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Caro gas, l’idea “geniale” del governo: tagliare la tassa sulla CO2 per abbassare le bollette

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Il ministro Giancarlo Giorgetti: sbloccati gli incentivi a noleggi e flotte. (foto: MISE).
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Il governo Meloni sta pensando di ridurre i costi delle bollette, “tagliando” la tassa sulle emissioni di CO2. Ci sta lavorando il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Il provvedimento riguarderebbe le imprese ed è una risposta alle richieste, sempre più pressanti di Confindustria. Intanto, il prezzo del gas è sceso del 15% in pochi giorni, in seguito all’intervento di Trump per un accordo di pace tra Russia e Ucraina.

La proposta ha già sollevato polemiche. E non poteva essere diversamente. La tassa sulle emissioni di CO2 è una pietra angolare della strategia per la lotta al cambiamento climatico. Inoltre, se così fosse, il provvedimento andrebbe solo a favore delle imprese. Tra l’altro senza aspettare l’intervento della Commissione Ue che fra un mese presenterà la sue contromisure sull’aumento dei prezzi energetici. Ma soprattutto, è tecnicamente possibile tagliare la tassa sulla CO2?

Quale sia il tema lo ha spiegato Francesco Ferrante su “X”. Il vicepresidente del Kyoto Club e dirigente di Legambiente: “Bollette energetiche troppo care a causa del gas fossile? Disaccoppiamo il prezzo dell’elettricità da rinnovabili: no, troppo complicato. Eliminiamo le speculazioni? No, che le aziende si arrabbiano. Cancelliamo piuttosto l’unica tassa ambientale: #geniali”.

Il ministro dell’Economia Giorgetti sta pensando a un aiuto alle imprese per ridurre i costi della tassa sulla CO2 per le imprese

La notizia di un possibile taglio alla tassa sulla CO2 è stata anticipata da Repubblica, raccontando l’audizione del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in Parlamento. Rispondendo sugli allarmi di Confindustria sul prezzo del gas aumentato, raddoppiato da un anno a questa parte, Giorgetti ha anticipato che il governo è pronto a intervenire.

«Nelle prossime settimane dovrà essere assunto un provvedimento con riferimento alle dinamiche dei prezzi», ha detto l’esponente leghista in Senato rispondendo a un’interrogazione di Matteo Renzi. «L’andamento dei prezzi dell’energia, in particolare delle bollette non dipende dal comportamento del governo ma da dinamiche che talvolta hanno anche caratteristiche speculative».

Il prezzo del gas è crollato del 15% negli ultimi giorni

Del tema si discute ormai da settimane, da quando gli investitori hanno scommesso sul rialzo dei prezzi in seguito a un inverno più freddo rispetto agli ultimi due. E sulla necessità dell’Europa di riempire gli stoccaggi, i depositi dove si immagazzina il gas nella stagione calda per avere una riserva sufficiente in inverno. Ma è anche vero che negli ultimi tre giorni, il prezzo sui mercati europei è crollato del 15%, tornando verso i 50 euro al megawattora, sulla scia dei possibili colloqui di pace per mettere fino alla guerra in Ucraina.

Con il primo di gennaio, non arriva più nell’Ue il gas di provenienza russa. Ma non c’è dubbio che la fine del conflitto potrebbe rimettere in gioco le enormi riserve di materia prima di Gazprom, il colosso energetico controllato dal Cremlino.

Ma nell’incertezza delle possibili trattative “sollecitate” dal presidente americano Donald Trump, il tema del costo della bolletta energetica rimane. Soprattutto in Italia, il Paese della Ue che più di ogni altro dipende dal gas sia per il riscaldamento sia per la produzione di elettricità. Oltre alla materia prima utilizzata per le attività industriali energivore.

In arrivo l’intervento di Bruxelles sul caro energia

Per questo motivo, la Commissione Ue sta preparando un suo intervento che verrà annunciato a fine marzo con la presentazione del Clean industrial deal. Un provvedimento in cui saranno previsti aiuti alle imprese per proseguire sulla strada della transizione ambientale. Nei giorni scorsi si è parlato di un possibile tetto al prezzo del gas, ma si lavora anche al disaccoppiamento al prezzo del gas da quello dell’energia elettrica, mettendo in evidenza il ruolo delle rinnovabili.

La proposta di tagliare la tassa sulla CO2, invece, al momento è solo italiana. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha anticipato che il decreto verrà presentato lunedì 17. Sarà interessante capire come verrà formulato. L’emissione di certificati verdi (che si acquistano per poter “inquinare”) e il loro mercato non possono essere sospesi. Se ne era parlato nel 2022, all’apice della crisi del gas (quando il prezzo era volato oltre i 300 euro al megawattora), trainando anche quello dei certificati verdi. Ma ora le quotazioni sono tornate quasi ai livelli precedenti e sono stabili. Inoltre, se il governo volesse dare un aiuto finanziario alle imprese per il pagamento della tassa, la Ue potrebbe contestare l’aiuto di Stato.

Domande che potrebbero avere le prime risposte la prossima settimana.

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8 COMMENTI

  1. Anche se gli incentivi sono di aiuto lo fanno in modo momentaneo ed hanno un costo. Finiti gli incentivi tutto sarà come prima o peggio, perché non dare incentivi strutturali? Sarebbero un vero aiuto duraturo e tangibile. Se si parla di energia si potrebbe mettere il FV su tutti i tetti dei capannoni, durano tanti anni, forse porterebbero meno tasse nelle casse dello stato? Perché non copia la legge francese dell’ obbligo dei centri commerciali con FV?

    • Si potrebbe pensare male e ritenere che gli interessi di Eni e sorelle vengano prima di quelli nazionali. Si potrebbe anche pensare peggio e cioè che non serve nemmeno giustificarlo con interessi economici lobbistici legati all’oil&gas ma con la semplice incapacità (per non dire stupidità) di fare programmi che vadano oltre la scadenza elettorale.
      La conclusione rimane quella: manco a copiare, sono incapaci.
      E che sia ben chiaro: non è un commento politico, non è che siamo ridotti come siamo ridotti per colpa degli ultimi 2 anni di non governo, pesano come macigni i precedenti 50 anni di governicchi.
      Però sappiamo cosa può fare un certo tipo di politica in un mese: può mettere ansia all’intero mondo e destabilizzare qualsiasi equilibrio faticosamente raggiunto e fare riemergere timori sopiti da 80 anni.
      Tornando a noi: si potrebbe fare tantissimo a costo ZERO per lo stato, cioè semplicemente fare delle regole CHIARE, non imporre limiti assurdi, non frenare il mercato con “neutralità tecnologica” dove una delle soluzioni semplicemente non esiste (“reattori nei container”), una leggiuzza per normare i punti di ricarica in condominio, una per il fotovoltaico domestico, l’agrivoltaico rimetterlo al suo posto (con una vera neutralità tecnologica), insomma, lasciare fare ai privati.
      Invece no: soldi a pioggia (sui fossili), soldi a pioggia in progetti di nucleare su tecnologie ancora da venire… per una certa parte politica l’elettrico è immaturo ma le centrali nucleari di quarta generazione mai realizzate invece sono dietro l’angolo.
      E intanto il 19,4% delle auto vendute nel mondo nel 2024 erano elettriche pure (no plug-in, no range extender, no ibride, parliamo di puro elettrico senza altre alimentazioni). 1 su 5, mamma mia quanto è immaturo.

  2. Se tagliassero il corrispettivo di “sovvenzioni” al fossile ..
    io ci starei

    in Europa nel 2023 sono ammontati a 111 miliardi di eur solo per i combustibili

    Italia prima in Europa e quinta nel mondo per questi incentivi

    Michio.. pardon
    Campioni d’Europa !!!

  3. Continuiamo ad aumentare i SAD invece di fare l’unica cosa intelligente, spingere sulla riduzione dei consumi del GAS: si può ottenere solo con i prezzi alti che spingono le aziende a lavorare per ottimizzare i consumi o ancora meglio eliminare completamente questa fonte inquinante, e dall’altra parte con incentivi al passaggio a tecnologie green.
    Ma poi si pestano i piedi alla lobby delle fossili, quindi cosa facciamo? Procrastiniamo e facciamo pagare tutti gli italiani.

  4. Ottima strategia: ci abbiamo messo 3 mesi per cominciare a parlare dell’argomento. Adesso ci incamminiamo su una strada senza via d’uscita e in un batter d’occhio saremo a Maggio quando i riscaldamenti sono spenti e i prezzi scendono. Perfetto per un governo che vivacchia e tira a capare come il nostro.

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