BYD è pronta ad entrare nel mercato giapponese delle microcar con un modello inedito, la K-Car. Sarà il modello d’ingresso della gamma elettrica del colosso cinese, con un prezzo di partenza attorno ai 2 milioni di yen (circa 13.000 dollari).
Le “kei car” – o auto ultracompatte – rappresentano una categoria unica nel panorama giapponese: veicoli dalle dimensioni molto ridotte e dalla potenza limitata, pensati per le città congestionate. Nel 2024 hanno coperto il 38% del mercato auto giapponese.
Ora, l’arrivo di un colosso come BYD potrebbe cambiare gli equilibri del segmento, storicamente dominato dai produttori locali, come Honda, Suzuki e Daihatsu. Le kei-car full electric hanno infatti un enorme potenziale di crescita, e BYD punterà a sfruttarlo al massimo.

Design minimalista, ma l’abitacolo…
Avvistata già prima del debutto ufficiale al Japan Mobility Show di Tokyo, la kei-car BYD denominata Racco ha un design minimal, con linee “pulite” cubiche, fari anteriori curvi, fanali posteriori fumé e porte posteriori scorrevoli, pensate per facilitare gli spostamenti negli spazi stretti tipici delle città giapponesi.
Nonostante le dimensioni ridotte – e regolamentate per la categoria – l’abitacolo, secondo le prime indiscrezioni, è dotato di spazi confortevoli. Con la peculiarità del volante a tre razze e dello schermo centrale sospeso, in linea con lo stile tecnologico dei più recenti modelli BYD.
Autonomia cittadina e prezzo competitivo
La BYD K-Car Racco utilizza una batteria LFP da 20 kWh, la stessa adottata su molti modelli del Gruppo, nota per la sua robustezza e durata. L’autonomia dichiarata nel ciclo WLTC è di circa 180 km, un dato adeguato per un’auto cittadina pura. Non sono stati invece ancora diffusi dettagli sul motore elettrico.
Il prezzo di partenza – 2 milioni di yen (circa 11.200 €) – colloca la K-Car poco sopra una delle principali e popolare competitor, l’Honda N-Box (10.000 €). Un confronto che suggerisce come BYD voglia aggredire il mercato locale puntando su prezzo e tecnologia più che sulle prestazioni tout court.
 Dal Giappone in Europa?
Dal Giappone in Europa?
Il debutto della K-Car in Giappone rappresenta una sfida simbolica per BYD, che fino a oggi ha costruito il suo successo soprattutto in Cina e in altri mercati emergenti.
Penetrare un settore come quello delle kei car, tradizionalmente dominato da marchi giapponesi, non sarà semplice. Tuttavia, BYD potrebbe giocarsi la carta della propulsione 100% elettrica, in un Paese dove la transizione verso l’elettrico è più lenta rispetto all’Europa.
Per ora non ci sono indicazioni su un’eventuale esportazione del modello sul mercato del Vecchio Continente, dove una micro elettrica da 180 km di autonomia e un prezzo così contenuto potrebbe comunque incontrare interesse.
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Suzuki Wagon R+ , Daihatsu Materia. Roba già vista
A me sembra ancora peggio questa…..
Un bimbo delle elementari la disegnava piu’ bella……