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BRT nel 2026 consegnerà solo in elettrico

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BRT sempre più in elettrico

In due anni raggiungere il 100% di consegne con mezzi elettrici nelle città italiane. Obiettivo del corriere BRT. Un’altra conferma che la logistica di ultimo miglio è pronta, come chiedono la gran parte delle aziende, al passaggio alle emissioni zero. 

Stefania Pezzetti, Ceo di BRT

Taglio del 60% delle emissioni per collo consegnato al 2030

Le  novità sono state annunciate da Stefania Pezzetti, Ceo di BRT, agli studenti del corso di Diritto della navigazione e dei trasporti. Il modulo è tenuto dalla professoressa Anna Masutti, nell’ambito dei percorsi di laurea magistrale della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna.

La Ceo di Brt ha ribadito gli impegni per la riduzione delle emissioni e i risultati già ottenuti. Per il 2025 BRT si è data l’obiettivo di ridurre del 27% la CO2 emessa per collo consegnato rispetto al 2020. Riduzione che arriverà al 60% entro il 2030.

Una colonnina di ricarica AC di Mennekes per un furgone della flotta BRT.

Una politica di sostenibilità ambientale che si lega a quella sociale. Si legge nell’annuncio di Pezzetti relativo «all’assunzione diretta di una rilevante quota degli oltre 9.000 operatori di magazzino, attualmente alle dipendenze di fornitori, entro il 2026».

La lezione di Stefania Pezzetti all’Università di Bologna è stata incentrata sulle sue esperienze professionali, sulle trasformazioni in atto nel settore della logistica e del trasporto espresso e sul piano di trasformazione di una realtà con un fatturato annuo di 2 miliardi, 26 mila addetti tra dipendenti diretti e indiretti e 220 milioni di pacchi consegnati in un anno.

Sostenibilità a tutti i livelli. «Non dobbiamo chiederci solo cosa facciamo ma anche come lo facciamo – ha spiegato Stefania Pezzetti – Nel business sono importanti i valori, l’etica d’impresa e la compliance perché creano sostenibilità vera, che dura nel tempo. Le scorciatoie sono illusorie, non portano lontano, sono castelli di carta destinati a crollare».

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4 COMMENTI

  1. Sono super convinto che tutte le aziende di autotrasporto merci (e persone) abbiano una enorme convenienza ad adottare gli ultimi veicoli a trazione elettrica, magari attrezzandosi pure di sistemi di ricarica con F.V. + BESS direttamente in azienda, minimizzando pure i tempi di fermo perché le operazioni di ricarica possono essere effettuate anche durante le operazioni di carico/scarico del mezzo.

    Per le consegne cittadine (con frequentissime soste dopo brevi tragitti) il peggior motore possibile è proprio quello a gasolio, che a freddo inquina tantissimo, rischia problemi con il F.A.P. (e magari iniettori AdBlue) con viaggi stop&go continui, consumi elevati e persino durante la sosta perché gli autisti che vedo io da anni lasciano il furgone acceso per perdere meno tempo (pure a rischio furto). Nei centri urbani con “zone 30” sono ovviamente perfetti perché non necessitano stressante uso di frizione e cambio, potendo ansi seguire il traffico anche coi sistemi ADAS (e diventare così molto più sicuri degli attuali furgoni).

    Infine, se i trasporti merci e persone diventano elettrici… anche gli italiani più spaventati dalle nuove tecnologie cominceranno a prendere confidenza e provare cosa si stanno perdendo per paura ed ignoranza (con tanta disinformazione volontaria ed involontaria sui media).

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