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Bosch corregge il tiro: che opportunità l’elettrificazione

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(Credit foto: Bosch media Service).
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Bosch corregge il tiro e, dopo avere fortemente criticato la svolta elettrica nell’auto, si proclama “uno dei vincitori nella transizione all’elettromobilità”.

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Franz Fehrenbach, CEO della Bosch.

Bosch corregge il tiro: sarà il nostro core business

Sono passati pochi mesi da quando il presidente Franz Fehrenbach accusava la UE di “preferenza non adeguatamente giustificata” per le auto ad alimentazione 100% elettrica. Tutto questo, a suo dire, “a svantaggio del motore a combustione interna” e, soprattutto, “a detrimento del clima”. Ora il n.1 operativo Volkmar Denner usa termini ben diversi, spiegando che l’elettromobilità aprirà a Bosch nuove opportunità di business, sulla scia di profonde tematiche tecnologiche ed ecologiche: “Siamo uno dei vincitori nella transizione all’elettromobilità e stiamo espandendo in modo significativo la nostra attività di software,  collegando l’intelligenza artificiale“. Non solo: nella tecnologia dei propulsori, il colosso tedesco fa sapere che l’elettromobilità si sta affermando come il suo core business. Con ingenti investimenti, altri 700 milioni di euro solo quest’anno. I ricavi delle vendite Bosch derivanti dai componenti elettrici del propulsore crescono due volte più velocemente del mercato, quasi il 40% “L’elettromobilità ha cessato da tempo di essere una scommessa sul futuro. I nostri investimenti iniziano a dare i loro frutti “, ha detto Denner in una conferenza stampa on-line.

Bosch corregge il tiro: elettrificare l’auto e anche la casa

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Gli obbiettivi di Bosch per l’elettromobilità riassunti in una slide.

Denner ritiene che l’elettrificazione apra nuove opportunità in diverse aree di business: “non solo per le auto, ma anche per il riscaldamento elettrico negli edifici. In elettromobilità, i fattori chiave del cambiamento sono il calo i costi delle batterie e gli standard di emissioni sempre più rigidi. Nella tecnologia degli edifici, in particolare nel riscaldamento e nel condizionamento, l’uso delle pompe di calore e delle energie rinnovabili sta giocando un ruolo crescente. Nei sistemi di riscaldamento, ad esempio, Bosch sta crescendo molto più velocemente del mercato con soluzioni basate sull’elettricità. Le vendite di pompe di calore sono aumentate di oltre il 20% nel 2020; Denner prevede che triplicheranno entro il 2025. La società prevede inoltre che la ristrutturazione degli edifici residenziali prevista dal Green Deal europeo fornirà un forte stimolo alla crescita. Nel caso delle sole pompe di calore aria-acqua, le vendite sono quasi raddoppiate in Germania nel 2020.

Una stoccata alla UE sui limiti per le auto termiche

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la presidente della Commissione UE, Ursula Von Der Leyen.

Denner non ha rinunciato però a una stoccata alla UE sui piani iniziali per le emissioni dei motori tradizionali Euro 7, molto rigidi. Ma ha espresso soddisfazione per il fatto che il dibattito, a suo dire, diventa più obiettivo, spiegando: “L’azione per il clima non riguarda la fine del motore a combustione interna. Si tratta della fine dei combustibili fossili. E mentre l’elettromobilità e la ricarica ecologica rendono il trasporto su strada a emissioni zero, lo stesso vale per i combustibili rinnovabili“. Secondo il CEO di Bosch la mobilità climaticamente neutra è un obiettivo ambizioso quasi quanto lo era volare sulla luna negli anni ’60. Ma la UE non si limita a fissare il grande obiettivo del “primo uomo sulla luna“. E a lasciare agli ingegneri di decidere come raggiungerlo, come fece all’epoca il presidente degli Stati Uniti, John Kennedy. La Commissione europea va in direzione opposta. “È essenziale non mettere in gioco approcci tecnologici l’uno contro l’altro. Dobbiamo combinarli, piuttosto“.

Megatrend dell’idrogeno: un mercato da miliardi

Bosch si sta inoltre concentrando sull’idrogeno verde, un mercato che nella UE varrà quasi 40 miliardi di euro entro il 2030, con tassi di crescita annui del 65%. Le celle a combustibile convertono l’idrogeno in elettricità e Bosch sta sviluppando soluzioni fisse e mobili. “Siamo è già pronti per H₂“, ha detto Denner. Il piano è quello di mettere in funzione 100 impianti stazionari di celle a combustibile quest’anno. Forniranno elettricità a utenti come data center, produttori industriali e aree residenziali. Una cella a combustibile stazionaria a ossido solido, nel centro di Bamberg in Germania, è stata messa  in funzione a fine marzo, in partnership con i servizi pubblici della città  Bosch stima che il mercato dei componenti mobili per celle a combustibile varrà circa 18 miliardi di euro entro la fine del decennio. “Abbiamo quello che serve per essere un leader anche in questo mercato“, assicura Denner. Bosch ha creato una joint venture con il gruppo cinese Qingling Motor Group per la produzione di propulsori a celle a combustibile. Una flotta di prova di 70 camion sarà sulle strade entro fine anno.

 

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5 COMMENTI

  1. Per facilitare l’interazione degli utenti con i punti di ricarica, oltre ad aver creato un’app (https://www.vaielettrico.it/charge-my-ev-la-app-di-bosch-che-risolve-tutti-i-problemi/) Bosch offre soluzioni ai costruttori per poter caricare le loro auto tramite sistema esistente di infotainment (https://www.bosch-presse.de/pressportal/de/en/bosch-charging-services-support-the-ramp-up-of-electromobility-251648.html) come ad esempio con la Maserati Folgore.

  2. Peccato che il sig. Bosch non sa che la sua rete di assistenza bici elettriche non comprende l’assistenza del pacco batteria o la sua riparazione, nessun centro si prende l’onere di controllare un pacco guasto o esausto o addirittura in garanzia… se le riprende lui tutti sti pacchi che vanno in giro? Dopo che ho acqustato una bici Bosch a prezzi che sappamo, se non spendo un altra considerevole cifra per un nuovo pacco batteria la bici è inutilizzabile….complimenti bella strategia se fa così con le auto stiamo freschi!

  3. Interessante avere dei manager di aziende importanti che cambiano idea velocemente , mi sembra lo stesso film gia visto con Toyoda

    • Infatti. Meglio tardi che mai. Notare che l’idrogeno lo tengono per industrie, data center, forse mobilità pesante.
      Chissà che pure Cingolani non cambi un po’ la sua comunicazione

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