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Brava Citroen, l’Ami One è un’elettrica coraggiosa

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E brava Citroen. Al Salone di Ginevra presenta il Concept Ami One, il coraggioso prototipo di una macchinetta da città. Lunga due metri e mezzo, con due posti.

Lunga 2,5 metri, si potrà guidare a 16 anni

In un mondo di single e di città congestionate, oltre che inquinate, che senso ha circolare con Suv lunghi 5 metri? L’elettrico dà l’opportunità di rivedere completamente l’architettura delle auto, dato che gran parte del propulsore, il pacco-batterie, è alloggiato sotto i piedi dei passeggeri. Non serve più, dunque, il grande cofano-motore, che alcuni sociologi identificavano anche come un’espressione di…testosterone. Noi di Vaielettrico siamo dalla parte di chi osa, anche sfidando i risolini dei tradizionalisti. Lo aveva fatto la Renault con la Twizy, ora prodotta in Corea. Lo fa ora la Citroen con Ami One. Che in realtà è una macchinetta che si potrà guidare già a 16 anni, con una velocità massima di 45 km/h e 100 km di autonomia.  Con un peso di appena 425 kg e un metro e mezzo di altezza.

Con un occhio al car-sharing cittadino

La Citroen, naturalmente, pensa anche a un uso condiviso della Ami One. E spiega che questa macchinetta “ripensa la mobilità e offre ai clienti un uso ‘on demand’ che spazia da 5 minuti a 5 anni, spaziando dal car-sharing al rental fino all’acquisto“. Insomma: se vuoi te la compri, altrimenti basterà una app per affittarla anche solo per pochi minuti. Nella presentazione del concept (qui), la Citroen parla di “ingenious design“, design geniale. E spiega che l’Ami One è stata concepita per essere prodotto in modo semplice, con parti replicabili e robuste. Le due portiere, per esempio, sono identiche. Non si sa sa e quando l’Ami One verrà prodotta: noi apriamo di sì. Le città hanno bisogno di veicoli come questi, piccoli e sicuri, per tornare a respirare e a ridare spazio a pedoni e ciclisti.

— LA FRASE: “Con l’elettrico il design non ha più scuse. Non si hanno più i vincoli delle auto a motore termico in termini di spazi e posizioni degli elementi. Siamo liberi di reinventare il veicolo, ma è una grande responsabilità“. Fabrizio Giugiaro.

— Leggi anche: si comincia a vedere uno stile elettrico

 

 

 

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3 COMMENTI

    • Diciamo che le dimensioni sono quelle delle ZD cinesi usate da Sharen’go, ma la nostra impressione è che il design sia più coraggioso e che, uscendo da una Casa auto europea, la sicurezza in caso di crash sia molto superiore. In città servono veicoli così, dobbiamo mettercelo nella zucca. Quanto all’Italia, aspettiamo la 500, se e quando arriva.

  1. Grandioso,
    finalmente si rivaluta la formula: quintali e ingombro per viaggiatori trasportati.
    Ottimo per il car share

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