BYD a caccia di Tesla: il gruppo cinese ha sfondato quota 900 mila auto elettriche vendute nel 2022 ed è il più credibile rivale del brand di Elon Musk.
BYD a caccia di Tesla, è la seconda al mondo
Per la precisione le auto elettriche immatricolate da BYD sono state 911.140, contro 1,31 milioni di Tesla. Ma se guardiamo al totale delle auto ricaricabili, comprese le ibride plug-in, ecco che il gruppo cinese diventa l’indiscusso leader mondiale, con 1.863.494 immatricolazioni nel 2022. Sono numeri impressionanti, se consideriamo che BYD ancora non è presente in forze con i suoi modelli in Europa e negli Stati Uniti, dove è partito solo con una gamma limitata. Ma il 2023 sarà l’anno dell’assalto anche a questi due continenti, con modelli di cui si comincia a parlare molto anche da noi. Come la Atto 3, un SUV dall’aspetto piuttosto gradevole e dotato delle innovative batterie “a lama”, integrate nella carrozzeria e ritenute tra le più sicure del settore. Con un prezzo che ci si aspetta decisamente competivi rispetto alla concorrenza che offre autonomia paragonabili (sui 420 km).
La vendita di auto elettriche è aumentata del 184%
I ritmi di crescita del colosso cinese sono impressionanti, in questo momento superiori anche a quelli di Tesla. Nel 2022 le immatricolazioni delle sue NEV (sigla che comprende elettriche e ibride plug-in) sono aumentate del 209%, quelle delle sole elettriche del 184%. Questo grazie soprattutto a una crescita esponenziale in Cina, ma anche l’export ha dato un contributo molto forte. Solo nel mese di dicembre, BYD ha venduto 235.197 veicoli con la spina, un nuovo record, il quarto mese consecutivo in cui ha immatricolato più di 200.000 veicoli plug-in. Il 49% era costituito da elettriche pure. È un trend che, se confermato con questi ritmi di crescita anche nel 2023, potrebbe portare il competitor cinese vicina ai livelli di Tesla, attesa attorno al milione e mezzo nel 2023. L’Europa per ora sta a guardare…
- MG4, l’altra cinese all’assalto dell’Europa: Video-prova
E’ interessante notare come si sprechino commenti negativi sull’imprenditoria nazionale e sull’incapacita’ imprenditoriale nostrana.
Ci sono fior fiore di aziende che si sono buttate a capofitto nel settore, rivedendo core business e investimenti.
Esempi c’e’ ne sono a centinaia, senza clamori ma con voglia di investire per non restare marginali.
Non e’ che Tesla sia una societa’ che produce tutto in house.Molta della componentistica viene da fornitori esterni consolidati, cosi’ come per i macchinari necessari alla realizzazione della vettura.
Beh, i commenti si sono fatti sui produttori, non su chi fa componenti (a parte Brugola e qualcun altro particolarmente ciarliero).
Questi ultimi sono proprio quelli che ci salveranno il cu…ore italiano, certo se prima facevano iniettori dovranno riciclarsi, ma alle BEV manca solo il motore/cambio/frizione… Il resto c’è tutto, anzi…
Certo certo.
Come al solito ci si basa su chi fa notizia.Se le vuoi fare fare il polemico di natura non e’ colpa mia.Se vogliamo ragionare per dogmi puo’ andar bene.Sostiene l’ego ma non rispecchia la realta’.
Saluti
Se lei vuole fare il polemico non è colpa mia.
l’automotive è fatto di molte realta’ che lavorano a 360 gradi.Magari non in modo appariscente o presenti nei social media,
Le realta’ imprenditoriali guardano a tutto campo.Come del resto e’ sempre stato.
Si innovano e seguono o anticipano il mercato.Altrimenti avremmo imprese già morte o in qualche necrologio, di cui sembra auspicare.
Saluti
Diciamo che è seconda a Tesla come numeri BEV e prima in assoluto come vendite VS Testa, ma se guardiamo il fatturato la vedo staccata il doppio se non di più.
MEntre noi in Italia abbiamo un popolo di imprenditori fessi che incitano Salvini e la Meloni a criticare l’elettrico, per poter contrinuare (sperano loro) a produrre pezzi per la industria tedesca (la quale anche sta andando verso l’elettrico di corsa)
E mentre questi fanno gli sramiliardi NOI vogliamo il referndum sul diesel.
Sarà una botta epocale ragazzi, my prevision. Perchè il successo non è un diritto è un premio.
Ma tornando all’argomento dell’articolo, personalmente aspetto la Seagull, la Atto 3 è troppo grande per me. Resta il pole la MG4.
Spero che si sbrighino ad entrare nel nostro mercato serve concorrenza, mi spiace per i produttori europei ma d’altra parte come hanno fatto Tesla e BYD potevano fare gli altri e dedicarsi alle BEV prima.
Oggi come oggi con benzina e gasolio da 1,75€ a salire non prenderei mai in considerazione una ICE se non una GPL
Sono assolutamente d’accordo. Dovevano svegliarsi prima le case europee. Dovrei cambiare anche la seconda auto di famiglia ma non prenderei mai una benzina o diesel.
Dove sono state vendute tutte queste macchine?
Quante in Cina? Quante in Europa? Quante in USA? Eccetera… Senza un cenno su questi numeri non si giustifica il tono roboante e minaccioso della notizia.
Minaccioso di cosa?
Hanno venduto 1mln di auto. L’unica minaccia è per chi è restato in trincea sulle ICE.
Dimenticavo che ci sarà l’Italia col suo 1,3 mln di auto all’anno a tenere in piedi il mercato delle termiche ahahahahahaahahahahahahhaahahahah
Non la Cina con 2,3 mln di auto NEL SOLO MESE DI NOVEMBRE (di cui 700k BEV/PHEV) NO sono certo che produttori che punatno a vendere 7/8/9 mln di veicoli l’anno punteranno sull’Italia.
Se i numeri non mi sfuggono quest’anno 78mln di veicoli totali venduti 10,3 mln BEV/PHEV +35% sul 2021, quindi 67,7 mln di ICE.
Il 2021 80mln di cui 7,6 BEV/PHEV quindi 72,4 mln.
Se nel 2023 si mantenesse il trend le BEV/PHEV sarebbero 13,9mln e le ICE sempre meno…
La concorrenza per i consumatori è estremamente positiva.
La concorrenza estera per i lavoratori dell’indotto automotive europeo è estremamente negativa, se i primi due (Tesla e BYD) si mangiano mezza torta.
Qualcuno (europeo) acceleri gli investimenti alla svelta… e qualcuno (italiano) faccia la sua parte, please! Perchè la marea salirà ugualmente, c’è chi sta scavando buche anzichè costruire zattere!!
Sintesi pienamente condivisibile.
É impressionante quello che sta accadendo
Gli investimenti ci stanno pure, ma non sono i produttori cinesi a “rubarci” il lavoro, sono i produttori “nostrani” (che ormai non sono nemmeno piu’ tanto nostrani) che delocalizzano.
Quindi gli investimenti dovrebbero venire con un po’ di paletti, che finora non sono mai stati messi…
👏👏👏👏
Non serve aggiungere altro.