La BP fa sul serio con l’elettrico. E con la sua società Chargemaster ha aperto la sua prima ricarica super-veloce da 150kW nell’area della Grande Londra.
L’obbiettivo: ricaricare in 10-12 minuti
ll piano è di arrivare entro il 2021 ad avere nel Regno Unito 400 di questi caricatori, denominati Ultracharger, come parte del Polar network. I primi due punti di ricarica da 150 kW sono già operativi presso la stazione di servizio BP a Cranford, vicino all’aeroporto londinese di Heathrow e ai principali snodi autostradali. Per la fine dell’anno si dovrebbe arrivare a 100, ognuno con due punti di ricarica, secondo quanto annunciato in giugno (qui l’articolo dal sito Electrive).
Gli Ultracharger 150 hanno il doppio allaccio, con il connettore CCS e CHAdeMO. L’idea della BP è che con questa velocità di ricarica l’utente si possa rifornire in 10-12 minuti, un tempo non poi così lontano da chi fa benzina con la sua auto tradizionale. “Se il mondo della mobilità evolve, BP è ben determinata ad essere il fornitore di ogni tipo di scelta del cliente, sia che si tratti di ricariche elettriche che di craburanti liquidi”, ha spiegato Tufan Erginbilgic, numero uno della BP.
La Bp: elettrico o benzina, il cliente è il cliente
La BP ha perfezionato l’acquisto di Chargemaster, una rete con 6.500 punti di ricarica, solo l’anno scorso. E non è stato l’unico investimento della British Petroleum nel campo della mobilità elettrica. Tra gli altri va segnalato l’ingresso (con 5 milioni di dollari) nel capitale di in FreeWire Technologies, un’azienda che produce sistemi di ricarica mobili “fast” per auto elettriche. Il Mobi Charger dovrebbe essere testato quanto prima in alcune selezionate località in Europa.
Non solo: assieme a Pod Point, Fastned e Ionity, sta lavorando a una rete di stazioni di ricarica superveloci (fino a 350 kW) da installare in Gran Bretagna. In Italia le principali compagnie petrolifere non sembrano così attive. Qualche tempo fa l’Eni aveva annunciato un accordo proprio con Ionity per installare colonnine superveloci in 30 distributori (qui l’articolo). Ma non ci risulta che le installazioni siano state effettuate. Più aperto invece l’atteggiamento di Assopetroli (leggi qui).
— Guarda anche il sito BPchargemaster.com
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