Bollette/1: il passaggio dei vulnerabili alle tutele graduali scatena le polemiche

Un emendamento al ddl Concorrenza appena approvato in commissione alla Camera prevede la possibilità del passaggio delle bollette al Servizio di tutele graduali anche dei vulnerabili rimasti nel mercato tutelato. Protestato operatori e trader di energia e si dividono le associazione dei consumatori.

Non c’è pace per la liberalizzazione del mercato elettrico. A più di 25 anni di distanza dal suo esordio, il mercato libero dell’energia continua a far discutere. L’ultimo caso riguarda la norma che consentirà ai consumatori “vulnerabili” – transitati in passato al mercato libero – di spostarsi nel Servizio di tutele graduali.

Quale motivo ha spinto il presidente della Commissione Attività produttive Alberto Gusmeroli e altri deputati della Lega a cambiare le regole appena introdotte e perché fa così tanto discutere?

Tutele graduali, una “transizione” di tre anni

Ricordiamo che il 30 giugno scorso è scaduta la possibilità per gli utenti già transitati negli anni passati al mercato libero di passare al Servizio delle tutele graduali, mediamente più conveniente. Un “passaggio” comunque provvisorio perché le tutele graduali ci saranno solo per i prossimi tre anni.

Ma per avere un quadro completo, bisogna anche ricordare che il servizio di tutele graduali – che accompagnerà il mercato alla completa liberalizzazione – è stato messo in gara fra tutti gli operatori. Con una battaglia di offerte molto competitive di cui hanno beneficiato – per una volta – proprio i consumatori. Si parta di risparmi che possono arrivare anche ai 130 euro all’anno.

In buona sostanza, l’emendamento al ddl Concorrenza vuole consentire anche a chi è rimasto nel mercato libero di usufruire di questi risparmi. In pratica uno sconto sulle bollette anche ai vulnerabili. Il che piace ad alcune associazione di consumatori. Ma non alle associazioni che guardano a cosa potrebbe accadere alle tariffe alla fine del periodo di transizione dei tre anni. Di sicuro, trova la ferma opposizione degli operatori che parlano di “regole cambiate in corsa”.

enel antitrust

Bollette, i vulnerabili passati negli anni scorsi al mercato libero sono circa 8,5 milioni

Andiamo con ordine partendo proprio dagli operatori. L’associazione dei grossisti di energia e trader (Aiget)  è fortemente critica sulla norma. In una nota hanno scritto che si tratta di una “disposizione assolutamente iniqua, che minerebbe i presupposti della certezza del diritto. E che manderebbe un segnale di instabilità sia verso gli operatori di mercato che avevano partecipato alle procedure competitive per l’assegnazione del servizio a tutele graduali. Sia verso gli operatori che gestiscono nel proprio portafoglio anche clienti fragili o cosiddetti “vulnerabili” che già da anni hanno scelto il mercato libero”.

Contraria anche l’associazione di tutela de consumatori Adiconsum.La possibilità per i consumatori “vulnerabili” di passare alle Tutele Graduali, pur potendo risultare conveniente per il primo anno, non offre però le necessarie garanzie per gli anni successivi. Inoltre, ili esporrebbe al telemarketing aggressivo, messo in atto dalle numerose aziende energetiche che operano nel mercato libero”.

Favorevole, invece, l’associazione Assoutenti. “I numeri – spiega il presidente Gabriele Melluso – dimostrano che la maggior parte dei clienti vulnerabili sono oggi nel mercato libero. Con tariffe più alte rispetto a quelle garantite dal Servizio a Tutele Graduali. Circa 8,5 milioni di utenti vulnerabili sono passati ad oggi al mercato libero, e solo 3,5 milioni sono rimasti nel mercato tutelato. Passare alle tutele graduali, garantirebbe un risparmio medio di 113 euro l’anno sulla bollette della luce. Con risparmi potenziali complessivi pari a 1,3 miliardi di euro annui. E spingerebbe le società del mercato libero a rivedere al ribasso le proprie offerte commerciali”.

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