Più chiarezza nei costi in bolletta, maggiori tutele per i consumatori… ma anche tempi più lunghi per il cambio di fornitore. Sono queste le principali novità introdotte dal decreto legislativo che recepisce la direttiva europea sul “Disegno del mercato” (Market Design).
Il provvedimento, approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, punta a rendere il cittadino protagonista della transizione energetica. Ma, al tempo stesso, rinvia ad “entro il 2026” uno degli interventi più attesi: il passaggio di fornitore in 24 ore.
Bollette più chiare e trasparenti, finalmente
Uno degli obiettivi centrali del decreto è la maggiore trasparenza delle bollette. I fornitori dovranno indicare in modo più dettagliato i dati del contratto, le voci di prezzo, le promozioni e i servizi aggiuntivi, così da rendere più semplice confrontare le offerte.
Il provvedimento amplia quanto già previsto dal decreto 210/2021, rafforzando i diritti dei clienti finali e dando ulteriore spinta alla cosiddetta “bolletta 2.0”, su cui l’ARERA lavora da tempo. L’obiettivo è garantire un’informazione più chiara e comprensibile, capace di aiutare gli utenti a scegliere consapevolmente tra le diverse offerte del mercato libero.
Nuove regole per chi fornisce elettricità e gas
Il decreto introduce anche nuovi obblighi per i fornitori di energia elettrica e gas. Non sarà più possibile modificare unilateralmente le condizioni economiche o la durata dei contratti a prezzo fisso e a tempo determinato.
Inoltre, i fornitori non potranno risolvere anticipatamente i contratti prima della scadenza. Si tratta di una misura che rafforza la fiducia dei consumatori, dopo mesi in cui alcune società avevano introdotto modifiche improvvise ai prezzi, generando incertezza e malcontento.
Ma l’Italia rallenta sul cambio di fornitore “lampo”
La direttiva europea puntava a rendere possibile il cambio di fornitore in 24 ore entro il 1° gennaio 2026, ma il decreto italiano rallenta la tabella di marcia.
Nel testo si specifica che l’obiettivo dovrà essere raggiunto “entro il 2026” e non più “entro l’inizio del 2026”. Attualmente, per passare da un fornitore all’altro servono da uno a due mesi, e i tempi sembrano destinati ad allungarsi.
Il ritardo rischia di frenare uno degli strumenti chiave per favorire la concorrenza nel mercato dell’energia e offrire ai clienti la possibilità di cambiare più facilmente operatore, magari scegliendo offerte più sostenibili o provenienti da fonti rinnovabili.
Pichetto: il cittadino al centro della transizione
Il ministro Pichetto Fratin ha sottolineato che il provvedimento “conferma la volontà del governo di porre il cittadino al centro delle scelte energetiche, come consumatore consapevole e parte attiva nella condivisione di energia rinnovabile”.
L’approccio si inserisce nella strategia europea del Market Design, che mira a creare un sistema energetico più flessibile, competitivo e partecipativo. Tuttavia, la piena attuazione richiederà tempi e risorse, oltre a una rete elettrica capace di sostenere la crescente diffusione delle comunità energetiche e dei nuovi modelli di autoconsumo.
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