettivi chiari. Azioni concrete. Parafrasando un detto sul denaro, la volontà politica non è tutto ma è tutto il resto.

    • Caro Marco 15 anni sono tanti, speriamo che ci siano risorse e volontà per convertire prima la flotta; ma una dichiarazione a favore dell’elettrico senza se e senza ma è un gran passo avanti.

      • io credo di aver capito una cosa (CREDO). Quando si vuole, obiettivi grandi a lungo termine si raggiungono presto. Quando non si vuole, anche cose di secondo piano diventano eterne. Ricordo che nel mio comune ci hanno messo 4 anni per inaugurare un tratto di strada comunale lungo 3 km !
        Il Mose è stato fermo decenni. Poi quando hanno deciso di rubarci sopra..ops..di costruirlo lo hanno fatto in tempi “normali”

Rispondi