Chiudendo le contrattazioni a 569,56 dollari il titolo Tesla a Wall Street ha superato i 100 miliardi di dollari di capitalizzazione. Ora vale in Borsa più di Volkswagen e fra i big dell’auto è seconda solo a Toyota.
Gli analisti: può salire ancora
L’azienda di Elon Musk è arrivata a questo traguardo grazie a un rally borsistico iniziato a metà gennaio, quando alcuni importanti analisti hanno rialzato le loro stime sul valore delle sue azioni, portandolo in un range di 640-960 dollari. Ma Tesla a Wall Street sta vivendo un momento di grazia dallo scorso autunno: tre mesi fa l’azione valeva 244 dollari e da allora ha guadagnato ben il 75%.

Ora è attesa alla prova del nove. La prossima settimana Tesla annuncerà i conti trimestrali. E gli analisti scommettono sul superamento delle stime su utili e ricavi. Frattanto circolano voci riguardo la nuova Model Y, che potrebbe arrivare prima del previsto. Si parla addirittura delle prime consegne entro la prima metà di febbraio. Queste indiscrezioni, unite alla presentazione del Cybertruck, al varo della Gigafctory 3 in Cina e all’avvio dei lavori di costruzione di Gigafctory 4 in Germania, stanno convincendo gli analisti che Elon Musk non è solo un abile showman, ma è anche capace di dare consistenza industriale alle sue rivoluzionarie idee.
Dieci anni a Wall Street fra alti e bassi
Proprio quest’anno cade il decennale dello sbarco in Borsa. Dal 2010 il titolo Tesla ha vissuto alti e bassi, con grandi e rapidi guadagni – oltre il 500% nei 6 anni precedenti lo sboom del 2018 – seguiti da scivoloni altrettanto eclatanti. Il crollo dell’agosto 2018 fu innescato da Musk che scrisse su Twitter di voler togliere dal listino la sua società , Seguirono annunci a ripetizione di obiettivi produttivi mancati e perdite in aumento, un’inchiesta della Sec, un video su YouTube con Musk che fumava marijuana. Il resto l’avevano fatto la fuga di tecnici e dirigenti, la guerra commerciale Usa-Cina, la chiusura di alcuni store negli Stati Uniti. All’inizio del 2019 Musk e Tesla a Wall Street sembravano aver perso ogni credibilità . Tanto che il titolo aveva perso un altro 40% circa.

Elon Musk sempre più multimiliardario
Da allora, però, la musica è cambiata. Musk ha fatto un passo indietro dimettendosi da presidente del board, ha smesso di “twittare a raffica”, ha regolato i conti con la Sec (pagando 20 milioni di multa). Soprattutto si è concentrato sugli obiettivi industriali, mantenendo le promesse.