Bonus wallbox domestiche bando 2023: via ai controlli contro le frodi. Non servirà molto tempo visto che si è trattato di un grande flop (leggi qui). Al vaglio di Invitalia un incentivo su dieci.
Se si supera il 30% di irregolarità si passa a controllare il 20% del campione
Il bando sul bonus gestito in modo maldestro, cambiato anche grazie alla segnalazione di un nostro lettore, a rendicontazione di inizio 2024 ha generato meno di 5.500 domande per poco più di 6 milioni di euro assegnati. Non spesi oltre 70 milioni di euro. Con il paradosso che ben 1,6 milioni sono andati a Invitalia per gestire la misura. Insomma quasi un terzo per la gestione.
Poi visti i tempi stretti si è tentato di rimediare con un nuovo bando a febbraio 2024 (leggi qui) ma riservato solo a coloro che avevano fatto l’installazione nel 2023 ma senza essere riusciti ad accedere al contributo. Un delirio.
Il vero bando 2024 sul bonus è pronto ma non operativo, lo abbiamo scritto nei giorni scorsi (leggi qui), e bisogna prepararsi. Visto il successo del bando sulle auto elettriche – anche se un 40% di veicoli è stato prenotato da società – non mancheranno le richieste.
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Ma prima del nuovo bando arrivano i dettagli delle misure di controllo per chi ha ricevuto il contributo nel 2023. Si leggono in un decreto del ministero delle Imprese. “I controlli sono effettuati a campione, nel limite massimo del 10% delle erogazioni effettuate“.
Ma nel caso in cui il campione verificato “restituisca una percentuale di revoche deliberate superiore al 30% l’analisi verrà estesa fino ad un massimo del 20% delle erogazioni effettuate“. Tradotto: sarà controllato un beneficiario su 10, ma se emergono troppe irregolarità al vaglio passerà una pratica su cinque.
Cosa si controlla? Tutti i documenti da preparare per il bonus
Invitalia si occuperà di una analisi documentale e sotto esame finiranno le dichiarazioni, i documenti di spesa e anche la tracciabilità dei pagamenti. Su questi ultimi non sono mancati dubbi da parte dei beneficiari che più volte ci hanno scritto (leggi qui).
E se i tempi dei bandi sono stretti e lenti, per rispondere alla richiesta bisogna stare attenti come si legge nel decreto: “Entro dieci giorni dalla ricezione della comunicazione di cui al comma 3, pena la revoca del contributo, il soggetto beneficiario trasmette, a mezzo posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo «CRE3@postacert.invitalia.it», in formato PDF, la documentazione richiesta“.
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Compiti per le vacanze, in caso di richiesta di controllo, portatevi dietro computer e soprattutto tutto la documentazione.
Ma quali documenti sono necessari oltre alla ricevute la certificazione dell’installazione e l’Isee? Grazie
La nuova piattaforma non è stata ancora attivata, qui i documenti del bando precedente https://www.invitalia.it/cosa-facciamo/rafforziamo-le-imprese/bonus-colonnine/bonus-colonnine-domestiche/presenta-la-domanda