Tesla piange, ma BYD, la rivale che da due anni le contende il primato mondiale nelle auto elettriche, non ride; e NIO, altra stella dell’universo elettrico cinese, è ora alle prese con una drammatica lotta per la sopravvivenza.
BYD non realizza più i suoi sogni (e taglia le stime)
BYD chiuderà il 2025 con un altro aumento di vendite, ma non con il boom che aveva preventivato, forse pensando di approfittare delle difficoltà della rivale. E dopo i dati di agosto, scrive Reuter, ha ridotto gli obiettivi produttivi per quest’anno da 5,5 milioni a 4,6 milioni di pezzi.
Si è insomma arenata la marcia trionfale che in pochi anni aveva portato il produttore cinese da 500.000 vetture prodotte nel 2020 ai 4,2 milioni dello scorso anno materializzando il motto “Build Your Dream” di cui BYD è l’acronimo. Il sogno si è infranto negli ultimi mesi, quando le performances sono via via peggiorate. In agosto BYD ha venduto 373.626 auto, con un aumento di appena lo 0,15% rispetto allo stesso mede del 2024.
Avanza la concorrenza di Geely e Leapmotor
Luglio era andato leggermente meglio e il bilancio dei primi 8 mesi si è chiuso con vendite globali di 2.863.876 unità, paria una crescita del 23%. Troppo poco per pensare di confermare gli ambiziosi obiettivi a fine anno. Pur considerando che le vendite sul mercato cinese si concentrano tradizionalmente negli ultimi mesi, i dirigenti della società prevedono ora solo un leggero recupero e una modesta crescita a consuntivo del 7,7% su base annua.

Proprio il mercato interno è la spina nel fianco di BYD, bersagliata dalla concorrenza di brand emergenti. Geely, per esempio, ha venduto circa 250.000 auto in agosto grazie al successo del suo marchio Galaxy. Escludendo i brand satellite Volvo, Polestar o Proton, la sola Geely Auto ha così alzato i suoi obiettivi 2025 da 2,7 a 3 milioni di pezzi. Anche Leapmotor sta performando meglio di BYD e meglio del previsto. Nella prima metà dell’anno ha raggiunto la redditività, vendendo 328.859 auto nei primi otto mesi. Poi c’è il caso Xiaomi, con un boom di ordini che non riesce ad evadere.
Ma apre il Centro Stile europeo a Milano
Tornando a BYD, conforta la tenuta delle esportazioni, che nell’anno in corso dovrebbero toccare il milione di unità. Proprio in questi giorni ha presentato per l’Europa le versioni berlina e station wagon della ibrida plug in SEAL 6 DM-i con autonomia combinata di 1.500 km. Mentre oggi ha presentato il nuovo Centro Stile Europeo che raccoglierà a Milano 50 designer guidati dal responsabile del design Wolfgang Egger.
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NIO travolta dai costi dei suoi faraonici progetti
Guai ancora più seri per NIO, considerata fino all’anno scorso la più innovativa delle case auto cinesi anche grazie alla sua pionieristica scommessa sulla tecnologia del “battery swap”. Proprio gli imponenti investimenti nella rete di 3.100 stazioni per lo scambio rapido delle batterie (più gli oltre 100 milioni l’anno spesi per mantenerla) e i costi di sviluppo per i nuovi modelli hanno aperto un buco nei conti che potrebbe rivelarsi incolmabile.

L’ha confermato a fine agosto William Li, fondatore e CEO della società, dichiarando che «la sopravvivenza stessa della nostra azienda è a rischio». Nel primo trimestre 2025 NIO ha perso circa 810 milioni di euro e nel secondo ha fatto poco meglio (-594 milioni euro). Mentre il valore delle azioni è precipitato dai 67 dollari del 2021 agli attuali 6,34 dollari.
Ma William Li crede ancora nella riscossa
Nel contempo le vendite aumentano a ritmi molto più lenti del previsto (114.150 consegne contro 440.000 previste) e la guerra dei prezzi riduce a meno del 10% i margini su ogni auto venduta.
William Li (foto a sinistra), considerato in passato il clone cinese di Elon Musk, promette un’inversione di tendenza per la seconda metà dell’anno, grazie a un drastico piano di taglio dei costi e al lancio dei due brand elettrici di massa come Onvo e Firefly. Ma riportare i conti in equilibrio, sostiene la maggioranza degli analisti internazionali, sarà una sfida quasi impossibile.
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Molti hanno iniziato questa gara dell’elettrico, ma sul podio ce ne staranno tre al massimo. Tutti gli altri dovranno soccombere.
da 67 $ a 5,94 $ con un previsionale ancora di forte calo è già battezzata dalla borsa a Hold quindi per gli azionisti sono titoli da tenere in attesa di tempi migliori ma visto il grafico degli andamenti dal 2020 ad oggi preticamente denari persi
Vogliono copiare il modello Tesla che però è sopravvisuto grazie ai green credit, non replicabile in quanto all’epoca solo Tesla faceva le elettriche. Se quello era un gigante di debiti traballante, con una regalia assurda, immagino gli altri senza.
Insomma buone notizie per il comparto auto Europeo, evidentemente chi ne pronosticava la scomparsa in poco tempo dovrà ricredersi (speriamo);della serie le difficoltà ci sono per tutti.
Parafrasando:
le difficoltà ci sono per tutti se:
– se si crede alla crescita infinita (BYD);
– se si punta a sbagliati progetti faraonici (NIO)
Qualche visionario può sopravvivere ed essere addirittura di stimolo al mercato, ma troppi sono dannosi.