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Bolzano non è Italia: BEV al 14,8%, più incentivi e le tariffe scendono a 0,35€

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A Bolzano si comprano tante auto elettriche

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Bolzano non è Italia. Nel 2024 la quota di veicoli elettrici tra le nuove immatricolazioni è salita al 14,8%. In Unione europea siamo al 13,8% e in Italia al 4,16%. Soddisfatti gli esponenti della Provincia che hanno dato i numeri e annunciato più incentivi. Buone notizie sulle ricariche. Alperia in Alto Adige, sulla rete Neogy, offre 0,35 euro per kWh.

Bolzano
La foto è tratta dal sito della Provincia autonoma di Bolzano

A Bolzano più immatricolazioni rispetto alla media europea. Tre volte più del dato italiano. L’impatto della politica

In provincia di Bolzano, nel 2024 la quota di veicoli elettrici tra le nuove immatricolazioni di auto è salita al 14,8%. Ottimi numeri. Superiori alla media dell’Unione europea dove si è fermi al 13,8%. Per non parlare dell’Italia dove si è fermi a un misero 4,16%. Significa che in alcune province la quota è anche  minore.

Quando la politica conta e incide sul mercato. Parlano i numeri divulgati dai vertici della Provincia autonoma. «Dal 2018 i finanziamenti per la mobilità elettrica in Alto Adige sono aumentati costantemente. Solo nel 2024, la Provincia  ha stanziato 1,65 milioni per l’acquisto di veicoli elettrici (nel 2018: 87 mila euro)».

A cui si aggiungono  806.546 euro di contributi per l’installazione di 777 sistemi di ricarica (nel 2018: 75.449 euro per 77 dispositivi).

(Le immagini sono tratte dal profilo LinkedIn di Alperia).

Dal 1 marzo sono in vigore tariffe più vantaggiose da 0,35 euro a 0,55 per la ricarica fast

Nel comunicato della Provincia c’è spazio e si parla delle nuove tariffe di ricarica. Buone notizie. «Dal 1° marzo  i clienti Alperia potranno ricaricare in Alto Adige, sulla rete Neogy, a un prezzo speciale di 0,35 euro per chilowattora (kWh) con la tariffa EasyCharge Plus».

Tariffa ridotta anche per i non clienti. «La tariffa è di 0,45 euro/kWh o 0,55 euro/kWh per la ricarica rapida. Considerando che il prezzo per kilowattora nelle stazioni pubbliche di ricarica rapida in Italia e in Europa è compreso tra 0,60 e 0,90 euro, si tratta di un considerevole risparmio». Parole del direttore generale di Alperia, Luis Amort.

Anche i clienti dell’Azienda Publiservizi di Brunico e dell’Azienda servizi municipalizzati di Bressanone beneficeranno dell’offerta. Valida in una prima fase fino alla fine di febbraio 2026.

Troppe emissioni, il presidente della Provincia Kompatscher  vuole ampliare la mobilità pubblica ed elettrica a Bolzano

Hanno fatto i compiti i politici di Bolzano. Si parte, infatti, dai dati. «Il settore mobilità attualmente è responsabile del 44% delle emissioni di gas serra altoatesine», ha sottolineato il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher.

Da sinistra, il direttore del Dipartimento Mobilità e Infrastrutture Martin Vallazza, il consigliere provinciale Harald Stauder, l’assessore provinciale alla Mobilità e Infrastrutture Daniel Alfreider, il presidente della Provincia Arno Kompatscher, la green mobility project manager di Sta Verena Schnitzer e il direttore generale di Alperia Luis Amort. (Foto: USP/Fabio Brucculeri)

Viste le percentuali. «Il Piano Clima Alto Adige 2040 mira a ridurre il traffico di veicoli con motore a combustione del 40%, aumentando la percentuale di veicoli elettrici. Parimenti – aggiunge Kompatscher – stiamo lavorando per aumentare il numero di chilometri percorsi con mezzi pubblici del 70% entro il 2030. Infine, stiamo studiando l’uso delle tecnologie a idrogeno per applicazioni specifiche».

L’assessore provinciale alla Mobilità, Daniel Alfreider: «Ciò che vogliamo raggiungere sono meno spostamenti in auto e più spostamenti con i mezzi pubblici,  vogliamo migliorare ulteriormente la rete dei mezzi e renderli di facile utilizzo attraverso i centri mobilità».

Il direttore del Dipartimento Mobilità e Infrastrutture, Martin Vallazza è convinto che la Provincia sia apripista nazionale. «Per raggiungere questo obiettivo, dobbiamo potenziare in modo mirato gli incentivi per la mobilità elettrica, crearne per il passaggio ai mezzi elettrici mediante tariffe favorevoli e ampliare ulteriormente le infrastrutture di ricarica».

Ricarica
Stazione di ricarica Alperia

A Bolzano obiettivo ricarica diffusa: 1000 colonnine entro la fine del 2026

Il terzo obiettivo – dopo incentivi e tariffe agevolate per la ricarica – riguarda  l’infrastruttura elettrica: «Entro la fine del 2026, in Alto Adige dovrebbero esserci 1000 punti di ricarica e se ne prevede almeno uno in ognuno dei 116 Comuni del territorio».

Il direttore generale direttore generale di Alperia, Luis Amort Amort spiega: «Attualmente sono 339 le colonnine pubbliche installate da Neogy in provincia o previste per la prima metà del 2025. A queste si aggiungeranno, entro giugno 2026, 116 installazioni finanziate tramite il fondo Pnrr2».

bolzanoInvestire in comunicazione e formazione per far crescere la mobilità elettrica, fotovoltaico per le imprese

Oltre agli investimenti materiali bisogna investire in informazione e sensibilizzazione. Lo sottolinea Verena Schnitzer, green mobility project manager di Sta – Strutture Trasporto Alto Adige SpA. «Chi ha già avuto a che fare con i veicoli elettrici è più propenso a sceglierli. Iniziative come l’E-Drive Day al Safety Park affrontano proprio questo tema».

E gli incentivi? Fino a 4.000 euro per l’auto, più 1.000 per  l’installazione di una stazione di ricarica domestica. Al contrario a Trento, inspiegabilmente, si è fatta marcia indietro.

Non è finita qui. La crescente domanda di energia rinnovabile per i veicoli elettrici deve essere soddisfatta. La Provincia sta quindi continuando a sostenere gli impianti fotovoltaici per le piccole imprese.

Con i contributi introdotti nel 2023 sono stati installati oltre 45 megawatt di capacità fotovoltaica aggiuntiva, secondo il Dipartimento dell’assessore provinciale Peter Brunner.

Nel 2025 si registrano già 60 domande di contributo ricevute, nel solo mese di gennaio.

La ricetta pubblica con il mix di interventi costanti nel tempo dovrebbe essere una lezione per l’Italia. Dove ogni Governo ha cambiato gli incentivi per le auto e gestito in modo assurdo quelli per le colonnine. Senza dimenticare l’informazione carente.

Ancora non si sa, per esempio, se i fondi residui per incentivare le wallbox domestiche saranno riassegnati (a distanza di mesi dalla chiusura del bando). Sulle auto c’è il nulla.

Per la nautica siamo al ridicolo e alla beffa. La legge è stata  approvata nel 2022 e non si sa ancora – gli uffici stampa neanche rispondono –  quando e se ci saranno i bandi. Quel 4,16% che ci rende ultimi in Europa è il frutto di una politica e una burocrazia a volte incompetente e che spesso rema contro.

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40 COMMENTI

  1. Conosco bene Bolzano e l’Alto Adige. Ho letto i vari commenti, intanto: l’Alto Adige NON e’ il Trentino… Inoltre, gia’ alcuni hanno ben argomentato la distinzione tra una provincia autonoma che sa spender bene le maggiori risorse di cui dispone, meglio di altre realta’ che condividono anch’esse l’autonomia. Va ricordato peraltro che maggiore autonomia significa anche maggiori competenze – e quindi costi – a cui far fronte. Senza nascondere certo che anche in AA numerosi casi di mala gestione certo non mancano (Benko docet, ma anche tanti altri casi di immobiliaristi onnipresenti, mega alberghi deturpanti, potentati economici invadenti, etc), non tutto va bene certo, ma la sensazione che vada meglio che altrove, che i soldi vengan spesi meglio e le opere pubbliche (in genere) si finiscano, e diventino effettivamente fruibili per la collettivita’, c’e’.
    E – per rimanere in tema di concrete ed efficaci politiche a favore dell’ambiente e del trasporto privato e soprattutto pubblico sostenibile – bisogna riconoscere che l’AA da SEMPRE e’ stato all’avanguardia e ha fatto da apripista in Italia e non solo. In AA esiste un trasporto pubblico REALMENTE efficiente, integrato in tutta la Provincia, fatto anche – in decenni passati (l’acquisizione della linea della Venosta e’ del 1990!) e ancor oggi – di scelte coraggiosissime di aquisizione e recupero dei cosiddetti “rami secchi”, linee ferroviarie lasciate in abbandono dalle FS e recuperate efficacemente a nuova vita, numerose funivie ben mantenute ad uso pubblico e non (solo) turistico, piste ciclabili in ogni dove (anche li recuperando spesso tratti ferroviari abbandonati), autoservizi pubblici che ti portano efficacemente anche nelle frazioni montane piu’ sperdute. Bolzano ha visto nascere la sua FLOTTA di bus ad idrogeno gia’ nel 2013 (e il primo distributore di idrogeno verde e’ dell’anno dopo…), affiancati pochi anni dopo da una flotta 100% elettrica.
    CasaClima e’ nata a Bolzano nel lontano 2002, portando il concetto del costruire e del ristrutturare in modo energeticamente sostenibile in Italia.
    Alpitronic e’ di Bolzano … e moltissimi altri sono gli esempi di aziende ed iniziative pubbliche e private che in Alto Adige da sempre sono impegnate nello sviluppo della sostenibilita’ ambientale e nella mobilita’ sostenibile.

    Poi certo fa un po sorridere leggere che solo oggi Neogy, azienda pubblica 100% energie rinnovabili (idroelettrico), dopo anni di grassissimi extraprofitti, abbia finalmente deciso di abbassare un po i prezzi … che dire, meglio tardi che mai!!

  2. Il problema l’avete scritto ma non l’avete colto voi di vai elettrico o meglio non volete evidenziarlo dato che stupidi non siete . Se oggi con poche elettriche c’è il farwest di tariffe, domani saremo in molti milioni ad essere ricattati con tariffe selvaggie, almeno che non hai il tuo garage e ancor meglio il tuo fotovoltaico. Più fonti energetiche ci sono maggior e la libertà del popolo,

    • ah perché con la benzina sei “libero” di scegliere?
      abbiamo petrolio in italia?
      o sei ostaggio dell’opec e dei paesi arabi?

      con l’elettricità, la generi come vuoi: idroelettrico, eolico, solare, geotermico o sì combustibili fossili. qui puoi scegliere.
      col petrolio e la benzina no. c’è un cartello che esiste da oltre un secolo, col petrolio.

      con l’energia elettrica (colonnine) ci sarà pure un farwest, ma se ti carichi a casa e ogni mattina esci col pieno, il farwest lo controlli molto di più così che con la benzina .

  3. La cosa non mi stupisce, amo la montagna e adoro il Trentino vado tutti gli anni in vacanza li da quasi un ventennio…c’e’ un livello di pulizia, rispetto delle regole, cura per il territorio che qui a Roma ci sognamo.Putroppo.

  4. Come già scritto da Nieddu, anch’io, per strada, vedo tante auto termiche che costano più di molte elettriche, inoltre conosco persone che hanno speso più di quanto costerebbe un’elettrica, anche Tesla, per auto mediocri ibride (naturalmente non plug-in, per l’amor di dio, che pare che la spina sia qualche cosa d’immondo) che alla fine fanno 18 Km/l, persone che in realtà non percorrono giornalmente più strada di quanto non faccia la maggior parte degli italiani. Se questa percentuale di automobilisti passasse all’elettrico oggi, secondo le mie personali stime, saremmo forse già ad un buon 30%, il che non mi sembra poco, e ciò comporterebbe a cascata tutta una serie di effetti positivi che accellererebbero ulteriormente il processo e qui entra in gioco il lavoro della buona amministrazione del sistema paese, cosa oggi assente in questa disgraziata Italia.
    Saluti

  5. devo ammettere che il Trentino alto Adige è avanti in tante cose.
    però mi piacerebbe sapere se il dato delle immatricolazioni delle bev sono al netto dei noleggi a lungo termine.
    dovete sapere che ,per esempio,il gruppo vw targa i noleggi su Bolzano.
    dunque l’immatricolazione risulta su quella provincia ma l’utilizzatore magari è siciliano.

  6. Stiamo parlando che di una zona mantenuta dalle nostre tasse per far star buoni gli altoatesini… Bello come esempio del nulla!

    • perchè Sardegna e Sicilia non ricevono sostanziali aiuti? Ma la smetta con questo populismo di basso livello

    • Il Trentino e l’Alto Adige (non so le altre regioni autonome) sono mantenuti dai loro abitanti. Tratteniamo i 7/10 delle imposte raccolte sul territorio delle due provincie autonome e con queste ci finanziamo. Le competenze provinciali comprendono la gestione autonoma di quasi tutti i settori di spesa che nelle regioni a statuto ordinario sono di competenza statale. Lo statuto di autonomia prevedeva che trattenessimo i 9\10 delle imposte, abbiamo rinunciato a 2/10 per contribuire al risanamento della finanza statale…. ma, finiti i sodi a Roma, di qesto risanamento non si vedono i risultati….

        • Alcune voci rimangono ovviamente a carico del bilancio statale, come l’esercito, la giustizia, i carabinieri, la polizia ecc. L’INPS dovrebbe essere finanziata con i contributi versati dai lavoratori. Non mi sembra di essere stato altezzoso, ho solo spiegato pacatamente come funziona a chi ci ha dato dei mantenuti….. e per quanto mi riguarda mi fermo qui.

          • Ciao Aldo, ero sarcastico e comunque non vedo l’ora di andare ad abitare in Alto Adige (da 30 anni non vedo l’ora…), comunque mi riferivo a “sono mantenuti dai loro abitanti” che ha dell’opinabile, tra dare e avere il bilancio è a favore delle province.

  7. Ci sono gli altruisti che lavorano sodo per un futuro migliore per la salute dei cittadini e dell’ambiente, come a Bolzano, poi ci sono gli egoisti menefreghisti del benessere pubblico, altrove. Non sono bolzanino.

  8. Mi pare abbastanza evidente che abbiamo un ministro dei Trasporti apertamente contrario alla mobilità elettrica, di qualsiasi tipo. Con il solo scopo di accaparrare i voti di quelle persone che, per ignoranza o ideologia, o amore del motore che fa “brum brum”, ne sono contrarie.
    A ciò si aggiunga l’evidente situazione di cartello creata dai maggiori operatori (gurdacaso, con maggiore partecipazione statale, e con relativi manager amici del Governo) che con le loro tariffe tutto fanno, tranne che incentivare veramente la mobilita elettrica.
    A ciò si aggiungano infine gli altri operatori che spargono il territorio di colonnine messe un po’ a casaccio, senza poi attivarle. Ma magari intanto, si son presi fondi ed incentivi vari per le installazioni…
    Ed ecco perché l’Italia è così indietro nella diffusione delle EV

  9. La PAB (Prov Autonoma di Bolzano) come la PAT (Prov Autonoma di Trento) non hanno difficoltà con le rinnovabili.
    La produzione di idroelettrico è enorme non hanno certo problemi a coprire i consumi delle auto elettriche.
    Buonissima l’idea di sostenere il FV e le BEV. Territori come quelli non hanno certo bisogno di muoversi con idrocarburi.
    Inoltre a merito della PAB va dato atto di una legislazione edilizia che mi risulta un unicum nazionale, nuove richieste di licenze edilizia solo a case energetica di classe C o inferiore.

    Non oggi ma da anni. Bravi, nonostante la grande quantità di energia che producono la gestiscono con la perizia “del buon padre di famiglia”.

  10. Un piccolo esempio tratto dal mio “orticello”. Ho la passione per lo sci e in inverno adoro sciare sulle dolomiti. Nelle dolomiti venete ci sono comprensori sciistici stupendi come Civetta, Falcade-San Pellegrino, San Martino di Castrozza, Cortina. Solo Cortina ha una colonnina AC nel parcheggio del Faloria, gli altri 0.
    Con la mia Mokka-e non riesco a fare andata e ritorno da casa mia con una ricarica perciò mi farebbe veramente comodo poter ricaricare in AC durante la sciata.
    A Sesto in Pusteria ci sono le colonnine AC, è più lontano da casa mia ma ci arrivo col 20% di batteria, metto in carica l’auto e la ritrovo al 100% nel pomeriggio.
    Ci vuole tanto? I turisti in auto elettrica cosa scelgono?
    Stessi problemi nei comprensori sciistici del Friuli.

    • Condivido la tua passione. Ti suggerisco la ricarica Be Charge in AC di Pescul, di fronte alla seggiovia che sale alla Fertazza. Più vicina di Sesto e di Cortina

      • Spero che qualche operatore (anche piccolo e locale) metta qualche HPC con accanto un buon bar_shop (e mentre ricarichi .cioccolata calda..vin brulé e strudel 😉) per 15~30 minuti di sosta rilassante e poi via…a cercare parcheggio 🤔
        Dubito che metteranno aree sosta tutte dotate di ricarica finché la quota BEV non diventa maggioritaria .. e poi secondo me la ricarica AC da ora in poi resterà marginale per farlo a casa in azienda..non in giro ..

  11. Nella provincia autonoma di Bolzano certamente i stipendi sono più alti rispetto al resto d’Italia ma anche il costo della vita è più elevato… ci sono sicuramente maggiori aiuti da parte della Provincia a favore dei contadini altoatesini e questo non può far altro che favorire certe politiche economiche.
    Tuttavia da solo non spiega la quota di successo raggiunta dalla auto elettrica in questa zona… oltre ai soldi ci deve essere anche un’apertura culturale e tecnologica e questo è un processo che può essere molto favorito dalla politica che giustamente a livello locale sta cercando di investire sull’elettrico; Bolzano anni fa ha investito anche molto sull’idrogeno.
    Quello che la politica può fare lo stiamo vedendo molto bene a livello nazionale, dove abbiamo un governo sicuramente “foboelettrico” che non induce sicuramente al cambiamento… a mio avviso una posizione alquanto pericolosa perché rischia di far rimanere molto indietro l’Italia rispetto agli paesi europei.
    La prima macchina eletrica lbbiamo inventata noi ed era la Panda Elettra!!
    I cambiamenti vanno gestiti, non rigettati… il passato non ci ha ancora insegnato niente?

    • Bello il “foboelettrico”. E’ chiara che la politica di Bolzano – non mi ricordo neanche il colore politico – è più sensibile, attenta e chi lavora nella pubblica amministrazione più preparato di tanti improvvisati delle altre regioni.
      La visione è diversa a soli pochi km, a Trento inspiegabilmente hanno eliminato gli incentivi. Veneto e Lombardia qualcosa hanno speso – l’Emilia Romagna invece da tempo non offre incentivi a parte le ebike – e si tratta di Regioni tra le più ricche d’Europa, ai vertici dello sviluppo del nostro continente. Dove è pieno di persone ricche e benestanti.

      • Ricche si ma tra loro e Bolzano esiste una “piccolissima” differenza
        https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/regioni-statuto-speciale-privilegi-spese-tutti/5270881e-cb45-11ed-837f-eb79d7be2937-va.shtml
        Immaginiamo che Lombardia, Veneto, Emilia al posto di essere regioni a statuto ordinario fossero regioni a statuto speciale o viceversa che il trentino alto Adige diventasse regone a statuto ordinario … forse il tutto sarebbe assai diverso…. come sempre gran parte di queste “meraviglia” non è questione di “intelligenza” ma molto più banalmente questione di soldi…

        • Ma è un argomento che non regge per niente, ma per carità. Anche Sardegna e Sicilia sono autonome e pure il Friuli Venezia Giulia e la Valle d’Aosta. C’è chi spreca soldi, chi non riesce a spenderli, chi li gestisce bene. E soprattutto c’è chi investe in mobilità elettrica e chi no. Chi come la Sicilia ci mette due spiccioli e senza un approccio sistemico e chi come a Bolzano pensa a tutto: incentivi auto e wallbox, accordi con chi gestisce le colonnine, incentivi alle imprese per l’energia pulita e tanto altro. Le tre regioni che ho citate non sono ricche, sono ricchissime. Tra le Regioni più ricche del mondo, per tante persone di quelle regioni non è un problema il differenziale di prezzo con le elettriche

          • Regge eccome la differenza fra le citate regioni del NORD e le regioni autonome del SUD gia ora e piu che evidente se si desse l’autonomia alle prime il gap con Bolzano si ridurrebbe drasticamente (peraltro va detto che questo vantaggio i bolzaninio godono da diversi decenni non da qualche mese), riesci a immaginare cosa potrebbe fare una Lombardia, che gia ora e all’avanguardia in Italia per la mobilita elettrica, con le risorse prodotte che vengono destinate alle altre regioni? E cosa invece non potrebbe piu fare Bolzano se gli venissero tagliate molte enttate che si trattiene e queste venissero distribuite altrove? Come dice il proverbio puoi esser bravo fin che vuoi ma le nozze coi fichi secchi mica rirsci a farle. Poi che alcune regioni le sappiano spendere meglio di altre è indubbio … Ma se qurste ti vengono tolte è piuttosto difficile saperle spender bene.

          • La Lombardia ha piena libertà, non a caso è una delle regioni più sviluppate d’Europa così come l’Emilia Romagna e le risorse che vanno al Sud rientrano al Nord che può disporre di un buon mercato interno. Quale gap con Bolzano? I bandi della Lombardia sono stati più generosi di quelli di Bolzano. Il dato differenziale è l’approccio sistemico.

    • La mia azienda ad inizio anni 90 aveva in servizio il Boxel un mezzo elettrico fantastico avanti tantissimi anni ma purtroppo non è stato capito
      Lo scorso anno ne ho visto uno che circolava ancora a Bologna
      Se assieme alla panda si fosse continuato ora eravamo i migliori.

      • Ottimo! Barvi .. forse i tempi erano troppo precocinin un paese che viaggia sempre più guardando al passato piuttosto che al futuro…
        Però adesso ci siamo… è arrivata la tecnologia affidabile..Ela necessità (indispensabilità) di pensare ed agire per l’ ambiente e la salute collettiva..

  12. un po’ non mi sorprende… visto che la mentalità meno “italiana” aiuta sicuramente scelte più razionali; anche il buon livello di istruzione, la propensione a stare attenti all’ambiente (che costituisce anche un importante settore di lavoro), la dotazione di impianti idroelettrici ed altre fonti F.E.R. sicuramente aiutano a fare certe scelte.

    sono molto contento per loro che ci risiedono ed anche per il grande potenziale dimostrativo nei confronti dei tanti turisti italici che possono “apprendere” come si sta meglio (per aria pulita e meno rumore) in città con molte vetture NEV.

    Purtroppo i dati italiani dell’inquinamento continuano a peggiorare e siamo ancora lontani dalla presa di coscienza collettiva dell’urgenza di fare ognuno il possibile per ridurlo … e velocemente !

    https://www.ansa.it/ansa2030/notizie/infrastrutture_citta/2025/03/03/ue-in-italia-qualita-dellaria-resta-preoccupante_b033902a-57a3-4a94-9bb0-8738f2a404cf.html

    https://www.ansa.it/ansa2030/notizie/lavoro_formazione/2025/03/03/ue-da-inquinamento-aria-danni-per-2mila-euro-pro-capite-lanno_ba486a8d-17ba-4995-b5af-3b9de158463a.html

    Speriamo che il rinvio delle normative del settore automotive non induca a credere che “se ne può fare a meno”.

  13. Sicuramente dal punto di vista politico siamo in un “paese” diverso ma il fattore più importante è quello economico cioè gli stipendi ed il livello di benessere è molto più alto di conseguenza si fa meno difficoltà a prendere auto elettriche.

    • Scusa Leandro, ma non penso che si solo una disponibilità di reddito guardando le vendite di auto termiche che costano molto di più delle elettriche. A Bolzano c’è una chiara volontà politica che lavorando a costruire un sistema. In Italia il Governo – al plurale – ha lavorato contro, senza parlare della superficialità nella gestione dei bandi. Fatti male, comunicati peggio. Uffici stampa che devono rispettare una legge nazionale e non danno neanche le informazioni minime. Siamo in mano a persone che fanno non il bene comune ma il male pubblico. E non ci sono scusanti.

      • Infatti ho scritto sicuramente il “paese” bolzano è diverso dal punto di vista politico ma le scelte sono personali non bisogna dimenticarlo la politica indirizza ma la scelta rimane sempre nostra e se il reddito pro capite a bolzano è molto più altro posso comprare tranquillamente auto costose. Quindi la scelta è sempre personale e non data dal fatto che qualche indirizzo e diverse migliaia di euro d’incentivo possano far cambiare idea.

          • Rispetto la tua ma continuo a sostenere la mia e che la scelta è sempre personale non demandata da altri cioè la politica. Poi è giusto che ognuno abbia la sua idea

          • Forse andrebbe vista la % di auto molto vecchie in rapporto ad altre zone d Italia …anche da me, in Toscana, regione con grandi patrimonio di risparmi in banca , ho visto aumentare tantissimo la quota di “carrette”..palese dimostrazione della maggior povertà rispetto a 20.anninfa..
            Sicuramente gli incentivi nazionali e locali aiutano ..ma solo colori che comunque possono cambiare auto..e magari con incentivi scelgono di passare alle BEV .. mentre chi ha ISEE bassi non ci pensa neppure… Magari andrebbero incentivati gli acquisti di BEV usate (che al momento sono sotto-quotate..ma poi resta il problema delle ricariche..che se non fanno al lavoro..o al supermercato (ed a prezzi onesti!!) rendono impossibile il passaggio
            Coloro che stanno in condominio moderno e ben attrezzato magari di WB..o in villette private..non hanno certo problemi.

        • Leandro, ti dico come ha scelto io la mia ev… non volevo più buttare soldi nel fare il pieno di gasolio (caricando a casa spendo un quarto) e ero stufo di pagare i tagliandi… con la mai ho 7 anni di tagliandi compresi.. quindi; non sono ricco, ho scelto la ev proprio per risparmiare.. anche se magari con quei soldi potevo prendere una buona termica… ma io guardo avanti non solo al giorno dell’acquisto… per me sono più spendaccioni quelli che scelgono una termica,. Vedi come le cose viste da una prospettiva più lungimirante sono diverse? Inoltre non volevo respirare I fumi della mia diesel..

          • ah, se fossimo tutti dei giorgio z.. un modello unico di auto e via.
            ma hai voglia con 8 miliardi di persone tutte diverse per gusti, necessità, interesse, posizione geografica, clima, amanti della pelle vera, lusso o meno, disponibilità economica etc etc..

            se TUTTE le aziende (rimaniamo nell’automotive per il discorso) di ogni continente fossero minimamente interessate al clima e non ai soldi, potrebbero produrre solo gli stessi 4/5 modelli di vetture in società, e ognuna venderla nel proprio territorio. una classe A, una B, una C, una D una E.. uguali per tutti. però non accadrà mai

          • Si capisco il tuo ragionamento che ci può stare ma basta guardare chi compra cosa oggi e quante auto usate a prezzi molto bassi si compra vendono. Gli incentivi e le belle cose messe in campo dalla politica posso essere d’aiuto ma non determinanti nelle scelte di ognuno di noi.

    • Per chi ha disponibilità di spesa poi il passaggio alle BEV in zone montane dà grandi vantaggi e comodità poi. ..sia per il comfort di guida, per la grande morbidezza su fondi scivolosi..la grinta quando serve.. e la sicurezza di frenare quasi sempre col recupero di energia..che oltre al risparmio sui consumi lascia pronti e freschi i freni meccanici in caso di arresto di emergenza

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