BYD spinge anche coi noleggi Arval: l’azienda cinese si allea con uno dei leader europei del settore per spingere su un canale di vendita cruciale nell’elettrico.

BYD spinge sul canale flotte (anche veicoli commerciali)
L’assalto del più importante produttore cinese al mercato continentale si arricchisce ogni giorno di una nuova mossa. L’intesa con Arval apre nuove prospettive per contratti di leasing e noleggi a 3-4 anni, non solo per clienti aziendali, ma anche per privati. Fornendo anche servizi di consulenza che la struttura europea di BYD non è in grado di assicurare.
Oltre all’auto, la cooperazione Arval-BYD riguarderà i veicoli commerciali leggeri (LCV) e le soluzioni che combinano veicoli elettrici, stoccaggio dell’energia e sistemi solari. Mirando “a differenziare realmente le soluzioni di mobilità elettrica e i finanziamenti per i clienti europei“. L’accordo con cui Arval viene designata “partner di Captive Lease” partirà da Italia, Spagna e Germania, per gestire le attività di back-office di BYD Lease in questi Paesi.
In gennaio ha venduto 105 mila auto elettriche
La marca cinese ha superato anche in gennaio le 100 mila auto elettriche vendute a livello globale. Per la precisione le immatricolazioni sono state 105.304 (+48% rispetto alle 71.338 auto del gennaio 2023). Cresce a ritmo sostenuto anche la produzione, salita a 114.365 veicoli elettrici nel mese (+64% rispetto a gennaio 2023). Numeri che confermano che la sfida a Tesla continua, dopo il sorpasso avvenuto nell’ultimo trimestre del 2023.
Per la sua crescita l’azienda di Shenzhen, cuore industriale della Cina, punta decisamente sui veicoli elettrici, allontanandosi gradualmente da soluzione ibride come le plug-in. In gennaio sono state venduti “solo” 95.715 PHEV, con un tasso di crescita (+21%) che è meno della metà rispetto alle EV. In gennaio BYD ha immatricolato 36.174 veicoli fuori dalla Cina, con focus in particolare sull’Europa, dove ha da poco abbassato i listini per controbattere alle mosse di Tesla.
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finché non creano una “rete distribuzione & assistenza” adeguata …. non saranno pericolosi … ma se entro 2 o 3 anni aprono 2/3 centri per regione (almeno nelle più “predisposte” alle BEV) allora si rischia davvero l’invasione (con le fabbriche europee BYD in Ungheria)
Nemmeno Tesla ne ha 2/3 per regione… eppure….
Paradossalmente essendo distribuita da Autotorina ha molti più centri assistenza di Tesla nelle regioni del nord.
non mi riferisco al pubblico “early adopter” che Tesla ha coltivato negli anni … penso a tutti coloro che guardano come “marziani” i proprietari di BEV … a cui vengono rivolte le più fantasiose e preoccupate domande “ma come fai? dove vai se hai un problema?” , dato che diventa difficile vendere un bene costoso come un’auto elettrica, già nuova di per se, a persone totalmente impreparate all’ “argomento”; se almeno sanno che hanno centri di assistenza in caso di problemi … magari qualche timore può ragionevolmente passare..
comunque Autotorino (pur grande ) copre bene solo Piemonte Lombardia e Veneto… (https://www.autotorino.it/concessionarie-officine)
Già per molti italiani è faticosa la ricerca delle colonnine … se poi devono fare centinaia di km per problemi di assistenza (a volte risolvibili on-line … o magari .. leggendo BENE il manuale d’uso)
Capisco. Ma non puoi neanche costruire centinaia di officine senza aver venduto il prodotto. I dipendenti che fanno tutto il giorno?
Bella sfida con tesla… Molto interessante anche un chiave futura 🙂