Con i droni si può fare business e creare lavoro nel settore elettrico? Certo. C’è fatturato e spazio per far decollare l’occupazione nel settore. Nel 2023 il mercato professionale ha raggiunto i 145 milioni (+23% rispetto al 2022). Quelli marini nel 2023 registrano un giro d’affari da 76,2 milioni e si stima una crescita a 203 milioni nel 2030 mente in agricoltura si stimano 5mila nuovi posti di lavori. Vediamo i dati e alcune storie di aziende italiane che abbiamo incontrato alla fiera Dronitaly di Bologna.

In Italia operative 664 imprese, tecnologia ormai matura
Per avere un quadro della situazione vediamo i numeri della ricerca dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata della School of Management del Politecnico di Milano. «Il 2023 è stato un anno di crescita per il mercato professionale dei droni, che ha raggiunto i 145 milioni, +23% rispetto al 2022. Si conferma il progressivo consolidamento degli ultimi anni, con 664 imprese attive, 42 in meno dell’anno precedente, in cui resistono in particolare le realtà più strutturate».
E fa ben sperare che l’81% degli addetti ai lavori veda il mercato in forte espansione nei prossimi tre anni e le prime stime sul 2024 confermano una crescita a doppia cifra.
«La tecnologia è matura, la normativa Easa è ora pienamente applicabile e gli addetti ai lavori sono pronti per trasformare le sperimentazioni in servizi operativi sia nei settori più tradizionali sia nella mobilità e nel trasporto». Analisi di Marco Lovera, responsabile scientifico dell’Osservatorio. Ma vediamo alcuni casi aziendali tra startup e aziende affermate.

I droni che individuano fughe radioattive, gas e sversamenti di idrocarburi in acqua
Tecnologia evoluta, ma sede in una piccola cittadina sarda: Tortolì nella regione storica dell’Ogliastra in Sardegna.
A Dronitaly abbiamo conosciuto l’ingegner Renzo Zucchi di DroneLab che racconta il prodotto: «Sono droni industriali da 12 kg, capacità di carica di 8 kg e autonomia di volo da 85 minuti. Altamente impermeabili – spiega l’ingegner Zucchi – in grado di operare anche sotto la pioggia o quando c’è nebbia“.
I droni di DroneLab si caratterizzano soprattutto per l’uso nel monitoraggio ambientale e utilizzano sensori complessi. «Oltre a rilevare fughe radioattive e di gas, possono individuare sversamenti di idrocarburi in acqua, restituendo dati su posizione e intensità dell’inquinamento».

Grazie a un sistema di prelievo dell’acqua, il drone «permette di identificare con precisione la fonte degli sversamenti. La combinazione di sensori ottici e termici rileva le variazioni di temperatura create dagli idrocarburi sulla superficie dell’acqua, facilitando un intervento rapido da parte delle autorità».
Una tecnologia adottata e utilizzata in aree come i porti di Ravenna e Cagliari, dove l’autorità portuale ha acquistato un drone per i monitoraggi, dove si hanno intensi interscambi di idrocarburi.
Zucchi ci ha illustrato il contributo dell’intelligenza artificiale «basata sull’analisi di migliaia di fotogrammi raccolti in volo e che consentono al drone di lavorare su parametri definiti. Una volta superati e rilevati fanno scattare degli alert».
Oltre alla capacità di monitoraggio, il drone risolve anche problemi logistici: «Evita l’impiego di barche per la campionatura, riducendo i tempi e l’impatto ambientale».
DroneLab è attiva da quasi vent’anni, più precisamente dal 2006, con una «sezione di Engineering a Roma mentre a Milano sono presenti i nostri piloti dedicati alle operation. Noi offriamo un servizio 24 ore su 24 sette giorni su sette. Se si ribalta una cisterna in un fiume siamo subito operativi. Possiamo volare nel giro di due ore e mezza, tre ore in tutta Italia».

Con i droni cargo di FlyngBasket servizio di posta quotidiano da Bagnoli a Procida
Nello stand di FlyngBasket abbiamo incontrato Lia Popaz che spiega la possibilità di fare trasporto con i droni. Non solo quelli speciali con sangue, organi e farmaci salvavita.
L’azienda è specializzata nei droni cargo che permettono di arrivare a carichi di 100 chili, portata massima 170. C’è già un’applicazione concreta che ha visto la luce nel progetto di Poste Italiane e Leonardo nel programma “Servizio pilota Isole Minori”.
L’estate scorsa ha testato un sistema di trasporto merci giornaliero con droni in grado di trasportare i carichi fino a 30 chili. Un progetto, finanziato con risorse del Pnrr, con l’impiego di droni cargo, forniti e pilotati da remoto da FlyingBasket che decollano da Bagnoli e atterrano con il loro carico nell’isola di Procida.

Droni per la consegna di sangue, organi e dispositivi salvavita
Abbiamo già incontrato ABzero (leggi qui) durante i test per il trasporto di organi in collaborazione con le autorità sanitarie. A Dronitaly hanno presentato la loro ultima innovazione: la smart capsule.
Un “contenitore” 4.0 dotato di sensori per il monitoraggio dei beni trasportati (pensiamo alla delicatezza di organi e sangue) e la trasmissione dei dati in real time.
Un volano per la commercializzazione dei droni e dei dispositivi arriva dall’accordo dell’azienda con Federbalneari Italia per la promozione e la diffusione dei mezzi lungo gli 8000 km di coste italiani.

Firmato un accordo anche con Giancarlo Zema Design Group per il design degli Smart Vertistop. Si tratta di piccole infrastrutture autosufficienti per l’alloggiamento, la ricarica wireless e il decollo di droni con Smart Capsule. Insomma piccoli vertiporti sulle nostre spiagge.
Un altro operatore presente a Bologna che ha testato da tempo il trasporto di sangue è d-flight S.p.A. ovvero società del Gruppo ENAV, la società italiana responsabile della gestione e controllo del traffico aereo civile in Italia.
d-flight- partecipata da Leonardo S.p.A. e Telespazio S.p.A. – ha come mission lo sviluppo e l’erogazione di servizi per la gestione del traffico aereo a bassa quota di aeromobili a pilotaggio remoto (APR) e di tutte le altre tipologie di aeromobili che rientrano nella categoria unmanned aerial vehicles (UAV) e qualsiasi attività ad essi connesse.
Il primo test a inizio 2023, quando «per la prima volta in Italia sono stati trasportati campioni di sangue ancora da analizzare con l’ausilio di un drone». E’ accaduto «nell’area di Milano dove D-Flight ed ENAC, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, hanno eseguito, con un drone appositamente equipaggiato, alcuni voli per il trasferimento di campioni di sangue non testato (dangerous good)».

In volo verso il trasporto passeggeri, i primi progetti di vertiporti
Alla fiera di Bologna ha confermato la sua presenza il gigante cinese EHang (leggi qui) dove ha esposto i suoi non più tanto futuristici taxi droni.
Intanto in Italia non mancano progetti di vertiporti dove accogliere, alimentare e far decollare la nuova tecnologia di trasporto.
Abbiamo già scritto (leggi) del progetto di Varese Vertiport HUB, firmato Giancarlo Zema Design Group per FS Sistemi Urbani, Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
C’è duque ottimismo sul futuro «sempre più prossimo, l’Advanced Air Mobility trasformerà il nostro modo di vivere nelle città. I droni elettrici passeggeri diventeranno air taxi per destinazioni complesse e mezzi di trasporto turistici per ammirare dall’alto città d’arte, lagune e parchi naturali».

I droni si ricaricano da soli con sistemi a induzione e wireless
Tommaso Campi è uno dei titolari della startup Zero Wire Srl. Le idee sono chiare. «La nostra mission è quella di eliminare i cavi di ricarica, puntiamo a far ricaricare i droni ma non solo, quindi ogni cosa che è alimentata a batteria, senza fili, mediante tecnologia wireless induttiva».
Nel concreto? «Andiamo a posizionare un pad a terra che genera un segnale, un campo magnetico in questo caso, il drone o qualsiasi apparecchio viene dotato di un ricevitore che va a raccogliere questo campo magnetico per caricare la batteria».
Il vantaggio? «Non si ha più bisogno dell’intervento umano nella ricarica. Il drone, può lavorare in totale autonomia, pensiamo alle missioni di monitoraggio, ispezione oppure gli interventi in posti remoti non facilmente raggiungibili».
Il funzionamento: «L’autopilota atterra nella piazzola che può essere coperta o scoperta perchè comunque funziona anche sotto la pioggia. Si ricarica da solo e può riprendere la missione. Abbiamo dei brevetti dei kit che sono praticamente pronti. Stiamo avendo delle collaborazioni e quindi stiamo testando un sistema con alcuni partner».

Overspace Aviation presenta Dragonfly DS-1: 200 km e 2 ore di autonomia
Un’altra startup è Overspace Aviation che a Bologna ha presentato Dragonfly DS-1. Vediamo i dati: fino a 200 km e 2 ore di autonomia, fino a 5 kg di peso trasportabile , MTOW (peso massimo al decollo) di 25 kg, velocità di crociera da 97,2 km/h e massima 162 km/h.
Dragonfly DS-1 assomiglia a un piccolo aereo ed è il risultato di 4 anni di ricerca in ambito fluidodinamico, meccanico e strutturale, in collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia. Ambiti di applicazione: delivery medicale, ricerca e soccorso, ispezione su oleodotti o gasdotti, autostrade e ferrovie, pattugliamento e sorveglianza completamente automatizzate.
Il mercato italiano interessa anche i produttori francesi di Azurdrones presenti a Bologna con Mathieu Generaraux che spiega questo prodotto francese, lo Skeyetech E2, controllato a distanza fuori dalla vista dell’operatore (BVLOS).

Dedicato all’ispezione industriale, nel supporto operativo e nella sicurezza, oltre nelle centrali nucleari è adottato anche per il controllo negli impianti fotovoltaici.
Dalla Francia alla Corea del Sud con i rappresentanti di Vololand che in Italia propongono il drone per le consegne Hercules VL- 2240 con un carico utile massimo da 40 chili e il drone Mars con carico massimo da 8 kg.

In agricoltura si stimano 5mila nuovi posti di lavoro
Abbiamo scritto più volte dell’utilizzo dei droni in agricoltura (leggi). Secondo Coldiretti oggi più di un milione di ettari in Italia è già gestito con tecnologie avanzate, e il 72% delle aziende agricole utilizza almeno tre diverse tecnologie.
L’organizzazione degli imprenditori agricoli durante la presentazione di un corso di formazione a Jolanda di Savoia da BF Educational ha stimato la necessità di 5mila nuovi posti di lavoro nei prossimi anni all’interno della filiera dell’agricoltura 5.0.
«L’adozione di tecnologie avanzate come droni, robot, sensori e satelliti non solo rivoluziona il modo di lavorare la terra, ma richiede personale altamente qualificato, capace di gestire strumenti sofisticati».
Insomma c’è tanto da fare sul fronte formazione. Riepilogando già oggi in diversi settori come agricoltura, monitoraggio ambientale, controllo, soccorso, trasporto di merci speciali (dai farmaci agli organi), rilevazioni, fotografia il sistema è maturo, avanzato, con già buone ricadute economiche e ottime prospettive di crescita.
Sono da interpretare gli scenari di crescita per l’Advanced Air Mobility e la mobilità elettrica urbana. Anche se avanza la ricerca sui droni, ci sono sempre più innovazioni legislative, recentemente Anac ha approvato un regolamento, che fanno ben sperare su questa nuova frontiera.