Dal 2026, sarà possibile cambiare operatore di elettricità e gas in sole 24 ore, così come avviene per la telefonia? Sulla carta la risposta è affermativa. Lo prevede una direttiva dell’Unione europea. In realtà, non è proprio così. A cominciare dalla data in cui lo “switch” sarà effettivamente obbligatorio. Ma il quadro regolatorio è ancora in fieri.
La classica riforma più facile a dirsi che a farsi. Dal 1° gennaio 2026, cambiare fornitore di energia elettrica in Italia richiederà soltanto 24 ore. Lo prevede – come in tutta Europa – la direttiva Ue 2019/944. Recepita dal nostro Paese con il decreto legislativo 210/2021. Una riforma che vuole avvicinare il settore dell’energia a quello della telefonia, dove lo “switch” rapido è realtà da oltre un decennio.
Il tutto per aumentare la concorrenza tra gli operatori in un settore dove le offerte commerciali sono bloccate (o molto limitate da anni). E le offerte “veramente” vantaggiose si contano sulle dite di una mano. A differenza di quanto accade nella telefonia. Secondo alcune stime, se i consumatori si comportassero come con la telefonia, il giro d’affari generato dai passaggi rapidi potrebbe valere tra i 5 e i 7 miliardi di euro.
Bollette, passare al mercato libero non conviene: parola di Authority
Cambio in 24 ore o in tre settimane?
Sulla carta, quindi, la regola è scritta. L’Unione Europea chiede da tempo procedure più snelle per favorire la mobilità dei clienti e stimolare la competizione tra operatori. La regola è chiara: entro il 2026 i passaggi dovranno completarsi in un giorno lavorativo. In Italia, oggi, il cambio fornitore richiede uno o due mesi: la richiesta va fatta entro il giorno 10 per vedere l’attivazione dal primo giorno del mese successivo. Con la riforma, il Sistema Informativo Integrato (gestito da Acquirente Unico) registrerà il passaggio tecnico in 24 ore, mentre l’iter commerciale si chiuderà in tre settimane.
E qui abbiamo la prima “incertezza” normativa: il passaggio avviene in giornata appena sottoscritto il nuovo contratto. Ma per passare al nuovo operatore bisognerà attendere almeno 21 giorni. Ci sono differenze tecnico/legali non banali tra energia e telefonia. Se non si paga la bolletta del telefono (o non si fa la ricarica), il servizio rimane attivo solo per le emergenze. Ma non si può fare lo stesso con luce e gas.
Con la telefonia mobile lo switch in 24 ore ha funzionato
Per i clienti domestici e le piccole imprese, la riforma significa poter cogliere offerte più vantaggiose quasi in tempo reale. Il precedente della telefonia è eloquente: introdotto lo switch in un giorno, il tasso di mobilità è più che raddoppiato. A beneficiarne potrebbero essere anche i comparatori online, con servizi di “auto-switching” capaci di cambiare automaticamente fornitore quando si presenta una tariffa migliore.
E allora, tutto pronto per imboccare la via maestra che consentirà ai consumatori di risparmiare sulla bolletta energetica? Andiamoci piano e con ordine. La direttiva potrebbe essere ancora rivista con le segnalazioni che stanno arrivando dai Paesi membri. E’ accaduto anche in Italia: l’Arera (ex Autorità per l’Energia) ha aperto un lungo periodo di consultazione pubblica. E ha raccolto – come vedremo – più di una perplessità tra gli operatori. Quindi, bisognerà attendere che il quadro delle regola sia definitivo. E potrebbero volerci ancora mesi dopo il primo gennaio
Senza contare che in Italia deve essere rinnovato il collegio che governa Arera: il termine per il rinnovo da parte del Parlamento è scaduto l’8 agosto. Ma in assenza di un accordo su chi dovrà sostituire Stefano Besseghini (il presidente che ha terminato il suo incarico settennale), l’attuale collegio è prorogato per 60 giorni. Può deliberare solo sull’ordinaria amministrazione e le urgenze e non certo per una riforma di questa portata.
Bollette in 24 ore, gli operatori temono il turismo energetico. E chiedono di introdurre cauzioni o un limite massimo di cambi annuali
Ma cosa potrebbe ancora cambiare? Se per gli utenti la prospettiva è allettante, per i fornitori il salto è tutt’altro che semplice. Molti temono il cosiddetto “turismo energetico”: clienti morosi o opportunisti che sfruttano la facilità di passaggio per accumulare debiti o approfittare di promozioni lampo per poi migrare altrove. Da qui le proposte di introdurre cauzioni o un limite massimo di cambi annuali.
C’è poi il nodo operativo: in poche ore sarà necessario verificare identità, solvibilità e regolarità del cliente, aumentando i costi di back-office e customer care. Un’operazione che, se mal gestita, potrebbe ridurre la convenienza delle offerte. Ma attenzione ai diritti degli utenti: se non si paga la bolletta del telefono (o non si fa la ricarica), il servizio rimane attivo solo per le emergenze. Con le forniture di elettricità e gas non si può fare altrettanto, cioè tagliare immediatamente la luce o il riscaldamento. Bisogna che siano riviste anche le regole per tutelare i consumatori che non rimangano al buio, ma come chiedono gli operatori evitare che ci sia chi se ne approfitta
In sostanza: il conto alla rovescia è iniziato: dal 2026 l’energia si muoverà più veloce. Resta da capire se lo farà in modo sostenibile per tutti. Con quali regole in via definitiva e se finalmente porteranno a una concorrenza effettiva. E se porteranno a un calo della spesa per famiglie e piccole aziende.
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Sottotitolo:
“…Per non dire che le regole stanno ancora. ”
Cioè? La frase non mi pare completa.
Tutto bello ma visto che il costo della materia prima è irrisorio rispetto a tutti gli altri balzelli che lo stato aggiunge per spremerci alla fine anche cambiando in 5 minuti la convenienza potrebbe essere di pochi € all’anno. Se la CE non è in grado d’imporre una tassazione uniforme in tutti gli Stati e dí imporre il disaccoppiamento del costo dell’energia elettrica da quello del gas, in Italia sarà tutto inutile.
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Per favore, la Ce non esiste più dagli anni 90: chiamiamola Ue, ok?
Titolo del paragrafo (bello in grassetto)
“Bollette in 24 ore, gli operatori temono il tirismo energetico”
TIRISMO.
E siamo a 2
Chiameremo UE la CE quando scriverete articoli senza errori nel sottotitolo o nei titoli dei paragrafi.
Stiamo parlando di UE non di repubblica socialista sovietica CCCP ; ogni stato è sovrani a casa propria e impone il proprio regime fiscale come gli stipendi a parità di lavoro e competenza sono diversi, come la sanità ecc.ecc.
Il turismo energetico in sè non vedo che problema sia, uno va dove trova un’offerta migliore, anche adesso le offerte più interessanti durano al massimo 12 mesi e il rinnovo solitamente proposto è una fregatura con rincari consistenti. Molti hanno già imparato a cambiare quando è ora di rinnovare.
Vogliono impedire questi continui cambi? La soluzione straordinariamente semplice è offrire condizioni economiche vantaggiose ai clienti.
Per la morosità invece basterebbe prevedere che se un cliente viene indicato moroso sul sistema online, lo stesso non permetta di passare a nuovo fornitore.
Se sei moroso già ora non credo venga fatto alcune passaggio ma ti staccano la fornitura