Bollette meno care con più rinnovabili, dice l’Enel

Bollette meno care solo con più rinnovabili, dice il n.1 dell’Enel Francesco Starace. Ma in Italia serve uno forzo per sbrogliare  “l’ingorgo normativo“.

bollette meno care
Francesco Starace, numero uno di Enel Group.

Bollette meno care: i consumi calano, anche grazie al clima

Starace ha parlato di rinnovabili nell’illustrare il piano industriale, che prevede la cessione di attività non core per 21 miliardi di euro. Ma che “non rallenta la crescita nelle rinnovabili, bensì lo mette a fuoco, nei paesi core in cui possiamo servire un grande bacino di clienti“.

Il piano prevede un focus sulla presenza in sei mercati chiave: Italia, Spagna, Stati Uniti, Brasile, Cile e Colombia, con l’uscita, in particolare, da Perù e Argentina. Secondo l’AD del colosso italiano dell’energia, “non c’è un reale legame tra le politiche a breve termine dei governi e il tema molto più grande della riduzione dei consumi. Consumi che si stanno già abbassando anche grazie al clima. Noi abbiamo anche politiche commerciali che incentivano la riduzione dei consumi. Il tema dell’aiuto alle aziende che non riescono a fronteggiare gli aumenti delle bollette è abbastanza logico. Non trovo una contraddizione, ma un aggiustamento per tenere in piedi un sistema economico che altrimenti rischia di schiantarsi, a causa dei prezzi del gas così inaffidabili e volatili“.

bollette meno careDomande di allacciamento al solare triplicate, da famiglie e imprese

Entro il 2025, il gruppo prevede di aggiungere circa 21 GW di capacità rinnovabile installata (di cui circa 19 GW nei paesi core). ln Italia installerà circa 4,2 GW di nuova capacità rinnovabile, circa il 22% del totale dei Paesi core.Oggi con la visibilità che abbiamo è quello che pensiamo di poter installare. La nostra potenzialità è di 30 GW, ma ci vuole uno sforzo per diminuire l’ingorgo normativo. Non abbiamo un limite all’appetito all’investimento in Italia, ma è la capacità del sistema di processare le richieste in corso”. Se le misure del Governo per sbloccare gli impianti rinnovabili saranno attuate, i nostri 4 GW di rinnovabili potrebbero raddoppiare, ha aggiunto Starace. Le bollettescenderanno quando faremo scendere la componente fossile. Gli italiani la scelta la stanno facendo da soli: sono triplicate le domande di allacciamento al solare da parte di famiglie e imprese. Più presto lo facciamo avvenire, più siamo protetti da questa volatilità derivante dai prezzi dell’energia“.

bollette meno careBollette meno care? Mercato di “maggior tutela” verso l’esaurimento

Guardando ai consumi domestici, Starace ha detto che “è il mercato a dirci quale tipo di cliente preferisce il prezzo fisso, che è mediamente preferito da famiglie e attività commerciali di taglia non enorme. Gli altri hanno preferito il prezzo variabile, anche se quest’anno non sono stati propriamente contenti. Non è comunque la nostra scelta di andare a selezionare la clientela“.

Il mercato di maggior tutela, “si sta esaurendo da solo. L’uscita è abbastanza accelerata e con il progressivo passare del tempo, a prescindere dell’intervento regolatorio, non è un grande problema. Finirà un po’ prima o un po’ dopo rispetto a quanto ipotizzato. Ormai il tema è sempre meno importante“.

ùEnel non ha accusato “sofferenze” finora “da un peggioramento del pagamento delle bollette da parte degli utenti perché il grosso dei nostri clienti non ha sperimentato una variazione dei prezzi, quindi i pagamenti sono stati regolari“. E la società non vede “una minaccia per il periodo 2023-2024“.

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Visualizza commenti (11)
  1. Abelardo Provolini

    4,2GW in 3 anni non mi pare un gran risultato, vuol dire 1,4GW/anno… considerato che se ne devono installare 8/10 per rientrare negli accordi europei, mancano all’appello almeno 20GW.

    Quali sono gli altri operatori che possono coprire il resto delle necessita’?

    1. Il monopolio Enel è finito da un pezzo. Calcoli che 1,4 GW è circa il 15% del totale annuo che dovremmo installare per raggiungere l’obiettivo di 70 GW aggiuntivi di rinnovabili al 2030. I grandi operatori sono ormai decine se non centinaia e aggiungerei le potenzialità degli impianti diffusi di piccola taglia. Non sarei così pessimista

      1. Abelardo Provolini

        Si’ si, i calcoli corrispondono con quello che ho detto io, no?

        Non credevo che Enel fosse ” monopolio”, ma uno dei maggiori si’… Per quello ero curioso.

        Non sono pessimista, pero’ anche stato e regioni devono fare la loro parte:

        Se non si possono installare pannelli fotovoltaici su strutture industriali, o su parcheggi aziendali per “vincoli paesaggistici”, questo e’ un problema, che blocca tra l’altro l’erogazione di fondi PNRR.

        Se il governo aspira veramente al rilancio dell’industria in Italia, questa e’ una strada piu’ utile di provvedimenti a pioggia per ridistribuiri fondi striminziti.

        1. Gianluigi Cassin

          Interessanti anche le recentissime dichiarazioni di terna in cui si accenna a potenziali potenze installabili enormi, ben oltre il target fit for 55 del 2030. Quindi è davvero un tema di procedure. Terna afferma di poter sbloccare una novantina di GW avendo già individuato le aree idonee.
          Ovvio che fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, ma è altrettanto evidente che il costo di installazione ed il ritorno sullinvestimento delle rinnovabili stia diventando davvero appetitoso per i produttori.

  2. “…scenderanno quando faremo scendere la componente fossile…” Lo voglio sperare, così come voglio sperare che poi non arrivi il “eh ma c’è stato un fortissimo aumento del costo del componente X quindi i prezzi non possono scendere..”. Un po’ come stanno facendo le compagnie telefoniche che dal 2024 adegueranno i contratti all’inflazione con l’aumento che però sarà minimo del 5% anche se l’inflazione dovesse aumentare solo del 2%.
    Cioè alla fine se ti vogliono fregare lo possono fare tranquillamente in ogni modo
    (qui la fonte sugli aumenti di windtre https://www.hdblog.it/h3g/articoli/n563527/windtre-aumenti-inflazione-quanto/)

    1. Gianluigi Cassin

      Su questo hai pienamente ragione. Mi fa ben sperare il fatto che ci siano i fondi Pnrr da spendere e che questi riguardino in massima parte le rinnovabili.
      Attendiamo a tal proposito le mosse del governo, per centrare gli obiettivi e snellire le procedure

  3. Essere riusciti a convincere la gente a passare autonomamente e senza costrizioni da un “mercato tutelato” ad un “mercato libero” è un capolavoro che resterà nei libri di economia. Lo dico senza riferimento specifico ad Enel.

    1. Babba bia! Un accozzaglia di cose vere sparate ad minchiam per vantarsi di 4 miseri GW installati… Trarre le conclusioni che si vogliono per far comodo alla markettata che pure Vanna marchi si sarebbe chiesta “non è che ho esagerato?”

      E francamente sta storia del tutela, ma la vogliamo finire? È almeno dal 2013 che “l’anno prossimo finisce il regime di maggior tutela”, ma quando gli vogliamo cambiare nome e chiamarlo tariffe arera punto? Non tutela niente, è solo una tariffa data ufficialmente da un organo para statale ogni tre mesi sullo stesso identico mercato e quindi prezzi di chi opera nel mercato libero, se lo rendono mensile anche per la luce praticamente è il pun più margine come ogni compagnia già ha

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