Non e’ ancora l’invasione di veicoli elettrici cinesi che molti paventano, ma è comunque un primo passo molto importante: i 23 bus della BYD appena entrati in servizio a Torino e dintorni danno già un saggio delle competenze tecniche di Pechino in un settore, quello degli automezzi pesanti, considerato (a torto) ostico per il mondo dell’elettrico. Conosciutissimi ormai in mezza Europa, i bus arrivati dalla fabbrica di Shenzen sono ora in uso al Gruppo Torinese Trasporti (GTT) e alla Servizi Urbani Novarese: hanno un’autonomia di 310 km, garantita da due motori da 90 kw di potenza ognuno sistemati direttamente sulle ruote posteriori. La capacità totale delle batterie, situate sul tetto e nel vano posteriore, e’ di 324 kWh: la ricarica per GTT avviene a Gerbido e Tortona, dura non piu’ di 5 ore a fine turno e in depositi dotati di impianti fotovoltaici, come fa notare ‘Rienergia’.
Complessivamente i 23 mezzi sono costati circa 8 milioni e mezzo di euro: sono lunghi 12 metri e possono trasportare 77 passeggeri di cui 21 seduti (stiamo parlando di trasporti urbani). La Regione Piemonte, che ha finanziato gran parte dell’esborso, si e’ tenuta pero’ un tesoretto per acquistare altri bus elettrici di dimensioni inferiori. Non si pensi comunque ad autobus low cost, in quanto cinesi: i mezzi della BYD sono dotati di videosorveglianza, climatizzatore, pavimento ribassabile, tre porte pneumatiche e congegni automatici per facilitare accesso e discesa dei disabili. Già presente in numerose grandi città europee, la BYD conta con l’esperienza piemontese di convincere altre regioni italiane a scegliere l’elettrico per le loro flotte su gomma. E ritorna alla mente quel che ha detto qualche giorno fa a Bologna Romano Prodi, grande conoscitore dell’economia cinese: “L’auto elettrica e’ una delle chiavi con cui i cinesi entrano nell’industria del nuovo millennio bypassando le competenze consolidate dell’Occidente”. L’ex premier ha fatto l’esempio dell’Italia rinascimentale, che ha perso la sua supremazia perché “non e’ stata in grado di costruire le grandi Caravelle transoceaniche per i viaggi in America. E le Caravelle di oggi sono proprio Alibaba e l’auto elettrica”, ha concluso Prodi. Ne riparleremo.
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