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Bosch chiude la app di ricarica Charge MyEV e giustifica la decisione con previsioni errate sulla crescita del mercato globale dell’auto elettrica.
La comunicazione inviata ai clienti.
Bosch chiude la app: “Mercato molto competitivo, con una crescita sotto le previsioni”
La fine dell’avventura del colosso tedesco nelle app di ricarica è stata comunicata ai clienti con un messaggio in cui si spiega che con il 31 marzo il servizio sarà disattivato. “Ci troviamo in un mercato altamente competitivo, molto al di sotto del livello di crescita che avevamo previsto“, ammette la Bosch. In effatti Charge My EV non è riuscita a ritagliarsi un suo spazio in un settore molto competitivo, con concorrenti molto aggressivi in termini di prezzi. A volte persino spregiudicati, nati nell’anbito di aziende molto più piccole e snelle. Morale della favola: il costo della ricarica con l’app della Bosch non era competitivo e Charge My EV era poco scaricata e ancor meno utilizzata. Chi ne possiede una è pregato ora di tagliarla e di smaltirla correttamente in un punto di raccolta per apparecchi elettrici. Oppure di spedirla in Germania a Plasticard, società specializzata nello smaltimento.
Era nata ad agosto 2024 con grandi ambizioni, poi…
E dire che la società tedesca era partita solo pochi mesi fa, ad agosto 2024, con grandi ambizioni: “L’obiettivo di Bosch è rendere le stazioni di ricarica ampiamente accessibili e porre fine al caos causato dalle diverse applicazioni di ricarica“, aveva spiegato Marco Zehe, presidente della divisione Electrified Motion di Bosch. Aggiungendo che, nsieme all’autonomia e ai costi, la ricarica è una delle maggiori preoccupazioni per chi guida elettrico. Bosch voleva ovviare a questa situazione con la sua piattaforma proprietaria, offrendo più di un milione di stazioni in 4 continenti. Una specie di passe-partout mondiale, che si è scontrato però con una realtà molto più complessa del previsto. Nel suo piccolo, un altro sintomo delle difficoltà che sta incontrando il made in Germany nell’affontare la transizione all’elettrico.
Comincio a pensare che l’elettrico stia sprofondando in un baratro…pensavo fosse l’alternativa adatta alle città. Ma qui molti stanno cambiando le carte in tavola..
Dalle mie parti c’è il vecchio detto (lo scrivo come va pronunciato) : “occhio che tra il pensà d’esse un ganzo e il ritrovassi a pigliallo ní di dietro, lè un attimo”.
Attualmente, il mercato delle applicazioni e dei servizi per la ricarica dei veicoli elettrici è estremamente variegato, con numerose opzioni disponibili per gli utenti. Tuttavia, non tutte le soluzioni presenti sul mercato offrono un rapporto costo-beneficio vantaggioso. Un esempio emblematico è rappresentato dall’app di Bosch, che si distingue per essere una delle piattaforme più costose, fattore che ne ha limitato significativamente l’adozione da parte degli utenti rispetto a competitor più accessibili.
Se gli operatori dei punti di ricarica (CPO, Charge Point Operator) continueranno a mantenere tariffe eccessivamente elevate, è probabile assistere a un ridimensionamento del settore, con la chiusura di alcuni player meno competitivi. L’aumento generalizzato dei costi dell’energia ha reso la ricarica domestica l’opzione più conveniente per i possessori di veicoli elettrici, relegando la ricarica pubblica a un ruolo complementare, principalmente utile durante i viaggi di lunga percorrenza.
In questo contesto, i Supercharger (SUC) e i fornitori di servizi di ricarica rapida si trovano di fronte a una sfida significativa. Il loro modello di business si è basato sull’assunto che gli utenti privi di possibilità di ricarica domestica sarebbero stati costretti a utilizzare i loro servizi, accettando tariffe elevate. Tuttavia, questa strategia potrebbe rivelarsi miope. Molti proprietari di veicoli elettrici, infatti, hanno beneficiato di garanzie sul valore residuo delle auto o di altre forme di tutela finanziaria, che hanno permesso loro di evitare di dipendere esclusivamente dalla ricarica pubblica. Inoltre, la crescente concorrenza e l’evoluzione del mercato stanno spingendo verso una maggiore trasparenza e accessibilità dei costi.
Se i CPO e i fornitori di servizi di ricarica non adotteranno politiche di prezzo più competitive e flessibili, rischiano di perdere quote di mercato e di dover affrontare seri problemi di sostenibilità economica. L’attuale scenario richiede un ripensamento delle strategie di pricing, con un maggiore focus sulla customer satisfaction e sulla creazione di un’offerta che sia realmente vantaggiosa per gli utenti finali.
Era proprio difficile da immaginare…. arrivi per ultimo e tutti sono lì in attesa proprio di te con i prezzi più alti. Prezzi che non avevi visto prima di imbarcarti in questa impresa.
Comincio a pensare che l’elettrico stia sprofondando in un baratro…pensavo fosse l’alternativa adatta alle città. Ma qui molti stanno cambiando le carte in tavola..
Se tu guidassi un’auto elettrica, non ti verrebbero questi pensieri…
Era il lontano 2020, quando all’improvviso…
“Charge My Ev, la app di Bosch che risolve tutti i problemi”
https://www.vaielettrico.it/charge-my-ev-la-app-di-bosch-che-risolve-tutti-i-problemi/
😂😂😂😂😂😂😂😂
ultimamente è un periodo buio per il Made in Germany… speriamo che si riprendano …
Dalle mie parti c’è il vecchio detto (lo scrivo come va pronunciato) : “occhio che tra il pensà d’esse un ganzo e il ritrovassi a pigliallo ní di dietro, lè un attimo”.
Attualmente, il mercato delle applicazioni e dei servizi per la ricarica dei veicoli elettrici è estremamente variegato, con numerose opzioni disponibili per gli utenti. Tuttavia, non tutte le soluzioni presenti sul mercato offrono un rapporto costo-beneficio vantaggioso. Un esempio emblematico è rappresentato dall’app di Bosch, che si distingue per essere una delle piattaforme più costose, fattore che ne ha limitato significativamente l’adozione da parte degli utenti rispetto a competitor più accessibili.
Se gli operatori dei punti di ricarica (CPO, Charge Point Operator) continueranno a mantenere tariffe eccessivamente elevate, è probabile assistere a un ridimensionamento del settore, con la chiusura di alcuni player meno competitivi. L’aumento generalizzato dei costi dell’energia ha reso la ricarica domestica l’opzione più conveniente per i possessori di veicoli elettrici, relegando la ricarica pubblica a un ruolo complementare, principalmente utile durante i viaggi di lunga percorrenza.
In questo contesto, i Supercharger (SUC) e i fornitori di servizi di ricarica rapida si trovano di fronte a una sfida significativa. Il loro modello di business si è basato sull’assunto che gli utenti privi di possibilità di ricarica domestica sarebbero stati costretti a utilizzare i loro servizi, accettando tariffe elevate. Tuttavia, questa strategia potrebbe rivelarsi miope. Molti proprietari di veicoli elettrici, infatti, hanno beneficiato di garanzie sul valore residuo delle auto o di altre forme di tutela finanziaria, che hanno permesso loro di evitare di dipendere esclusivamente dalla ricarica pubblica. Inoltre, la crescente concorrenza e l’evoluzione del mercato stanno spingendo verso una maggiore trasparenza e accessibilità dei costi.
Se i CPO e i fornitori di servizi di ricarica non adotteranno politiche di prezzo più competitive e flessibili, rischiano di perdere quote di mercato e di dover affrontare seri problemi di sostenibilità economica. L’attuale scenario richiede un ripensamento delle strategie di pricing, con un maggiore focus sulla customer satisfaction e sulla creazione di un’offerta che sia realmente vantaggiosa per gli utenti finali.
Era proprio difficile da immaginare…. arrivi per ultimo e tutti sono lì in attesa proprio di te con i prezzi più alti. Prezzi che non avevi visto prima di imbarcarti in questa impresa.
Forse avevano più successo a creare una propria rete di ricarica 😂
Mercato molto competitivo? Da noi fa un po’ ridere, magari in Europa no…