Britishvolt collaborerà con Pininfarina nella costruzione della sua Gigafactory di batterie. Unica fabbrica di batterie al mondo alimantata solo da energia rinnovabile. Sarà il primo stabilimento produttivo del genere in Gran Bretagna e avrà una capacità a regime di 30 GWh all’anno. Potrà quindi fornire circa 600 mila batterie auto all’anno.
Ottanta ettari nel cuore del Galles
Il Regno Unito non è certo il primo Paese a cui pensare immaginando la produzione di batterie. Eppure sarà uno dei primi Paesi in Europa a potersi fregiare di un grande impianto (250 mila metri quadrati, 80 ettari di sviluppo per una lunghezza di un chilometro) per celle al litio; per di più a impatto zero. La fabbrica sarà alimentata infatti da una centrale fotovoltaica da 200 megawatt (MW).
La sede è l’ex base RAF a Bro Tathan, Vale of Glamorgan, nel Galles del Sud . saranno prodotte internamente sia le celle cilindriche, sia i pacchi assemblati, destinati prevalentemente alle auto elettriche. Britishvol prevede di investire 1,5 miliardi di euro, creando 3.500 posti di lavoro. I lavori di costruzione inizieranno all’inizio del 2021 per commercializzare le prime batterie entro il 2023.
Britishvolt e il governo del Galles hanno firmato un protocollo d’intesa quattro giorni fa che prevede anche un contributo del governo britannico attraverso il Automotive Transformation Fund.
Obiettivo: un impianto a zero emissioni
Come ha affermato il fondatore e Ceo di Britishvolt Orral Nadjari , con lo sviluppo della mobilità elettrica la Gran Bretagna rischia di perdere circa 114 mila posti di lavoro, attualmente dedicati alla meccanica dei motori termici. «Vogliamo garantire che ciò non accada _ ha detto l’imprenditore _ e per questo è indispensabile che il Paese si doti di una produzione interna di batterie ». La scelta della località, ha aggiunto, dipende dalla logistica, dalla disponibilità della manodopera e dell’eccellenza accademica nella ricerca e sviluppo delle batterie.
Orral Nadjari
Anche l’erede di Morgan tra gli azionisti
«C’è abbondanza di talenti da aggiungere a quelli coltivati in casa, che Britishvolt può sfruttare ». Un mese fa è entrato fra gli azionisti di Britishvolt Charles Morgan , nipote del fondatore della Morgan Motor Company , prima casa auto britannica.
Charles Morgan
in un’intervista ha dichiarato che Covid e Brexit daranno slancio alle prospettive di Britishvolt perchè rendono indispensabile per l’industria automobilistica disporre di una catena di fornitori locali. Per ora si sa solo che il primo cliente di Britishvolt sarà Aston Martin che proprio nei pressi della nuova fabbrica di Bro Tathan sta realizzando un proprio stabilimento dedicato ai suoi futuri modelli elettrici a partire da Lagonda .
Con Pinifarina per progettare il sito
La partnership di Britishvolt con Pininfarina dovrà garantire che Gigafactory sia adatta allo scopo e sia al contempo un’elegante rappresentazione del futuro dell’industria automobilistica inglese.
Pininfarina è sempre stata all’avanguardia nella mobilità elettrica, sviluppando già nel 1978 il prototipo Ecos e la priorità di Britishvolt è collaborare con un’azienda che avesse esperienza in questo campo. Inoltre che potesse progettare una struttura in grado di armonizzarsi con l’ambiente circostante e che fosse al tempo stesso aperta e accogliente nei confronti dei residenti locali.
Silvio Pietro Angori, a sinistra, con Lars Carlstrom, Ceo di Britishvolt
Nadjari è convinto che «il desing innovativo debba avere la priorità, affinché possa accordarsi con la qualità futura delle nostre celle agli ioni di litio. Grazie a Pininfarina riteniamo di poter raggiungere questo obiettivo ». Britishvolt, con l’aiuto di Pinifarina, vuole infatti diventare il primo produttore al mondo di batterie a emissioni zero. L’esperienza di Pininfarina servirà anche a «selezionare materiali sostenibili che tengono conto dell’intero ciclo di vita dell’edificio ».
Le metodologie “green” di Pininfarina
Per Silvio Pietro Angori, AD di Pininfarina il progetto è «ambizioso » e in linea con la filosofia dell’azienda che da sepore «combina design senza tempo e sostenibilità sociale e ambientale, sia nell’auto sia nell’architettura ».
Pininfarina ha messo a punto metodologie DFMA (Design for Manufacture and Assembly, progettazione per la fabbricazione e l’assemblaggio) per le costruzioni, fino all’uso del BIM (Building Information Modelling, modellizzazione delle informazioni di costruzione) per valutare e migliorare le prestazioni del ciclo di vita degli edifici.
Gennaio 2023 : nonostante i finanziamenti aggiuntivi di cui ha beneficiato, Britishvolt è entrata in fase di amministrazione controllata e la maggioranza dei 300 dipendenti è rimasta senza lavoro https://www.autoexpress.co.uk/news/353854/britishvolt-electric-car-battery-project-enters-administration