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Byd a Tesla: “Combattiamo assieme contro l’auto a benzina”

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BYD, il colosso cinese leader nei veicoli elettrici, vuole collaborare con la rivale Tesla. Obiettivo: sviluppare progetti insieme per accelerare la transizione verso l’auto elettrica. In una intervista al Financial Times, la vicepresidente esecutiva di BYD, Stella Li, non ha usato mezze misure: “Il nostro nemico comune è l’auto con motore a combustione interna. Dobbiamo lavorare insieme per costringere il settore a cambiare

L’alleanza che non ti aspetti: ma dal punto di vista cinese il timing è perfetto. Ed è anche un’ abile mossa politica. Non c’è dubbio che BYD e Tesla, numero uno e due al mondo, siano per forza di cose rivali.  E come tali dovrebbero farsi una concorrenza spietata. Ma la contingenza non è uguale se vista da Pechino o da Washington. Byd sta dando l’assalto al mercato europeo, assieme ad altri 11 marchi cinesi, contando su modelli elettrici più avanzati e meno costosi. La società di Elon Musk, invece, sta scontando un pessimo momento sul mercato.

cina auto elettriche

BYD, dal gennaio scorso, ha visto crescere le vendite di auto elettriche nella Ue del 175%, Tesla è in calo del 50%

A gennaio, i marchi cinesi sono andati alla grande. Saic è stato il migliore con un incremento del 76%, attraverso il marchio MG. Mentre BYD ha incrementato le vendite del 175%, ma con numeri inferiori, essendo sbarcata dopo sul mercato europeo. E Tesla è calata ancora e ha perso il 50%. Dal vecchio Continente è chiaramente partito un messaggio politico a Musk, per l’ attivismo al fianco di Donald Trump. Ma soprattutto per le sue intromissioni nelle elezioni tedesche e per i suoi endorsement a sostegno di movimenti e partiti di estrema destra.

In questo contesto si devono leggere le dichiarazioni di Stella Li, come sono state riportate dal Financial Times, che l’ha incontrata durante la sua partecipazione a un evento di BYD a Londra. Li ha affermato che la Cina è più aperta dell’Occidente alle imprese straniere” ed è disposta a condividere tecnologie chiave nei veicoli elettrici e nella guida autonoma con aziende straniere. Anche americane come Tesla, nonostante tensioni commerciali con Bruxelles e Washington e nell’imminenza dell’ufficializzazione di dazi che dovrebbero colpire anche le aziende di Pechino.

In altre parole, la Cina approfitta della situazione per far emergere il suo ruolo di potenza “amichevole”, che lavora per la distensione a livello mondiale. Al punto di offrire una collaborazione alla pari con il rivale numero uno di BYD. Ma non sfuggirà, che è anche un modo per blandire il più stretto collaboratore di Trump, visto che Musk ha avuto l’incarico di riformare l’intera pubblica amministrazione.

Lo fa nel momento di maggiore difficoltà dell’imprenditore sudafricano: con i recenti cali a Wall Street Tesla ha perso 140 miliardi di capitalizzazione.  Ora bisognerà vedere se Elon Musk “abboccherà” alle avance cinesi. Li, per non restare con il cerino in mano, ha comunque invitato le aziende occidentali ad aprire sedi in Cina, a suo dire diventata “la patria dell’innovazione“.

dazi cina
Stella Li, vicepresidente esecutivo BYD

La sfida tecnologica tra BYD e Tesla passa dall’Intelligenza artificiale, a cominciare dai modelli che offriranno ai consumatori la modalità “guida autonoma

Di sicuro, si tratta di un momento molto particolare per l’automotive, a sua volta coinvolto nella rivoluzione (e relativi investimenti) dell‘intelligenza artificiale. BYD, di recente, ha annunciato che le funzioni avanzate di guida intelligente tramite il suo sistema di guida autonoma “God’s Eye” saranno disponibili per i clienti sulla maggior parte dei suoi modelli senza costi aggiuntivi. Ma l’annuncio ha suscitato preoccupazioni nel settore riguardo ai minori ricavi derivanti da tali tecnologie, con gli analisti che prevedono che l’intero mercato sarà costretto a seguire la strada della diffusione delle funzioni di guida intelligente.

BYD ha una politica aggressiva nei mercati europei, con piani per la produzione locale in Ungheria e Turchia. Una strategia che mira a contrastare le tariffe più elevate dell’UE sulle importazioni di veicoli elettrici realizzati in Cina. BYD ha anche raccolto 5,6 miliardi di dollari tramite una vendita di azioni a Hong Kong per supportare la sua espansione all’estero. Bruxelles non resta a guardare: la Commissione Ue spinge perché le aziende cinesi trasferiscano la proprietà intellettuale alle aziende europee in cambio di sussidi.

byd made in italy

BYD, al momento, non ha intenzione di commercializzare veicoli elettrici negli Stati Uniti, dove sconta dazi al 100%

BYD – come ricorda il Financial Times – sta portando ai consumatori europei opzioni diverse dai veicoli elettrici, come l’ibrido plug-in Seal U. Inoltre, prevede di lanciare il suo marchio premium Denza più avanti quest’anno. Queste iniziative sono volte a contrastare il calo delle vendite di veicoli elettrici nei principali mercati europei e a evitare le tariffe anti-sovvenzioni dell’UE.

Stella Li ha confermato che BYD non ha in programma di introdurre veicoli elettrici negli Stati Uniti, che hanno imposto una tariffa del 100 percento sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi. Tuttavia, Li ha espresso fiducia nella continua transizione verso i veicoli elettrici, affermando che “le persone continuano a scegliere i veicoli elettrici perché sono auto migliori, più intelligenti… e di qualità superiore“.

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13 COMMENTI

  1. ma il mercato a cui “tutti” appetiscono, non è quello asiatico con miliardi di potenziali compratori? così si diceva su queste pagine
    ora siamo il mercato più allettante e con maggior previsione di vendite?

    specialmente ora, con la voglia di guerreggiare di franza vdl e uk

  2. Penso a tutti gli imprenditori dell’automotive italiani, miopi e incapaci per natura di vedere nel cambiamento una opportunità, che invece di trovare il coraggio di innovare si attaccano alle loro corporazioni nel tentativo bieco di tentare di ostacolare il progresso. Ovviamente verranno spazzati via tutti. E il bello è che daranno la colpa all’auto elettrica e alle “follie green”. Da italiano dico gli sta bene, è una legge di natura, chi non si sa adattare soccombe.

    • Viste le risposte che man mano sta dando l’Europa sui limiti delle auto a combustione interna io aspettrei un attimo a dichiarare che i produttori europei (ma anche buona parte di quelli USA) verranno “spazzati via” doprattutto ora che la priorita è padsata all’ambiente alle armi e a “salvare” le industrie (guarda cosa ne pensa il PPE in Germania che fino a prova contraria é sncora quello che detta legge in Europa)

  3. Si si, Tesla ha talmente tanti problemi che in China si è appena visto l’effetto dell’inizio delle consegne della nuova Model Y e della commercializzazione del Full Self Driving (di cui stranamente a VaiElettrico non si sono accorti, evidentemente…. ), nell’ultima settimana di febbraio:

    3-9 : 6,200
    10-16 : 7,500
    17-23 : 6,900
    24-(2) : 12,400 (!)

  4. Il primo produttore di elettriche del mondo (BYD credo che ormai possiamo dirlo) ed il secondo che si uniscono contro le ICE.

    BYD però nel 2024 ha venduto si 1,7mln di BEV ma anche 2,5mln di PHEV…
    Non scordiamoci questo particolare. Quindi a differenza di Tesla ancora fa veicoli che usano (poco) la benzina per muoversi.

    • Stavo per rispondere la stessa cosa: la prima mossa di BYD per combattere le auto termiche sarebbe banalmente smettere di produrle. Le PHEV consumano carburante, poco o tanto che sia.

  5. A me le auto BYD piacciono e ne comprerei anche una ma se loro hanno un concessionario per regione che dista da me 150 km non se ne parla proprio

    • In effetti…la partita si gioca tutta su chi costruirà la rete di vendita e assistenza più diffusa.. ed efficiente (con magazzini ricambi a spedizione rapida e tecnici molto capaci di risolvere eventuali problemi..sia da guasto che incidente)

  6. Mi chiedo cosa stiano aspettando le case europee a creare partnership con BYD. Loro hanno la tecnologia, noi il design (perché diciamocelo apertamente che le auto cinesi sono bruttine). Ne uscirebbero modelli eccellenti.
    Un’ Alfa Romeo come la Giulia o la Stelvio, su piattaforma BYD, la valuterei eccome.
    Poi si comprano la rete FreetoX e implementano il plug&charge sui modelli col vantaggio di non dover uscire nemmeno dall’autostrada, così da essere anche più comodi dei Supercharger.
    Si si Stellantis sto parlando di te

    • sarebbe veramente una bella cosa ciò che hai ipotizzato ma temo per la miopia della direzione stellantis (e in parte anche per il nazionalismo francese) non accadrà mai.

      c’è da dire anche che alcuni modelli cinesi son veramente bellini, vedi le varie su7/ byd seal altri invece piuttosto orripilanti.

    • Ciao Daniele

      invocare Stellantis? Osi tanto? Sono sempre più convinto che la loro serie BEV se avessero voluto farla l’avrebbero già fatta (nulla di avanguardistico, giusto il compitino a casa) ma hanno preferito evitarla, non mi spingo oltre con le congetture ma suppongo convenga continuare a mungere la vacca fino a farla stramazzare a terra. Penso che il CDA e tutta la combriccola dirigenziale sia sulla falsa riga dei politici italiani dei giorni nostri tanto in auge, promettere un futuro radioso a tutti ma un presente danaroso a se stessi nel presente, tanto tra qualche anno non ci saranno più.

      • Stellantis ha già partnership con Leapmotors…la prima T03 costa come la Pandina..ma è elettrica (per chi ha facilità di ricarica e non ha grandi esigenze di autonomia), la seconda annunciata è la C10..e poi arriveranno altri modelli…sempre NEV (ibridi o rangeextender) .
        Magari dovrebbero approfittare anche dei rapporti con Tesla per avere qualche tecnologia (anche ormai superata) per fare modelli in fascia più bassa di Tesla..

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