Dopo oltre un secolo l’era del petrolio si avvia al tramonto. Prenderanno presto il suo posto le fonti di energia rinnovabili. Lo dice Greta Thunberg? No. Lo scrive nel suo ultimo report una delle “sette sorelle” del petrolio, il colosso britannico BP. Una tesi indirettamente confermata, sul fronte opposto dei grandi consumatori di energia, dal numero uno di Internet Google, americana, che annuncia la conversione totale all’energia verde entro il 2030.
Il picco del petrolio già superato
Nel suo 2020 Energy Outlook, appena pubblicato, BP stima che il picco dei consumi modiali di petrolio sia già stato raggiunto e che dal prossimo decennio domanda e produzione inizieranno un inarrestabile contrazione. Solo l’anno scorso lo stesso report prevedeva consumi ancora in crescita e un picco attorno al 2030.
Benchè «l’incertezza sia sostanziale e gli scenari non forniscano una descrizione completa tutti i possibili risultati», scrive BP, tutti gli scenari redatti sulla base degli ultimi andamenti indicano una tendenza in flessione per l’insieme delle fonti energetiche fossili (petrolio, gas e carbone). Nello scenario più “favorevole” ai petrolieri, quello del “business as usual” il calo dei consimi sarà lento e nel 2050 saremo a -10% rispetto ad oggi. Ma nello scenario intermedio, definito “rapid transation” i consumi di petrolio e altri idrocarburi diminuiranno drasticamente e quindi le emissioni nette di CO2 precipiteranno del 70%. In quello più radicale “net zero” addirittura del 95%. Quest’ultimo, del resto, coincide con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi del 2016 e con quelli Unione europea nel suo Green Deal.
Economa senza petrolio? Si può fare
Le previsioni di BP sono importanti per tre ragioni. Per la prima volta calcolano un leggero calo del Pil mondiale causato dai cambiamenti climatici; tengono conto dei «cambiamenti nelle preferenze della società» anche a seguito delle choc planetario prodotto nell’opinione pubblica mondiale dal Covid-19 (leggi); riconoscono la potenzialità delle nuove tecnologie energetiche “green”. Non a caso Bp ha appena annunciato di aver investito 1,1 miliardi di dolari nell’eolico off shore delle conpagnia Equinor. Insomma: la decarbonizzazione non è più un’utopia e si può fare.
Nel 2018 petrolio e altre fonti fossili coprivano l’85% del fabbisogno energetico primario. A seconda dei diversi scenari scenderanno fra il 70 e il 20%. Le fonti rinnovabili, viceversa, saliranno fra il 20 e il 60%. Il resto lo faranno i sistemi di cattura e stoccaggio della CO2 e il risparmio energetico.
L’economista: mai successo nella storia
Significativo il commento del capo economista della BP Spencer Dale: «Mai nella storia moderna la domanda di carburante scambiato è diminuita in termini assoluti. Nel frattempo, la quota di energia rinnovabile cresce più rapidamente di qualsiasi carburante mai visto nella storia».
Google: solo rinnovabili fra dieci anni
Poco dopo la diffusione del rapporto Bp è arrivato l’annuncio di Google che la impegna ad utilizzare energia carbon-free 24 ore su 24, 7 giorni su 7, entro il 2030. Già oggi Google ha azzerato la sua “impronta di carbonio” attraverso compensazioni economiche alle proprie emissioni. Tuttavia da qui al 2030 avvierà progetti specifici per favorire la produzione di energia da fonti rinnovabili a copertura dell’intero suo fabbisogno. Investirà per esempio nelle aree manifatturiere per rendere disponibili 5 gigawatt di nuova energia pulita, aiutando così 500 città a ridurre le proprie emissioni di carbonio e 1 miliardo di persone a fare scelte sostenibili. E direttamente entro il 2025 darà lavoro a oltre 20 mila persone nel settore dell’energia rinnovabile e in attività collegate.
Il CEO Sundar Pichai ha descritto qui il progetto di Google, corredato dal materiale grafico scaricabile al link.
Ecco un brano dell’intervento di Pichai
“La scienza parla chiaro: muoviamoci”
Alcuni anni fa un’inondazione ha devastato Chennai, la città in cui sono cresciuto. Vedere le immagini di quel luogo – che durante la mia vita aveva attraversato periodi di estrema siccità – ricoperta di acque alluvionali, ha davvero fatto sentire l’impatto del cambiamento climatico molto più vicino a casa. La scorsa settimana, molti di noi si sono svegliati con un cielo arancione nella California settentrionale a causa dei vicini incendi, che ora continuano a imperversare lungo la costa occidentale degli Stati Uniti. So che altre persone in Australia e Brasile hanno recentemente vissuto eventi simili, e purtroppo non saranno gli ultimi.
La scienza parla chiaro: il mondo deve attivarsi ora per evitare le peggiori conseguenze del cambiamento climatico.
Ci impegniamo a fare la nostra parte. La sostenibilità è stato un valore fondamentale per noi da quando Larry e Sergey hanno fondato Google vent’anni fa. Siamo stati la prima grande azienda a diventare carbon neutral nel 2007. Siamo stati la prima grande azienda a far coincidere il nostro consumo di energia con il 100% di energia rinnovabile nel 2017. Gestiamo il cloud globale più pulito del settore e come azienda siamo il maggiore acquirente del mondo di energia rinnovabile.
Nel nostro terzo decennio di azione climatica, vogliamo fare un passo avanti verso un futuro carbon-free per tutti.
“Le nuove tecnologie ci aiuteranno”
…..Siamo ottimisti riguardo al fatto che l’uso di nuove tecnologie, l’investimento nelle giuste infrastrutture e strumenti, e il supporto ai partner, alle organizzazioni nonprofit e alle persone renderanno i prossimi dieci anni i più decisivi di sempre nell’azione per il clima. Siamo orgogliosi di farne parte e di contribuire ad avvicinare il mondo a un futuro carbon-free per tutti.
Sigh Le Nuove Tecnologie Inquineranno di Più, Basta una Tempesta Solare o un Attacco Hacker per distruggere le Tecnologie, HA Niente Digitale, Robot, Industria 4.0 ne Fotovoltaico, ecc, ecc, Ritorneremo Indietro di 200 Anni così Riprenderemo e Rifletteremo,Il Digitale inquina Molto Molto, non vi Rendete Conto, La natura Distruggerà! Comportiamoci bene o Saranno Guai! Poi è Colpa del 5G se c’è Questo Coronavirus, Abbattiamo tutte le Antenne 5G priima che sia Troppo Tardi, NO? Allora Muoriremo tuti di Coronavirus!
Ha paura di tornare indietro di 200 anni? Non si preoccupi: lei è già indietro di duemila.
Risponde l’uomo verde maoista che promuove la via cinese alla “democrazia” e al “capitalismo di partito”. Grosso errore, caro editore, giudicare le paure del pubblico e sbeffeggiarlo. Denota arroganza e spocchia, tipica di voi eruditi di sinistra che tutto sapete e dall’alto della vostra sapienza insegnate al popolo ignorante come vivere.
Invece sarebbe meglio rispondere in modo sensato alle paure e alle perplessità di Stefano, che forse ha esposto i suoi dubbi in modo iperbolico o forse ci ha preso in giro con arguzia.
@stefano è giusto rispondere:
È vero, i rischi connessi con un sistema complesso basato su componenti elettronici molto delicati e facilmente danneggiabili sono davvero elevati, ed infatti i costi connessi alla cyber security ormai rivaleggiano con il costo dell’hardware. A complicare le cose la pervasività della IoT comporta ulteriori rischi di sabotaggi on line. Una EV il cui software è hackerabile è molto più pericolosa di un veicolo meccanico, e molto più vulnerabile. Idem una casa in cui la domotica controlla ogni aspetto, dalla chiusura delle finestre al filtraggio dell’aria, al calore le luci e quant’altro. Ogni malintenzionato può danneggiare i residenti senza neppure essere presente fisicamente. Cosa succede se una tempesta magnetica dovuta a flare solare inibisce le batterie di back up delle centrali fotovoltaiche? Tutti al buio! Una cosa che non succede con l’elettricità proveniente dalle centrali tradizionali, che sottostanno a black out per cause ben più terrene come tempeste, terremoti ed alluvioni, che non risparmierebbero comunque le centrali RE. Però, @Stefano, le RE hanno anche vantaggi non trascurabili. Un impianto capace di essere ad isola in caso di disastro naturale permette di avere un minimo di autonomia off grid. L’efficienza delle RE in certe regioni è tale che solo uno stolto non sfrutterebbe tale risorsa. L’obiettivo di non inquinare deve essere sempre presente, perché l’inquinamento è sintomo di inefficienza e di spreco.
L’editore dovrebbe essere anche divulgatore, a mio avviso, non solo veicolo di propaganda. Men che meno spocchioso.
Accetterei le critiche se non provenissero da chi contina ad insultare, sfottere, accusare, attribuire arbitariamente etichette politiche a chiunque non la pensi come lui. E stendo un velo pietoso su tutti i post che siamo stati costretti a cestinare.
Capisco pure la demonizzazione del petrolio visto che spesso vien visto solo quale fonte d’estrazione dei carburanti però, visto che dal petrolio derivano la maggior parte degli oggetti che ci circondano, non vedo perché associarlo solo ai carburanti almenoché finanche con le auto elettriche si voglia percorrere le autostrade sui sanpietrini ovviamente distanziate tra loro interponendoci la sabbia per rendere il manto drenante…non so voi, ma dalle informazioni pure fornite da Luca+Bartolozzi noto che fra le regioni in cui ci sarebbe un aumento, ci sarebbero quelle più arretrate e che sono in via di sviluppo anche come infrastrutture (soprattutto strade) , aventi meno rinnovabili e meno riciclaggio delle plastiche.
Per accelerare la decarbonizzazione e non lasciarla solo alle singole convenienze economiche o strategiche non resta che aumentare la tassazione sulle emissioni di CO2. Visto che ormai é acclarato che il global warming crea gravi danni ambientali ed economici é giusto che i costi della transizione siano pagati soprattutto da chi inquina. Ovvero il concetto del “chi inquina paga”, e quindi all’opposto chi innova e decarbonizza deve essere incentivato a farlo. Solo in questo modo abbiamo una speranza di limitare l’aumento a “soli” 1,5 gradi (ovvero ancora mezzo grado) in tempi ragionevoli
finalmente una iniziativa concreta verso la completa decarbonizzazione. Ho il timore che siamo notevolmente in ritardo per evitare sconvolgimenti climatici che renderanno il pianeta sempre meno vivibile. Certi fenomeni già iniziati avanzeranno in maniera esponenziale. Allora sarà veramente difficile fermare il surriscaldamento del pianeta e tutto quello che ne consegue. E’ triste constatare che tale situazione non sia ancore entrata nella zucca della gente, anzi dobbiamo combattere con degli stupidi negazionisti a qualunque livello,(compreso l’attuale presidente Usa).Mi viene da pensare che l’egoismo ha raggiunto un livello tale da negare il futuro a chi ci segue, figli e nipoti.
Ma non l’avete ancora capito che la storia dei cambiamenti climatici è creata ad doc per spostare l’approvazione dell’opinione pubblica e farci digerire cambiamenti economico sociali inevitabili con la decarbonizzazione dell’economia?! Possibile che vi bevete tutto quanto? Ma svegliatevi e piantatela di dire cose senza senso.
@cesare: concordo, il lavaggio del cervello continuo è teso a questo scopo, ma evidentemente gli attori scelti, Greta, Al Gore, Di Caprio, Henry e antipatica di Hollywood, la stampa cosiddetta progressista al servizio dei supermiliardari del pianeta, e compagnia, non funzionano, perché a parole son tutti d’accordo ma nei fatti siamo il 95% del totale che si sono accorti che è una presa in giro ed una manipolazione.
meno male che ci siete voi del 95%…
Rispose Maria Antonietta la Regina. Capisco che ai comunisti maoisti verdi la democrazia non va proprio giù, ma questa se la poteva risparmiare, signor Tedeschini. Squallido.
Più che la fine dell’era del petrolio, ai più interessa quando inizierà quella della fusione nucleare viste e considerate le ingenti risorse stanziate a casa nostra, in Europa.
Con l’ITER da 20 miliardi di euro, ancora in costruzione e che potrebbe, forse nel 2025, funzionare non tanto per generare energia elettrica quanto per dimostrare a livello sperimentale le basi scientifiche della sua tecnologia realizzando finalmente il reattore dimostrativo che aspettiamo dai tempi del tokamak, del compianto Sakharov, la camera toroidale magnetica a plasma di idrogeno confinato nelle pareti interne per mezzo del campo magnetico creato da potentissimi elettromagneti da esterni alla camera.
Sakharov dimostrò che in particolari condizioni era possibile generare al suo interno la fusione termonucleare per produrre l’energia elettrica di cui abbiamo tanto e continuamente bisogno.
Nella migliore delle ipotesi, forse alla metà di questo secolo, vedremo realizzato il reattore DEMO del progetto ITER che dovrebbe poter produrre alcune centinaia di MW di potenza elettrica oltre a generare in modo autosufficiente il trizio consumato durante il funzionamento del reattore.
Arriverà per primo il teletrasporto che renderà inutili gli altri mezzi e infrastrutture di trasporto?
Restiamo con i piedi a terra e studiamo tecnologie semplici ed alla portata di tutti per generare l’autofabbisogno energetico in ogni casa, per ogni famiglia, utilizzando sole, differenziali termico e salinità, vento, movimento delle maree e magari nel frattempo, riduciamo i nostri consumi e la nostra impronta ecologica.
Mi ricordo Piero Angela a Quark circa nel 1980 che diceva che fra 30 ci sarebbe stata la Fusione Nucleare grazie agli scienziati del CERN. Sono passati 40 anni e forse tra 30 anni, per il mio funerale, un paio di lampadine saranno accese con un prototipo… Però 4 generazioni di scienziati policitizzati e burocratizzati sono nel frattempo ingrassati grazie alle nostre tasse. Mi viene qualche dubbio… Vedo una replica negli scienziati climatici e nella mitica economia verde, sarà cinismo o forse non sono un babbeo come molti altri ed ho aperto gli occhi?
Concentriamoci su un obiettivo oggi raggiungibile: l’Active House, una casa o la trasformazione di una casa esistente, in cui si può vivere in modo più sano e confortevole, risparmiando senza generare impatto ambientale, in modo da concretizzare quel fantomatico progetto di tutela per un pianeta terra più sano e più sicuro per tutti.
Oltre agli obiettivi di qualità della luce e dell’aria intesa fuori e dentro gli edifici abbiamo il protocollo Active House, le cui linee guida sono rivolte a soddisfare i tre parametri minimi, come il “comfort abitativo”, “l’efficienza energetica “e l’utilizzo di “materiali sostenibili” e ricaricare almeno un mezzo elettrico.
Tutto qui.
Sembra poco, ma estendendo l’esempio a milioni di case il risultano è certo.
Quello che dovrebbe fare la politica è molto semplice.
Obbligare le ESCo, Energy Service Company a fornire gratuitamente ad ogni cliente la diagnosi energetica della sua abitazione o appartamento condominiale per proporre un intervento di efficientemente energetico a cura delle stesse ESCo che trasformi le attuali abitazioni in Active House o dove non sia possibile, in Passive House con un piano di rientro dell’investimento attraverso il costo della bolletta energetica che resta inalterata per l’utente a vantaggio della ESCo che recupera l’investimento nel tempo previsto dal piano economico proposto al cliente.
Non puoi illudere le persone ad efficientare la loro abitazione con l’irraggiungibile 110%. Ma qui mi fermo e non aggiungerò altro.
Malgrado lo choc all’economia mondiale causato dal virus creato e diffuso dal governo cinese, il consumo e la produzione di petrolio è destinato d aumentare perlomeno nei seguenti continenti e macroregioni:
Asia, Africa, Mesoamérica, Sud America
Il consumo di petrolio, ma non la produzione, rimarrà sostanzialmente stabile in
Nord America
Europa
Area di influenza Russa
Oceania
Giappone/Corea/Taiwan
L’analisi di BP non è economica, ma solo una previsione politica per furbamente accaparrarsi i finanziamenti pubblici nel Regno Unito per entrare senza sforzi finanziari nel settore RE.
I dati veri li potete guardare semplicemente nei grafici del seguente link che fa vedere la analisi e le previsioni della stessa BP
https://oggiscienza.it/2019/09/18/numeri-petrolio/
Farei notare come neppure la recessione e depressione economica del periodo Obama 2008 – 2012 è riuscito ad essere poco più di un bip nel trend petrolifero….
ancora con questa idiozia del virus creato in laboratorio….
Quello è un articolo vecchio, le cose cambiano
Lo hanno detto per almeno 4 decenni. Puntualmente smentiti dai fatti, o neghi pure il grafico fornito da BP sulla effettiva produzione nei vari anni più l’effettivo consumo? Ripeto: il picco non c’è e sia la produzione che i consumi sono in aumento, dati OPEC. Poi se vuoi credere che Greta vola sospinta da energia eolica, contento tu, contenti tutti
Luca sono pienamente d’accordo….. questa grandissima e vergognosa diffusione del virus è stata devastante ovviamente studiato nei minimo dettagli. Tutte le volte che leggo questi articoli sul future del elettrico mi metto a ridere, sono solo supposizioni e truffe alle spalle nostre di noi comuni persone che ci prendono in giro con la storia del elettrico ed emissioni, quando sanno benissimo anche loro che è tutta una grandissima pagliacciata e truffa per obbligarci a passare a qualcosa di ridicolo. Pensiamo per un un’attimo a i miliardi di persone che rimarranno senza lavoro……. a questo non interessa nessuno, stiamo perdendo moltissime aziende artigianali e moltissimi lavori che con questa conversione al elettrico si perderanno….. riflettete e tirate le vostre conversioni. Lunga vita al motore termico e che continua a darci lavoro a tutti noi.
Filippo buongiorno. Mi permetto di dissentire. La truffa non è il motore elettrico, che è una iterazione tecnologia ottima del motore. Il motore a combustione ad oggi è una tecnologia matura, flessibile, economica ma inquinante. Inquina meno dei decenni precedenti ma inquina. L’obiettivo ultimo è inquinare il meno possibile oppure non inquinare del tutto. Ovviamente il tutto dovrebbe essere accessibile al maggior numero di persone, possibilmente a tutti come avviene per i veicoli ICE. Quello che contesto non è la “naturale” evoluzione verso più tipi di motore, compreso l’elettrico, ma l’ideologia dittatoriale-maoista verde che la supporta, con tutte le devastazioni che ne seguono. Tesla si è imposta perché è un prodotto eccezionale, nel senso di una eccezione. Imporre per legge la vendita sovvenzionata da assurdi incentivi che danneggiano nel complesso l’economia e soprattutto i poveri lo trovo orwelliano. Quanto alla economia che gravita intorno ai motori a combustione ed i relativi veicoli, sta assolutamente certo che se lasciamo al mercato, cioè alla democrazia impersonata dalle esigenze della gente, decidere che tipo di veicolo vogliono comprare, bene, sappi che gli stessi artigiani dei motori a combustione sapranno riconvertirsi in artigiani dei veicoli elettrici, anch’essi pieni di difetti