Caro bollette: la premier Giorgia Meloni ha chiesto il rinvio del decreto che dovrebbe intervenire a favore delle imprese e delle fasce più deboli dei cittadini. “Servono misure più efficaci”, è stata la critica della presidente del Consiglio. Ma dove prendere i soldi per coprire gli ulteriori aiuti contro i rincari di elettricità e gas? La Ue suggerisce una strada: abbassare le imposte legate alle bollette. E magari usare meglio i soldi della “tassa sulla CO2.Â
Per la premier, i ministri non hanno svolto al meglio i compiti a casa. E – di fatto – li ha invitati a ripresentarsi più preparati al prossimo consiglio dei ministri. Giorgia Meloni ha rimproverato Giancarlo Giorgetti (Economia) e Pichetto Fratin (Ambiente e Sicurezza energetica) per aver presentato misure poco efficaci nel contrastare la corsa al rialzo delle bollette energetiche.
In Italia, il costo dell’elettricità è mediamente il doppio della Spagna e un terzo sopra la Germania. Colpa del prezzo del gas, le cui quotazioni sui mercati sono raddoppiate dal marzo scorso. E che fa da riferimento per il prezzo dell’energia elettrica. Ma è anche colpa dei governo che non è stato capace di garantire lo sviluppo delle rinnovabili, come hanno fatto altri Paesi della Ue, e che ha puntato tutto sul gas.
Ecco perché da più parti – da Confindustria al Pd – sollecitano il governo a un intervento per “disaccoppiare” il prezzo del gas da quello dell’energia elettrica. In modo da avvicinare di più il prezzo finale sulla Borsa elettrica a quello delle rinnovabili. Guadagnerebbero un po’ meno le utility che gestiscono i grandi impianti idroelettrici, ma si abbasserebbero i costi per imprese e famiglie.
Energia, l’Italia è uno dei paesi Ue dove le bollette soffrono per il maggior peso delle imposte (Iva compresa)
Ma c’è anche un’altra soluzione molto più diretta: abbassare il peso delle imposte che gravano sulle bollette. Sul gas, per esempio, l’aliquota prevista dalla normativa fiscale è pari al 10% per i primi 480 mc/anno consumati, e al 22% su tutti gli altri consumi e sulle quote fisse. Sull’elettricità , l’accisa per uso domestico è pari al 10%. E su tutto di deve poi aggiungere l’Iva.Â
E’ stato il commissario per l’Energia, Dan Jørgensen, a suggerire di recente come ridurre le tasse sull’energia sia un modo immediato per abbassare i prezzi. Jørgensen ha evidenziato come otto paesi, in primis l’Italia, abbiano tasse sull’elettricità superiori al minimo stabilito dall’UE. Ma è in buona compagnia, dalla Germania alla Francia, dall’Olanda alla Danimarca.
“Disaccoppiare il prezzo del gas da quello dell’energia”
Ma le resistenze sono molte, oltre alla lobby delle imprese energetiche (sia che operino nel settore dei fossili sia delle energie verdi). A partire dagli stessi governi: accise e imposte dirette garantiscono ricche entrate alle casse pubbliche: in Germania, per fare un esempio, le tasse sull’energia elettrica hanno contribuito con 6,8 miliardi di euro al bilancio statale nel 2023. Ma un invito diretto ad abbassare le imposte arriverà con le nuove proposte della Commissione sulla politica industriale della Ue e con “Affordable Energy Action Plan”.
L’Italia avrebbe potuto fare di più? Sicuramente in due circostanze specifiche avrebbe potuto molto meglio. L’ex presidente di Elettricità Futura, Agostino Re Rebaudengo ha ricordato di avere avanzato nel 2021 la proposta “per costruire 20 gigawatt di rinnovabili in tre anni, ma ne sono stati realizzati solo 20“. Il che spiega i ritardi dell’Italia nello sviluppo delle energie green, in particolare nel settore dell’eolico.
La premier Meloni vuole aspettare le decisioni Ue sul caro energia. E intanto il prezzo del gas è sceso del 25% in due settimane
Inoltre, come ha fatto notare il think tank Ecco in un suo recente studio, l’Italia ha usato “male” i fondi incassati con le aste Ets, la cosiddetta tassa “per inquinare”. Tra il 2012 e il 2024, il sistema europeo per lo scambio di quote di emissione di gas serra hanno generato per l’Italia 15,6 miliardi di euro. Secondo gli esperti di Ecco, nostro Paese ha speso solo il 9% di questa somma per spese legate alla lotta ai cambiamenti climatici, ben al di sotto del 50% previsto dalle regole Ue. Altri 3,6 miliardi sono stati utilizzati tra il 2021 e il 2022 per ridurre i costi delle bollette: guarda caso come vorrebbe fare il governo anche nei prossimi mesi.
Ma tutto fa pensare che Meloni abbia voluto proprio aspettare il nuovo piano Ue per capire come intende muoversi Bruxelles e come potrebbe andare incontro alle esigenze di cittadini e imprese. Oltre al fatto che il prezzo del gas nelle due ultime settimane è sceso del 25%, da quando il presidente Usa Donald Trump è intervenuto “a gamba tesa” per imporre trattative di pace in Ucraina. Gli investitori che hanno speculato sul rialzo dei prezzi, ora si affrettano a vendere le loro opzioni per evitare un crollo ulteriore delle quotazioni nel caso in cui la Russia torni a spedire gas alla Ue attraverso i gasdotti.Â
Che dire , abbiamo una politica che non vede più in là della propria poltrona, e non sto parlando del ultimo governo ma anche quelli precedenti, non fanno nulla per alleggerire il peso delle bollette, e poi fanno finta di prodigarsi , si finta perché in pratica non fanno nulla se non aspettare il 27 del mese
ricordiamoci bene che le quotazioni energetiche sono alte a causa dei conflitti (armati o commerciali) che coinvolgono paesi produttori e paesi utilizzatori degli idrocarburi e gas
qualora i suddetti conflitti venissero (finalmente !) risolti, è vero che alcuni paesi produttori (Russia) potrebbero tornare a commerciare i propri prodotti… ma è anche vero che aumenterebbe notevolmente pure la richiesta mondiale per ripartenza delle attività produttive e commerciali… mantenendo sempre alta la domanda..che fa il prezzo.
Se non si punta sull’autoproduzione al 110% delle necessità nazionali… saremo sempre “al gancio” di qualcun’altro… e mai veramente competitivi.
Il governo non sa nemmeno cosa fare e tira in lungo qualche settimana fingendo di impegnarsi.
Poi il prezzo scenderà da solo e loro avranno risolto il problema con successo!
Che strano!?!?
Chissà come mai.
segnalo un refuso:
a inizio 2022, Elettricità Futura aveva proposto di autorizzare in 4 mesi 60 GW (non 20, quello è un refuso) di progetti di rinnovabili, da realizzare poi in 3 anni
https://www.elettricitafutura.it/News-/Comunicati-Stampa/Risolviamo-la-grave-crisi-energetica-con-60-GW-di-rinnovabili-autorizzate-entro-giugno-2022_4120.html
a fine 2022, la stessa proposta era stata aggiornata a nuovi 85 GW di rinnovabili, e si citava proprio il problema del prezzo del gas
https://www.elettricitafutura.it/News-/News/Rinnovabili-obiettivo-80-al-2030-con-85-GW-di-nuova-potenza_4818.html
https://www.elettricitafutura.it/public/editor/News/2022/1.%20Tavola%20rotonda.PDF